alejazz
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martedì 21 agosto 2018
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la nostra vita vista nel 2045
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Da vedere! Comincio col dirvi questo...
Siamo nel 2045. L’era della vita oramai consolidata con la realtà virtuale.
La vita reale sembra essere un vecchio ricordo oramai; non esistono più grattacieli ma solo pile di container che ondeggiano di qua e di là.
Le persone sono prese 24/24h e 7/7 giorni dalla realtà virtuale e nello specifico dal mondo di Oasis….
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Da vedere! Comincio col dirvi questo...
Siamo nel 2045. L’era della vita oramai consolidata con la realtà virtuale.
La vita reale sembra essere un vecchio ricordo oramai; non esistono più grattacieli ma solo pile di container che ondeggiano di qua e di là.
Le persone sono prese 24/24h e 7/7 giorni dalla realtà virtuale e nello specifico dal mondo di Oasis….un po’ peggio di come siamo messi noi oggi con Facebook, twitter, instagram ecc ecc.
Non aggiungo altro ma posso rassicurarvi che il film vi terrà sulle spine, specialmente a chi ama i giochi di ruolo.
In sintesi queste le mie valutazioni
Cosa mi è paiciuto:
- la scelta della storia
- gli effetti speciali (ai quali siamo abituati oramai a vedere con Spielberg)
- la suspence
Cosa non mi è piaciuto:
- il dover immaginare un futuro (tra quasi 30 anni) molto triste e desolato
- l’esagerazione di dover pensare che esisterà solo la realtà aumentata anche nel mondo reale
Consigliata la visione e per i bambini suggerisco la presenza di un adulto
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kingstewee
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mercoledì 9 maggio 2018
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uno dei migliori film degli ultimi anni
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Film divertente, ironico, ben girato, con effetti speciali spettacolari e continue citazioni agli anni 80 e 90. Certo, è vero. Ma anche un film realistico, in qualche modo fuori dagli schemi e che sicuramente denuncia un andazzo perlomeno discutibile preso dall'umanità da un decennio a questa parte. Il mondo parallelo oggi appena abbozzato dai social network si trasforma in una vera e propria realtà virtuale alternativa, dove ognuno può essere chi vuole, mentre il mondo fuori è in preda alla decadenza e alla povertà e paradossalmente gli individui sembrano tutti uguali, completamente rincoglioniti dal virtuale che sostiuisce l'odierno smartphone.
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Film divertente, ironico, ben girato, con effetti speciali spettacolari e continue citazioni agli anni 80 e 90. Certo, è vero. Ma anche un film realistico, in qualche modo fuori dagli schemi e che sicuramente denuncia un andazzo perlomeno discutibile preso dall'umanità da un decennio a questa parte. Il mondo parallelo oggi appena abbozzato dai social network si trasforma in una vera e propria realtà virtuale alternativa, dove ognuno può essere chi vuole, mentre il mondo fuori è in preda alla decadenza e alla povertà e paradossalmente gli individui sembrano tutti uguali, completamente rincoglioniti dal virtuale che sostiuisce l'odierno smartphone. L'arte è questo, e oggi come non mai a mio parere il cinema ha bisogno di opere come questa. Sembra siano già in programa due sequel... Speriamo non si perdano per strada.
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skywalker70
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mercoledì 25 aprile 2018
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insert coin
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Come cercare di vincere facile.
Da un lato, puntare sul recupero di personaggi e atmosfere caratteristici dell'immaginario collettivo dei 40-50enni di oggi; dall'altro enfatizzare effetti speciali, azione e una storia romantica adolescenziale, per soddisfare il pubblico più giovane e meno smaliziato.
2 ore e mezza di una storiella a tratti insipida, spesso troppo paradossale, che lascia insoddisfatti come quando si perde ad un videogame.
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enzo70
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lunedì 16 aprile 2018
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una deliziosa, moderna favola pop
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In un mondo di un futuro auspichiamoci non troppo prossimo una realtà virtuale, Oasis, è il rifugio per gran parte dell’umanità. Un mondo parallelo pensato per gioco, trasformato in un grande video gioco da una società privata che vende upgrade a pagamento. Questo è solo il palcoscenico sul quale Spielberg mette in scena il suo grande gioco, un film visionario come prima solo Walt Disney aveva fatto. Il giudizio per un quasi cinquantenne, quindi un adolescente negli anni ottanta è viziato dalle continue citazioni a quel periodo, citazioni musicali, letterarie, comportamentali. E non solo; i videogiochi con cui siamo cresciuti, chiamare oggi quelle barre e quelle palline con video gioco sembra un azzardo, ma non con quelle cose ci siamo cresciuti.
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In un mondo di un futuro auspichiamoci non troppo prossimo una realtà virtuale, Oasis, è il rifugio per gran parte dell’umanità. Un mondo parallelo pensato per gioco, trasformato in un grande video gioco da una società privata che vende upgrade a pagamento. Questo è solo il palcoscenico sul quale Spielberg mette in scena il suo grande gioco, un film visionario come prima solo Walt Disney aveva fatto. Il giudizio per un quasi cinquantenne, quindi un adolescente negli anni ottanta è viziato dalle continue citazioni a quel periodo, citazioni musicali, letterarie, comportamentali. E non solo; i videogiochi con cui siamo cresciuti, chiamare oggi quelle barre e quelle palline con video gioco sembra un azzardo, ma non con quelle cose ci siamo cresciuti. La semplicità della storia che potrebbe apparire banale non èun punto di debolezza del film; anzi. Perché Ready player one è una favola moderna e nelle favole ci sono i buoni e i cattivi, le principesse e le streghe. E se la strega cattiva è un manager arrogante e gretto, la principessa è un nerd con i suoi quattro nani. E ci sarà anche l’amore, non su Oasis, ma sulla terra, quella vera, a Columbus, nell’Ohio nel 2045. Sempre grandissimo Spielberg.
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mike
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giovedì 12 aprile 2018
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un omaggio alla cultura pop
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[...] Il film di Spielberg, in definitiva, è un immenso, eterogeneo, articolato e meraviglioso omaggio alla cultura pop, o di massa che dir si voglia. Gli anni ’80, il nerdismo, i videogiochi, l’autismo creativo degli otaku, la rivoluzione informatica dei personal computer, il clan esoterico degli sviluppatori, gli anime giapponesi e i manga, l’era dei robottoni e dei giochi di ruolo, il cinema cult e i sottogeneri letterari sci-fi, la fantascienza e il fantasy, i telefilm, il cosplaying e l’avatarismo, i “fenomeni da garage” venuti fuori grazie alle opportunità offerte dalla new economy e da internet…: tutto questo, e molto altro ancora, ha contribuito alla realizzazione di una pellicola che non poteva ridursi alla semplice ripresentazione alle nuove generazioni e reinterpretazione di prodotti popolari, ben conosciuti da chi nel 2018 (ahimè!) ha un’età importante e certe epoche le ha vissute in prima persona.
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[...] Il film di Spielberg, in definitiva, è un immenso, eterogeneo, articolato e meraviglioso omaggio alla cultura pop, o di massa che dir si voglia. Gli anni ’80, il nerdismo, i videogiochi, l’autismo creativo degli otaku, la rivoluzione informatica dei personal computer, il clan esoterico degli sviluppatori, gli anime giapponesi e i manga, l’era dei robottoni e dei giochi di ruolo, il cinema cult e i sottogeneri letterari sci-fi, la fantascienza e il fantasy, i telefilm, il cosplaying e l’avatarismo, i “fenomeni da garage” venuti fuori grazie alle opportunità offerte dalla new economy e da internet…: tutto questo, e molto altro ancora, ha contribuito alla realizzazione di una pellicola che non poteva ridursi alla semplice ripresentazione alle nuove generazioni e reinterpretazione di prodotti popolari, ben conosciuti da chi nel 2018 (ahimè!) ha un’età importante e certe epoche le ha vissute in prima persona. [...]
tratto dalla mia recensione: https://michelenigro.wordpress.com/2018/04/11/ready-player-one-film/#more-11628
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michelino
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mercoledì 11 aprile 2018
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michelino va al cinema
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DOMANDA:
ma perché un ottimo regista come lo è Steven
Spielberg ogni tanto sente il bisogno di fare un
film quasi inguardabile per tutti gli spettatori che
hanno superato i dodici anni di età?...
Eppure il cinema è pieno di bellissimi film per
ragazzini che sono molto godibili anche da un
pubblico adulto e ad un regista come il nostro
non mancano certo le capacità per fare dei
film di quel livello.
Ma allora ripeto: perché ogni tanto Spielberg
sforna un film insulso come questo?
Un film forse godibile da un punto di vista
estetico (e sottolineo il forse) ma scialbo
e molto superficiale riguardo a contenuti e
sceneggiatura.
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DOMANDA:
ma perché un ottimo regista come lo è Steven
Spielberg ogni tanto sente il bisogno di fare un
film quasi inguardabile per tutti gli spettatori che
hanno superato i dodici anni di età?...
Eppure il cinema è pieno di bellissimi film per
ragazzini che sono molto godibili anche da un
pubblico adulto e ad un regista come il nostro
non mancano certo le capacità per fare dei
film di quel livello.
Ma allora ripeto: perché ogni tanto Spielberg
sforna un film insulso come questo?
Un film forse godibile da un punto di vista
estetico (e sottolineo il forse) ma scialbo
e molto superficiale riguardo a contenuti e
sceneggiatura...MA PERCHE'? dico io...
Gli costava davvero tanto fare un buon film?...
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[+] pfff
(di esperandogiovadale)
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sdamy
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lunedì 9 aprile 2018
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ennesima occasione persa
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Sta ormai diventando un nuovo trend dell' intrattenimento ... prendere testi splendidi e visionari a ridurli a robetta senza sostanza, con qualche sprazzo geniale e poco più . Ho amato il libro ed il film sembra la versione per bambini con difficoltà di apprendimento, Banalizzato e ricco solo di effetti speciali . Possibile che nessuno voglia più realizzare film che siano qualcosa di più che "riempiamo il cinema di gente? " magari dovremmo smettere di andare al cinema, cosa che succederà sicuramente a me se ogni volta troverò occasioni perse di fare bel cinema come questa
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router76
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lunedì 9 aprile 2018
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contro la paura di un futuro tra reale e virtuale.
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Ho visto Ready Player ed e' stata un'esperienza incredibile. Penso che sia uno dei migliori film di Steven Spielberg che quando rappresenta il mondo giovanile si supera e riesce sempre a trasmettere emozioni nuove ricordandoci che l'immaginazione e la creatività quando sono accompagnate dalle buone intenzioni e dai buoni sentimenti possono trasformare tutto ciò che ci circonda in meglio, perchè ci portano a fidarci maggiormente gli uni degli altri, che è fondamentale per creare e mantenere un futuro migliore, più bello, equilibrato e armonioso. Il film è un viaggio esplorativo sapiente tra il gioco, il mondo virtuale e il mondo reale in cui i protagonisti, che ricordano molto i Goonies e i personaggi di Ritorno al Futuro, sono alla ricerca per migliorare le proprie vite del tesoro nascosto di un genio, il prof.
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Ho visto Ready Player ed e' stata un'esperienza incredibile. Penso che sia uno dei migliori film di Steven Spielberg che quando rappresenta il mondo giovanile si supera e riesce sempre a trasmettere emozioni nuove ricordandoci che l'immaginazione e la creatività quando sono accompagnate dalle buone intenzioni e dai buoni sentimenti possono trasformare tutto ciò che ci circonda in meglio, perchè ci portano a fidarci maggiormente gli uni degli altri, che è fondamentale per creare e mantenere un futuro migliore, più bello, equilibrato e armonioso. Il film è un viaggio esplorativo sapiente tra il gioco, il mondo virtuale e il mondo reale in cui i protagonisti, che ricordano molto i Goonies e i personaggi di Ritorno al Futuro, sono alla ricerca per migliorare le proprie vite del tesoro nascosto di un genio, il prof. Halliday, creatore di una reltà virtuale rappresentata da un gioco Oasis, in cui la gente si cimenta quotidianamente, attraverso i propri Avatar, per guadagnare soldi e vivere col rischio però anche di perderli. La motivazione di fondo per la quale Halliday ha creato Oasis è buona, salvare la gente dalla bruttezza che la società contemporanea dello scienziato aveva via via assunto per l'egoismo umano e trovare alla fine dei vincitori del gioco che potessero migliorare ulteriormente la sua creatura. il tema principale del film è importante ed è stato trattato in altri film futuristici anche non di Spielberg penso a Minority Report, A.I., Matrix, Wargames ed è l'impatto del progresso tecnologico sulle coscienze e il dovere che hanno tutti, adulti, ma soprattutto i giovani di farne un uso responsabile, etico e morale per creare un futuro migliore. In film, nel narrare ciò assume un ritmo strepitoso fin dall'inizio e lo mantiene per tutta la sua durata nonostante le tante scene di combattimento tipiche dei videogiochi moderni. Pieno di colori che inebriano la vista, a tratti è davvero commovente, in particolare una scena mi ha colpito quando Artemis non vuole rivelare a Parsival il suo vero nome nella vita realtà perchè ha capito che per lui Oasis è per lo più un gioco di bravura mentre per lei è un campo di battaglia per sopravvivere e gettare le basi di un nuovo futuro per lei e la sua gente, vincendolo. Solo attraverso una graduale conoscenza tra i protagonisti, l'uscita dal proprio ego e l'allineamento delle intenzioni su un obiettivo comune, la salvezza del mondo, tutti i protagonisti, non solo Parsival e Artemis riveleranno le loro vere identità e si potrà giungere alla vittoria sul male nel film rappresentato da Nolan Sorrento, simbolo di un possibile capitalismo amorale del futuro che cerca di distruggere Oasis e tutte le buone intenzioni di Halliday, sostituendola con una piattaforma interattiva parallela in cui le persone sono dei meri numeri in lotta gli uni con gli altri per far arricchire i malvagi. Ottima la regia, gli attori, il montaggio, gli effetti speciali e il sonoro. Vincerà degli Oscar.
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samanta
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domenica 8 aprile 2018
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la "drittata" di spielberg
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Il film che attualmente è nelle sale degli USA e nostrane con ottimi incassi, è costato almeno 175 milioni di dollari che senza dubbio renderanno utili al nostro Spielberg. Siamo nell'anno 2045 a Columbus nel Ohio, gran parte della popolazione vive in ristrettezze economiche e per fuggire dalla cruda realtà si rifugia in un mondo virtuale: OASIS. Il fondatore di questo mondo Holliday (Mark Rylance, in realtà era stato fondato insieme ad un altro poi estromesso) è morto da 5 anni e ha lanciato un gioco attraverso il quale mediante il ritrovamento di 3 chiavi virtuali si potrà arrivare alla proprietà. Due giovani Wade (Tye Sheridan) e Samantha (Olivia Cooke) partecipano al gioco si conoscono nel mondo virtuale e si ameranno in quello reale.
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Il film che attualmente è nelle sale degli USA e nostrane con ottimi incassi, è costato almeno 175 milioni di dollari che senza dubbio renderanno utili al nostro Spielberg. Siamo nell'anno 2045 a Columbus nel Ohio, gran parte della popolazione vive in ristrettezze economiche e per fuggire dalla cruda realtà si rifugia in un mondo virtuale: OASIS. Il fondatore di questo mondo Holliday (Mark Rylance, in realtà era stato fondato insieme ad un altro poi estromesso) è morto da 5 anni e ha lanciato un gioco attraverso il quale mediante il ritrovamento di 3 chiavi virtuali si potrà arrivare alla proprietà. Due giovani Wade (Tye Sheridan) e Samantha (Olivia Cooke) partecipano al gioco si conoscono nel mondo virtuale e si ameranno in quello reale. Hanno come avversario una potente multinazionale del Web IOI che usa anche sistemi criminali e mafiosi per vincere capeggiata da Nolan Sorrento (Ben Mendelsohn, grazie Steven per il riferimento all'Italia), nonché infiniti altri concorrenti. Non diciamo cme va a finire anche se lo si può intuire.
Il film è costruito intorno ad un uso massiccio di effetti speciali costruiti con il computer effetti invero non solo coinvolgenti ma estremamente sofisticati e ben realizzati, la trama ovviamente è sommaria come i dialoghi. Spielberg si sbizarrisce con una serie infinite di citazioni a film o a fumetti, ne ho ho individuate alcune: Star Wars, King Kong, Godzilla, Jurassik Park, Ritorno al Futuro e Il Signore degli Anelli, personaggi come L'uomo di Ferro o Gunman, citazioni " Non sei un fallito se hai un amico" da La vita è meravigliosa e "Rosebud" (così viene chiamato un oggetto) da Quarto Potere. Gli attori sono estremamente fungibili, nel senso che avrebbero potuto essere sostituiti da centinaia di altri attori che girano per gli studios, in altri termini la recitazione non è così importante in questi film , così si sprecano i principianti come Tye Sheridan (un curriculum modesto e un solo film di un livello accettabile Joe) e Olivia Coooke che ha un curriculum ancora più modesto, Ben Mendelsohn che ha quasi 50 anni ha un curriculum mediocre e così via. Il contenuto poteva essere interessante perché affronta un tema importante: sempre più le persone, specie i giovani, si alienano in realtà virtuali si pensi ai videogiochi sempre più sofisticati o in realtà contraffatte come Pokèmon. Ma Spielberg non prende posizione OASIS va bene cosi solo bisogna dosare l'uso: due giorni alla settimana si farà astinenza, anche se, a mio parere, così facendo negli altri 2 giorni si farà un overdose di immersione nella realtà virtuale. In conclusione Spielberg ha creato cinematograficamente uno spettacolare e suggestivo videogioco, gli incassi fanno prevedere che riuscirà a incrementare il gruzzoletto che ha da parte (dicono 4 miliardi di dollari).
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