emanuele1968
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mercoledì 10 ottobre 2018
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mah.....?
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Zero, i nudi esibizionistici di kidman penso che ormai in un film si possano evitare, mah?
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samanta
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martedì 28 agosto 2018
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la macumba icomprensibile
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La recensione di johnny 1988 mi sembra del tutto incomprensibile e appare come una autograticazione
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adriana
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domenica 19 agosto 2018
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coscienza
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Film magnifico, coinvolgente. Le musiche appropriate, come un incombere di angoscia sullo spettatore. A mio parere, da laica quale sono e da atea convinta quale sono, è una magistrale interpretazione della coscienza. La capacità di riconoscere i propri errori e cercare di emendarsene, a qualunque costo . Io l' ho interpretato così,film di questo tipo danno l' opportunità di personale visione, anche fuori dal coro. Tragedia greca parte integrante, loro erano pagani, altrimenti una cultura così non avrebbe avuto possibilità di esistere.
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martinside
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giovedì 2 agosto 2018
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angoscia in scena con maestria
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Il sacrificio del cervo sacro bisogna fare il sacrificio di vederlo anche se è un film da cui si esce con una profonda angoscia. Dall'inizio, dalle sonorità scelte e dal ritmo dei dialoghi, si comprende che saranno due ore difficili ma che scaveranno dentro di noi ponendoci domande che non hanno mai la risposta giusta. Chi amo di più? Chi merita la morte e la sofferenza? Chi ha la colpa in un incidente? Cosa è meglio lasciare alla sorte e cosa decidere noi? Il film non da risposte ma ha la capacità di raccontare angosce, paure e dilemmi che tutti noi, magari in modo meno tragico, affrontiamo prima o poi nella vita. Ottimi attori, magistrale Barry Keoghan nei panni di colui che crea angoscia.
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Il sacrificio del cervo sacro bisogna fare il sacrificio di vederlo anche se è un film da cui si esce con una profonda angoscia. Dall'inizio, dalle sonorità scelte e dal ritmo dei dialoghi, si comprende che saranno due ore difficili ma che scaveranno dentro di noi ponendoci domande che non hanno mai la risposta giusta. Chi amo di più? Chi merita la morte e la sofferenza? Chi ha la colpa in un incidente? Cosa è meglio lasciare alla sorte e cosa decidere noi? Il film non da risposte ma ha la capacità di raccontare angosce, paure e dilemmi che tutti noi, magari in modo meno tragico, affrontiamo prima o poi nella vita. Ottimi attori, magistrale Barry Keoghan nei panni di colui che crea angoscia. Una sorta di persona sopra le righe, che trascina il disastro
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mauridal
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martedì 24 luglio 2018
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le colpe dei padri
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“The Killing of a Sacred Deer” un film di Yorgos Lanthimos
Quando diciamo che i figli non possono pagare le colpe dei padri quanto meno non devono subirne le conseguenze ,allora diamo valore ad una visione religiosa dell’esistenza del genere umano. Anche il regista grecoYorgos Lanthimos propone un punto di vista morale delle vicende umane e in particolare della storia di uno stimato cardio chirurgo che opera i suoi malati in un ospedale moderno e attrezzato ma a causa di un fatale bicchiere di whisky di troppo una operazione finisce con la morte del paziente.
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“The Killing of a Sacred Deer” un film di Yorgos Lanthimos
Quando diciamo che i figli non possono pagare le colpe dei padri quanto meno non devono subirne le conseguenze ,allora diamo valore ad una visione religiosa dell’esistenza del genere umano. Anche il regista grecoYorgos Lanthimos propone un punto di vista morale delle vicende umane e in particolare della storia di uno stimato cardio chirurgo che opera i suoi malati in un ospedale moderno e attrezzato ma a causa di un fatale bicchiere di whisky di troppo una operazione finisce con la morte del paziente. Una vicenda ordinaria potrebbe essere se non per il fatto che il paziente morto, è padre di un figlio sedicenne Martin che rimane a dir poco turbato , anzi segnato dalla morte del padre. Anche il bravo chirurgo è padre di due figli , sposato con una dottoressa anche lei, e madre esemplare una famiglia della buona borghesia americana che senza particolari problemi procede nelle carriere ,nella crescita dei figli. IL fato , che nella grecia antica è prepotente viene a disturbare l’ordine precostituito di questa famiglia Si presenta con le sembianze di Martin l’orfano del paziente morto per mano del chirurgo. Un fato che come nelle tragedie dell’antica grecia, a volte avversa e condanna gli uomini ad una pena mortale perché in genere invisi agli Dei. Ma qui e il regista greco lo sa gli Dei non ci sono ,tuttavia esistono forze negative e fonti del male che si insinuano nelle menti e nelle coscienze di persone uomini, donne e ragazzi. Martin è un ragazzo che ha perso il padre ed elabora una sua perversione in nome della presunta ingiustizia che lo ha colpito, e qui il regista costruisce una sua versione della tragedia umana assegnando al ragazzo un compito di vendicatore , ovvero l’ordine delle vite va ristabilito con un ‘altra morte , Martin dunque pretende dal l’uomo sia- padre che chirurgo di uccidere un suo figlio così come fatalmente uccise suo padre. Una risoluzione dei fatti apparentemente arcaica , ovvero vicina ai miti della’ antica grecia o biblica . Eppure in sintonia con le logiche di alcune fasi della storia della moderna umanità. Le domande che il regista pone nel film sono tante , ma una è come può essere risarcito un giovane ragazzo, un popolo .una umanità che non ha molto ,se non un padre una patria una figura di riferimento ,una sicurezza che permette una sopravvivenza al pari degli altri ma che un potere forte fatalmente per ragioni superiori ammazza e dissolve.Come una giovane umanità che si affaccia alla storia moderna potrà affermarsi se l’altra parte di umanità più vecchia e forte l’ avversa togliendo risorse e sicurezze Il giovane Martin dice di sé che è una metafora è un simbolo .ma tutta la vicenda ci riconduce alle narrazioni mitiche e metaforiche della tragedia umana che i greci antichi hanno raccontato in teatro e non solo. Il film si conclude nel peggiore dei modi con una ulteriore vittima sacrificale un altro sacrificio umano in nome dell’equilibrio del cosmo . ( mauridal )
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robidalla
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lunedì 23 luglio 2018
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restate a casa
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Lasciate il piacere di gustarsi questo "capolavoro" a qualche cinefilo mentalmente disturbato. Mi sono fatto ingannare dalla recensione di mymovies, questa volta decisamente fuori tema, per vedere un film insulso e inutilmente pretenzioso. In linea la recitazione delle Kidman e di Farrell, piatta e monoespressiva; piu convincente la prova recitativo dei 3 giovani protagonisti, considerando il contesto generale. Del maestro Kubrick mi può vagamente ricordare in alcune parti solo la sua prova peggiore "Eyes wide shut". L'unica domanda che ti lascia il film dopo 109 minuti di noia è: perché mi hanno fatto pagare un biglietto per vederlo ?
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martedì 17 luglio 2018
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poche idee ma confuse
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Quello che resta alla fine è la sensazione di qualcosa di malato, corrotto e inconcludente. Nessuno dei nodi della storia viene spiegato. Alcuni elementi della storia sembrano messi là solo per capriccio, non perchè funzionali per la trama come ad esempio le abitudini sessuali dei protagonisti che sembrano solo un rimando mancato a Kubrik lasciando, appunto, la sensazione che qualcosa non funzioni. Alla fine nulla viene chiarito, non c'è un'escatologia. Non è un horror, non è un thriller, forse uno psico-dramma dove il pubblico viene usato come contenitore passivo per funzioni che il regista avrebbe fatto meglio a risolvere in terapia. A waste of time.
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francesco.molinelli
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domenica 15 luglio 2018
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imbarazzante
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Due note dissonanti e due zoomate non fanno Kubrick. Uno dei film più insulsi che abbia mai visto.
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giovedì 12 luglio 2018
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lavoro magistrale
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The Lobster non mi era piaciuto, forse per i suoi elementi grotteschi non riuscivo ad immedesimarmi così tanto nella storia e nei personaggi. In questo, invece, si prova un forte senso d’angoscia dall’inizio alla fine, entri in un vortice senza via d’uscita, un po’ come il protagonista. È bello come gli elementi vengano fuori pian piano, ovviamente non è un film da spiegazioni logiche o razionali. Non bisogna farsi tante domande, è tutto molto “metaforico”, come confessa Martin ad un certo punto. Bellissima la colonna sonora, le inquadrature, è girato e scritto in maniera magistrale.
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jackmalone
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martedì 10 luglio 2018
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i misteri della mente umana
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In una famiglia perfetta, agiata, i cui membri hanno rapporti equilibrati e positivi, genitori che appartengono al mondo della scienza, lui cardiochirurgo, lei oftalmologa, figli impegnati e in perfetta salute, si insinua a poco a poco l'elemento irrazionale e destabilizzante. Ciò che rompe l'armonia prende la forma della malattia mentale nella persona di un mediocre ragazzotto adolescente, loquace, schematico e diretto nell'argomentare il cui padre è morto durante un intervento chirurgico eseguito dal cardiochirurgo. Le dinamiche che si innescano sono distruttive e mirano a cooptare la mente di ogni membro della famiglia. Il primo ad essere preso di mira è il cardiochirurgo, ex alcolista: forse ha commesso un errore nell'operare; quella mattina aveva bevuto un drink, o forse no.
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In una famiglia perfetta, agiata, i cui membri hanno rapporti equilibrati e positivi, genitori che appartengono al mondo della scienza, lui cardiochirurgo, lei oftalmologa, figli impegnati e in perfetta salute, si insinua a poco a poco l'elemento irrazionale e destabilizzante. Ciò che rompe l'armonia prende la forma della malattia mentale nella persona di un mediocre ragazzotto adolescente, loquace, schematico e diretto nell'argomentare il cui padre è morto durante un intervento chirurgico eseguito dal cardiochirurgo. Le dinamiche che si innescano sono distruttive e mirano a cooptare la mente di ogni membro della famiglia. Il primo ad essere preso di mira è il cardiochirurgo, ex alcolista: forse ha commesso un errore nell'operare; quella mattina aveva bevuto un drink, o forse no... sarà stata colpa dell'anestesista! Come si rimedia al senso di colpa? Assecondando il ragazzo psicopatico, dandogli dei soldi, facendogli dei regali, diventando suo amico, accettando di buon grado la sua intrusività nel lavoro e nel privato, sopportando le sue ossessioni. Non basta: il ragazzo vuole di più: un membro della sua famiglia deve morire per compensare la perdita di suo padre. Una volta innescato il meccanismo; il senso di colpa porta all'auto suggestione e alla suggestione collettiva: ogni barriera della razionalità viene abbattuta; senza alcuna cusa reale i figli si ammalano, non camminano , non mangiano; gli esami sono tutti negativi; la mamma resiste: non è possibile credede alla maledizioni! Eppure è così, bisogna espiare le proprie colpe e, se un genitore sbaglia anche i figli sono condannati. La scelta estrema di sacrificare uno dei figli per far sopravvivere la famiglia è comunque il risultato di un processo razionale: la vita del singolo è meno importante rispetto a quella del gruppo, come ci insegnano anche le api. Il film affronta un argomento delicato e controverso spesso usato per spiegare le dittature, il settarismo, la cooptazione di individui razionali in sette sataniche o il credito e il seguito enorme di cui godono alcuni santoni, che si rivelano spesso persone rozze e ignoranti e cioè il potere e la fragilità al tempo stesso della mente umana. Le grandi doti intellettuali che hanno permesso al genere umano di raggiungere le più alte vette del progresso scientifico e tecnologico sono facilmente messe in crisi dall' emergere dei labirinti dell'inconscio rappresentati magistralmente nel film dai corridoi interminabili dell'ospedale.
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