angelo
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martedì 17 ottobre 2017
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una ottusa celebrazione del politicamente corretto
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La commedia sembra avere come unico interesse quello di supportare tutti gli stereotipi del politicamente corretto: le donne sono sveglie, colte, mature, equilibrate, e sempre generosissime; gli uomini sono o dei semideficienti interessati solo al calcio o dei tuonati imbevuti di idiozie orientaleggianti, comunque egoisti, c'e' anche un porco dedito a molestare le passanti, ed una comare curiosa e ficcanaso, sempre uomo; la famiglia da Mulino Bianco c'e', ed ovviamente e' gay (anche i litigi sono da Mulino Bianco); chi la pensa diversamente, il fratello cattolico, e' sostanzialmente un povero minorato mentale.
Ecco appunto, non un dubbio, chi non e' d'accordo e' solo un povero imbecille indegno di essere ascoltato.
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La commedia sembra avere come unico interesse quello di supportare tutti gli stereotipi del politicamente corretto: le donne sono sveglie, colte, mature, equilibrate, e sempre generosissime; gli uomini sono o dei semideficienti interessati solo al calcio o dei tuonati imbevuti di idiozie orientaleggianti, comunque egoisti, c'e' anche un porco dedito a molestare le passanti, ed una comare curiosa e ficcanaso, sempre uomo; la famiglia da Mulino Bianco c'e', ed ovviamente e' gay (anche i litigi sono da Mulino Bianco); chi la pensa diversamente, il fratello cattolico, e' sostanzialmente un povero minorato mentale.
Ecco appunto, non un dubbio, chi non e' d'accordo e' solo un povero imbecille indegno di essere ascoltato.
Pensate cosa sarebbe successo se avessero fatto un film con stereotipi opposti: campagne di protesta su social, interrogazioni parlamentari, manifestazioni nelle piazze...
In generale, un film didascalico, moralistico e consolatorio, tre peccati capitali.
Comunque, gli interpreti sono bravi, e piu' di qualche risata viene strappata (ma questo si puo' dire anche dei cinepanettoni, che in piu' non tentano di rifilare il predicozzo morale).
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(di roby82)
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rolando7
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sabato 21 ottobre 2017
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gradevole commedia di buoni sentimenti
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Pur con qualche caduta nel macchiettismo (il fratello neocatecumenale, ad es) e qualche concessione di troppo alla melassa buonista che va tanto di moda, questo film di esordio di una "veterana" della commedia come Michela Andreozzi si lascia vedere con piacere. Ben girato e ambientato (ottima la fotografia di Canevari) e ottimamente interpretato da tutto il cast, il film scorre brioso e senza momenti di noia. La regista-interprete, pur avendo delle spiccate doti comiche, si mette generosamente a lato per lasciar rifulgere l'amica (e sorella nel film) Claudia Gerini. Bella la figura di uomo saggio e paziente interpretata da Giorgio Pasotti, mentre Stefano Fresi si conferma per quel grande attore che è.
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Pur con qualche caduta nel macchiettismo (il fratello neocatecumenale, ad es) e qualche concessione di troppo alla melassa buonista che va tanto di moda, questo film di esordio di una "veterana" della commedia come Michela Andreozzi si lascia vedere con piacere. Ben girato e ambientato (ottima la fotografia di Canevari) e ottimamente interpretato da tutto il cast, il film scorre brioso e senza momenti di noia. La regista-interprete, pur avendo delle spiccate doti comiche, si mette generosamente a lato per lasciar rifulgere l'amica (e sorella nel film) Claudia Gerini. Bella la figura di uomo saggio e paziente interpretata da Giorgio Pasotti, mentre Stefano Fresi si conferma per quel grande attore che è. Il film ha il pregio di andare in crescendo, fino al gran finale dove tutte le storie si ricollegano e ricuciono. Magari c'è anche troppa carne al fuoco, ma in tempi di cinemino asfittico questo è più un pregio che un difetto. Brava Michela. Ti aspettiamo alla seconda prova.
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ninopellino
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giovedì 12 ottobre 2017
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un film diretto da una donna che parla alle donne
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Gradevole pellicola che narra del desiderio della protagonista Tina di poter diventare madre, nonostante che si sovrappongono, da sempre, ostacoli di natura fisica che hanno impedito la realizzazione di questo suo sogno. Diversamente, sua sorella Livia, interpretata dall'ottma attrice Claudia Gerini, invece è sempre stata riluttante all'idea di avere un figlio, ma sarà proprio quest'ultima ad aiutare Tina a concretizzare il suo obiettivo, tramite uno stratagemma ritenuto, fino a diverso tempo fa, poco legale dalla legge. Una pellicola così graziosa e positiva a livello di messaggi e che soprattutto parla alle donne, non poteva che non essere diretta da una donna, in questo caso dall'attrice Michela Ramazzotti che da prova di buon talento dietro la macchina da presa.
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Gradevole pellicola che narra del desiderio della protagonista Tina di poter diventare madre, nonostante che si sovrappongono, da sempre, ostacoli di natura fisica che hanno impedito la realizzazione di questo suo sogno. Diversamente, sua sorella Livia, interpretata dall'ottma attrice Claudia Gerini, invece è sempre stata riluttante all'idea di avere un figlio, ma sarà proprio quest'ultima ad aiutare Tina a concretizzare il suo obiettivo, tramite uno stratagemma ritenuto, fino a diverso tempo fa, poco legale dalla legge. Una pellicola così graziosa e positiva a livello di messaggi e che soprattutto parla alle donne, non poteva che non essere diretta da una donna, in questo caso dall'attrice Michela Ramazzotti che da prova di buon talento dietro la macchina da presa. Complimenti. Ben vengano pellicole di questo genere che sanno pescare dalla tradizione cinematografica dei film di qualità quel certo sapore di eleganza e di genuinità nelle tematiche che da diverso tempo a questa parte sembravano essere ormai perdute.
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(di eusebioabbondanza)
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(di roby82)
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mercoledì 15 novembre 2017
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grande film! pieno di senso dentro, pieno di allegria fuori. mano lieve su argomenti importanti. cosa vogliamo di più?
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Complimenti a Michela Andreozzi! Una commedia come dovrebbe essere una commedia. E com'è stata nella migliore tradizione del nostro paese. Allegra e scorrevole, ma solo a un primo livello, perché a un secondo livello c'è una grande ricchezza di contenuti. Un pensiero dolcemente moderno e assolutamente delicato sulla famiglia e sulle sue mille possibilità. Un film importante, oserei dire. Perché solo nei film importanti succedono cose. Qui succedono e succedono con la grazia della poesia. La precisione e la cura con cui ha lavorato sui dettagli fa poi poter scrivere di una regista che alla sua opera prima sa già fare meglio di tanti registi navigati. Inutile parlare del cast e della squadra.
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Complimenti a Michela Andreozzi! Una commedia come dovrebbe essere una commedia. E com'è stata nella migliore tradizione del nostro paese. Allegra e scorrevole, ma solo a un primo livello, perché a un secondo livello c'è una grande ricchezza di contenuti. Un pensiero dolcemente moderno e assolutamente delicato sulla famiglia e sulle sue mille possibilità. Un film importante, oserei dire. Perché solo nei film importanti succedono cose. Qui succedono e succedono con la grazia della poesia. La precisione e la cura con cui ha lavorato sui dettagli fa poi poter scrivere di una regista che alla sua opera prima sa già fare meglio di tanti registi navigati. Inutile parlare del cast e della squadra. Tutti spettacolari.
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mercoledì 15 novembre 2017
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e' (solo) una commedia molto carina !
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Ho visto con estremo piacere la commedia Nove Lune e Mezza. Complice le interpretazioni tutte di alto livello e una vicenda raccontata in maniera efficace, sono uscito dal cinema pensando che era da molto tempo che non avevo una visione così piacevole, divertente e garbata. Inoltre la considerazione che si tratta di una "opera prima" da ancora maggiore spessore al prodotto. Non mi hanno quindi stupito i numerosissimi apprezzamenti generali che sono stati espressi dal pubblico ma anche da tantissimi addetti ai lavori che hanno individuato le numerose positività comunque percepite anche da noi profani. Mi hanno invece meravigliato quelle (per fortuna scarse anche se purtroppo "sguaiate") voci contro tendenza che hanno "gridato allo scandalo" per come sia stato trattato il tema, quasi ad apologia di situazioni fortemente criticate e condannate da una parte di opinione di ispirazione prevalentemente cattolica.
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Ho visto con estremo piacere la commedia Nove Lune e Mezza. Complice le interpretazioni tutte di alto livello e una vicenda raccontata in maniera efficace, sono uscito dal cinema pensando che era da molto tempo che non avevo una visione così piacevole, divertente e garbata. Inoltre la considerazione che si tratta di una "opera prima" da ancora maggiore spessore al prodotto. Non mi hanno quindi stupito i numerosissimi apprezzamenti generali che sono stati espressi dal pubblico ma anche da tantissimi addetti ai lavori che hanno individuato le numerose positività comunque percepite anche da noi profani. Mi hanno invece meravigliato quelle (per fortuna scarse anche se purtroppo "sguaiate") voci contro tendenza che hanno "gridato allo scandalo" per come sia stato trattato il tema, quasi ad apologia di situazioni fortemente criticate e condannate da una parte di opinione di ispirazione prevalentemente cattolica. Fermo restando che il film può anche non piacere e si ha tutta la libertà di affermarlo, voglio ricordare che NOVE LUNE E MEZZA è solo una divertente e leggera COMMEDIA che è basata sopra una vicenda "socialmente calda" ma un po' paradossale proprio per costruire quelle situazioni comico/brillanti che mantengono leggera la visione del film. Pensare che una COMMEDIA sia un attacco ai principi e valori morali di alcuni, è come credere che TOTO' TRUFFA sia una forma di apologia di reato perchè propone simpaticamente la figura del traffichino ingannatore, o che le varie commedie panettone che da decenni ci vengono propinate a Natale, con le loro costanti situazioni di corna et similia, siano una esaltazione del tradimento amoroso. Mi dispiace per chi ha un così scarso equilibrio nel giudicare qualcosa che oltretutto non ha nemmeno visto.
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renzi claudia
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mercoledì 15 novembre 2017
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film bellissimo che parla di maternità, paternità e sorellanza
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Un film da vedere assolutamente! Bello, divertente, moderno, riflessivo, brillante, attuale, bella la fotografia, il tema della maternità a 36O°, bravissimi gli attori, finale a sorpresa. Posso aggiungere solo che chi parla male di questo film forse prende solo in considerazione un unico aspetto, ma nel film c'è molto di più della maternità, c'è il rapporto tra due sorella, tra visioni totalmente differenti della vita, chi vuole un figlio ma non lo può avere e chi lo può avere ma non lo vuole, di coppie gay in uno stato cattolico, di uomini moderni e di uomini legati ancora a superstizioni e stereotipi di 50 anni fa, insomma un film che mi ha fatto tanto piangere e tanto ridere. Una regista al suo esordio fantastica!
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renzi claudia
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mercoledì 15 novembre 2017
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la maternità nel 2017
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La maternità raccontata a 360°, un film che fa ridere e piangere. Affronta temi attuali, la classica famiglia cattolica e tutte gli altri tipi di famigle del nostro secolo, coppie gay con figli, donne che si sentono realizzare anche senza figli, donne disposte a tutto pur di essere madri, uomini in crisi e uomini felici. Il rapporto tra due sorelle descritto in maniera impeccabile.Fotografia fantastica di Roma. Un mix perfetto, in un film che vede l'esordio alla regia di Michela, già attrice di successo. Con un cast di super attoroni italiani. Insomma fatto benissimo, da vedere!
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enzo70
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domenica 22 novembre 2020
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commedia senza pretese ma veramente gradevole
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Livia e Tina sono due sorelle agli antipodi. Tina è una vigilessa urbana impacciata, timida che convive con un collega avaro e meschino. Livia una bella musicista che convive con un Fabio, un osteopata colto e tollerante. Ma soprattutto Tina vive con dolore l’impossibilità di avere una gravidanza, mentre Livia di figli proprio non ne vuole, nonostante il suo ginecologo la rassicura sulla sua possibilità di procreare. Sono queste le premesse di una commedia italiana semplice e gradevole, senza pretese, ma lineare. Quello che ci vuole per passare una serata senza impegni, gustandosi una bella storia e sorridendo. Bene il cast, la Gerini e Fresi su tutti, insomma Michela Andreozzi ha centrato l’obiettivo.
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Livia e Tina sono due sorelle agli antipodi. Tina è una vigilessa urbana impacciata, timida che convive con un collega avaro e meschino. Livia una bella musicista che convive con un Fabio, un osteopata colto e tollerante. Ma soprattutto Tina vive con dolore l’impossibilità di avere una gravidanza, mentre Livia di figli proprio non ne vuole, nonostante il suo ginecologo la rassicura sulla sua possibilità di procreare. Sono queste le premesse di una commedia italiana semplice e gradevole, senza pretese, ma lineare. Quello che ci vuole per passare una serata senza impegni, gustandosi una bella storia e sorridendo. Bene il cast, la Gerini e Fresi su tutti, insomma Michela Andreozzi ha centrato l’obiettivo.
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eusebioabbondanza
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mercoledì 18 ottobre 2017
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donne falliche e maschi uterini
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Dietro l'apparenza di una semplice e divertente commedia si cela in realtà un profondo dilemma psicoanalitico tipico della odierna guerra tra sessi: come mai donne "falliche" e dominanti, piene di qualità virili, (che si circondano inevitabilmente di uomini inetti, miserabili dalle scarse doti maschili) non riescono a procreare? La risposta, manco a dirlo, sarebbe già nella domanda, più o meno retorica, ma il film della Andreozzi maschera il tema forte scegliendo di camuffarlo dietro il paravento della "sorellanza" affettiva e diluirlo poi in una serie di gag e personaggi macchiettistici. E allora ecco una carrellata di donne forti, belle e piene di sentimenti nobili.
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Dietro l'apparenza di una semplice e divertente commedia si cela in realtà un profondo dilemma psicoanalitico tipico della odierna guerra tra sessi: come mai donne "falliche" e dominanti, piene di qualità virili, (che si circondano inevitabilmente di uomini inetti, miserabili dalle scarse doti maschili) non riescono a procreare? La risposta, manco a dirlo, sarebbe già nella domanda, più o meno retorica, ma il film della Andreozzi maschera il tema forte scegliendo di camuffarlo dietro il paravento della "sorellanza" affettiva e diluirlo poi in una serie di gag e personaggi macchiettistici. E allora ecco una carrellata di donne forti, belle e piene di sentimenti nobili. Gli uomini invece tutti orrendi, inutili e decerebrati, tranne la coppia gay, unici maschi sopportati dalla furia androclasta della regista.
Ma la natura, per procede nel suo percorso, richiede un equilibrio tra le parti, lo yin e lo yang, il sole e la luna. Non bastano nove lune, per quanto meravigliose possano essere, a creare la vita se non c'è anche un po di sole. Non è quindi un caso che poi la donna “fallica” circondata da uomini femminilizzati si trovi a dover ricorrere a un triste stratagemma per coronare il suo sogno. Questo sarebbe stato il vero tema del film, quello che, con un po’ di autoconsapevolezza, avrebbe dato uno spessore diverso a questa commedia. Che invece diventa l’ennesima di un filone ormai stanco, che riesce soltanto ad allontanare il pubblico dalle sale.
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