La Truffa dei Logan |
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Un film di Steven Soderbergh.
Con Channing Tatum, Adam Driver, Riley Keough, Katie Holmes.
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Titolo originale Logan Lucky.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 119 min.
- USA 2017.
- Lucky Red
uscita giovedì 31 maggio 2018.
MYMONETRO
La Truffa dei Logan
valutazione media:
3,27
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I fratelli Logan, rapinatori alla maniera di Ocean
di Emiliano Morreale La Repubblica
I Logan sono una famiglia di sfigatissimi white trash della West Virginia. Jimmy (Channing Tatum), un tempo promessa del football, è rimasto zoppo, è diventato minatore e adesso lavora in un cantiere sotto un mega autodromo. Il fratello barista Clyde (Adam Driver) ha perso una mano in Iraq. E la sfortuna li perseguita da generazioni. Piccoli delinquenti da ragazzi, i due Logan tentano il colpo grosso: una rapina appena oltre il confine con la North Carolina, all'autodromo dove lavora Jimmy, il quale si è accorto che un sistema di posta pneumatica porta i contanti delle casse a un grande caveau sotterraneo. I due fratelli cercano l'aiuto dell'esperto scassinatore Joe Bang (un inedito Daniel Craig), che però al momento è in carcere. Nonostante sembrino due sprovveduti, i Logan si riveleranno due cervelli sopraffini. Soderbergh, che da giovanissimo ebbe la ventura di vincere una Palma d'oro per Sesso, bugie e videotape, ha alternato film ambiziosi e lambiccati (Delitti e segreti, Traffic, Solaris, Che) ad altri più leggeri e briosi, che sono spesso i suoi migliori (insieme alla serie The Knick). Qui l'idea è di rifare la sua fortunatissima serie Ocean's Eleven, Twelve ecc., in chiave tutt'altro che glamour. C'è tutto il gusto di seguire i binari consolidati del "film sul colpo", il cosiddetto heist movie: ritmo veloce, montaggi con canzoni, battute a effetto, colpi di scena a cascata. La padronanza del gioco è impeccabile, grazie anche agli attori, tra i quali il sempre bravissimo Adam Driver. E poi, il regista è un vero southern, nato ad Atlanta e cresciuto tra Virginia e Louisiana. Ma in fondo, in maniera mediata e simpatica, il film è anche l'ennesima incarnazione di uno spirito anti-trumpiano del cinema americano d'oggi. Qui in maniera meno ideologica che altrove, attraverso la simpatia anarcoide per marginali che vivono "senza cellulare, senza gps, senza social" contro (anzi, sotto) i templi del divertimento e dei soldi. Mentre loro svuotano le casse, sulla pista c'è una mega-corsa di auto sponsorizzata dalla Coca-Cola: «È come rapinare l'America», si dice a un certo punto, e i nostri lo fanno senza gran rimpianti, anzi con gusto cinico, come in certi film degli anni Settanta (viene in mente ad esempio Il genio della rapina di Richard Brooks, con Warren Beatty e Goldie Hawn). Il tutto sulle note di John Denver, e facendosi anche un po' beffe di una lunga cerimonia patriottica con bandiere a stelle e strisce che sembra uscita dagli ultimi film di Clint Eastwood.
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