felicity
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venerdě 13 gennaio 2023
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un film che aiuta a non dimenticare il passato
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La forza e il limite di un film come “L’uomo dal cuore di ferro” è proprio nel suo essere didattico, nel suo voler dire tutto nei minimi dettagli, nella sua ricostruzione storica. La materia magmatica e complessa sembra a tratti voler implodere su se stessa e dal punto di vista cinematografico l’impianto scenico appare quello di uno sceneggiato a puntate sintetizzato in due ore di film.
Se la scelta della messa in serie delle linee narrative non è convincente fino in fondo, quello che lascia perplessi è la simbologia messianica dei salvatori fin troppo insistita da parte del regista francese, come, ad esempio, l’immagine della croce nella chiesa dello scontro finale oppure il dettaglio della corona del rosario che galleggia nell’acqua dopo il suicidio dei due soldati prima di cadere nelle mani del nemico.
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La forza e il limite di un film come “L’uomo dal cuore di ferro” è proprio nel suo essere didattico, nel suo voler dire tutto nei minimi dettagli, nella sua ricostruzione storica. La materia magmatica e complessa sembra a tratti voler implodere su se stessa e dal punto di vista cinematografico l’impianto scenico appare quello di uno sceneggiato a puntate sintetizzato in due ore di film.
Se la scelta della messa in serie delle linee narrative non è convincente fino in fondo, quello che lascia perplessi è la simbologia messianica dei salvatori fin troppo insistita da parte del regista francese, come, ad esempio, l’immagine della croce nella chiesa dello scontro finale oppure il dettaglio della corona del rosario che galleggia nell’acqua dopo il suicidio dei due soldati prima di cadere nelle mani del nemico. Certo, però, rimane meritorio, da parte di Jimenez la messa in scena della normalità della nascita dell’orrore, rappresentato da un uomo come Heydrich, emblema di quella “banalità del Male” descritto da Hannah Arendt. Un monito per non dimenticare come il Male alligni ovunque e sia sempre presente e che il pericolo del ritorno di questi orrori non sia poi così lontana, ma è sempre pronta a ripresentarsi.
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figliounico
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martedě 22 novembre 2022
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due film in uno
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Questo drammatico d’azione a sfondo storico di Jimenez del 2017, a dispetto del titolo, non č una biografia di Heydrich, se non per i primi venti minuti, per il resto č bensě un rifacimento di Missione Anthropoid di Sean Ellis del 2016. Jason Clarke č convincente nella parte del gerarca delle SS, sebbene lo renda troppo umano rispetto a quello che fu soprannominato tra l’altro il macellaio di Praga. In secondo piano e marginale č lasciata la sua opera demoniaca nell’ideazione della soluzione finale e del tutto omessa risulta la repressione sanguinosa della resistenza ceca che indusse il governo del paese occupato dai tedeschi in esilio a Londra a progettarne l’eliminazione. Jimenez dopo essersi occupato brevemente della via privata di Heydrich cambia registro e si concentra sull’ideazione e sull’attuazione del piano per uccidere l’esponente nazista e sulle nefande conseguenze che ebbe per la popolazione civile e per gli stessi attentatori.
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Questo drammatico d’azione a sfondo storico di Jimenez del 2017, a dispetto del titolo, non č una biografia di Heydrich, se non per i primi venti minuti, per il resto č bensě un rifacimento di Missione Anthropoid di Sean Ellis del 2016. Jason Clarke č convincente nella parte del gerarca delle SS, sebbene lo renda troppo umano rispetto a quello che fu soprannominato tra l’altro il macellaio di Praga. In secondo piano e marginale č lasciata la sua opera demoniaca nell’ideazione della soluzione finale e del tutto omessa risulta la repressione sanguinosa della resistenza ceca che indusse il governo del paese occupato dai tedeschi in esilio a Londra a progettarne l’eliminazione. Jimenez dopo essersi occupato brevemente della via privata di Heydrich cambia registro e si concentra sull’ideazione e sull’attuazione del piano per uccidere l’esponente nazista e sulle nefande conseguenze che ebbe per la popolazione civile e per gli stessi attentatori. Ne consegue che il film č spaccato a metŕ, anzi sembra un collage di due soggetti diversi con due sceneggiatori diversi e due registi diversi, soporifera la prima parte, avvincente la seconda fino al coinvolgimento emotivo.
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filippo lan
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mercoledě 13 gennaio 2021
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follia di un regime
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La pellicola parte dalla veloce ascesa di Reinhard Heydrich che da ufficiale della Marina Militare Tedesca, congedato con disonore, diventa, dapprima con l'appoggio della futura moglie, il vertice supremo delle SS. Ma a poco a poco il film sposta l'attenzione sulla organizzazione del suo attentato da parte dei partigiani cecoslovacchi e sulle successive rappresaglie tedesche.
Nel complesso ottimo film. Buone la fotografia, le scenografie e le ambientazioni. Di livello la performance dell'algido Jason Clarke.
Onore a quei tanti giovani che persero la vita in difesa della libertà.
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muttley72
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lunedě 14 ottobre 2019
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film romanzato... forse non preciso sui dettagli
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Il film (visto senza pensare troppo ai particolari storici) è fatto molto bene e scorre sullo schermo senza annoiare. Bravi gli attori, belli e curati i costumi e le scenografie, azzeccato il montaggio. Ho però seri dubbi sul fatto che tutti gli aspetti narrati nel film siano storicamente ineccepibili e questo dovrebbe essere il dubbio che assilla lo spettatore che vedendo un film che si presume storico, vede invece un film tratto da un romanzo "Storico"...che non è la stessa cosa. Non sono tanto esperto da esprimere giudizi storici netti ma ho qualche dubbio relatovamente:
1) al fatto che l'espulsione dalla Marina Militare del futuro Gerarca delle SS sia stata realmente dovuta alla relazione sessulae con la sua futura moglie 8piùnazista di lui) e che fosse stata lei a farlo espellere "per disonore" denunciandolo e che poi lui la abbia comunque spostata.
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Il film (visto senza pensare troppo ai particolari storici) è fatto molto bene e scorre sullo schermo senza annoiare. Bravi gli attori, belli e curati i costumi e le scenografie, azzeccato il montaggio. Ho però seri dubbi sul fatto che tutti gli aspetti narrati nel film siano storicamente ineccepibili e questo dovrebbe essere il dubbio che assilla lo spettatore che vedendo un film che si presume storico, vede invece un film tratto da un romanzo "Storico"...che non è la stessa cosa. Non sono tanto esperto da esprimere giudizi storici netti ma ho qualche dubbio relatovamente:
1) al fatto che l'espulsione dalla Marina Militare del futuro Gerarca delle SS sia stata realmente dovuta alla relazione sessulae con la sua futura moglie 8piùnazista di lui) e che fosse stata lei a farlo espellere "per disonore" denunciandolo e che poi lui la abbia comunque spostata. Mi sembra strano. Può essere ma potrebbe essere parte delle cose "romanzate"
2) non si fa menzione del fatto storico che anche Heydrich aveva antenati ebrei e che era per questo deriso anche in gioventù col soprannome di "Moses Handel"...sarebbe un dettaglio ed una curiosità non irrilevante da far sapere allo spettatore: un dettaglio tristemente beffardo
3) non so se la scena finale in chiesa (col combattimento) e con l'inondazione dei sotterranei per stanare gli ultimi due attentatori sia storicamnete veritiera.
Tre le stelle se non si bada ai dettagli storici
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matteo
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venerdě 22 febbraio 2019
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l'uomo piů pericoloso del terzo reich
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L'ascesa politica e militare del prototipo del perfetto nazista. Il film non delude le aspettative e mette in scena con dovizia di particolari il momento storico in cui si svolge la vita di un uomo mediocre e senza scrupoli forgiato dall'odio e dalla violenza di una ideologia che ha saputo tirar fuori il peggio dagli uomini che l'hanno abbracciata. Fa da contraltare per la seconda metŕ metŕ del film il sacrificio eroico e l'umanitŕ dei partigiani impegnati in uno scontro improbo, pronti a sacrificare la propria vita, la propria giovinezza e i propri sogni. Fino all'esito finale. Bravi gli interpreti. Impressionante la somiglianza dell'attore con Himmler e buona se non ottima la ricostruzione storica.
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L'ascesa politica e militare del prototipo del perfetto nazista. Il film non delude le aspettative e mette in scena con dovizia di particolari il momento storico in cui si svolge la vita di un uomo mediocre e senza scrupoli forgiato dall'odio e dalla violenza di una ideologia che ha saputo tirar fuori il peggio dagli uomini che l'hanno abbracciata. Fa da contraltare per la seconda metŕ metŕ del film il sacrificio eroico e l'umanitŕ dei partigiani impegnati in uno scontro improbo, pronti a sacrificare la propria vita, la propria giovinezza e i propri sogni. Fino all'esito finale. Bravi gli interpreti. Impressionante la somiglianza dell'attore con Himmler e buona se non ottima la ricostruzione storica. Da vedere.
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emanuele 1968
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lunedě 4 febbraio 2019
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un buon film
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Penso sia un buon film, ben ricostruito, contenuto forte ma non aggressivo, scorrevole, mancano qualche immagine dell'epoca, su questa linea però molto bello anche Dunkirk , se invece cercate qualcosa di più forte questa pellicola del 2001 credo che possa piacervi << fight of freedom >>
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martedě 29 gennaio 2019
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il male e il bene
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Dopo una prima parte in cui si descrive l'ascesa ai vertici delle SS di un uomo tanto crudele quanto per certi aspetti debole(piů forte e per certi aspetti piů fanatica appare la moglie) la pellicola si concentra sugli uomini che ricevettero l'incarico di eliminarlo. Di questi ultimi il regista descrive anche i momenti in cui non sono impegnati nei preparativi della missione, mostrando come non fossero incursori nati ma ragazzi precipitati in qualcosa di mostruosamente piů grande di loro e dei loro sogni di una vita normale (il gioco, l'amore...), ma che ciononostante ebbero il coraggio di non sottrarsi neppure alla morte per combattere per la libertŕ. Questo fece di loro degli eroi, e la loro bellezza interiore č sottolineata anche visivamente dall'aspetto esteriore dei due eroi, ai quali fa da contraltare l'espressione ora gelida, ora sadica e ora rabbiosa con la quale il bravo Jason Clarke riesce a rendere perfettamente la lucida follia di Heydrich.
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Dopo una prima parte in cui si descrive l'ascesa ai vertici delle SS di un uomo tanto crudele quanto per certi aspetti debole(piů forte e per certi aspetti piů fanatica appare la moglie) la pellicola si concentra sugli uomini che ricevettero l'incarico di eliminarlo. Di questi ultimi il regista descrive anche i momenti in cui non sono impegnati nei preparativi della missione, mostrando come non fossero incursori nati ma ragazzi precipitati in qualcosa di mostruosamente piů grande di loro e dei loro sogni di una vita normale (il gioco, l'amore...), ma che ciononostante ebbero il coraggio di non sottrarsi neppure alla morte per combattere per la libertŕ. Questo fece di loro degli eroi, e la loro bellezza interiore č sottolineata anche visivamente dall'aspetto esteriore dei due eroi, ai quali fa da contraltare l'espressione ora gelida, ora sadica e ora rabbiosa con la quale il bravo Jason Clarke riesce a rendere perfettamente la lucida follia di Heydrich. Mentre il male non ha dubbi o ripensamenti, i membri della Resistenza ne hanno: esitano e si pongono domande inerenti le conseguenze(le terribili rappresaglie) delle loro azioni,chiedendosi se l'eliminazione di un mostro valga il sacrificio di tante vittime innocenti. Atrocitŕ, eroismi, fanatismo, dubbi morali e sacrificio in due ore di film che, meglio di altri girati sull'argomento, riesce a penetrare le coscienze con la forza del racconto di vicende ancor piů terrificanti in quanto realmente accadute. Fino alla fine bene e male appaiono diametralmente opposti ed inconciliabili, a dimostrazione che in certi momenti l'umanitŕ mostra il meglio ed il peggio di sé. Non mancano le scene d'azione, ma non sono mai fini a se stesse, ed il regista sa tenere desta l'attenzione fino al climax finale.
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michelecamero
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lunedě 28 gennaio 2019
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mi sarei aspettato di piů
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Film in un certo senso biografico sulla vita di Reinahrd Heydrich tratto da un romanzo di successo di qualche anno addietro. Heydrich fu uno dei gerarchi nazisti più spietati, lucidi e freddi, ideatore della soluzione finale degli Ebrei, nominato dal Fuhrer governatore di Boemia e Moldavia. Fu anche l’unico importante gerarca hitleriano ad essere stato ucciso, nelle strade di Praga, a seguito di un attentato della resistenza locale integrata da due soldati cecoslovacchi rifugiati e addestrati in Inghilterra e paracadutati apposta in Patria. Personaggio creato dalla moglie, ambiziosissima aristocratica la cui famiglia era caduta in disgrazia a causa della crisi economica seguita alla fine della prima guerra mondiale, iscritta al partito nazista sin dalla prima ora e che in quegli ambienti lo introdusse dopo che era stato espulso dalla marina tedesca.
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Film in un certo senso biografico sulla vita di Reinahrd Heydrich tratto da un romanzo di successo di qualche anno addietro. Heydrich fu uno dei gerarchi nazisti più spietati, lucidi e freddi, ideatore della soluzione finale degli Ebrei, nominato dal Fuhrer governatore di Boemia e Moldavia. Fu anche l’unico importante gerarca hitleriano ad essere stato ucciso, nelle strade di Praga, a seguito di un attentato della resistenza locale integrata da due soldati cecoslovacchi rifugiati e addestrati in Inghilterra e paracadutati apposta in Patria. Personaggio creato dalla moglie, ambiziosissima aristocratica la cui famiglia era caduta in disgrazia a causa della crisi economica seguita alla fine della prima guerra mondiale, iscritta al partito nazista sin dalla prima ora e che in quegli ambienti lo introdusse dopo che era stato espulso dalla marina tedesca. Lo presentò ad Himmler fondatore delle SS che si rivelò l’altro suo Anfitrione, facendolo in pratica una sorta di suo vice. Film discreto che dopo le vicende biografiche, cerca di mettere insieme la necessità di dare una motivazione alla banalità del male in cui si distinsero tanti uomini piccoli e mediocri assunti in quella fase storica a posti di comando senza tuttavia approfondire accuratamente gli aspetti psicologici e sociologici, con le esigenze dello spettacolo cinematografico. Infatti la pellicola ad un certo punto si occupa doviziosamente della fase di preparazione e della realizzazione dell’attentato, oltre che della successiva violenta e crudele repressione cui si devono gli ultimi trenta minuti, incluso l’impressionante conflitto a fuoco all’interno della chiesa nella quale i partigiani si erano rifugiati.
MiCam
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domenica 27 gennaio 2019
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film stupendo
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Questo film ci insegna a guardare il passato (un avvenimento sconosciuto alla maggior parte delle persone nonostante l’assassinio di Heydrich abbia segnato l’inizio della destabilizzazione del regime nazista) e ci invita a non girarci dall’altra parte rispetto alla nostra storia e ai nostri ideali fino alla fine. Per un semplice caso del destino, mentre giravamo per le viuzze di Praga, ci siamo imbattuti nei luoghi dove furono uccisi i paracadutisti dell'ex Cecoslovacchia autori dell'assassinio di Heydrich....veramente emozionante
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cinefoglio
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domenica 27 gennaio 2019
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istantanea di l'uomo dal cuore di ferro (hhhh)
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In prossimità della giornata della Memoria, ricordando i venticinque anni di Schindler’s List, Cédric Jimenez ripropone sul grande schermo le atrocità perpetrate dal terzo Reich tedesco.
La pellicola ci proietta due momenti, o capitoli, ben distinti che si legano in un densissimo ed iper-ventilato climax, suggerito da fermo-immagini analogici, culminando in un drammatico ed eroico finale.
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In prossimità della giornata della Memoria, ricordando i venticinque anni di Schindler’s List, Cédric Jimenez ripropone sul grande schermo le atrocità perpetrate dal terzo Reich tedesco.
La pellicola ci proietta due momenti, o capitoli, ben distinti che si legano in un densissimo ed iper-ventilato climax, suggerito da fermo-immagini analogici, culminando in un drammatico ed eroico finale.
La parte biografica, dalle calunnie e le sconfitte al successo del nascente partito nazional-socialista, segue e tempra il cuore di Reinhard Heydrich, interpretato da un ariano Jason Clarke, che si solidificherà, pian piano, come il ferro.
Qui tutta la ragionevolezza dell’orrore, sottostante l’ideologia deformata del Mein Kampf, prende vita e si costruisce nella pura logica scientifica del Reich-Protector e della sua metodologia.
Le immagini, seppur crude e prive di moralismi, non cedono alla facile retorica della violenza o al gusto del macabro, e nonostante il forte impatto visivo, rimango algebriche e rigorose, come una funzione matematica i cui elementi sono dei semplici dati numerici da inserire. Numeri da bilancio contabile di esecuzioni di migliaia di persone e, di grandezza di gran lunga superiore, deportazione di innumerevoli individui, progetto che trova il suo apice in quel documento, tanto scrupoloso, della soluzione finale.
Contrapposto all’uomo implacabile (e ad una concezione della donna-moglie puramente accessoria, incarnata emotivamente da Rosamund Pike), le redini della resistenza vengono raccolte da due giovani soldati, su direttive londinesi, e dalla famosa operazione Anthropoid, che occuperà tutta la seconda parte del film.
Una pellicola, in definitiva, che riesce a mescolare motivi crudi e spietati (e dei processi mentali e decisionali sottostanti) ad altri più melodrammatici da “eroe americano” (anche se il contesto trattato è esclusivamente europeo) che, da un lato, alleggeriscono la tensione emotiva, dall’altro minacciano di banalizzare un tema non esclusivamente condannabile a posteriori, ma catturato nel più alto momento della sua ascesa e codifica.
25/01/2019
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