danielaaa
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mercoledì 30 marzo 2016
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uno straordinario bacio per diventare più “forti”
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Ho avuto la fortuna di vedere il film in anteprima, in anticipo quindi da critiche, giudizi, commenti e parole che potessero condizionare la mia “esperienza”. Perché di questo si è trattato di un’esperienza, emotiva, di passione e di riflessione. Dico subito, perché ho l’urgenza di farlo, che il film l’ho trovato bellissimo, importante e, assolutamente senza retorica, necessario.
Altra combinazione fortunata è stata quella di averlo potuto vedere insieme a mio figlio quindicenne. Chi è genitore di un’adolescente, sa perfettamente quali sono i confini da rispettare nella comunicazione sia verbale che non verbale col proprio figlio, o se per caso non li hai chiari o li dimentichi anche un solo attimo, ecco che lui è pronto e solerte a ridefinirli con prontezza.
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Ho avuto la fortuna di vedere il film in anteprima, in anticipo quindi da critiche, giudizi, commenti e parole che potessero condizionare la mia “esperienza”. Perché di questo si è trattato di un’esperienza, emotiva, di passione e di riflessione. Dico subito, perché ho l’urgenza di farlo, che il film l’ho trovato bellissimo, importante e, assolutamente senza retorica, necessario.
Altra combinazione fortunata è stata quella di averlo potuto vedere insieme a mio figlio quindicenne. Chi è genitore di un’adolescente, sa perfettamente quali sono i confini da rispettare nella comunicazione sia verbale che non verbale col proprio figlio, o se per caso non li hai chiari o li dimentichi anche un solo attimo, ecco che lui è pronto e solerte a ridefinirli con prontezza. Questo film ha compiuto il miracolo. Ci ha straordinariamente permesso di incontraci in un terreno emozionale vicino, condiviso, ho sentito e lui mi ha permesso di interpretarla, la sua identificazione con la gioia e il male di vivere di Lorenzo, di Antonio, di Blu (i tre meravigliosi protagonisti), gli ho asciugata quella lacrima che ormai non mi permette più di cogliere, quel sorriso e quel dolore che ormai sempre con più difficoltà posso condividere. E poi soprattutto mi ha parlato. Mi ha raccontato che quel film lo ha travolto e attraversato perché ha rappresentato e messo in fila in un’ora e mezza, tanto del suo mondo interiore e visibile, ha esplicitato in modo facile e diretto la sua fragilità e la sua onnipotenza, e soprattutto, ha detto, ha sancito una differenza “la nostra adolescenza è così meravigliosa, è così drammatica, è così facile, è così difficile, è così diversa dalla vostra”. Ma su questa differenza ho molti dubbi.
Come anticipavo, il film mi è piaciuto molto. Molto. Bravi gli sceneggiatori e bravo il regista, che sul filo di lana hanno fronteggiato e sfidato temi così complessi che lo stereotipo e la banalizzazione quotidiana di cui ci nutrono nostro malgrado, li rendono quasi inavvicinabili… l’adolescenza, il bullismo, la “diversità”, la genitorialità… come poterli raccontare senza il rischio di essere frainteso, di cadere nel luogo comune? Sono stati arditi, hanno osato è hanno vinto la scommessa. E così, mi sono ritrovata vicino ad ognuno di quei personaggi: di quei tre ragazzi, degli insegnanti degni e indegni, dei loro genitori (tutte brave persone, come siamo noi probabilmente che cercano di comprendere, di proteggere, di accompagnare fino dove è possibile e se è possibili). E ora, a distanza di qualche giorno dalla visione, le corse pazze, gli amori infranti, le risate, le lacrime, i sogni, le delusioni, le notti gioiose e quelle dolorose, le brutture, il peso delle parole, i colpi di fucile, i batticuori, un leprotto che scappa, la leggerezza dei pugni, quei fiori nel frigorifero, le apprensioni, quel bacio, ancora risuonano perché questo è un film importante che permane, che deve essere visto dai ragazzi (perché a loro piacerà e si identificheranno e potrà aiutarli a capirsi e a diventare “forti”), deve essere visto dai genitori (perché a loro piacerà, e vorranno identificarsi e trovare il modo di diventare più capaci e più “forti”), deve essere visto dagli insegnanti (perché anche a loro piacerà e se non piacerà dovranno chiedersi il perché se vorranno diventare educatori “forti”) e deve essere visto da chi ama il cinema e soprattutto questo cinema che è un po’commedia, o melodramma, o forse dramma… ma che probabilmente è un po’ di tutto questo, come è la vita.
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(di willywillywilly)
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robroma66
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domenica 10 aprile 2016
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giovani favolosi
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Il più bel film da diversi mesi a questa parte. Tutta la abbagliante bellezza della gioventù ma anche la sua abissale crudeltà. Bullismo, omofobia, libertà, dinamiche di gruppo, condizione di figli e di genitori: è tutto questo il centro narrativo della storia che, come un documentario arricchito di lacerti onirici, si immerge nel mondo adolescenziale.
Protagonisti sono tre liceali che vivono a Udine, tre giovani favolosi molto diversi tra loro ma accomunati dalla solitudine.
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Il più bel film da diversi mesi a questa parte. Tutta la abbagliante bellezza della gioventù ma anche la sua abissale crudeltà. Bullismo, omofobia, libertà, dinamiche di gruppo, condizione di figli e di genitori: è tutto questo il centro narrativo della storia che, come un documentario arricchito di lacerti onirici, si immerge nel mondo adolescenziale.
Protagonisti sono tre liceali che vivono a Udine, tre giovani favolosi molto diversi tra loro ma accomunati dalla solitudine.
Lorenzo è adottato da una famiglia di ampie vedute ed è dichiaratamente gay. Ha una personalità straordinaria, una spanna sopra i suoi coetanei. Non ha paura di niente.
Blu è figlia di un proprietario di azienda e di un'aspirante scrittrice. Sui muri della scuola viene definita 'una troia'.
Antonio è figlio di una guardia giurata, gioca bene a pallacanestro ma viene considerato dai suoi compagni di squadra e di scuola un minus habens. Pesa su di lui la presenza del fratello maggiore morto in un incidente.
I tre percorsi di emarginazione si uniscono in un incrocio di sentimenti che regala simbiosi appassionate e meravigliosamente sopra le righe ma che sfocerà in tragedia.
Ottima regia e sceneggiatura, e ottime le interpretazioni dei protagonisti: su tutte colpisce quella di Rimau Grillo Ritzberger (Lorenzo), di madre austriaca e padre indonesiano ma cresciuto in Italia. E' semplicemente ipnotico e perfetto.
Molto adatta anche la colonna sonora, compreso "Hurts" di Mika il cui videoclip è stato girato a Udine con i giovani protagonisti del film.
Film che resta nell'anima: emozionante e coinvolgente, necessario e universale. Assolutamente da non perdere.
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wearenot
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sabato 11 febbraio 2017
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solita commediola
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La brutta copia italiana di "The Perks of Being a Wallflower" (Noi Siamo Infinito).
Personaggi superficiali, narrazione inconsistente che non viene salvata dai tentativi di coreografia né dal supposto colpo di scena finale (telefonato tra l'altro).
il film s'imbriglia alla fine nel consueto moralismo di cui, pare, il cinema italiano non possa fare a meno; un peccato di superbia che condiziona molti flaccidi tentativi di narrare storie.
Scontato e banale.
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flyanto
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martedì 5 aprile 2016
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la difficoltà a crescere degli adolescenti
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Diretto, sceneggiato da Ivan Cotroneo e tratto dal suo omonimo racconto, "Un Bacio" affronta la delicata e difficile tematica dell'età dell'adolescenza con una profondità ed una conoscenza di essa davvero singolari. La vicenda ruota tutta intorno a tre giovani di circa 16 anni i quali vengono emarginati dal resto dei compagni di scuola in quanto ritenuti troppo diversi ed effettivamente essi si discostano dalla massa e dal seguire lo stile di vita ed i gusti della massa degli altri studenti. In realtà non hanno nulla di strano, bensì una spiccata personalità che viene, come spesso succede, fraintesa e ritenuta come una manifestazione di non appartenenza al gruppo.
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Diretto, sceneggiato da Ivan Cotroneo e tratto dal suo omonimo racconto, "Un Bacio" affronta la delicata e difficile tematica dell'età dell'adolescenza con una profondità ed una conoscenza di essa davvero singolari. La vicenda ruota tutta intorno a tre giovani di circa 16 anni i quali vengono emarginati dal resto dei compagni di scuola in quanto ritenuti troppo diversi ed effettivamente essi si discostano dalla massa e dal seguire lo stile di vita ed i gusti della massa degli altri studenti. In realtà non hanno nulla di strano, bensì una spiccata personalità che viene, come spesso succede, fraintesa e ritenuta come una manifestazione di non appartenenza al gruppo. Così, i tre giovani protagonisti, e precisamente due ragazzi ed una ragazza, consolidano nel corso delle proprie giornate il loro rapporto di amicizia dividendo esperienze e soprattutto facendo fronte comune contro la spietata ostilità degli altri. Ma quando uno dei ragazzi, in quanto omosessuale, troverà il coraggio di dichiararsi all'altro amico verso cui prova una forte attrazione, l'equilibrio raggiunto tra loro come d'incanto si spezza causando un epilogo dei più tragici.
Quello che Cotroneo presenta nel film è dunque il mondo dei giovani con le sue contraddizioni, con le sue difficoltà a crescere, le sue paure e con i sentimenti ancora non definiti precisamente ma che a volte possono manifestarsi di una spietata crudeltà ed il regista così approfitta dell'occasione per affrontare così anche il tema del bullismo ormai, purtroppo, così diffuso tra i giovani oggi, dell'omofobia e del coraggio soprattutto ad essere se stessi. Insomma, in una maniera quanto mai delicata e profonda ma anche dettagliata e precisa egli rivela il mondo dell'adolescenza, cogliendone le sfumature e tutte le tipiche caratteristiche.
Iniziando nella prima parte come una pellicola piuttosto banale sul mondo dei teen-agers, arricchito anche da stacchetti musicali e ballati cxhe fanno temere allo spettatore l'addentrarsi in un superficiale musical per liceali, man mano che si addentra nella trama il film cambia totalmente andamento e diventa più profondo e più vero, seppure tragico. Ma questo cambiamento di tono ne costituisce il pregio distaccandolo nettamente dai teen movies già ampiamente visti e soprattutto privi di un certo spessore e contenuto. Infine, occorre, inoltre, rivolgere una menzione speciale ai tre protagonisti della storia: Rimau Grillo Ritzberger, Valentina Romani e Leonardo Pazzagli, ancora poco noti nel mondo dello spettacolo ma che ben si distinguono per la loro quanto mai efficace interpretazione dei loro delicati personaggi.
Insomma, un film altamente consigliabile sia al pubblico degli adolescenti che a quello degli adulti. Un piccolo vero gioiello.
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shingo tamai
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giovedì 6 aprile 2017
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giovani emozioni
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Tutto sommato credo che Cotroneo abbia fatto un buon lavoro anche se il termine capolavoro è ben lontano da quanto visto.
In particolare credo sia convincente la parte che descrive l'emotività del periodo giovanile,quando si è spesso fragili,ogni cosa sembra importantissima, e gli ostacoli sembrano montagne insormontabili.
I protagonisti sono piuttosto bravi sfoggiando interpretazioni di ottimo livello.
La sceneggiatura invece non sempre spicca il volo.
Soprattutto verso il finale si susseguono una serie di tragedie piuttosto annunciate che mi sembrano messe in atto per cercare ,a tutti i costi ,l'epilogo scoppiettante.
Non che mi aspettassi il lieto fine , ma un minimo di spensieratezza ci voleva, proprio come quell'attimo in cui decidiamo se litigare e girare le spalle o farci tutti insieme un tuffo in acqua.
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Tutto sommato credo che Cotroneo abbia fatto un buon lavoro anche se il termine capolavoro è ben lontano da quanto visto.
In particolare credo sia convincente la parte che descrive l'emotività del periodo giovanile,quando si è spesso fragili,ogni cosa sembra importantissima, e gli ostacoli sembrano montagne insormontabili.
I protagonisti sono piuttosto bravi sfoggiando interpretazioni di ottimo livello.
La sceneggiatura invece non sempre spicca il volo.
Soprattutto verso il finale si susseguono una serie di tragedie piuttosto annunciate che mi sembrano messe in atto per cercare ,a tutti i costi ,l'epilogo scoppiettante.
Non che mi aspettassi il lieto fine , ma un minimo di spensieratezza ci voleva, proprio come quell'attimo in cui decidiamo se litigare e girare le spalle o farci tutti insieme un tuffo in acqua.
Comunque,ripeto,un buon lavoro.
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zblefrlo
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martedì 28 agosto 2018
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banale e lontano dalla realtà
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Un campione di pallacanestro, una bella ragazza considerata da tutti "facile" e un gay eccentrico ed estroso; queste sono, a detta del regista, delle categorie di adolescenti rifiutate dalla societá e, di conseguenza, particolarmente esposte al rischio di subire atti di bullismo, come si evince dalla trama del film che mi appresto a recensire. Chiunque, in vita sua, abbia frequentato o frequenti le scuole superiori non può che stupirsi dinnanzi a questa curiosa opinione del regista. Nella societá giovanile, chi rientra nelle categorie di cui ho parlato prima, non potendo di certo essere definito uno sfigato, ma semmai un "figo", non è nè un reietto nè uno che corre il rischio di subire le angherie dei bulli, anzi, è piú probabile che egli stesso sia un bullo.
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Un campione di pallacanestro, una bella ragazza considerata da tutti "facile" e un gay eccentrico ed estroso; queste sono, a detta del regista, delle categorie di adolescenti rifiutate dalla societá e, di conseguenza, particolarmente esposte al rischio di subire atti di bullismo, come si evince dalla trama del film che mi appresto a recensire. Chiunque, in vita sua, abbia frequentato o frequenti le scuole superiori non può che stupirsi dinnanzi a questa curiosa opinione del regista. Nella societá giovanile, chi rientra nelle categorie di cui ho parlato prima, non potendo di certo essere definito uno sfigato, ma semmai un "figo", non è nè un reietto nè uno che corre il rischio di subire le angherie dei bulli, anzi, è piú probabile che egli stesso sia un bullo.Eppure, nel film "Un Bacio", i tre protagonisti, vittime di bullismo, sono , neanche a dirlo, un campione di pallacanestro, una bella ragazza considerata da tutti una "facile" e un gay eccentrico ed estroso. Date tali premesse, non può che emergere una trama tutta incentrata sulla lotta che questi tre "reietti" ingaggiano contro una societá chiusa e retrograda che li emargina. Detta cosí, "Un bacio" potrebbe essere considerato un film adolescenziale come tanti altri, caratterizzato dalla presenza di un giovane protagonista anticonformista che si batte contro i suoi coetanei schiavi delle convenzioni. Niente di male , se non fosse che le dinamiche sociali rappresentate nella pellicola sono talmente lontane dalla realtà da indurre lo spettatore a pensare di trovarsi di fronte ad un film di fantascienza. L'opera di Ivan Cotroneo è, quindi, un inno alla banalitá, in cui una tematica seria viene svilita e sacrificata sull'altare del politically correct. Se ci fate caso, i tre "eroi" rappresentano una visione del mondo "open minded", com'è dimostrato dal fatto che uno di loro è un gay e, quindi, per forza di cose, nemico delle convenzioni imperanti (e i neri hanno il ritmo nel sangue, tanto per citare un altro luogo comune). Per non parlare dei nemici contro cui combattono, raffigurati come dei bruti omofobi e reazionari, talmente cattivi da far impallidire anche i militanti dei gruppi armati di estrema destra degli anni '70. Insomma, una commistione di banalitá e stereotipi, illustrati come se fossero delle tesi di un illustre sociologo. Se, come sosteneva Aristotele,l'arte è imitazione della natura, un film come questo, ai limiti della fantascienza, non può che ottenere da me un voto negativo.i
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vepra81
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mercoledì 19 aprile 2017
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un bacio annebbiato
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Forse perchè ormai se ne parla troppo o forse perchè non ho gli occhi giusti per vedere questo tipo di disagio in quanto ho lasciato l'adolescenza da anni non esco soddisfatto dopo la visione del film. Persone disagiate ce ne sono sempre e sempre state. Non vedo nel veritiero tutta questa ostilità nei confronti di chi è diverso. Non vedo in questo film il tentare un approccio dei 3 con altri, ma la loro scelta di vivere soli. Nella vita io penso che se tu rispetti gli altri vieni rispettato. Ovvio che se ti metti al centro dell'attenzione devi subirne il successo e le critiche. E' una scelta. La vera emarginazione secondo me non sta in questo film. Bravi gli attori e buona la storia comunque.
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maria63
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lunedì 4 aprile 2016
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storia di amicizia amore e violenza
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Questo film dal titolo innocente,che fa pensare ad una bella storia d'amicizia e amore adolescenziali,si rivela di una ferocia egregia fin dalle prime sequenze.Una adolescente che guarda il mondo dall'alto in basso,senza"aver mai capito niente",come ammetterà in seguito lei stessa,ci annuncia che al mondo non c'ènulla di buono e desiderabile.Fidanzata con uno che non vede e non nomina mai(mah!),amata da uno con cui esce tutti i giorni(mah!),l'unico rapporto realistico per lei quello con Lorenzo,amico vero.Manipolata e manipolatrice,ama scompigliare il suo mondo.Inaspettatamente materna verso la propria madre(forse a causa del suo adolescenziale complesso di onnipotenza)è delusa dalle realistiche riflessioni di quest'ultima,e la respinge.
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Questo film dal titolo innocente,che fa pensare ad una bella storia d'amicizia e amore adolescenziali,si rivela di una ferocia egregia fin dalle prime sequenze.Una adolescente che guarda il mondo dall'alto in basso,senza"aver mai capito niente",come ammetterà in seguito lei stessa,ci annuncia che al mondo non c'ènulla di buono e desiderabile.Fidanzata con uno che non vede e non nomina mai(mah!),amata da uno con cui esce tutti i giorni(mah!),l'unico rapporto realistico per lei quello con Lorenzo,amico vero.Manipolata e manipolatrice,ama scompigliare il suo mondo.Inaspettatamente materna verso la propria madre(forse a causa del suo adolescenziale complesso di onnipotenza)è delusa dalle realistiche riflessioni di quest'ultima,e la respinge.Ma solo fino a quando capirà quanto sia stata infantile,debole e facilmente adescabile ...allora correrà a farsi consolare e aiutare:e troverà la madre pronta e risoluta ,una madre che non è mai stata così assente come le sembrava.Lorenzo è un personaggio non facile,onirico e invadente,intelligente,troppo avanti forse per una provincia così piccola.E infatti la provincia si ritrae ,poi attacca,affondando i denti in quella carne così teneramente giovane,anche se dall'apparenza tanto aggressiva.Una carne che ha sofferto e continua a soffrire con il sorriso sulle labbra.Ma cìè qualcuno che non riesce a sorridere quando soffre.E non sopporta di accettare una diversità che"tollera"negli altri,che è disposto ad avere come amico,ma che non riesce a vedere in se stesso:Antonio fugge da se stesso incolpando Lorenzo.Che diventa una macchia da cancellare,in ogni modo.Blu ,di nome e di fatto, ne esce più adulta,ma con le ossa rotte.Il finale o meglio i finali, potrebbero essere ottimizzati:è il piccolo neo dell'opera.Interpretazioni invece da grandi attori per queste giovani prommesse del cinema italiano
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giampituo
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giovedì 7 aprile 2016
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un pugno nello stomaco.il dolore non passa ancora
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Uno va al cinema sapendo di guardare un film che si chiama "un bacio". Sai già che un bacio può voler dire tante cose. C'è il bacio tenero. Quello appassionato. Quello quindi pudico. Quello travolgente e sensuale. Quello indecente. Quello nascosto, riservato. Quello sfrontato, esibizionista. Quello di Giuda. E ancora tanti altri. Sapevo di vedere un film non facile. Che mi avrebbe fatto pensare. Ma non immaginavo così. Non si tratta di un bacio, in verità. Si tratta di un pugno nello stomaco. Che ti tiene inquieto a vedere tre ragazzi ( due ragazzi e una ragazza) in un liceo di una città di provincia che vivono tutte le problematiche esistenziali dell'adolescenza.
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Uno va al cinema sapendo di guardare un film che si chiama "un bacio". Sai già che un bacio può voler dire tante cose. C'è il bacio tenero. Quello appassionato. Quello quindi pudico. Quello travolgente e sensuale. Quello indecente. Quello nascosto, riservato. Quello sfrontato, esibizionista. Quello di Giuda. E ancora tanti altri. Sapevo di vedere un film non facile. Che mi avrebbe fatto pensare. Ma non immaginavo così. Non si tratta di un bacio, in verità. Si tratta di un pugno nello stomaco. Che ti tiene inquieto a vedere tre ragazzi ( due ragazzi e una ragazza) in un liceo di una città di provincia che vivono tutte le problematiche esistenziali dell'adolescenza. Nel branco dei coetanei. Nella famiglia. Tra coetanei non accettati coascuno per una sua intolleranza ad accettare e ad essere accettati dagli altri. E così viene fuori la problematica dell'omosessualità, del bullismo, dell' uso ed abuso dell'alcool e delle droghe, del branco che detta le leggi, della solitudine dell'adolescenza nel mondo della comunicazione virtuale a tutti i costi. Della comunicazione che omogenizza i comportamenti. Che detta le regole. Tristi. Piene di disvalori.
Ma anche il modo di vivere dei genitori di questi figli. Che vivono alcuni con ansia la percezione di tutte queste problematiche esistenziali. Altri a loro volta vivono le stesse problematica di una adulta adolescenza. Che non passa mai. Che ti spinge alla ricerca di un qualcosa non più compatibile forse con l'epoca che vivono. Ma ciò che ti colpisce è il diffuso senso di colpa che vivono tanti. Troppi protagonisti. Che porta a delle conseguenze estreme nelle dinamica del film. Che altro non è che la dinamica della vita. Insomma doveva essere un bacio. Altro che. È un pugno nello stomaco. Che ti fa stare spesso male. Ma spesso i pugni nello stomaco, quelli che ti spezzano il respiro, ti insegnano a vivere. Te li ricordi per tutta la vita. Ed io questo film lo ricorderò. Certamente per molto tempo. Bello.
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gabrielebaldin
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domenica 3 aprile 2016
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un bacio ... un'amicizia
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bellissimo film sull'accettazione delle diversità, sull'Amicizia, quella vera, forte, inossidabile.
questo film apre gli occhi e il cuore del pubblico che non può far altro che affezionarsi ai protagonisti (bravissimi) e alla fine viene coinvolto da mille emozioni, si ritrova a ballare tra loro, con abiti vecchi ... anzi vintage, su musiche scelte alla perfezione .... io dico dopo che uno ha visto questo film come può pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in Lorenzo e nella sua "diversità" ? il fatto che sia (dichiaratamente) gay lo deve far emarginare dalla società, devi provare una sorta si disgusto nei suoi confronti ? perchè ? cosa fa di male ? NIENTE !!! è un ragazzo simpaticissimo allegro colorato bravissimo a scuola (è sicuramente il personaggio che emerge di più nel film) dunque chi se ne frega di che orientamento sessuale una persona è .
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bellissimo film sull'accettazione delle diversità, sull'Amicizia, quella vera, forte, inossidabile.
questo film apre gli occhi e il cuore del pubblico che non può far altro che affezionarsi ai protagonisti (bravissimi) e alla fine viene coinvolto da mille emozioni, si ritrova a ballare tra loro, con abiti vecchi ... anzi vintage, su musiche scelte alla perfezione .... io dico dopo che uno ha visto questo film come può pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in Lorenzo e nella sua "diversità" ? il fatto che sia (dichiaratamente) gay lo deve far emarginare dalla società, devi provare una sorta si disgusto nei suoi confronti ? perchè ? cosa fa di male ? NIENTE !!! è un ragazzo simpaticissimo allegro colorato bravissimo a scuola (è sicuramente il personaggio che emerge di più nel film) dunque chi se ne frega di che orientamento sessuale una persona è ... una persona è una persona indipendentemente da ci gli piace e spero che questo film possa far aprire le ancora troppe menti ottuse della gente omofoba (e non solo, perchè in questo film si parla dell'accettazione di tutte le diversità)
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