Vi presento Toni Erdmann

Quel padre libertario che diventa buffo per far sorridere la figlia in carriera

La regista Maren Ade ha siglato questa graffiante commedia tedesca. Dove la relazione tra un padre e sua figlia esprime un ventaglio tanto paradossale di tinte da superare con un balzo l'apparente prevedibilità del contenzioso. Che è quello tra un padre libertario, sregolato e piuttosto inaffidabile e una figlia che ha preso tutte le distanze possibili da lui diventando il suo opposto, una manager travestita da manager, produttiva h24, efficiente e affidabile ma senza un sorriso né uno straccio d'amore. Sembrerebbe una minestra riscaldata ma invece i guizzi e i colpi di scena sono così tanti da imprimere al copione uno stile e un tono particolari, originalissimi. Lui si chiama Winfried ma si diverte a camuffarsi nei modi più bislacchi dandosi un altro nome, Toni Erdmann. Raggiunge, inatteso e sgradito, la figlia a Bucarest dove lei sta combinando uno di quegli affari che convengono a una sola delle parti contraenti mentre per l'altra saranno lacrime e sangue, e si mette d'impegno a terremotarle la vita. Naturalmente per la buona causa di vedere finalmente spuntare un sorriso sul suo viso triste e perennemente teso.
da La Repubblica, 2 marzo 2017


di Paolo D'Agostini, 2 marzo 2017