mauro lanari
|
mercoledì 30 novembre 2016
|
"snow white" né eroico patriota né esecrabile spia
|
|
|
|
Quanto ripreso da "Citizenfour" durant'il giugno 2013 nella stanza del Mira Hotel a Hong Hong fu solo la verità relativ'a quella data e secondo quegli specifici 4 soggetti (Snowden, Poitras, Greenwald e MacAskill). Il nuovo film di Stone ha scarsissimi meriti, fra cui il dilungars'in un profluvio d'aneddoti che reinquadrano l'"affaire" in uno scenario a dir poco diverso. Il protagonista n'esce completamente ridefinito anche contro la stessa volontà del regista, intento a sfornare il suo consueto e consunto logorroico pamphlet propagandistico ostil'al proprio Paese. Snowden viene soprannominato "Snow White" d'amici e coetanei colleghi di lavoro: nel "paradiso dei nerd" si scopre né eroico patriota né esecrabile spia, bensì un ingenuo per nulla innocente, un superficiale abilissimo smanettone, un "idiot savant" con dell'eccezionali abilità iperspecialistiche controbilanciate da una paritetica colossal'incapacità di capire cosa significhi l'aver accettato d'arruolarsi per entrare nelle forze speciali statunitensi e poi l'aver assunto degl'incarichi di profilo sempre più elevato nella CIA e nell'NSA.
[+]
Quanto ripreso da "Citizenfour" durant'il giugno 2013 nella stanza del Mira Hotel a Hong Hong fu solo la verità relativ'a quella data e secondo quegli specifici 4 soggetti (Snowden, Poitras, Greenwald e MacAskill). Il nuovo film di Stone ha scarsissimi meriti, fra cui il dilungars'in un profluvio d'aneddoti che reinquadrano l'"affaire" in uno scenario a dir poco diverso. Il protagonista n'esce completamente ridefinito anche contro la stessa volontà del regista, intento a sfornare il suo consueto e consunto logorroico pamphlet propagandistico ostil'al proprio Paese. Snowden viene soprannominato "Snow White" d'amici e coetanei colleghi di lavoro: nel "paradiso dei nerd" si scopre né eroico patriota né esecrabile spia, bensì un ingenuo per nulla innocente, un superficiale abilissimo smanettone, un "idiot savant" con dell'eccezionali abilità iperspecialistiche controbilanciate da una paritetica colossal'incapacità di capire cosa significhi l'aver accettato d'arruolarsi per entrare nelle forze speciali statunitensi e poi l'aver assunto degl'incarichi di profilo sempre più elevato nella CIA e nell'NSA. Non è lì per caso e non è per caso che scopre le magagne dell'agenzie di spionaggio e controspionaggio USA: n'è coinvolt'in prima persona, il micidiale programma "Epic Shelter"/"Heartbeat" è opera sua, però decide d'illudersi sul suo utilizzo precipitando dalle nuvole quando ne scopr'il vero scopo. Allora il problema diventa sapere quanto 'sta genìa di matricole avvezz'al mondo virtuale sia ancor'in grado di distinguerlo dal mondo reale. E Snowden manc'appartiene alla generazione dei nativi digitali, è ancora un semplice "millenial". Come se ciò già non bastasse a ridimensionarne la figura della presunt'anima bella ("schöne Seele") incolpevolment'ingannata, Stone ci mostra suo malgrado ch'oggi la priorità consiste non nella sbandierat'opposizione fra security e privacy, lott'al terrorismo e difesa dei diritti civili, ma nel "cyberwarfare", una guerra cibernetica condotta tramite tecnologie elettroniche, informatiche e dei sistemi di telecomunicazione capaci di collassare qualsiasi sistema sociale, politico, economico, energetico ormai basantesi sulla digitalizzazione dei dati gestionali e decisionali. L'unica prevenzione possibile è la "partita patta da guerra fredda" fra le superpotenze, in primis Cina, Russia e appunto Stati Uniti. Soltanto manifestand'il deterrente d'un'identica capacità d'attacco & difesa può proseguire una vita in regime di "pace armata", e ciò mi pare più il male minore ch'un gesto criminale. Ulteriori considerazioni prettamente filmiche: selvaggio "miscasting" dove coesistono Wilkinson e uno straniante "Spock", Nicolas Cage denaftalinizzato e la coppia Joseph Gordon-Levitt + Shailene Woodley. Gordon-Levitt è troppo preso dallo sfoggio delle proprie qualità recitative per sembrare uno Snowden credibile, e il raffronto finale fra lui scaltro disinvolto e l'originale impacciato occhialuto è impietoso. La Woodley ha l'urgenza di scrollarsi di dosso l'aura adolescenziale d'eroina romantica e angelicata impostagli dal ruolo di Beatrice "Tris" Prior e, nel cercare d’essere un sex symbol arrapato e arrapante (cf. la Katrina "Kat" Connor di "White Bird in a Blizzard", 2014), si fa riprendere sempr’in tiro anche quando dorme, così che pure per lei è impietoso il raffronto finale con la sobria naturalezza di Lindsay Mills. "Snowden" è prolisso e didascalico a scapito dell’emotività: lo si segue per voglia d’informazioni, non certo per il tasso d’appassionante coinvolgimento.
[-]
[+] un uomo contro il sistema in nome di un principio
(di antonio montefalcone)
[ - ] un uomo contro il sistema in nome di un principio
|
|
[+] lascia un commento a mauro lanari »
[ - ] lascia un commento a mauro lanari »
|
|
d'accordo? |
|
andrea giostra
|
domenica 4 dicembre 2016
|
snowden eroe del xxi secolo o grande traditore!
|
|
|
|
Oliver Stone, nella sua splendida e geniale carriera di Regista cinematografico di successo planetario, prima ancora che Hollywoodiano, si cimenta con uno degli argomenti più scottanti ed importanti del XXI Secolo dell'anno del Signore. Già nel 1998, il bravissimo Tony Scott (morto suicida il 19 agosto 2012 all'età di sessantotto anni), fratello del più noto Ridley, con un Film straordinariamente brillante, dinamico, vivace, divertente e drammatico al contempo, e con una sceneggiatura originale ma completamente finzionale scritta dal bravissimo David Marconi, aveva trattato con grandissimo successo ed intelligenza l'importantissimo ed al contempo inquietante tema della privacy dei cittadini del nostro pianeta! Il Film era “Enemy of State” e vide protagonisti un cast spettacolare, tra cui brillarono le Big Star Hollywoodiane Will Smith, Gene Hackman, Jon Voight e Jack Black, oltre a tutti gli altri!
Oliver Stone, come d'altra parte è nel suo stile e nella sua lunga storia di talentuoso regista statunitense, narra la storia vera di Edward Snowden, ex geniale-informatico della CIA e consulente della NSA fino al 2013; la storia-filmica si sviluppa dal punto di vista dello stesso Snowden! La narrazione è accattivante, sorprendente, inquietante, appassionante, empatica, ritmata, colta, umana, viscerale.
[+]
Oliver Stone, nella sua splendida e geniale carriera di Regista cinematografico di successo planetario, prima ancora che Hollywoodiano, si cimenta con uno degli argomenti più scottanti ed importanti del XXI Secolo dell'anno del Signore. Già nel 1998, il bravissimo Tony Scott (morto suicida il 19 agosto 2012 all'età di sessantotto anni), fratello del più noto Ridley, con un Film straordinariamente brillante, dinamico, vivace, divertente e drammatico al contempo, e con una sceneggiatura originale ma completamente finzionale scritta dal bravissimo David Marconi, aveva trattato con grandissimo successo ed intelligenza l'importantissimo ed al contempo inquietante tema della privacy dei cittadini del nostro pianeta! Il Film era “Enemy of State” e vide protagonisti un cast spettacolare, tra cui brillarono le Big Star Hollywoodiane Will Smith, Gene Hackman, Jon Voight e Jack Black, oltre a tutti gli altri!
Oliver Stone, come d'altra parte è nel suo stile e nella sua lunga storia di talentuoso regista statunitense, narra la storia vera di Edward Snowden, ex geniale-informatico della CIA e consulente della NSA fino al 2013; la storia-filmica si sviluppa dal punto di vista dello stesso Snowden! La narrazione è accattivante, sorprendente, inquietante, appassionante, empatica, ritmata, colta, umana, viscerale... e riesce a trasmettere allo spettatore una forte tensione emotiva e psicologica che rimane vivida dall'inizio alla fine della proiezione sul grande schermo. La sceneggiatura è scritta a più mani: dallo stesso Oliver Stone con il prezioso ausilio di Luke Harding e Anatoly Kucherena. Ottima la fotografia diAnthony Dod Mantle; così come le musiche dello scozzese Craig Armstrong, già ampiamente “collaudato” da Oliver Stone in una delle sue Opere più drammatiche e psicologicamente devastanti: “World Trade Center” del 2006. Stoneche per la realizzazione delle colonne sonore delle sue Opere Cinematografiche continua ad affidarsi ad un grandissimo compositore contemporaneo che solo quest'anno ha già creato le musiche per tre importanti Film ancora in proiezione nelle sale cinematografiche del pianeta Cinema - “Me Before You”, “Snowden” e “Bridget Jones's Baby” - ed ha già vinto quasi tutto quello che c'è da vincere nel settore dei premi musicali internazionali! Il Film è assai contemporaneo e narra l'incredibile storia di Edward Snowden, arrivata alla cronaca mondiale in maniera dirompente nel 2013, che barricatosi in un Hotel di Hong Kong, racconta la sua strabiliante esperienza di agente informatico della CIA e della NSA, in grado di controllare e prendere informazioni private, riservate, intime, inconfessabili, segretissime, su ogni cittadino del pianeta terra! Racconta tutto quello che c'è da raccontare sulla potentissima capacità del Governo Statunitense di “sorvegliare” e di “controllare” qualsiasi cittadino abitante del pianeta terra, alla documentarista e produttrice statunitense Laura Poitras; al giornalista, avvocato, speaker ed autore americano Glenn Greenwald;allo scozzese Ewen MacAskill, corrispondente per la difesa e l'intelligence:tutti al servizio del prestigiosissimo quotidiano britannico “The Guardian”.
Le immagini, le scene, i dialoghi, le emozioni, la paura, il dolore, la speranza dei protagonisti della storia, “trasudano” di una domanda ricorrente, ossessiva ma mai esplicitata, che il geniale Oliver Stone pone al suo spettatore fin dalla prima scena del Film: Edward Snowden, dopo Julian Assange, è l'ultimo eroe informatico dell'era moderna? Oppure è uno squallido traditore infame che per il denaro e per la fama, ha tradito il suo Paese e tutta la cultura occidentale per rifugiarsi nella Russia di Putin, e quindi per questo delitto va condannato all'oblio e alla galera eterna?
Da grande maestro qual è, Oliver Stone risponderà a questa domanda subliminale con l'ultima scena del suo bel Film.
Basterebbe solo questo dubbio per costringere il lettore di questa recensione a correre al Cinema per vedere un'altra Opera d'Arte Cinematografica Hollywoodiana di un grandissimo regista qual è appunto Stone!
[-]
[+] quanto bla bla!
(di misesjunior)
[ - ] quanto bla bla!
|
|
[+] lascia un commento a andrea giostra »
[ - ] lascia un commento a andrea giostra »
|
|
d'accordo? |
|
laurence316
|
martedì 26 settembre 2017
|
combattere il grande fratello
|
|
|
|
Quasi inevitabile che la storia vera di Edward Snowden che, nel giugno 2013, parlando, in una stanza blindata di un hotel di Hong Kong, con la documentarista Poitras e i due giornalisti Greenwald e MacAskill, rivelò prima a loro e poi, con il loro aiuto, al mondo intero scioccanti dettagli circa il programma di sorveglianza di massa imbastito dalla NSA (ovvero, National Security Agency), finisse per ispirare un regista specializzato in biografie come Stone.
Il quale, anche sceneggiatore, con K. Fitzgerald, realizza un buon film che pure soffre di alcuni scompensi. Spesso, infatti, si limita ad esporre i fatti didascalicamente, mentre è alquanto carente sul piano emotivo (anche e soprattutto per quanto riguarda la resa della storia d’amore fra i due protagonisti, in cui si rischia ripetutamente di scivolare in un patinato sentimentalismo da telenovela).
[+]
Quasi inevitabile che la storia vera di Edward Snowden che, nel giugno 2013, parlando, in una stanza blindata di un hotel di Hong Kong, con la documentarista Poitras e i due giornalisti Greenwald e MacAskill, rivelò prima a loro e poi, con il loro aiuto, al mondo intero scioccanti dettagli circa il programma di sorveglianza di massa imbastito dalla NSA (ovvero, National Security Agency), finisse per ispirare un regista specializzato in biografie come Stone.
Il quale, anche sceneggiatore, con K. Fitzgerald, realizza un buon film che pure soffre di alcuni scompensi. Spesso, infatti, si limita ad esporre i fatti didascalicamente, mentre è alquanto carente sul piano emotivo (anche e soprattutto per quanto riguarda la resa della storia d’amore fra i due protagonisti, in cui si rischia ripetutamente di scivolare in un patinato sentimentalismo da telenovela).
E’ interessante, ma ciò è soprattutto merito della storia vera che gli fa da soggetto, ma non realmente emozionante e solo a tratti coinvolgente (in particolare nella seconda parte).
Ma l’interpretazione di Levitt è assolutamente degna di nota e anche gran parte dei comprimari se la cavano, inoltre i contributi tecnici sono di buon livello e Snowden rimane un film da vedere, in abbinamento con l’ottimo documentario che ha contribuito ad ispirarlo, Citizenfour della Poitras, uscito nel 2014, che offre un più ampio sguardo sui retroscena di questi importanti eventi, e che, si spera, contribuirà alla loro diffusione e ad una maggiore consapevolezza collettiva. Anche se, in particolare ai tempi che corrono, è lecito chiedersi: è realmente servito a qualcosa? Ha realmente cambiato qualcosa? Intanto, presentato in anteprima al TIFF, Snowden si rivela, purtroppo, un insuccesso di pubblico e critica e non riesce neppure a recuperare il budget.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a laurence316 »
[ - ] lascia un commento a laurence316 »
|
|
d'accordo? |
|
riccardo tavani
|
mercoledì 1 febbraio 2017
|
un tecno-angelo ribelle negli algoritmi del potere
|
|
|
|
Che cosa sono destinate a divenire, e cosa sono divenute già la democrazia, la politica nell’era del web, dei media elettronici, della tecno-scienza, ossia delle applicazioni tecnologiche di una globo-sfera scientifica sempre più avvolgente e condizionante? E Julian Assange, Edward Snowden che tipi di protagonisti, di “eroi” sono? Il primo con il cosiddetto caso Wikileaks; il secondo con le rivelazioni sul controllo illegale esercitato dalla N.S.A.-National Security Agency, non solo su tutti i cittadini americani, ma anche su legittimi governi sovrani nel mondo. Due protagonisti entrambi perseguiti dal governo degli Stati Uniti d’America quali trafugatori di segreti di Stato e attentatori della sua sicurezza strategica.
[+]
Che cosa sono destinate a divenire, e cosa sono divenute già la democrazia, la politica nell’era del web, dei media elettronici, della tecno-scienza, ossia delle applicazioni tecnologiche di una globo-sfera scientifica sempre più avvolgente e condizionante? E Julian Assange, Edward Snowden che tipi di protagonisti, di “eroi” sono? Il primo con il cosiddetto caso Wikileaks; il secondo con le rivelazioni sul controllo illegale esercitato dalla N.S.A.-National Security Agency, non solo su tutti i cittadini americani, ma anche su legittimi governi sovrani nel mondo. Due protagonisti entrambi perseguiti dal governo degli Stati Uniti d’America quali trafugatori di segreti di Stato e attentatori della sua sicurezza strategica. Il termine “eroi”, però, può intanto essere speso per questo aver saputo loro cogliere, svelare e rappresentare l’aspetto più peculiare di un passaggio d’epoca. L’eroe civile, infatti, non è più il politico dalla lungimirante visione strategica, o il difensore dei diritti umani, di popoli e minoranze, coerente e tenace, fino all’abnegazione, alla messa in gioco della propria vita. No, l’eroe – oggi – è innanzitutto e soprattutto uno super smanettatore, una persona che sa muovere, governare e far parlare lo spazio elettronico più profondo, più nascosto, segreto e indecifrabile alla massa. Tutto ciò che caratterizza la classica figura dell’eroe può seguire ma non precedere questa primaria qualità tecno-informatica, precipua dell’era elettronica. Questo sono stati Assange e Snowden e per altri versi lo è quell’hacker, quel pirata informatico collettivo e mascherato che va sotto il nome di Anonymus. Oliver Stone, nel suo lungo racconto cinematografico della storia contemporanea americana, non poteva – partendo dal capitolo “John Fitzgerald Kennedy” – che approdare a quello “Edward Joseph Snowden”. Dalla morte di un eroe politico, o dalla morte della politica tout-court, alla nascita del nuovo eroe tecno-scientifico, informatico, post-politico. Attorno al filo della verità storica e biografica, Oliver Stone intreccia l’imbastitura forte della sua cifra formale, stilistica, narrativa, tematica. La sua classica filosofia e tecnica del montaggio alternato, non è qui soltanto particolarmente serrata ma si squarcia a tratti in immagini di alta qualità artistico-elettronica. Queste ci fanno precipitare sensibilmente nel tema del labirinto informatico, dell’occultamento della verità da parte del potere politico ed economico, della manipolazione nel buio dei circuiti digitali della democrazia. L’eroe nasce, si nutre si forma, si potenzia nelle viscere di questa ragnatela oscura che avvolge e riplasma i valori costituzionali, patriottici americani, pervertendoli nel suo opposto. Snowden proviene da una onorata famiglia di militari. A seguito di un incidente in addestramento, si congeda dal corpo speciale dei “Berretti Verdi” e riesce a entrare direttamente nei servizi informatici della CIA, grazie alle sue vertiginose capacità di smanettatore. Qui è presto scelto per andare a sviluppare i due nuovi programmi supersegreti della NSA: Prisma e Tempora. È questo il cielo più alto del paradiso elettronico-spionistico Usa: quello a contatto diretto con il dio negli algoritmi, nei big datadel mostruoso controllo planetario di massa. Più Edward si addentra in esso, più crescono il lui le ali del tecno-angelo ribelle. E la domanda che Oliver Stone ci pone dallo schermo, con ritmo sempre più incalzante, è questa: “Chi è più patriottico? Chi obbedisce o chi si ribella?”.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a riccardo tavani »
[ - ] lascia un commento a riccardo tavani »
|
|
d'accordo? |
|
maumauroma
|
giovedì 8 dicembre 2016
|
snowden
|
|
|
|
Nel giugno del 2013 Edward Snowden, da quasi 10 anni tecnico informatico al servizio della Agenzia di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, preso atto che il Governo statunitense era ormai in grado di attuare programmi di sorveglianza di massa non solo di tutte la nazioni del globo ma anche dei singoli cittadini, con il rischio di violarne pesantemente la privacy, decise di rivelare al mondo intero i database di questo spionaggio digitale, e convocati in assoluto segreto una famosa documentarista e un giornalista del giornale britannico The Guardian presso un lussuoso albergo di Hong Kong, consegno' loro i files sottratti abusivamente agli archivi informatici della NSA. Lo stesso Snowden riusci' poi miracolosamente a evitare l'arresto grazie anche alla complicita' delle autorita' locali, e si rifugio' a Mosca dove tuttora vive con la compagna Lindsey Mills.
[+]
Nel giugno del 2013 Edward Snowden, da quasi 10 anni tecnico informatico al servizio della Agenzia di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, preso atto che il Governo statunitense era ormai in grado di attuare programmi di sorveglianza di massa non solo di tutte la nazioni del globo ma anche dei singoli cittadini, con il rischio di violarne pesantemente la privacy, decise di rivelare al mondo intero i database di questo spionaggio digitale, e convocati in assoluto segreto una famosa documentarista e un giornalista del giornale britannico The Guardian presso un lussuoso albergo di Hong Kong, consegno' loro i files sottratti abusivamente agli archivi informatici della NSA. Lo stesso Snowden riusci' poi miracolosamente a evitare l'arresto grazie anche alla complicita' delle autorita' locali, e si rifugio' a Mosca dove tuttora vive con la compagna Lindsey Mills. Ovviamente queste rivelazioni provocarono uno scandalo di enormi proporzioni, che ancora oggi influisce sulle relazioni politiche di molti Stati . L'ultima opera di Oliver Stone rievoca appunto questa vicenda, cercando anche di approfondire la personalita' dell'abile tecnico informatico. Ne esce fuori un film solido, teso e avvincente, ma piuttosto retorico e agiografico. Stone si pone chiaramente dalla parte di Snowden, e cio' puo' essere pure in parte giustificato, pero' non si puo' sottacere il fatto che Snowden stesso, con il suo comportamento abbia in fondo tradito il proprio paese, nonche' la fiducia che avevano riposto in lui coloro che anni prima lo assunsero a questo delicato compito. D'altronde chi decide di lavorare nei servizi segreti di una nazione non dovrebbe poi dimostrare di avere tanti peli sullo stomaco. Il film di Stone, ottimamente interpretato, pur non essendo tra i suoi migliori, resta comunque un'opera pregevole e il "tocco" del grande regista si avverte costantemente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maumauroma »
[ - ] lascia un commento a maumauroma »
|
|
d'accordo? |
|
wolvie
|
martedì 27 ottobre 2020
|
bello ma.....
|
|
|
|
Oliver Stone inizia il film in maniera folgorante, direi "come una volta", ma poi ti accorgi che qualcosa non va: la fotografia è ottima, gli attori sono in parte, lo sviluppo è emozionante, ma tutto inizia improvvisamente a svuotarsi. Gli "spiegoni" interminabili trasformano in parte il film in una cartolina didascalica, bella, ma sterile.
La storia dell' analista della CIA che si ribella al sistema corrotto che si nutre di dati personali per monitorare ed indirizzare le scelte dell' individuo e quindi delle masse, ha degli attimi filmici che t incollano allo schermo, ma, se il sunto è solamente: Snowden è un eroe, esplodendo nel finale, durante l intervista dalla Russia, con l apparizione del reale protagonista al posto di Gordon-Levitt, allora a questo punto, pur essendo consci come spettatori, della problematica della privacy, ritengo che abbia "fatto" di più il secondo capitolo del Cavaliere Oscuro di C.
[+]
Oliver Stone inizia il film in maniera folgorante, direi "come una volta", ma poi ti accorgi che qualcosa non va: la fotografia è ottima, gli attori sono in parte, lo sviluppo è emozionante, ma tutto inizia improvvisamente a svuotarsi. Gli "spiegoni" interminabili trasformano in parte il film in una cartolina didascalica, bella, ma sterile.
La storia dell' analista della CIA che si ribella al sistema corrotto che si nutre di dati personali per monitorare ed indirizzare le scelte dell' individuo e quindi delle masse, ha degli attimi filmici che t incollano allo schermo, ma, se il sunto è solamente: Snowden è un eroe, esplodendo nel finale, durante l intervista dalla Russia, con l apparizione del reale protagonista al posto di Gordon-Levitt, allora a questo punto, pur essendo consci come spettatori, della problematica della privacy, ritengo che abbia "fatto" di più il secondo capitolo del Cavaliere Oscuro di C. Nolan. Come inchiesta giornalistica prediligo invece film come "Il Caso Spotlight", dove la ricerca dei fatti diviene giallo da detective di strada che cercano fatti concreti nella ricerca della verità. Stone è diventato troppo di maniera e alla fine realizza intensi "quadretti", belli se vogliamo, ma sempre quadretti sono.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a wolvie »
[ - ] lascia un commento a wolvie »
|
|
d'accordo? |
|
jonnylogan
|
venerdì 5 luglio 2024
|
eroe o traditore ?
|
|
|
|
Essere più sorvegliati significa venire spiati o avere maggiore sicurezza e sicurezze? Con queste domande Oliver Stone nel 2016 diede vita a un nuovo capitolo della sua vasta filmografia. Una pellicola presentata a Roma, nel corso della Festa del Cinema, confezionata con una trama estremamente controversa che riguarda il significato stesso di privacy, anche del singolo, violabile per salvaguardare la vita di una nazione, del mondo, o semplicemente per garantire agli Stati Uniti la supremazia sugli altri paesi.
[+]
Essere più sorvegliati significa venire spiati o avere maggiore sicurezza e sicurezze? Con queste domande Oliver Stone nel 2016 diede vita a un nuovo capitolo della sua vasta filmografia. Una pellicola presentata a Roma, nel corso della Festa del Cinema, confezionata con una trama estremamente controversa che riguarda il significato stesso di privacy, anche del singolo, violabile per salvaguardare la vita di una nazione, del mondo, o semplicemente per garantire agli Stati Uniti la supremazia sugli altri paesi.
Il paladino di questa rivelazione un ragazzo smilzo e occhialuto del midwest che una volta che il proprio ginocchio destro ha ceduto sotto il peso di zaini troppo pesanti ha pensato di ‘riciclarsi’ nel difficile ruolo di esperto di sistemi informatici, barcamenandosi fra le pieghe di organizzazioni capaci di trattare miriadi di bit come si stesse parlando di acqua limpida e cristallina e al tempo stesso vedendo la propria vita sballottata da un angolo all’altro del globo. dall’Europa alle Hawaii sino a Hong Kong, dove una volta raggiunto da un terzetto di giornalisti coraggiosi del The Guardian, fra i quali non si può non notare la figura di Tom Wilkinson, noto per aver interpretato uno dei disoccupati nel must di Peter Cattaneo Full Monty - Squattrinati Organizzati (The Full Monty; 1997), vuoterà il sacco su tutto quello che aveva compiuto in quasi dieci anni di carriera al servizio prima della CIA e poi dell’NSA, ovvero il servizio di sicurezza nazionale Americano.
Una trama costruita basandosi su due romanzi d'inchiesta: The Snowden Files, edito in Italia da Newton Compton con il titolo: Snowden. La vera storia dell'uomo più ricercato del mondo di Luke Harding e Time of the Octopus di Anatoly Kucherena. Districandosi agile senza soffermarsi sul gergo tecnologico e invece dedicandosi sia alla spy story sia alla vita di un ragazzo che sullo schermo è impersonato da un eccellente Joeseph Gordon Levitt. Un ragazzo che in totale segretezza ha dovuto cavarsela sempre da solo, schiacciato da segreti più grandi di lui e scoprendo con largo anticipo cosa significhi la vera solitudine da consumarsi al massimo con la propria compagna.
Un personaggio la cui figura rischiava di cadere nel dimenticatoio se non fosse stato proprio grazie a Stone, il quale ha dedicato al vero Snowden gli ultimi preziosi minuti di un film che scivola veloce come uno skate, lasciando allo spettatore il dubbio se si possa parlare di eroe o traditore e quella domanda iniziale per la quale è ancora difficile trovare una risposta univoca.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jonnylogan »
[ - ] lascia un commento a jonnylogan »
|
|
d'accordo? |
|
tommykill
|
venerdì 2 dicembre 2016
|
un vero eroe?
|
|
|
|
Bella performace di Grodon-Levitt, tuttavia il film sembra non raccontarla proprio giusta, enfatizzando alle volte e minimizzando altre. Non mi è piciuta la pubblicità iniziale con le scritte a schermo che ti rimandano al sito di questo Snowden, dove viene detto subito che lui è un eroe e non un traditore, prima ancora che lo spettatore possa essersi fatto una sua idea sul personaggio romanzato dal film. Perchè questo non è un film autobiografico ma a mio gusto è sembrata più una grande romanzata/pubbicità verso un personaggio abbastanza controverso.
|
|
[+] lascia un commento a tommykill »
[ - ] lascia un commento a tommykill »
|
|
d'accordo? |
|
filippotognoli
|
sabato 31 dicembre 2016
|
soggetto perfetto x stone
|
|
|
|
Dopo un po di anni, Stone torna a fare quello che sa fare meglio: raccontare film biografici. Il personaggio di Snowden incarna alla perfezione il soggetto ideale x il regista americano: controverso, misterioso, ambiguo, ecc..
Proprio come in "JFK", Stone riesce a spiegare in modo chiaro e comprensibile a tutti la vita di questo eroe/spia contemporaneo. Non era facile. Cerrto la chiave di lettura e il giudizio che ne emerge sono per forza di cose personali e opinabili. Ma e' indubbio che il film sia ben girato e soprattutto ben scritto. Joseph Gordon Levitt si dimostra una volta di piu', uno dei migliori attori emergenti di Hollywood. In un mondo dove ormai tutto e' "comandato" dalla tecnologia (volenti o nolenti), il tema e' di estrema attualita' e tucca tutte le sfere della societa' umana.
[+]
Dopo un po di anni, Stone torna a fare quello che sa fare meglio: raccontare film biografici. Il personaggio di Snowden incarna alla perfezione il soggetto ideale x il regista americano: controverso, misterioso, ambiguo, ecc..
Proprio come in "JFK", Stone riesce a spiegare in modo chiaro e comprensibile a tutti la vita di questo eroe/spia contemporaneo. Non era facile. Cerrto la chiave di lettura e il giudizio che ne emerge sono per forza di cose personali e opinabili. Ma e' indubbio che il film sia ben girato e soprattutto ben scritto. Joseph Gordon Levitt si dimostra una volta di piu', uno dei migliori attori emergenti di Hollywood. In un mondo dove ormai tutto e' "comandato" dalla tecnologia (volenti o nolenti), il tema e' di estrema attualita' e tucca tutte le sfere della societa' umana. Da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filippotognoli »
[ - ] lascia un commento a filippotognoli »
|
|
d'accordo? |
|
marcocremona
|
sabato 26 novembre 2016
|
che non ce la racconti proprio giusta!!!
|
|
|
|
Contiene SPOILER (se si può parlare di spoiler per un film che racconta di una storia vera e nota)... Edward Snowden è un gran bel ragazzo. Molto intelligente, perspicace e un poco timido con le ragazze. E' inoltre molto legato a quegli ideali che hanno fatto grande l'America: la democrazia, la liberà dei popoli, il rispetto. Per questo fa di tutto per servirla. Prova nell'esercito e poi nella CIA. Il bravo Edward è felice di aiutare il suo paese anche quando i suoi capi gli chiedono di scavalcare gli ideali in cui crede. Vorrebbe ribellarsi ma alla fine accetta. Il bravo Edward è anche molto malato ma rifiuta di curarsi perché i farmaci gli impedirebbero di dare il massimo nel suo lavoro di programmatore.
[+]
Contiene SPOILER (se si può parlare di spoiler per un film che racconta di una storia vera e nota)... Edward Snowden è un gran bel ragazzo. Molto intelligente, perspicace e un poco timido con le ragazze. E' inoltre molto legato a quegli ideali che hanno fatto grande l'America: la democrazia, la liberà dei popoli, il rispetto. Per questo fa di tutto per servirla. Prova nell'esercito e poi nella CIA. Il bravo Edward è felice di aiutare il suo paese anche quando i suoi capi gli chiedono di scavalcare gli ideali in cui crede. Vorrebbe ribellarsi ma alla fine accetta. Il bravo Edward è anche molto malato ma rifiuta di curarsi perché i farmaci gli impedirebbero di dare il massimo nel suo lavoro di programmatore. Peccato che sia circondato da gente molto cattiva e spietata che lo sfrutta, lo usa e lo tradisce. Dal presidente Barak Obama al generale che gli ha fatto anche da "Padre". In quel momento il buon Edwuard scoppia e, dopo aver salvaguardato i suoi amici, i suoi colleghi di lavoro e la sua ragazza, decide di scappare ad Honk Kong per incontrare dei giornalisti (della cui sicurezza il sempre bravo Edwuard si preoccupa) per raccontare la sua storia e divulgare documenti scottanti. Si rifugia infine in asilo politico in Russia, paese all'avanguardia in fatto di democrazia, tutela della privacy e salvaguardia dei diritti. La Russia è la seconda scelta in quanto si puntava prima a qualche paese del Sud America (anche loro in prima linea sui diritti). La regia è eccellente. Le interpretazioni magistrali, ma che Gordon-Levitt fosse bravo si sapeva... Il film evita di entrare troppo nei tecnicismi della rete e della criptografia e si segue molto bene. Peccato però che sia davvero troppo sbilanciato elevando la figura di Snowden ad agnello sacrificale del nostro mondo occidentale. E se Edward fosse solo un genio (e un poco disturbato) informatico con ambizioni da leader fatto fuori dai servizi segreti perché "pericoloso" (proprio per le sue ambizioni e i suoi modi), e tutto questo fosse solo una subdola vendetta... Più Oliver Stone cercava di elevare questo personaggio, più si faceva forte in me questo pensiero...
[-]
[+] a marco
(di gabry)
[ - ] a marco
|
|
[+] lascia un commento a marcocremona »
[ - ] lascia un commento a marcocremona »
|
|
d'accordo? |
|
|