davide tofini
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venerdì 25 marzo 2016
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l'alba di un nuovo universo
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Può un film avere pareri così contrastanti tra loro,passando da critiche entusiaste ad altre sonoramente negative? La risposta è si,soprattutto quando si parla di Snyder e del progetto Dc universe.
L'introduzione di Dawn of Justice è senza dubbio il miglior momento della pellicola.Pur conoscendo a memoria le origini del pipistrello,sapientemente Snyder realizza la scena della morte dei coniugi Wayne,con annesso funerale,attraverso il suo classico rallenty ed una fotografia ormai collaudata,che rendono il tutto maledettamente epico.Sembra di assistere alla nascita di una Leggenda.L'azione si sposta a Metropolis,giorno del fatidico scontro tra Zod e Superman.Il regista sceglie di utilizzare un approccio realistico facendoci osservare lo scontro tra dei attraverso gli occhi di Bruce Wayne,alla ricerca disperata di salvare il salvabile.
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Può un film avere pareri così contrastanti tra loro,passando da critiche entusiaste ad altre sonoramente negative? La risposta è si,soprattutto quando si parla di Snyder e del progetto Dc universe.
L'introduzione di Dawn of Justice è senza dubbio il miglior momento della pellicola.Pur conoscendo a memoria le origini del pipistrello,sapientemente Snyder realizza la scena della morte dei coniugi Wayne,con annesso funerale,attraverso il suo classico rallenty ed una fotografia ormai collaudata,che rendono il tutto maledettamente epico.Sembra di assistere alla nascita di una Leggenda.L'azione si sposta a Metropolis,giorno del fatidico scontro tra Zod e Superman.Il regista sceglie di utilizzare un approccio realistico facendoci osservare lo scontro tra dei attraverso gli occhi di Bruce Wayne,alla ricerca disperata di salvare il salvabile. L'immedesimazione con i cittadini devastati dal dolore e dalla rabbia,incarnati in Bruce Wayne,è assicurata. Bene,è passata circa mezzora e il film non dispiace affatto.Nelle 2 ore restanti passiamo dalle paure e dalle angosce del cavaliere oscuro,che proprio non sopporta la presenza dell'uomo d'acciaio,ai dubbi di quest'ultimo circa il proprio operato.In mezzo conosciamo due figure che si muovono in modo contrapposto.La senatrice Finch,sostenitrice della campagna antisuperman e Lex Luthor,in versione teen - schizofrenico,che non fa nulla per nascondere le sue idee e il suo piano cercando di bypassare anche la legge.Lo scontro tra i due eroi appare inevitabile,orchestrato dietro le quinte da una figura non proprio misteriosa (lo avevamo capito tutti in sala)che,con un ulteriore espediente,costringe gli eroi a battersi.Ovviamente,il pipistrello di Gotham e il figlio di Krypton si riconcilieranno rapidamente al fine di affrontare una minaccia molto più grande e pericolosa.Partiamo da un presupposto,non amo Zack Snyder come regista,anzi si può dire che lo detesto.Eppure non riesco a dargli addosso per i due capitoli targati Dc.Il suo compito era ed è strenuamente arduo,spodestare il colosso Marvel/Disney nella guerra ai cinecomics;per farlo ha scelto(e la warner con lui)un approccio Dark e serioso,diverso rispetto alla distinta concorrenza,più scanzonata e cialtrona.Le idee non sono male,soprattutto in questo BvS,ma l'impressione è quella di avere troppa carne al fuoco,difficile da gestire per un regista come lui,non abituato alla serialità. Perché è questo il problema,il limite se vogliamo di queste prime 2 pellicole targate DC,l'imposizione di creare un universo cinematografico che rende il tutto più affrettato e obbligato.Mi riferisco ad esempio ai cameo della Justice League,molto forzati e soprattutto di errata collocazione all'interno della pellicola (post credit?).In tutto questo si inserisce splendidamente Wonder Woman,con buona pace dei critici che imputano a Snyder il non aver spiegato perché l'amazzone fa quello che fa.Sembra evidente che lo "spiegone" verrà demandato al prequel,creando il giusto hype per il film in produzione.Le lacune della sceneggiatura firmata Terrio e Goyer(!)sono evidenti,ma non particolarmente fastidiose come qualche critico tende a marcare;tra tutte cito l'incredibile rapidità con cui termina il conflitto tra i due gladiatori e la successiva costituzione della loro alleanza, ma diciamocelo,abbiamo visto cose peggiori in un film.In conclusione BvS è un ottimo film di intrattenimento,non perfetto ma sicuramente di buon livello.Il Dc Universe è iniziato.
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enrico ciccarelli
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venerdì 25 marzo 2016
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uomo contro dio.
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Sovvertire lo strapotere di quella macchina da soldi che è diventata la Marvel Studios è un obiettivo, oggi più che mai, quanto meno ambizioso. Ma alla Warner/DC Comics pensano in grande e per ridurre il gap accumulato dalla casa californiana ha ben pensato di presentare subito il piatto forte: lo scontro fra due dei supereroi più amati dell’ultimo secolo, un sogno intergenerazionale chiamato Batman contro Superman. L’onere di tale intento è caduto sul regista Zack Snyder, già autore di Man of Steel (che fa da preludio a questo film), Watchmen e 300. Egli ci propone, come sua abitudine, un prodotto visivamente impeccabile con alcuni fotogrammi che sono già cult per il genere supereroistico sapientemente enfatizzati dai toni cupi e claustrofobici che sono ormai un marchio distintivo del regista statunitense.
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Sovvertire lo strapotere di quella macchina da soldi che è diventata la Marvel Studios è un obiettivo, oggi più che mai, quanto meno ambizioso. Ma alla Warner/DC Comics pensano in grande e per ridurre il gap accumulato dalla casa californiana ha ben pensato di presentare subito il piatto forte: lo scontro fra due dei supereroi più amati dell’ultimo secolo, un sogno intergenerazionale chiamato Batman contro Superman. L’onere di tale intento è caduto sul regista Zack Snyder, già autore di Man of Steel (che fa da preludio a questo film), Watchmen e 300. Egli ci propone, come sua abitudine, un prodotto visivamente impeccabile con alcuni fotogrammi che sono già cult per il genere supereroistico sapientemente enfatizzati dai toni cupi e claustrofobici che sono ormai un marchio distintivo del regista statunitense. Egli sembra inoltre non voler celare l’intenzione di dare al film un taglio lisergico, allucinato, ben manifestato nelle inquietudini dei due protagonisti (Ben Affleck ed Henry Cavill) continuamente alle prese con incubi e viaggi onirici che li renderanno più vicini ai comuni mortali di quanto crediamo. Per quanto riguarda la loro caratterizzazione fisica ella è – più di ogni altro cinecomic – fedele ad alcune delle graphic novel di casa DC, cosa che renderà sicuramente felici i fans di lunga data della controparte fumettistica. Discorso leggermente diverso per Wonder Woman, con una Gal Gadot assolutamente credibile e a suo agio nei panni dell’Amazzone ma fisicamente troppo minuta e perciò distante dalla giunonica iconografia della super-eroina.
Sommariamente, il film si divide in tre grandi momenti: il prologo, il primo e il secondo atto, il tutto attraversato da un climax emozionale che avrà il suo culmine nelle scene finali, tutt’altro che scontate. A dispetto dei legittimi dubbi, la pellicola non è un coacervo di scene d’azione e distruzione – come l’apripista “Man of Steel” – ma è pregno di momenti introspettivi e per questo funzionali alla costruzione dello scontro fra i due. Ma ciò che sorprende di più è il ricco sottotesto. Da una parte il dilemma teologico: Superman è un Dio? E se sì, è accettabile come tale? L’umanità sembra per tutto il film auspicare ad un Dio padre, un Dio buono che sopperisca alle paure e alle angosce della vita. Un genere umano vittima di quell’atavica infantilizzazione freudiana che lo rende bisognoso di protezione da parte di qualcuno (o qualcosa) più forte, più virtuoso, più potente, che spera sia Superman. Ma dall’altra, nella mente dei più, ridonda la paura che egli sia invece un Dio egoista, un Dio onnipotente che può ergersi al di sopra di tutto e tutti: la legge, le convenzioni, le persone. Insomma, cinque secoli di storia della religione in poche ore di film.
Il secondo tema – seppur solamente vellicato – è di tremenda attualità: il razzismo. Superman è il figlio di Krypton, l’alieno che giunge da un mondo lontano e scomparso, e in virtù di ciò, rappresenta l’incarnazione supereroistica della diversità. E’ “l’altro”, l’ignoto e la sua figura è avvolta in un alone di mistero. Le sue abilità straordinarie non fanno altro che alimentare l’isteria e i dubbi dei terrestri nei suoi riguardi. Un razzismo figlio della paura che ha i crismi della cultura contemporanea di cui Batman stesso è vittima.
Insomma, per chi scrive, nonostante la sceneggiatura macchiata da qualche sporadica lacuna, Batman v Superman riesce pienamente nel suo intento: introduce in maniera funzionale ed efficace un nuovo mondo, da spessore alle nuove versioni dei super-eroi sopra menzionati e credibilità ad un franchise che rischiava di essere tenuto ancora per troppo tempo nel ripostiglio nonostante le indiscutibili potenzialità.
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step666
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venerdì 25 marzo 2016
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buon film fatto bene
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Cercando di non spoilerare dico che Snyder mi ha stupito positivamente nella prima parte che a molti può sembrare lenta seppur a volte non è andato fino in fondo nelle questioni, mi è piaciuta la caratterizzazione dei personaggi,specialmente uno (Lex) che ha recitato alla grande, poi sono presenti citazioni anche allegoriche ma su questo bisogna andare più a fondo del semplice film..ovviamente nato come blockbuster non è e non può essere un capolavoro, però un bel film fatto bene!
I difetti secondo me sono che: a volte c'è troppo baccano e troppe esplosioni ma ci può stare, in alcuni casi ho riscontrato delle forzature nella sceneggiatura e per ultimo alcune parti potevamo essere tagliate e farlo durare di meno! Però vale la pena
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89abeseag
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venerdì 25 marzo 2016
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snyder eroe o cattivo?
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La distinzione principale che separa la dc dalla marvel è che la prima avendo un contenuto più maturo è più difficile da trattare e questo film lo dimostra. Zack snyder ha preso in mano un progetto molto difficile far "scontrare" due icone del fumetto americano, e questo gli da molto onore, ma il risultato non è ne dei peggiori ne dei migliori. Primi minuti con le origini del cavaliere oscuro eccezionali, ma dopo il film prende una brutta piega. Tante scene una dopo l'altra ma con diversi personaggi, che fanno disorientare lo spettatore. Da metà la trama diventa più affascinante, fino ad arrivare all'apice verso il finale. Sceneggiatura e montaggio iniziale a parte il resto è ottimo: cast eccezionale (cavill lo ritengo un ottimo superman), gal gadot ha superato le aspettative, come affleck.
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La distinzione principale che separa la dc dalla marvel è che la prima avendo un contenuto più maturo è più difficile da trattare e questo film lo dimostra. Zack snyder ha preso in mano un progetto molto difficile far "scontrare" due icone del fumetto americano, e questo gli da molto onore, ma il risultato non è ne dei peggiori ne dei migliori. Primi minuti con le origini del cavaliere oscuro eccezionali, ma dopo il film prende una brutta piega. Tante scene una dopo l'altra ma con diversi personaggi, che fanno disorientare lo spettatore. Da metà la trama diventa più affascinante, fino ad arrivare all'apice verso il finale. Sceneggiatura e montaggio iniziale a parte il resto è ottimo: cast eccezionale (cavill lo ritengo un ottimo superman), gal gadot ha superato le aspettative, come affleck. Il resto del cast non è da meno, ma ritengo che le colonne portanti siano loro tre anche se a volte la scena è rubata da un luthor tendente alla schizofrenia. La grafica perfetta nelle scene di combattimento; snyder ha fatto un ottimo lavoro e specialmente nella resa di doomsday. Quindi consiglio il film a chiunque, ma avviso che non si troveranno di fronte ad un opera completa (poco importa) perché il pubblico vuole vedere gli eroi, qualcuno a cui affidarsi. Per quanto riguarda snyder gli vanno fatti tutti i complimenti per aver avuto il coraggio di prendere le redini di un progetto cosi complesso. Buona visone
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enrico
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venerdì 25 marzo 2016
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effetti speciali, storia banale
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Inutile dirlo, i due Chris (Nolan e Bale) hanno cambiato radicalmente l'idea del cinecomics. Ciò era evidente già in Batman Begins, film capolavoro che dà il via alla trilogia su Batman che molti hanno sperato fosse la definitiva. Quel film che parlava più di Bruce Wayne anziché di Batman, era il punto d'arrivo e di partenza per raccontare come si deve sul grande schermo la storia di uno dei supereroi di maggior carisma e attrazione. E poi Nolan ci ha regalato altri due fantastici film con Bale che, nonostante un volto poco affine alla fisionomia di Bruce, ha fatto una delle più grandi interpretazioni della sua carriera e che, nel bene e nel male, legherà per sempre il suo nome a quello dell'uomo pipistrello.
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Inutile dirlo, i due Chris (Nolan e Bale) hanno cambiato radicalmente l'idea del cinecomics. Ciò era evidente già in Batman Begins, film capolavoro che dà il via alla trilogia su Batman che molti hanno sperato fosse la definitiva. Quel film che parlava più di Bruce Wayne anziché di Batman, era il punto d'arrivo e di partenza per raccontare come si deve sul grande schermo la storia di uno dei supereroi di maggior carisma e attrazione. E poi Nolan ci ha regalato altri due fantastici film con Bale che, nonostante un volto poco affine alla fisionomia di Bruce, ha fatto una delle più grandi interpretazioni della sua carriera e che, nel bene e nel male, legherà per sempre il suo nome a quello dell'uomo pipistrello. Ma si sa, l'industria cinematografica deve andare avanti... ed ecco che spunta Ben Affleck. Certo, la fisionomia facciale di Ben si sposa perfettamente con quella del Bruce dei fumetti, una faccia squadrata e il mascellone cazzuto. Ma com'è questo Batman? Si, SuperMan/Cavil ha già convinto (il film forse meno), di sicuro il migliore visto finora, ma com'è questo nuovo pipistrello di Gotham?
Snyder voleva un Batman attempato, stufo di combattere l'eterna criminalità della sua città e su questo punto è tutto azzeccato. Ma il resto? Onestamente più che un uomo pipistrello sembra un uomo orso, pompato al massimo e con un costume discutibile al quale non viene data la giusta attenzione, grande punto debole poiché Batman molto spesso è per buona parte il costume che indossa. Il carisma del signor Wayne lascia spazio alla sua scontrosità, e se anche questo è voluto, di sicuro non credo sia voluto il ridimensionamento che subisce la sua controparte mascherata. Il rischio che si correva ad accostarlo a Superman era quello di uno scontro decisamente non alla pari e la tecnologia che avrebbe dovuto colmare questo gap (tipo la super armatura alla Iron Man) è priva di una storia, di una spiegazione. Sballottolato in mezzo a queste divinità in terra, ossia Superman e Wonder Woman, Batman è un pesce fuor d'acqua e quindi il peso del personaggio cade quasi completamente sull'attore: Ben Affleck a mio parere non riesce a vincere questa grande e difficile sfida, ma posso dire apertamente che ha poche colpe. Il film in effetti è pieno di falle e banalità. Come il precedente (L'uomo d'acciaio) parte bene, con spunti decisamente interessanti, ma lentamente cade in un letargo prematuro, prima del finale che (ancora una volta come ne "L'uomo d'acciaio") è la solita asettica distruzione di palazzi con tanto manierismo e poca sostanza. Non mi spiego come un regista capace di capolavori assoluti come "300" e "Watchman" si sia cacciato in un guaio simile. Per di più la prospettiva dei vari sequel e correlati come Justice League e Aquaman non basta a risollevare le sorti di una pellicola che nel complesso è un'occasione mancata. Non mi permette nemmeno minimamente ad accennare un paragone con il Marvel Cinematic Universe, perché siamo lontani anni luce. Di fatto sul grande schermo, se non fosse stato per quel santo di Nolan, l'accoppiata WB e DC non ha mai dato vita a nulla di buono ed ora, nel tentativo di sferrare un contraccolpo alla concorrenza, rischia di tirar fuori solo una brutta copia dei film sugli Avengers.
Bella, bellissima Gal Gadot, la nuova ammaliante e sofisticata Wonder Woman, scelta indovinatissima. Pessima invece quella Jeremy Irons per il ruolo di Alfred, presentato decisamente come troppo giovane.
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luca capaccioli
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venerdì 25 marzo 2016
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non all'altezza delle attese!
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In seguito al controverso Man of Steel diretto da Zack Snyder, che propone una quasi totale rielaborazione del personaggio di Superman (Henry Cavill) ricalcando un po' il lavoro che Christopher Nolan ha compiuto con Batman nell'acclamata trilogia de Il Cavaliere Oscuro, viene sviluppato una sorta di seguito/crossover. La battaglia contro i kryptoniani a Metropolis ha provocato un considerevole numero di vittime, concludendosi con la morte dello spietato Generale Zod per mano di Clark, tanto che in molti si chiedono se, a questo punto, Superman rappresenti una speranza di salvezza per il genere umano oppure una minaccia di livello globale. Il miliardario Bruce Wayne/Batman (Ben Affleck), che ha personalmente assistito agli eventi di Metropolis, vede l'eroe proveniente da Krypton la causa di tutte quelle morti e decide di affrontarlo lui stesso.
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In seguito al controverso Man of Steel diretto da Zack Snyder, che propone una quasi totale rielaborazione del personaggio di Superman (Henry Cavill) ricalcando un po' il lavoro che Christopher Nolan ha compiuto con Batman nell'acclamata trilogia de Il Cavaliere Oscuro, viene sviluppato una sorta di seguito/crossover. La battaglia contro i kryptoniani a Metropolis ha provocato un considerevole numero di vittime, concludendosi con la morte dello spietato Generale Zod per mano di Clark, tanto che in molti si chiedono se, a questo punto, Superman rappresenti una speranza di salvezza per il genere umano oppure una minaccia di livello globale. Il miliardario Bruce Wayne/Batman (Ben Affleck), che ha personalmente assistito agli eventi di Metropolis, vede l'eroe proveniente da Krypton la causa di tutte quelle morti e decide di affrontarlo lui stesso. Nel frattempo, però, lo scienziato Lex Luthor cerca un modo per sconfiggere entrambi.
Diretto nuovamente da Snyder, questo film presenta svariate new entry, oltre al pipistrello di Gotham e a Lex Luthor, come la bellissima Wonder Woman (Gal Gadot) e il potente essere Doomsday (uno dei peggiori nemici di Superman), oltre che dei veri e propri camei di qualche altro individuo dotato di superpoteri che i fan non potranno non notare e che sicuramente ritorneranno nei futuri progetti di quella che è ormai una saga. Come annunciato, il lungometraggio vede due delle più grandi icone del fumetto, quali Superman e Batman, affrontarsi per la prima volta nella storia del cinema, ponendo proprio il confronto tra opposti: uno è un alieno quasi invulnerabile e proveniente da un pianeta estinto, l'altro è un uomo assai determinato è dotato dei più complessi dispositivi con i quali riesce a cavarsela in praticamente ogni circostanza. Purtroppo, però, questo bell'aspetto viene trattato in modo un po' superficiale delle aspettative, dettate sicuramente da una campagna pubblicitaria non totalmente vera, in quanto in Batman v Superman: Dawn of Justice vi sono davvero troppi elementi, alcuni meno approfonditi di altri, difficili da sviluppare in un film di appena due ore e mezzo. Infatti, certe apparizioni sono improvvise e affrettate, quasi come vi fossero senza un senso ben preciso, in particolare verso il confusionario finale. La trama è interessante, anche se ha uno sviluppo un po' altalenante: la prima parte del film è eccessivamente prolissa, con poca azione e una piccola sensazione di monotonia, mentre la seconda è un concentrato di esplosioni ed effetti speciali, che per quanto spettacolari e riusciti siano non aiutano a nascondere certi difetti di regia è di montaggio. Lex Luthor si rivela un buon villain, a differenza di Doomsday, la cui presenza serve più che altro nelle scene di combattimento, per non parlare di qualche battuta humor assolutamente fuori luogo. Superman, inoltre, appare quasi identico al precedente film, nel senso che non subisce una vera e propria evoluzione. Nel complesso, sembra quindi che si sia voluto ricalcare in fretta e furia l'operato che la Marvel ha realizzato nel suo personale Universo Cinematografico - che procede dal 2008 - senza riuscirci, dato che non tanto nel precedente film, quanto in questo, la carne al fuoco è troppa. In ogni caso, il secondo capitolo di Snyder si rivela discreto, con un Batman reso benissimo sia per quanto riguarda l'estetica (forse il miglior costume visto finora) che per l'interpretazione di Affleck, anche se per il resto si poteva fare molto di più.
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flaw54
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venerdì 25 marzo 2016
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niente di nuovo sotto il sole.....
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Niente cambia nell'ennesimo fumettone cinematografico. L'idea di un superman contestato era anche parzialmente innovativa, ma si inserisce in una sceneggiatura così piena di buchi e di omissioni che rende difficile nella prima parte seguire anche la storia. E poi il solito mostro, il solito duello, la solita conclusione che rimanda ad un ennesimo sequel. Gli attori sono poi improponibili, soprattutto i due protagonisti : Cavill non riesce assolutamente a recitare con quel volto monocorde e incapace di una qualsiasi sfaccettatura psicologica, mentre Ben Affleck sembra non credere a quello che fa, dando un volto così truce a Batmani da farlo sembrare involontariamente ridicolo.
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Niente cambia nell'ennesimo fumettone cinematografico. L'idea di un superman contestato era anche parzialmente innovativa, ma si inserisce in una sceneggiatura così piena di buchi e di omissioni che rende difficile nella prima parte seguire anche la storia. E poi il solito mostro, il solito duello, la solita conclusione che rimanda ad un ennesimo sequel. Gli attori sono poi improponibili, soprattutto i due protagonisti : Cavill non riesce assolutamente a recitare con quel volto monocorde e incapace di una qualsiasi sfaccettatura psicologica, mentre Ben Affleck sembra non credere a quello che fa, dando un volto così truce a Batmani da farlo sembrare involontariamente ridicolo. Meglio Irons e la Adams, anche se non capisco come un attore come Irons possa accettare un ruolo così di contorno.
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sixy89
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venerdì 25 marzo 2016
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purtroppo deludente come previsto
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Purtroppo è stato prediletto il sensazionalismo alla trama, come ultimamente succede sempre più spesso nei film Marvel. Si punta alle vendite grazie a effetti speciali da urlo, e si tralascia totalmente l essenza dei personaggi. Sia Batman che Superman risultano scarni, asettici, con poca o assente personalità e personalmente, per un amante del Batman di Nolan e dei fumetti, trovo questo film non all'altezza, esattamente come purtroppo già si preannunciava.
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simocel
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venerdì 25 marzo 2016
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l'alba di un nuovo universo "espanso"
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Pochi film che trattano di supereroi sono riusciti a distinguersi per equilibrio e regia quasi perfetta (Nolan docet), e Snyder con Batman v Superman: Dawn of Giustice si merita di entrare almeno nella top 5 di questi, ripeto, pochi film. Il mondo dei supereroi, che si tratti di DC o Marvel, non è stato mai facile da gestire sul grande schermo; si è divisi sempre tra fedeltà al fumetto e rappresentazione cinematografica dello stesso. Nella pellicola di Snyder tutto questo si compenetra alla grande. Si strizza l'occhio a qualche storia editoriale molto famosa ma si lascia spazio al lavoro di Goyer alla sceneggiatura. Il risultato è presto assicurato.
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Pochi film che trattano di supereroi sono riusciti a distinguersi per equilibrio e regia quasi perfetta (Nolan docet), e Snyder con Batman v Superman: Dawn of Giustice si merita di entrare almeno nella top 5 di questi, ripeto, pochi film. Il mondo dei supereroi, che si tratti di DC o Marvel, non è stato mai facile da gestire sul grande schermo; si è divisi sempre tra fedeltà al fumetto e rappresentazione cinematografica dello stesso. Nella pellicola di Snyder tutto questo si compenetra alla grande. Si strizza l'occhio a qualche storia editoriale molto famosa ma si lascia spazio al lavoro di Goyer alla sceneggiatura. Il risultato è presto assicurato. Se quasi il 70% del film possa sembrare quasi noioso all'occhio più distratto, è proprio quella la parte più piacevole, più umana e più crudele: l'uomo deve o non avere paura del Dio Alieno? Nel suo agire, Superman è una minaccia o il salvatore? Tutto ciò comporta inevitabilmente del fazionismo che scema in due direzioni opposte: quella di Bruce Wayne alias Batman (e di parte dell'opinione pubblica rappresentata dalla senatrice Finch) , per cui il kryptoniano è la minaccia numero uno per l' incolumità dei cittadini che si trovano in mezzo ai suoi scontri titanici e quella di Lex Luthor, qui caratterizzato come uno scienziato schizoide ( esemplare la interpretazione di Eisenberg) che vuole poter avere una arma a sua disposizione proprio per venire incontro alle bugie americane a lui tanto care: il potere non è mai innocente e che i diavoli non vengono dall'interno sotto di noi ma dal cielo. Si apre così una intensa riflessione, quasi pessimistica, sulla figura controversa di Superman che tocca temi come il principio di autodeterminazione dell'uomo (nota quasi semi politica per quel che è oggi la situazione globale) ed il bisogno di poter credere in qualcosa che faccia sentire sicuri e protetti. Sicuramente il film non deluderà da questo punto di vista.
Per quanto riguarda le interpretazioni c'è poco da dire: Affleck come Batman spacca senza se e senza ma! Il tono cupo, dark e l'esperienza ventennale da vigilante notturno accumulata è fatta presente più di una volta nel corso del film hanno reso questo Batman violento e omicida, senza alcun compromesso con se stesso (vicino al The Punisher di Daredevil). Il Superman di Cavill invece è più blando, più mistico e riflessivo, molto distante dalla sua controparte cartacea. Nota dolente è la Gadot ma non per la sua recitazione che resta, tutto sommato, buona: il problema è il poco spazio concessole! Troppo relegata a mera comparsa regala-pugni-quandoserve. Sembra una sviolinata acchiappa Consensi.
Poco da recriminare insomma a questo primo passo verso la creazione di un nuovo universo cinematografico supereroistico DC: adoro i toni più cupi e realistici e seriosi che la Warner ha adottato. Ben vengano scelte stilistiche non troppo umoristiche in stile Marvel che fanno perdere appeal al prodotto finale (che almeno così non sembra destinato a dodicenni) e che ben vengano i finali a sorpresa come in questo caso: si, perché tutto il discorso affrontato porterà ad un epilogo quasi inaspettato ma fortemente avvertito per tutto il film, è davvero, solo l'ultimo quarto d'ora, vale il prezzo del biglietto.
Se questa è la strada intrapresa, io scelgo di dare fiducia alla DC perché, al di là degli effetti speciali, non vedevo un prodotto così, almeno a livello contenutistico, da tempo. E meglio un po' di chiacchiere e riflessioni in più che semplici battute.
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simocel
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venerdì 25 marzo 2016
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l'alba di un nuovo universo "espanso"
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Pochi film che trattano di supereroi sono riusciti a distinguersi per equilibrio e regia quasi perfetta (Nolan docet), e Snyder con Batman v Superman: Dawn of Giustice si merita di entrare almeno nella top 5 di questi, ripeto, pochi film. Il mondo dei supereroi, che si tratti di DC o Marvel, non è stato mai facile da gestire sul grande schermo; si è divisi sempre tra fedeltà al fumetto e rappresentazione cinematografica dello stesso. Nella pellicola di Snyder tutto questo si compenetra alla grande. Si strizza l'occhio a qualche storia editoriale molto famosa ma si lascia spazio al lavoro di Goyer alla sceneggiatura. Il risultato è presto assicurato. Se quasi il 70% del film possa sembrare quasi noioso all'occhio più distratto, è proprio quella la parte più piacevole, più umana e più crudele: l'uomo deve o non avere paura del Dio Alieno? Nel suo agire, Superman è una minaccia o il salvatore? Tutto ciò comporta inevitabilmente del fazionismo che scema in due direzioni opposte: quella di Bruce Wayne alias Batman (e di parte dell'opinione pubblica rappresentata dalla senatrice Finch) , per cui il kryptoniano è la minaccia numero uno per l' incolumità dei cittadini che si trovano in mezzo ai suoi scontri titanici e quella di Lex Luthor, qui caratterizzato come uno scienziato schizoide ( esemplare la interpretazione di Eisenberg) che vuole poter avere una arma a sua disposizione proprio per venire incontro alle bugie americane a lui tanto care: il potere non è mai innocente e che i diavoli non vengono dall'interno sotto di noi ma dal cielo.
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Pochi film che trattano di supereroi sono riusciti a distinguersi per equilibrio e regia quasi perfetta (Nolan docet), e Snyder con Batman v Superman: Dawn of Giustice si merita di entrare almeno nella top 5 di questi, ripeto, pochi film. Il mondo dei supereroi, che si tratti di DC o Marvel, non è stato mai facile da gestire sul grande schermo; si è divisi sempre tra fedeltà al fumetto e rappresentazione cinematografica dello stesso. Nella pellicola di Snyder tutto questo si compenetra alla grande. Si strizza l'occhio a qualche storia editoriale molto famosa ma si lascia spazio al lavoro di Goyer alla sceneggiatura. Il risultato è presto assicurato. Se quasi il 70% del film possa sembrare quasi noioso all'occhio più distratto, è proprio quella la parte più piacevole, più umana e più crudele: l'uomo deve o non avere paura del Dio Alieno? Nel suo agire, Superman è una minaccia o il salvatore? Tutto ciò comporta inevitabilmente del fazionismo che scema in due direzioni opposte: quella di Bruce Wayne alias Batman (e di parte dell'opinione pubblica rappresentata dalla senatrice Finch) , per cui il kryptoniano è la minaccia numero uno per l' incolumità dei cittadini che si trovano in mezzo ai suoi scontri titanici e quella di Lex Luthor, qui caratterizzato come uno scienziato schizoide ( esemplare la interpretazione di Eisenberg) che vuole poter avere una arma a sua disposizione proprio per venire incontro alle bugie americane a lui tanto care: il potere non è mai innocente e che i diavoli non vengono dall'interno sotto di noi ma dal cielo. Si apre così una intensa riflessione, quasi pessimistica, sulla figura controversa di Superman che tocca temi come il principio di autodeterminazione dell'uomo (nota quasi semi politica per quel che è oggi la situazione globale) ed il bisogno di poter credere in qualcosa che faccia sentire sicuri e protetti. Sicuramente il film non deluderà da questo punto di vista.
Per quanto riguarda le interpretazioni c'è poco da dire: Affleck come Batman spacca senza se e senza ma! Il tono cupo, dark e l'esperienza ventennale da vigilante notturno accumulata è fatta presente più di una volta nel corso del film hanno reso questo Batman violento e omicida, senza alcun compromesso con se stesso (vicino al The Punisher di Daredevil). Il Superman di Cavill invece è più blando, più mistico e riflessivo, molto distante dalla sua controparte cartacea. Nota dolente è la Gadot ma non per la sua recitazione che resta, tutto sommato, buona: il problema è il poco spazio concessole! Troppo relegata a mera comparsa regala-pugni-quandoserve. Sembra una sviolinata acchiappa Consensi.
Poco da recriminare insomma a questo primo passo verso la creazione di un nuovo universo cinematografico supereroistico DC: adoro i toni più cupi e realistici e seriosi che la Warner ha adottato. Ben vengano scelte stilistiche non troppo umoristiche in stile Marvel che fanno perdere appeal al prodotto finale (che almeno così non sembra destinato a dodicenni) e che ben vengano i finali a sorpresa come in questo caso: si, perché tutto il discorso affrontato porterà ad un epilogo quasi inaspettato ma fortemente avvertito per tutto il film, è davvero, solo l'ultimo quarto d'ora, vale il prezzo del biglietto.
Se questa è la strada intrapresa, io scelgo di dare fiducia alla DC perché, al di là degli effetti speciali, non vedevo un prodotto così, almeno a livello contenutistico, da tempo. E meglio un po' di chiacchiere e riflessioni in più che semplici battute.
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