Ave, Cesare! |
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Un film di Ethan Coen, Joel Coen.
Con Josh Brolin, George Clooney, Alden Ehrenreich, Ralph Fiennes.
continua»
Titolo originale Hail, Caesar!.
Commedia nera,
durata 106 min.
- USA 2016.
- Universal Pictures
uscita giovedì 10 marzo 2016.
MYMONETRO
Ave, Cesare! ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Sottotono, ma Coen
di 10206607333802909@facebookFeedback: 400 | altri commenti e recensioni di 10206607333802909@facebook |
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venerdì 18 marzo 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quanto segue è la mia opinione riguardo un film folle. L'analogia principale è quella tra Mannix e Gesù Cristo. Il film presenta due chiavi di lettura: la menzogna e la capacità di percepire questa come tale. Si parte da un discorso teologico dove ognuno presenta la sua versione della menzogna più grande che ci sia mai stata raccontata(la religione)e si finisce con quella in cui si scopre di non essere a conoscenza nemmeno del posto in cui si vive. Il protagonista non è Gesù, bensì Mannix, un personaggio che nell'avere molto in comune con Gesù è ai limiti del blasfemo. Mannix è l'agnello di Dio che toglie i peccati di Hollywood,che vacilla sulla decisione di abbracciare la sua croce,ma alla fine accetta con piacere il suo destino di doversi far carico di tutto e tutti. Mannix è però un personaggio che vive per vendere menzogna al suo pubblico,menzogna che fa di tutto per sembrare realistica,ma sfata nel ridicolo dell'industria cinematografica degli anni d'oro. Da questo punto di partenza,trovano significato le altre vicende. Attraverso alcune scene del pomposo cinema anni 50 vengono presentate in maniera esilarante quelli che sono i limiti della recitazione,ossia:i limiti del falso. Hobie Doyle, non riuscendo a mostrare un'emozione sincera sul set,fa si che il copione gli venga ridotto a due sole parole. Lo stravolgimento della sua parte rende verosimile la scena,ma prevede l'esclusione di un qualcosa che non s'è riuscito a render reale. Allo spettatore andrà bene così,riceverà qualcosa che non riterrà ridicolo e non noterà il bidone che gli si sta vendendo. Il "dare allo spettatore ciò che vuole" trova il suo cavallo di battaglia nella faccenda con i comunisti,che rappresentano da un versante la causa di tutti i mali,mentre dall'altro rappresentano coloro che possiedono la soluzione per ogni cosa. Ovviamente entrambi gli schieramenti sono ridicoli e Gesù-Mannix punisce un suo fedele,Baird,nel momento in cui quasi perde la fede(parola che Clooney non ricorda sul set). Gli unici momenti in cui si torna ad un accenno di realtà e di linearità è quando,finalmente,si parla di eventi che erano talmente fuori dalla finzione e dal controllo dei personaggi da lasciarli senza parole. In queste circostanze tutti i personaggi reagiscono alla stessa maniera:con quell'espressione che Doyle non era riuscito a riportare sul set! Rimangono increduli a tutti quegli eventi che si risolvono da soli e che rappresentano la verità. Il film finisce per esser dunque una mega-critica a troppe cose:Religione,finzione,cinema,pensiero comune,gossip. Sicuramente i Coen hanno prodotto lungometraggi con trame più lineari e guardabili. Follia e finzione,in questa pellicola,non hanno coscienza di sé! Di solito, per quanto eventi e personaggi fossero folli,c'era sempre della lucida critica a questi,una critica capace di far chiarezza prima sui personaggi ed infine sull'intera trama! Stavolta, invece,tra balletti e coreografie,un filo logico stenta a trovarsi. Il film è un continuo delirio con contorno di situazioni assurde come le morti dei manigoldi in Ladykillers;ma in effetti cos'è il mondo se non un luogo di folli e di assurdità,dove non ci si riesce a mettere d'accordo nemmeno sulla concezione di Dio né sulle parole da utilizzare per descriverlo? Nella vita,come nella religione,forse è meglio formulare giri di parole assurde senza un senso ben preciso ma che vadano bene a tutti e,nel caso in cui non funzionasse,si può sempre dar la colpa ai comunisti.
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