tmpsvita
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sabato 28 maggio 2016
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una corsa contro il tempo
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Dopo il grandissimo successo commerciale del primo film diretto dal maestro del cinema Tim Burton, film che divise il pubblico in due, e che personalmente apprezzai davvero molto soprattutto per il tono dark che gli aveva dato Tim nonostante fosse costrato dalla Disney.
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Dopo il grandissimo successo commerciale del primo film diretto dal maestro del cinema Tim Burton, film che divise il pubblico in due, e che personalmente apprezzai davvero molto soprattutto per il tono dark che gli aveva dato Tim nonostante fosse costrato dalla Disney. E in questo sequel James Bobin ha dovuto riprendere quei toni ed è stato molto bravo in questo addirittura quasi non si nota il cambiamento di regia, anche perchè Tim Burton è stato presente per quanto riguarda la produzione. A differenza di molti, io ho gradito davvero davvero molto questo seguito che ha cercato ( e riuscito) ad umanizzare l'inumanizzabile ovvero gli stravaganti e affascinanti abitanti di sottomondo che in questo film si rivelano molto più simili a noi di quanto potessimo pensare. Veniamo a conoscenza di nuovi lati psicologici per ogni personaggio in primis per cappellaio matto ma anche per le due regine, la regina bianca e la regina rossa. Inoltre fa sempre molto piacere ritrovare il magnifico stregatto anche se molto meno presente rispetto al primo capitolo. E che dire poi della new entry ovvero il tempo interpretato da Sacha Baron Cohen, un personaggio impeccabile con una grande caratterizzazione, soprattutto estetica, e con un'interpretazione eccelsa e sorprendente da parte del famoso comico. Degne di nota anche l'interpretazioni di Anne Hathaway e di Helena Bonham Carter. Per quanto riguarda Johnny Depp, invece, un'interpretazione ,si ottima, ma che sa di già visto.
Molto bella la fotografia che riprende quella utilizzata da Burton rendendo nuovamente il film dark e cupo in alcune grandi scene.
Effetti speciali non molto realistici ma in perfetta linea con lo stile del film. VOTO 8/10.
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robur1
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giovedì 2 giugno 2016
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pazza o visionaria?
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Il confine è molto sottile tra pazzia e visionarietà.Ma Burton lo evidenzia bene,con Alice che reagisce in modo estremo (negando la realtò)ad un brutto tiro del suo ex e che poi matura le sue convinzioni e le sue scelte attraverso la catartica accettazione dei limiti della realtà,accettando che esiste la vita come esiste la morte ma che il bene e la vita alla fine vincono sulla malvagità e la distruzione.Il padre che lei non accetta di aver perso e che vorrebbe far vivere attraverso se stessa,rinunciando però a se stessa come persona ,continuando ad "interpretare"il personaggio paterno,ebbene questo padre le viene in aiuto nel momento in cui lei lo riconosce come esistente ancora,anche se in un altro mondo.
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Il confine è molto sottile tra pazzia e visionarietà.Ma Burton lo evidenzia bene,con Alice che reagisce in modo estremo (negando la realtò)ad un brutto tiro del suo ex e che poi matura le sue convinzioni e le sue scelte attraverso la catartica accettazione dei limiti della realtà,accettando che esiste la vita come esiste la morte ma che il bene e la vita alla fine vincono sulla malvagità e la distruzione.Il padre che lei non accetta di aver perso e che vorrebbe far vivere attraverso se stessa,rinunciando però a se stessa come persona ,continuando ad "interpretare"il personaggio paterno,ebbene questo padre le viene in aiuto nel momento in cui lei lo riconosce come esistente ancora,anche se in un altro mondo.Da allora accettando qualche piccolo compromesso e calandosi finalmente nella realtà,Alice inizia a vincere e a raccogliere l'ammirazione ed il sostegno della madre.Il Tempo non si può fermare,lo ha capito bene,ed ora lo considera un grande tesoro insieme ai ricordi che le ha regalato.
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