falco
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lunedì 23 novembre 2015
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premonitions, atto d'amore
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Ho letto molte recensioni e critiche rispetto a questo film, visto proprio ieri, e in nessuna ho carpito la vera essenza del lavoro che nulla ha del paranormale come si vorrebbe far intendere. In nessuna di esse ho riscontrato il tema che è stato posto: l'eutanasia. Ci troviamo di fronte ad un uomo alle prese con la propria coscienza dopo un drammatico avvenimento che ha segnato per sempre la propria vita: aver dato la dolce morte alla figlia malata di leucemia.
Tutto il film altro non è che il conflitto che lui ha con se stesso; tutto è immaginativo e predisposto affinché questa conflittualità abbia un suo epilogo.
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Ho letto molte recensioni e critiche rispetto a questo film, visto proprio ieri, e in nessuna ho carpito la vera essenza del lavoro che nulla ha del paranormale come si vorrebbe far intendere. In nessuna di esse ho riscontrato il tema che è stato posto: l'eutanasia. Ci troviamo di fronte ad un uomo alle prese con la propria coscienza dopo un drammatico avvenimento che ha segnato per sempre la propria vita: aver dato la dolce morte alla figlia malata di leucemia.
Tutto il film altro non è che il conflitto che lui ha con se stesso; tutto è immaginativo e predisposto affinché questa conflittualità abbia un suo epilogo. L'assassino (Colin Farrell) è lo stesso Anhony Hopkins, o meglio la parte tormentata del suo io che cerca il giustificativo all'atto estremo perpetrato a suo tempo. I personaggi che ruotano attorno a lui sono parte della sua coscienza che pongono domande e risposte a volte secche e taglienti.
Sublimi e irripetibili i due colloqui tra Hopkins e l'agente FBI interpretato da Jeffrey Dean Morgan in ospedale e quello con Colin Farrell all'interno dell'appartamento in presenza di un professionista che beve dello champagne avvelenato dallo stesso Farrell. In queste due scene si determinano, appunto, la domanda e la risposta, fondamentali, sul senso nella giustizia di praticare l'eutanasia.
Ecco lo specchio del tormento che si pone di fronte al protagonista.
Farrell è Hopkins che trova il coraggio di scrivere una lettera alla moglie per una riconciliazione che avviene in virtù della risposta finalmente trovata nel susseguirsi vorticoso delle vicende del film in nome di un amore, per la propria figlia, mai venuto meno.
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elpiezo
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venerdì 20 novembre 2015
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un hopkins sensitivo!!!
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Thriller intenso e confuso dove l'FBI si serve di un agente in pensione dotato di capacità sensitive per catturare un assassino munito anch'esso dalle medesime abilità.
Pur risultando un prodotto dalla sceneggiatura talvolta caotica, il film offre mirate dosi di suspense e mantiene alto il livello d'interesse verso l'attonito spettatore nonostante il tanto atteso confronto tra sensitivi avvenga solamente nelle ultime battute del film. Un efferato bombardamento di forvianti e sanguinolenti flash back conducono ad un fragoroso epilogo dove il tutto finisce per combaciare alla perfezione. Un arcano carnet di efferati omicidi meticolosamente riletto dai sapienti occhi di un Hopkins che risulta come sempre tra più enigmatici volti che il grande schermo conosce.
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henry90
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giovedì 19 novembre 2015
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sottovalutato
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Personalmente non condivido le recensioni negative che sto vedendo. Il film mi è piaciuto moltissimo e mi ha convinto la bravura degli attori...
Oltre alla parte soprannaturale e thriller il film si sofferma molto sui temi della malattia, della perdita e del dolore. Questi argomenti mi hanno fatto riflettere e molte scene - una su tutte che non posso rivelare - mi hanno commosso molto. Non mi aspettavo che questo film avesse una tale profondità e ciò mi ha molto sorpreso dato che non avevo grandi aspettative.
Lo consiglio davvero molto.
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nell92
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lunedì 16 novembre 2015
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non sa dove andare a parare
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Un film che varia dal thriller, alla fantascienza al dramma, non c'è molta azione ma non è nemmeno un film cupo. A mio parere si poteva fare molto ma molto meglio..... colin farrell si vede solo nella parte finale del film, con una prestazione buona ma, che poteva farla anche un attore alle prime armi! Per non parlare del finale, nel quale ci si aspettava un colpo di scena per salvare in parte il film, che purtroppo non c'è stato...... Sinceramente non saprei cosa salvare in questo thriller, ed è veramente un peccato sia per il cast a disposizione che per la trama che sembrava avvincente, ma quando si mette troppa carne al fuoco si rischia questo risultato!!!
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filippo catani
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lunedì 16 novembre 2015
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un minestrone troppo denso
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Un serial killer sta commettendo crimini sempre più efferati. L'agente dell'FBI al comando delle indagini decide allora di coinvolgere un ex psicanalista dotato di poteri particolari per cercare di fare luce sul caso. L'uomo però si è ritirato da due anni a vita privata a causa della morte della figlia.
Il problema principale di questo film è che non prende mai una direzione precisa. Un po' giallo, thriller e fantascienza. Si arriva al giro di boa e praticamente manca già l'ossigeno per arrivare alla fine. Peccato perchè i primi passi sembravano pure interessanti. Alcune scene sono semplicemente ripetitive o già viste.
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Un serial killer sta commettendo crimini sempre più efferati. L'agente dell'FBI al comando delle indagini decide allora di coinvolgere un ex psicanalista dotato di poteri particolari per cercare di fare luce sul caso. L'uomo però si è ritirato da due anni a vita privata a causa della morte della figlia.
Il problema principale di questo film è che non prende mai una direzione precisa. Un po' giallo, thriller e fantascienza. Si arriva al giro di boa e praticamente manca già l'ossigeno per arrivare alla fine. Peccato perchè i primi passi sembravano pure interessanti. Alcune scene sono semplicemente ripetitive o già viste. E se impiegare un attore del calibro di Hopkins per un ruolo del genere il dispiacere maggiore è quello di vedere Farrell apparire per una ventina di minuti in un ruolo decisamente inutile e quasi insulso che avrebbe potuto recitare anche un attore alle prime armi. Ci si alza dalla sala con un gran mal di testa e con l'idea di averci capito davvero poco per non dire niente.
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ralphscott
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domenica 15 novembre 2015
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hopkins da pannolone,farrell eterno ragazzo.
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Due stelle e 1/2. Superato un inizio irritante per stile registico,con overdose di primi piani grossolani,il film si fa seguire grazie al magnetismo di Hopkins,soprattutto. Il fumo negli occhi non manca:simboli e contrasti cromatici degni di spot pubblicitari. Farrell compare in un secondo tempo,dopo aver seminato indizi che più che premonizioni fanno pensare alla fantascienza pura. Verso la fine troviamo anche,del tutto inutile,una parte drammatica che nulla aggiunge alla vicenda,anzi ne ammorba il ritmo. Materiale narrativo interessante,potenziale da affidare ad altri registi e sceneggiatori.
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flaw54
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venerdì 13 novembre 2015
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un film strano
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Non è certamente un capolavoro questo film, ma porte con sè qualcosa di accattivante. Parte come l'ennesima rindagine sui delitti di un serial killer, ma vira rapidamente verso altre direzioni che spingono lo spettatore verso una certa riflessione. Attori non proprio all'altezza: i due investigatori appaiono piuttosto "imbustati" e poco credibili nel ruolo, mentre Anthony Hopkins con i suoi lenti movimenti, il suo sorriso e la sua voce rimanda sempre la memoria all'indimenticabile Hannibal Lec hter del Silenzio degli innocenti. È proprio vero che è difficile liberarsi di un'eccelsa interpretaziine. Colin Farrel appare di passaggio, quasi una sorta di ex attore.
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Non è certamente un capolavoro questo film, ma porte con sè qualcosa di accattivante. Parte come l'ennesima rindagine sui delitti di un serial killer, ma vira rapidamente verso altre direzioni che spingono lo spettatore verso una certa riflessione. Attori non proprio all'altezza: i due investigatori appaiono piuttosto "imbustati" e poco credibili nel ruolo, mentre Anthony Hopkins con i suoi lenti movimenti, il suo sorriso e la sua voce rimanda sempre la memoria all'indimenticabile Hannibal Lec hter del Silenzio degli innocenti. È proprio vero che è difficile liberarsi di un'eccelsa interpretaziine. Colin Farrel appare di passaggio, quasi una sorta di ex attore. Comunque il film mantiene un suo fascino e si può vedere.
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