eugen
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venerdì 28 ottobre 2022
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solace interessante, soluzione giustamente sospesa
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IN"Solace"(Afonso Poyart, scritto da Ted Grififn e Sean Bailey, 2015), che nasce quasi come"sequel"di"Seven", film di vent'anni prima, il tema della "veggenza", dellae facolta'"paranormali"(come si diceva)o"meta.sensoriali"(altra definizione forse insufficiente)che contrastrano con il"credo nella scienza", intesa come fisica quantistica etc., qui affermata anche dal personaggio dello"psichiatria sensitivo"(Antohnoy Hopkins, come interprete, in un ruolo omai tipicamente suo, tanto da identificarsi quasi con il peronsaggio), viene trattato in modo non banale, con dei"segni", favoriti anche dal montaggio, particolamrente efficaci, che certamente colpisocno gli spettaotroi "senisibili", ma suonano comunque per ogni spettatore come segnali-campanelli d'alllarme di quanto, per dirlo con Du Buoys.
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IN"Solace"(Afonso Poyart, scritto da Ted Grififn e Sean Bailey, 2015), che nasce quasi come"sequel"di"Seven", film di vent'anni prima, il tema della "veggenza", dellae facolta'"paranormali"(come si diceva)o"meta.sensoriali"(altra definizione forse insufficiente)che contrastrano con il"credo nella scienza", intesa come fisica quantistica etc., qui affermata anche dal personaggio dello"psichiatria sensitivo"(Antohnoy Hopkins, come interprete, in un ruolo omai tipicamente suo, tanto da identificarsi quasi con il peronsaggio), viene trattato in modo non banale, con dei"segni", favoriti anche dal montaggio, particolamrente efficaci, che certamente colpisocno gli spettaotroi "senisibili", ma suonano comunque per ogni spettatore come segnali-campanelli d'alllarme di quanto, per dirlo con Du Buoys.Reymond, peraltro scienziato e pensatore"psotivisita"(o quasi)del 1800 definiva con"ignorabimus", non nel senso dlel'inconoscibile tout court ma di quanto ora e in un futuro prevedibilmente prossimo non riusciremo a conoscere. Ecco allora che il"gioco incrociato"tra il "detective sensitiivo"e l'altrettanto "sensitivi killer", che in realta'uiccide solo che in e'in uno stato terminale di malattia, riesce in pieno non solo per la bravura degli/delle interpreti(lo stesso Hopinkin e Corrlin Farrell quale"controparte", Jeffrey Dean Morgan quale agente FBI ma anche vitima potenziale per quanto si e'detto, Abbie Cornish quale agente sua collega ma anche potenziale vitima..) ma per la capacita'del regista di inter.connettere il piano"reale"(per quanto lo consente il"fantassma filmico")e quello onrico-progettuale , dove la tematica, che puo'sconcertare o comunque spaventare chi e'lontano o meglio forse troppo suggestiosbile non implica di per s'che una prosecuzuine, sperabilmente non solo emulativa di questi film possa dire ancora qualcosa su temi comunque importanti del nostro(e forse non solo dle nostro, ma certamente del tempo passato e forse di quello futuroc)tempo, appunto. El Gato
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eugen
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venerdì 28 ottobre 2022
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solace interessante, soluzione giustamente sospesa
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IN"Solace"(Afonso Poyart, scritto da Ted Grififn e Sean Bailey, 2015), che nasce quasi come"sequel"di"Seven", film di vent'anni prima, il tema della "veggenza", dellae facolta'"paranormali"(come si diceva)o"meta.sensoriali"(altra definizione forse insufficiente)che contrastrano con il"credo nella scienza", intesa come fisica quantistica etc., qui affermata anche dal personaggio dello"psichiatria sensitivo"(Antohnoy Hopkins, come interprete, in un ruolo omai tipicamente suo, tanto da identificarsi quasi con il peronsaggio), viene trattato in modo non banale, con dei"segni", favoriti anche dal montaggio, particolamrente efficaci, che certamente colpisocno gli spettaotroi "senisibili", ma suonano comunque per ogni spettatore come segnali-campanelli d'alllarme di quanto, per dirlo con Du Buoys.
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IN"Solace"(Afonso Poyart, scritto da Ted Grififn e Sean Bailey, 2015), che nasce quasi come"sequel"di"Seven", film di vent'anni prima, il tema della "veggenza", dellae facolta'"paranormali"(come si diceva)o"meta.sensoriali"(altra definizione forse insufficiente)che contrastrano con il"credo nella scienza", intesa come fisica quantistica etc., qui affermata anche dal personaggio dello"psichiatria sensitivo"(Antohnoy Hopkins, come interprete, in un ruolo omai tipicamente suo, tanto da identificarsi quasi con il peronsaggio), viene trattato in modo non banale, con dei"segni", favoriti anche dal montaggio, particolamrente efficaci, che certamente colpisocno gli spettaotroi "senisibili", ma suonano comunque per ogni spettatore come segnali-campanelli d'alllarme di quanto, per dirlo con Du Buoys.Reymond, peraltro scienziato e pensatore"psotivisita"(o quasi)del 1800 definiva con"ignorabimus", non nel senso dlel'inconoscibile tout court ma di quanto ora e in un futuro prevedibilmente prossimo non riusciremo a conoscere. Ecco allora che il"gioco incrociato"tra il "detective sensitiivo"e l'altrettanto "sensitivi killer", che in realta'uiccide solo che in e'in uno stato terminale di malattia, riesce in pieno non solo per la bravura degli/delle interpreti(lo stesso Hopinkin e Corrlin Farrell quale"controparte", Jeffrey Dean Morgan quale agente FBI ma anche vitima potenziale per quanto si e'detto, Abbie Cornish quale agente sua collega ma anche potenziale vitima..) ma per la capacita'del regista di inter.connettere il piano"reale"(per quanto lo consente il"fantassma filmico")e quello onrico-progettuale , dove la tematica, che puo'sconcertare o comunque spaventare chi e'lontano o meglio forse troppo suggestiosbile non implica di per s'che una prosecuzuine, sperabilmente non solo emulativa di questi film possa dire ancora qualcosa su temi comunque importanti del nostro(e forse non solo dle nostro, ma certamente del tempo passato e forse di quello futuroc)tempo, appunto. El Gato
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birillo67
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sabato 8 gennaio 2022
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sconclusionato e contraddittorio
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Film sconclusionato e contraddittorio nel messaggio, e pure scadente in quanto thriller. Obiettivo decisamente mancato nonostante gli interpreti di rilievo. Tempo perso quello usato per realizzarlo. Meglio risparmiare almeno quello per vederlo.
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francesco carfagna
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domenica 7 giugno 2020
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errore immagine della morte s.i. collin farrel
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Quando in metro l' S.I. viene colpito, cade sulla guancia sinistra perdendo sangue da bocca, fra i vetri sul pavimento. Nella scena dopo, dopo che inquadrano i 2 del FBI, feriti, si inquadra l S.I. che da morto, x magia, aveva stavolta, la guancia destra sul pavimento...😂😂😂🤣 ma gli sceneggiatori se li riguardano o no i film prima di distribuirli??!!! Che pirla....
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elgatoloco
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giovedì 19 settembre 2019
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al limite tra thriller "parapsicologico"e fantasti
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Partendo da un soggetto di Ted Griffin, "Premonitions"(2015, del regtista Brasiliano Alfonso Poyart, a dimostrazione del fatto che Hollywood non "importa"più solo registi dall'Europa)è veramente al crocicchio tra thriller parapsicologico e film fantastico, per alcuni(e)sarà meglio dire sintesi, ma in realtà i due generi da sempre tendono a fondersi, forse più che a creare una sintesi: pensiamo ai film, comunque notevolissimi, di Mario Bava , per dire dei"made in Italy", ma anche tutti i film germanici dell'espressionisimo, ma anche britannici dagli anni 1940 ad oggi(Clive Barker ma non solo), per non dire di Hitchocock, quasi sempre e di Daio Argento talota.
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Partendo da un soggetto di Ted Griffin, "Premonitions"(2015, del regtista Brasiliano Alfonso Poyart, a dimostrazione del fatto che Hollywood non "importa"più solo registi dall'Europa)è veramente al crocicchio tra thriller parapsicologico e film fantastico, per alcuni(e)sarà meglio dire sintesi, ma in realtà i due generi da sempre tendono a fondersi, forse più che a creare una sintesi: pensiamo ai film, comunque notevolissimi, di Mario Bava , per dire dei"made in Italy", ma anche tutti i film germanici dell'espressionisimo, ma anche britannici dagli anni 1940 ad oggi(Clive Barker ma non solo), per non dire di Hitchocock, quasi sempre e di Daio Argento talota. Qui c'è il motivo del"doppio"in quanto il"buono"(qui incredibialmente Anthony Hopkins, quasi a voler smentire la sua fama da"malo"in "Hannibal the Cannibal")si interfaccia nel finale con il"vilain"-assassino che ha gli stessi suoi poteri di "mentalist"(non quello dei telefilm con il pessimo pseudoattore...), dove Colin Farrell non è assolutamente da meno di lui, anzi. C'è poi il tema dell'eutanasia, che resta uno dei grandi temi della morale, a livello filosofico, teologico, ma poi(anche, a livello decisionale)di legislazione e di prassi politica, rimanendo"vexata quaestio". Bravisismi anche Jeffrey Dean Morgan e Abbie Cornish(nella figura della quale si reduplica il tema del doppio, dato che il ricordo della figlia dello psichiatra-detective-"veggente"impersonato appunto da Hopkins è presentissimo sempre e in particolare nel momento cruciale della vicenda), per completare il cast deicsamente notevole di un film che non sarà a livello dei grandi capolavori, ma un posto nella storia del cinema almeno recente lo merita senz'altro, non fosse che per la capacità di alternare sequenze"realistiche"e oniriche in un modo intelligente, dove l'aggettivo vale nella doppia accezione(quella corrente e quella specificatamentwe rivolta alla comprensione delle possibilità e degli obiettivi da raggiungere). El Gato
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elibook
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lunedì 16 settembre 2019
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premonitions
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Peccato..eh si proprio peccato che come spesso accade i critici viaggiano col paraocchi. Eh si perche' questo non e' un film sull'eutanasia ma una domanda rivolta a chi malato, sul se o meno vorra' vivere o morire PRIMA che la malattia si manifesti. Il fatto che Emma sia stata ....... non significa niente, perche' lei non ha scelto. Per la legge sarebbe quindi omicidio premeditato con le attenuanti del caso. La vera domanda e' "se prima ancora di sapere" la vita puo' o deve continuare. Si tratta quindi di pre-eutanasia si.. o no ?. Una domanda a cuivrispondere e' tremendamente piu' difficile che nel caso dell'eutanasia che mi trova completamente a favore.
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Peccato..eh si proprio peccato che come spesso accade i critici viaggiano col paraocchi. Eh si perche' questo non e' un film sull'eutanasia ma una domanda rivolta a chi malato, sul se o meno vorra' vivere o morire PRIMA che la malattia si manifesti. Il fatto che Emma sia stata ....... non significa niente, perche' lei non ha scelto. Per la legge sarebbe quindi omicidio premeditato con le attenuanti del caso. La vera domanda e' "se prima ancora di sapere" la vita puo' o deve continuare. Si tratta quindi di pre-eutanasia si.. o no ?. Una domanda a cuivrispondere e' tremendamente piu' difficile che nel caso dell'eutanasia che mi trova completamente a favore. Oggi c'e' la terapia del dolore certo..., ma siete certi che lascereste DIVORARE un vostro caro da una malattia incurabile ?. O voi stessi potendo scegliere ?. Potere decidere e' un diritto, non una opzione. O le istituzioni oltre a prendersi meta' della nostra vita, pretendono e continueranno a pretendere di impedirci di essere padroni anche del nostro corpo !.
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bruno
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domenica 14 gennaio 2018
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solace
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Gran cast trama complessa e film che non decolla nonstante le buone intenzioni.
Alla fine deludente !
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totybottalla
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venerdì 3 marzo 2017
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storia di serial killer e veggenti già vista!
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Il dottor Clancy, veggente, viene chiamato dal suo amico agente Joe per individuare un serial killer...La prima parte del film ha uno schema consolidato e prevedibile come il rifiuto di collaborare di Clancy che poi diventa protagonista in una storia che non appassiona e a tratti annoia, Hopkins è sempre bravo ma il suo glaciale sguardo comincia a diventare clichè di rendita, Colin Farrel invece, è servito per la folla al botteghino, nel complesso credo di poter dire che "Premonitions" è un lavoro che passa inosservato giusto per una serata al cinema e poi pizza! Saluti.
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luigichierico
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mercoledì 8 febbraio 2017
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sui generis
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Un buon film sui generis con un ottimo Antony Hopkins non più nelle vesti del criminale Hannibal Lecter nel famoso film “Il silenzio degli innocenti” bensì di un collaboratore FBI alla ricerca di un terribile serial killer di nome John Clancy. Non serve raccontare la storia, se il film lo hai visto è inutile perché la conosci, se non lo hai visto non mi sembra corretto. Al di là della trama un film che va commentato per la novità, l’interpretazione, la fotografia, la musica, le emozioni. Scene terribili fanno scorrere il sangue sullo schermo, sul volto, sul petto, sul collo, ma la fotografia è eccellente, rapidamente la macchina passa senza soffermarsi, al sangue si abbinano immagini di croci, strane, confuse, deliranti.
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Un buon film sui generis con un ottimo Antony Hopkins non più nelle vesti del criminale Hannibal Lecter nel famoso film “Il silenzio degli innocenti” bensì di un collaboratore FBI alla ricerca di un terribile serial killer di nome John Clancy. Non serve raccontare la storia, se il film lo hai visto è inutile perché la conosci, se non lo hai visto non mi sembra corretto. Al di là della trama un film che va commentato per la novità, l’interpretazione, la fotografia, la musica, le emozioni. Scene terribili fanno scorrere il sangue sullo schermo, sul volto, sul petto, sul collo, ma la fotografia è eccellente, rapidamente la macchina passa senza soffermarsi, al sangue si abbinano immagini di croci, strane, confuse, deliranti. Una corsa nel tempo e nello spazio,tra ricordi e visioni per fermare la mano assassina di un folle visionario. Certo la trama non ha un senso logico, senza capo e coda, tuttavia è abbastanza coinvolgente. La colonna sonora accompagna i momenti più tragici, mentre il giustiziere compie la sua missione. C’è chi soffoca la vita là dove invece la si potrebbe apprezzare sebbene la morte, sopraggiungendo per tanti come momento liberatorio,sembra dire: “Sono lieta solo quando vado a trovare chi veramente mi ha implorato nella certezza di trovarsi meglio dopo il mio incontro, ma io, come tutti sapete non garantisco nulla, il futuro è una certezza sia per chi crede in qualcosa, che per chi non crede in nulla, a me non è concesso fare dichiarazioni, e per ironia della sorte, sebbene proprio non mi si addica, devo dire:chi” vivrà vedrà”. Infatti le premonizioni che costituiscono la base di questa storia non attengono all’al di là ma solo al passato, al presente e all’immediato futuro, una gara all’ultimo sangue, è proprio il caso di dirlo, a chi arriva prima a prevedere o ad uccidere. Sebbene esagerato nelle visioni e frutto di fantasia è uno spettacolo che si lascia vedere, almeno per vedere come va a finire!
chibar22@libero.it
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luigi chierico
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sabato 4 febbraio 2017
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sui generis
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Un buon film sui generis con un ottimo Antony Hopkins non più nelle vesti del criminale Hannibal Lecter nel famoso film “Il silenzio degli innocenti” bensì di un collaboratore FBI alla ricerca di un terribile serial killer di nome John Clancy. Non serve raccontare la storia, se il film lo hai visto è inutile perché la conosci, se non lo hai visto non mi sembra corretto. Al di là della trama un film che va commentato per la novità, l’interpretazione, la fotografia, la musica, le emozioni. Scene terribili fanno scorrere il sangue sullo schermo, sul volto, sul petto, sul collo, ma la fotografia è eccellente, rapidamente la macchina passa senza soffermarsi, al sangue si abbinano immagini di croci, strane, confuse, deliranti.
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Un buon film sui generis con un ottimo Antony Hopkins non più nelle vesti del criminale Hannibal Lecter nel famoso film “Il silenzio degli innocenti” bensì di un collaboratore FBI alla ricerca di un terribile serial killer di nome John Clancy. Non serve raccontare la storia, se il film lo hai visto è inutile perché la conosci, se non lo hai visto non mi sembra corretto. Al di là della trama un film che va commentato per la novità, l’interpretazione, la fotografia, la musica, le emozioni. Scene terribili fanno scorrere il sangue sullo schermo, sul volto, sul petto, sul collo, ma la fotografia è eccellente, rapidamente la macchina passa senza soffermarsi, al sangue si abbinano immagini di croci, strane, confuse, deliranti. Una corsa nel tempo e nello spazio,tra ricordi e visioni per fermare la mano assassina di un folle visionario. Certo la trama non ha un senso logico, senza capo e coda, tuttavia è abbastanza coinvolgente. La colonna sonora accompagna i momenti più tragici, mentre il giustiziere compie la sua missione. C’è chi soffoca la vita là dove invece la si potrebbe apprezzare sebbene la morte, sopraggiungendo per tanti come momento liberatorio,sembra dire: “Sono lieta solo quando vado a trovare chi veramente mi ha implorato nella certezza di trovarsi meglio dopo il mio incontro, ma io, come tutti sapete non garantisco nulla, il futuro è una certezza sia per chi crede in qualcosa, che per chi non crede in nulla, a me non è concesso fare dichiarazioni, e per ironia della sorte, sebbene proprio non mi si addica, devo dire:chi” vivrà vedrà”. Infatti le premonizioni che costituiscono la base di questa storia non attengono all’al di là ma solo al passato, al presente e all’immediato futuro, una gara all’ultimo sangue, è proprio il caso di dirlo, a chi arriva prima a prevedere o ad uccidere. Sebbene esagerato nelle visioni e frutto di fantasia è uno spettacolo che si lascia vedere, almeno per vedere come va a finire!
chibar22@libero.it
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