astromelia
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venerdì 4 marzo 2016
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il finale stona
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indubbio che il film sia una chicca e anche rara,nel mondo dei film questo stacca e splende di luce sua,per storia,ambientazione,recitazione e sceneggiatura,quello che stona è il finale,troppo lasciato all'immaginazione dello spettatore e perciò risulta un film incompiuto....
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marcello1979
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mercoledì 2 dicembre 2015
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arrabbiato
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.....arrabbiato con tutti coloro che hanno snobbato questo film...
FIlm Islandese fatto con pochi soldi ma con attori fantastici.
La storia è una delle più semplici mai narrate ma anche la pasta al pomodoro è la più semplice da fare eppure quanti la sanno cucinare correttamente???
Tutto scorre tranquillo, sembra quasi un remake del "Regno d'inverno", ma c'e' qualcosa di grande negli ultimi 20 minuti...
La bufera di neve e i due fratelli che muoiono (uno certo) abbracciati rendono grande questo film.
Non è per tutti, ovvio, ma coloro che decidono di andare a vedere questo spettacolo sanno cosa aspettarsi.
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.....arrabbiato con tutti coloro che hanno snobbato questo film...
FIlm Islandese fatto con pochi soldi ma con attori fantastici.
La storia è una delle più semplici mai narrate ma anche la pasta al pomodoro è la più semplice da fare eppure quanti la sanno cucinare correttamente???
Tutto scorre tranquillo, sembra quasi un remake del "Regno d'inverno", ma c'e' qualcosa di grande negli ultimi 20 minuti...
La bufera di neve e i due fratelli che muoiono (uno certo) abbracciati rendono grande questo film.
Non è per tutti, ovvio, ma coloro che decidono di andare a vedere questo spettacolo sanno cosa aspettarsi..
e parliamo di un pubblico partocolare, in grado di saper trovare un significato in ogni particolare..
Per questo ed altro lo voto con amore, come quello dei protagonisti verso le pecore...
ottimissmo..
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[+] ma porca miseria....
(di luca1968)
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flyanto
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mercoledì 18 novembre 2015
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quanto è dura la vita in islanda
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Si sa che la vita in generale dei pastori in campagna o montagna è assai dura, ma mai come quella che viene raccontata in questa pellicola ambientata in una landa sperduta e pressocchè disabitata della lontana Islanda!
La vicenda di "Rams - Storia di Due Fratelli e Otto Pecore", come si evince dal titolo stesso, ruota tutta intorno a due fratelli, ormai anziani, allevatori di ovini i quali non si parlano tra loro da ben 40 anni. Il loro orgoglio fa loro condurre un'esistenza come vicini di casa ma nel più ostinato silenzio e dediti completamente all'allevamento di pecore di notevoli dimensioni, unico orgoglio ed unico sostentamento nella loro vita.
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Si sa che la vita in generale dei pastori in campagna o montagna è assai dura, ma mai come quella che viene raccontata in questa pellicola ambientata in una landa sperduta e pressocchè disabitata della lontana Islanda!
La vicenda di "Rams - Storia di Due Fratelli e Otto Pecore", come si evince dal titolo stesso, ruota tutta intorno a due fratelli, ormai anziani, allevatori di ovini i quali non si parlano tra loro da ben 40 anni. Il loro orgoglio fa loro condurre un'esistenza come vicini di casa ma nel più ostinato silenzio e dediti completamente all'allevamento di pecore di notevoli dimensioni, unico orgoglio ed unico sostentamento nella loro vita. Quando nell'intera landa scoppia una seria e grave epidemia che costringe ogni allevatore ad uccidere l'intero proprio gregge, i due fratelli alla fine riusciranno finalmente a ricongiungersi ed a superare la privata ostilità, ma purtroppo ormai tutto risulta tardivo....
Presentato, nonchè vincitore, all'ultimo Festival del Cinema di Cannes per la Sezione "Un Certain Régard", "Rams" si distingue per la tematica abbastanza insolita, per la location anch'essa abbastanza inusuale, e cioè le immense, affascinanti e sperdute terre islandesi, per la poesia mista a crudezza di cui la trama è intrisa e per una certa malinconia, per non dire profonda tristezza, che investe l'intera atmosfera del film. Infatti, quello che viene qui rappresentato è anche il serio problema sociale e soprattutto esistenziale che i protagonisti allevatori di "Rams" soffrono e devono affrontare e cercare di superare: quando accade un avvenimento così grave come quello di una grave epidemia che li costringe a sopprimere l'intero proprio gregge, si prospetta per loro un'esistenza grama, in pratica senza più alcun futuro avendo perso l'unica fonte per loro di sostentamento, cioè il gregge. E pertanto questo film induce lo spettatore a riflettere su questa triste e pesante realtà: grama è già la loro esistenza, segnata principalmente dal freddo polare, dalla distanza geografica naturale e dunque da un perenne isolamento dal resto del mondo e da una vita quotidiana fatta di enormi sacrifici e fatiche che, però, se vengono meno, determinano la fine totale di tutto sia in termini pratici che soprattutto di dignità umana.
Interessante ma per un pubblico di nicchia vista la lentezza e il minimalismo del contenuto.
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sessantasette
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martedì 17 novembre 2015
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pecore in pole position
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Uno spettatore attento si lascerà coinvolgere da una storia piena di pathos. C' è l'ambientazione, il dramma, l'emozione, il giallo e l'umorismo. E' supponente e riduttivo riferirsi a degli spettatori "medi", non esistono. Esistono i film buoni e quelli che no.
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amgiad
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domenica 15 novembre 2015
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lana dalla "tranquilla" islanda
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RAMS mi è piaciuto e ritengo che non sia solo un film da festival, come da molti indicato. Certo non è per il grosso pubblico ma è godibile, non particolarmente lento e con molte situazioni "divertenti". Nel finale ho visto la più bella scena d' amore vista al cinema da molti anni.
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melandri
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domenica 15 novembre 2015
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freddo e calore
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Islanda. Giorni nostri. Due fratelli che non si parlano da 40 anni e vivono da dirimpettai. Un epidemia che colpisce le pecore del villaggio , e dei due, alla base di una storia di uomini soli. Il freddo cupo di una sperduta valle nordica , si riflette nelle azioni e nei sentimenti raggelati di personaggi di poche parole. Asciutto, nonostante la coltre di neve, il film si dipana quasi a scatti , lasciando poco all'immaginazione. I due protagonisti , ostinati e contrari, sono alla ricerca di un pò di calore. Il finale aperto , ma non troppo, cerca di scavare in quella coltre di neve che spesso ricopre le nostre emozioni.
Per chi è alla ricerca di un raggio di sole.
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fabiofeli
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sabato 14 novembre 2015
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i signori degli agnelli
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Storia di due fratelli e di otto pecore di Grimur Hakonarson / Gummi (Sigorour Sigurjonsson) e Kiddi (Theodor Juliusson) sono due attempati fratelli che vivono in una terra di mezzo, tra cielo e mare, tra gelo e fuoco di vulcani, alle pendici di una montagna islandese segnata da profondi calanchi. Hanno un che di biblico con i loro silenzi e le esplosioni di rabbia: un Caino non troppo cattivo ed un Abele non troppo buono, che non si parlano da 40 anni; la staffetta dei loro sporadici messaggi, il go-between, è il cane di Kiddi con il foglio in bocca. Hanno una sola occupazione: le loro pecore pregiate, lanute come i loro volti di pastori vichinghi, autoctone e di una stirpe antica. Vengono trattate come affascinanti ragazze ai concorsi di bellezza; i giudici ne misurano i fianchi, palpano cosce e glutei sodi ed emettono il verdetto con complicate regole per i punteggi.
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Storia di due fratelli e di otto pecore di Grimur Hakonarson / Gummi (Sigorour Sigurjonsson) e Kiddi (Theodor Juliusson) sono due attempati fratelli che vivono in una terra di mezzo, tra cielo e mare, tra gelo e fuoco di vulcani, alle pendici di una montagna islandese segnata da profondi calanchi. Hanno un che di biblico con i loro silenzi e le esplosioni di rabbia: un Caino non troppo cattivo ed un Abele non troppo buono, che non si parlano da 40 anni; la staffetta dei loro sporadici messaggi, il go-between, è il cane di Kiddi con il foglio in bocca. Hanno una sola occupazione: le loro pecore pregiate, lanute come i loro volti di pastori vichinghi, autoctone e di una stirpe antica. Vengono trattate come affascinanti ragazze ai concorsi di bellezza; i giudici ne misurano i fianchi, palpano cosce e glutei sodi ed emettono il verdetto con complicate regole per i punteggi. Vince la campionessa di Kiddi e Gummi mastica amaro, perché scopre che le pecore diel fratello sono malate di "scrapie" ed in conseguenza di ciò tutte le pecore del posto, comprese le sue, dovranno essere abbattute, distruggendo per sempre la singolarità della razza pregiata. Kiddi è sconvolto: si ubriaca, impreca, spara contro la finestra della casa del fratello, ma è Gummi che lo raccoglie esanime e lo rianima con un bagno caldo o, recidivo, lo porta al pronto soccorso. Non solo: Gummi non si arrende alla becera legge e di nascosto alleva le sue pecore in cantina in attesa che passi la buriana. Viene scoperto e convince il fratello a portare le otto pecore residue sulla montagna per non farle uccidere. I due non si sopportano, ma amano il loro lavoro, l'unica cosa che sanno e possono fare. Nella tormenta, come il pinguino cova il suo uovo, Kiddi col calore del suo corpo nudo forse rianimerà Gummi al riparo della improvvisata caverna nella neve. Forse Caino vorrà bene di nuovo al suo Abele, e saranno di nuovo insieme come nella foto di loro due bambini che tiene sul caminetto di casa... I due laconici, ma espressivi in sommo grado, "Signori degli agnelli" meritano il premio della giuria di Cannes 2015 per la categoria Un Certain Regard. Un film singolare, una storia di sopravvivenza ridotta all'osso,ma girata con grande misura e poeticità. Da vedere.
Valutazione ***
FabioFeli
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