Hard Rush

Frank e Eddie, spacciatori di mezza tacca collusi con la banda di un sadico boss, scelgono di fare il salto di qualità, uccidendo il loro fornitore. Sebbene gli venga offerta una seconda possibilità per rimediare, nella faccenda entrano in gioco un detective corrotto della polizia di Los Angeles e la DEA, nella persona dell'agente veterano Maxwell, impegnato a scoprire i responsabili dell'omicidio. I sogni di Frank, che vorrebbe assicurare un futuro all'ingenua fidanzata, e di Eddie presto naufragheranno in un mare di intrighi e violenze.
Dalle prime sequenze, in Hard Rush, si intuisce un lavoro di ricerca sul poliziesco e, contestualmente, sul film di malavita che mette insieme i personaggi, le forme, gli ambienti e il respiro di titoli appartenenti a realtà produttive di ben altro peso. Nonostante sia un lungometraggio piccolo e realizzato in velocità, infatti, sceglie di muoversi tra l'esuberanza visiva di Guy Ritchie - si noti la presenza di Vinnie Jones, ex calciatore gallese lanciato proprio dal regista inglese - al quale rimanda l'utilizzo dello split-screen e una rappresentazione della malavita americana tra club, belle donne e droga che da Martin Scorsese arriva fino a James Gray. Per non dire, poi, di quella tendenza al romanticismo perdente, presente nell'evoluzione del personaggio di Frank, che sembra guardare al cinema di Michael Mann.
Contrariamente a quanto detto, tuttavia, Hard Rush è un film senza eccessive pretese che, dopo aver fatto tesoro delle varie ispirazioni citate, procede per la sua strada in maniera diretta, uscendone come una riuscita operazione di riciclo propria d'altri tempi. Il ritmo spigliato e la volontà di mettere in scena una violenza più che esplicita, e qui il modello potrebbe essere il poliziesco di William Friedkin, riescono ad interessare nonostante le ingenuità dei dialoghi, il commento fuori campo, francamente inutile, e alcune situazioni action che potevano essere gestite meglio. Ad ogni modo Giorgio Serafini, una carriera divisa tra l'Italia e l'America, dimostra di saper mettere a frutto il materiale umano a disposizione: Dolph Lundgren è invecchiato meglio di altri colleghi più noti e forma con Vinnie Jones e Randy Couture un terzetto di forzuti legato alla moda action lanciata dal ciclo di I mercenari, fermo restando che il protagonista della pellicola sia il funzionale Daniel Bonjour.
Conosciuto anche con il titolo internazionale di Ambushed. Serafini dirigerà ancora Lundgren in Blood of Redemption e A Certain Justice. 