I due volti di Gennaio |
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Un film di Hossein Amini.
Con Viggo Mortensen, Kirsten Dunst, Oscar Isaac, Daisy Bevan, Omiros Poulakis.
continua»
Titolo originale The Two Faces of January.
Thriller,
durata 96 min.
- Gran Bretagna, USA, Francia 2014.
- Videa
uscita giovedì 9 ottobre 2014.
MYMONETRO
I due volti di Gennaio ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Giano-Gennaio Bifronte
di Ely57Feedback: 910 | altri commenti e recensioni di Ely57 |
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lunedì 20 ottobre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il neofita regista iraniano Hossein Amini ha veramente stoffa, si dice che la differenza tra le popolazioni discendenti dai romani siano semplici da comprendere in quanto per i romani ad esempio le strade erano la congiunzione lineare ed ortogonale tra esse cioè uno schema a scacchiera a differenza dei persiani che per provare a comprenderli si pensa che essi abbiano un cervello simile agli arabeschi dei loro tappeti ... Il regista si presenta proprio come nell'aneddoto citato in quanto già dalla non immediata comprensione del titolo stesso del film in rapporto alla trama, sino al non volutamente rappresentato e ambiguamente confessato rapporto adultero tra il giovane protagonista e la moglie del bravo Mortessen egli fa divenire il presunto tradimento l'elemento scatenante e perno del cambiamento tra i due momenti volti-differenti di quel gennaio del 1962 tra Grecia e Turchia confermando cosí la complessità della struttura del film e dei diversi piani narrativi.
Il primo volto di quel gennaio ci viene presentato solare, luminoso e con riprese tutte dal basso verso l'alto ad Atene lungo la straordinaria scalinata dei Propilei porta dell'Acropoli e porta-incipit della storia, con al centro del luogo la raffinatissima, felice ed innamorata coppia di americani che sale sempre più in alto sino ai gradini del Partenone, di cui non a caso è stato scelto il luogo-simbolo della perfezione e dello splendore in architettura pariteticamente al loro umore di quel loro particolare momento e totalmente in netto contrasto con la scalinata del secondo volto di quell'inverno del 1962 in cui la storia ci porta nella seconda parte del film nel luogo, ma questa volta simbolo-nefasto della mitologia greca, il labirinto del Minotauro imprigionato, dove i tre protagonisti precipiteranno nell'abisso ipogeo del Palazzo di Cnosso che viene qui ripreso dall'alto verso il basso in un buio assoluto, proprio nel momento in cui tutta la vicenda diviene torbida e i tre toccano, simmetricamente al luogo, la loro perdita di certezze ed ognuno avrà cosí in relazione agli altri protagonisti, il proprio labirinto personale da superare.
La tragedia è servita e si chiude cosí la storia.
Nel primo volto del gennaio ad Atene erano tutti belli, eleganti, puliti e sereni mentre nella seconda faccia di quel gennaio a Creta dopo una notte passata su tre panchine al porto iniziano a perdersi e a non controllarsi più e lo divengono anche fisicamente mostrandoci espressioni sofferenti e dopo la tragedia di Cnosso, i due uomini sopravvissuti arrivano ad Istanbul sempre più distrutti, tenendosi vicendevolmente ricattati in un rapporto umano sempre più oscuro, sgradevole ed ambiguo divenendo biechi, deboli e minacciosi.
Dopo la fuga da Atene non paiono sempre più gli stessi in un crescendo verso il basso non si riconoscono nei tre che erano a cena, sorridenti, eleganti ed educati ai piedi dell'Acropoli nella prima parte del film.
Questo film raffinato non ha sbavature a parte una scivolata sulla durata cinematografica del viaggio in pullman da Hieraklio a Chania, ma ci descrive bene non solo i due volti di quel gennaio del 1962 ma tante sfumature dell'animo umano cosí sapientemente interpretate da bravi attori che sono riusciti a presentare queste tre differenti personalità e divengono per noi spettatori un monito su come l'essere umano puó mutare di fronte alle scelteacne si fanno a parità di imprinting differenti ed ognuno si costruisce o si scava cosí il proprio destino e/o le proprie tragedie.
Film bello e complesso.
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