preziosa
|
domenica 12 ottobre 2014
|
i due volti di gennaio: o di giugno?
|
|
|
|
Non mi convince il titolo del film: da dove esce "i due volti di gennaio" se nel fiil pare sia estate o fine estate???semmai "I due volti di giugno" visto che indossano abiti sbracciati.
Titolo a parte, è un bel film coinvolgente ed entusiamante, ambientato negli anni '60, è un bel triller con qualche punto lento nella seconda parte poco prima del finale, che ha come sfondo bei paesaggi scenografici di Atene, Creta e Instambul. E' un mix fra una storia d'amore, un viaggio avventuroso in Europa e un triller. Una coppiadi statunitensi in viaggio di piacere(Cherster e Ciolette) in Europa e in fuga da affari loschi e truffaldini, incontra un giovane americano, una guida turistica ad Atene(un po' truffaldino) che dopo essere stato involtorariamente coivolto nei traffici loschi di Chester, si invaghisce di Colette, decide di aiutarli a fuggire da Atene, per denaro e non solo, mettendo in crisi la coppia.
[+]
Non mi convince il titolo del film: da dove esce "i due volti di gennaio" se nel fiil pare sia estate o fine estate???semmai "I due volti di giugno" visto che indossano abiti sbracciati.
Titolo a parte, è un bel film coinvolgente ed entusiamante, ambientato negli anni '60, è un bel triller con qualche punto lento nella seconda parte poco prima del finale, che ha come sfondo bei paesaggi scenografici di Atene, Creta e Instambul. E' un mix fra una storia d'amore, un viaggio avventuroso in Europa e un triller. Una coppiadi statunitensi in viaggio di piacere(Cherster e Ciolette) in Europa e in fuga da affari loschi e truffaldini, incontra un giovane americano, una guida turistica ad Atene(un po' truffaldino) che dopo essere stato involtorariamente coivolto nei traffici loschi di Chester, si invaghisce di Colette, decide di aiutarli a fuggire da Atene, per denaro e non solo, mettendo in crisi la coppia.
Ma presto viene scoperto il cadavere nell'Hotel dove alloggiavano Cherster e Colette e da dove sono fuggiti e i tre si ritrovano coinvoli e legati dal malaffare e sono costretti a fuggire assieme per non essere scoperti.
Nel complesso il film è coinvolgente,più che discreto, solo in alcuni punti della seconda parte, la narrazione diventa un pochino lenta. Da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a preziosa »
[ - ] lascia un commento a preziosa »
|
|
d'accordo? |
|
jaylee
|
domenica 12 ottobre 2014
|
una tragedia greca moderna (o quasi)
|
|
|
|
Prima regia di Hossein Amini, iraniano di origine e già sceneggiatore di Drive e Biancaneve e il Cacciatore, I Due Volti di Gennaio è basato sul libro di Patricia Highsmith, già tradotta sullo schermo per la trilogia di Mr Ripley.
Ambientato ad Atene nel 1962, il film racconta della giovane guida Rydal (Oscar Isaac), ex studente di Yale in fuga dal suo passato e dal suo futuro già scritto, che si trova invischiato nelle vicende della facoltosa coppia McFarland, lui Chester (Viggo Mortensen), investitore finanziario quasi cinquantenne, lei Colette (Kirsten Dunst) poco più che ventenne: a seguito di un incidente, Chester dovrà sfuggire alla polizia e sarà Rydal a farsi carico, in cambio di denaro, di portare sia lui che la moglie fuori dalla Grecia… ma non sarà una passeggiata di salute, complice l’attrazione che si instaura tra lui e Colette, e il rapporto padre-figlio che si crea con Chester.
[+]
Prima regia di Hossein Amini, iraniano di origine e già sceneggiatore di Drive e Biancaneve e il Cacciatore, I Due Volti di Gennaio è basato sul libro di Patricia Highsmith, già tradotta sullo schermo per la trilogia di Mr Ripley.
Ambientato ad Atene nel 1962, il film racconta della giovane guida Rydal (Oscar Isaac), ex studente di Yale in fuga dal suo passato e dal suo futuro già scritto, che si trova invischiato nelle vicende della facoltosa coppia McFarland, lui Chester (Viggo Mortensen), investitore finanziario quasi cinquantenne, lei Colette (Kirsten Dunst) poco più che ventenne: a seguito di un incidente, Chester dovrà sfuggire alla polizia e sarà Rydal a farsi carico, in cambio di denaro, di portare sia lui che la moglie fuori dalla Grecia… ma non sarà una passeggiata di salute, complice l’attrazione che si instaura tra lui e Colette, e il rapporto padre-figlio che si crea con Chester. Non casualmente, più di una volta le immagini fanno riferimento ad un affresco della tauromachia, dove due toreri sfidano mortalmente il toro (mortalmente per tutti i 3), un gioco che si traduce nella realtà di 3 personaggi, dove però i ruoli di toreri e toro si intercambiano continuamente.
Come dicevamo, prima regia per Amini, che in qualche modo decide di affondare a piene mani nel patrimonio visuale di Mr. Ripley, ed ecco le atmosfere retro e luminosissime dell’Italia anni ’60 si trasferiscono in Grecia, anche qui caratterizzate da un presagio malevolo, un sentore che qualcosa andrà di male in peggio; a differenza di Mr. Ripley, è evidente come il focus sia su due personaggi, Rydal, tipico ex studente USA ansioso di perdersi nella vita, e Chester, truffatore all'imbocco del viale del tramonto. Entrambi in una fase di transizione, ma, come suggerisce il titolo, insieme sono un Giano (nume che dà il nome a Gennaio, il mese di passaggio tra il vecchio anno ed il nuovo) bifronte, uno che guarda al futuro, l’altro al passato. Non casualmente, tra i due emerge un rapporto filiale, laddove il padre alla fine non potrà fare a meno di scusarsi per aver deluso il figlio, tema ricorrente nei romanzi di formazione, più che nei thriller.
Di positivo ne I Due Volti Di Gennaio, emerge la buona fotografia, complice i fantastici scorci della Grecia e Creta in primis, e le buone interpretazioni dei protagonisti, soprattutto Viggo Mortensen che riesce a caratterizzare il suo Chester con un misto di affascinante, misterioso, ma anche maldestro e meschino. Il suo destino è segnato già all’inizio, il finale sarà per lui una specie di catarsi dagli spettri del passato, remoto e recente.
Cosa invece non funziona è in definitiva, il senso di dejavu dell’opera, con il gusto retro e un po’ stereotipato della Highsmith (Italia o Grecia, il risultato non cambia) ormai già visto sullo schermo e di fatto molto prevedibile, che in un thriller certo non aiuta: la sensazione che qualcosa di sorprendente succederà, viene delusa, con una parte iniziale molto promettente (che ricorderà per certi versi Cortesie per Gli Ospiti, di qualche anno fa), una parte centrale discontinua e venti minuti finali che sono forse la parte debole del film. Ben altro potenziale sarebbe potuto essere espresso con una diversa narrazione.
I due Volti di Gennaio in definitiva e per ironia, finisce col dimostrare nei fatti quello che avrebbe voluto raccontare del rapporto padre-figlio: irrisolto.(www.versionekowalski.it)
[-]
[+] del tutto d'accordo!
(di zarar)
[ - ] del tutto d'accordo!
|
|
[+] lascia un commento a jaylee »
[ - ] lascia un commento a jaylee »
|
|
d'accordo? |
|
davidino.k.b.
|
sabato 11 ottobre 2014
|
nulla di nuovo
|
|
|
|
più che giallo, giallino, con un mix di trasgressione velata che non guasta, scontato, belle solo le isole greche e la fotografia
|
|
[+] lascia un commento a davidino.k.b. »
[ - ] lascia un commento a davidino.k.b. »
|
|
d'accordo? |
|
melvin ii
|
sabato 11 ottobre 2014
|
un triangolo noir
|
|
|
|
Il biglietto d’acquistare per “I due volti di Gennaio” è 3) Di pomeriggio
“I due volti di Gennaio” è un film del 2014 scritto e diretto da Hossein Amini, all'esordio dietro la macchina da presa, con protagonisti Kirsten Dunst, Oscar Isaac e Viggo Mortensen.
La pellicola è l'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo scritto da Patricia Highsmith nel 1964.
Se non capiamo la logica di un titolo,possiamo affermare d’aver capito il senso del film?
Me lo chiedo da ieri dopo aver visto questo film, un giallo nel giallo per comprendere cosa ha i produttori a chiamarlo così.
[+]
Il biglietto d’acquistare per “I due volti di Gennaio” è 3) Di pomeriggio
“I due volti di Gennaio” è un film del 2014 scritto e diretto da Hossein Amini, all'esordio dietro la macchina da presa, con protagonisti Kirsten Dunst, Oscar Isaac e Viggo Mortensen.
La pellicola è l'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo scritto da Patricia Highsmith nel 1964.
Se non capiamo la logica di un titolo,possiamo affermare d’aver capito il senso del film?
Me lo chiedo da ieri dopo aver visto questo film, un giallo nel giallo per comprendere cosa ha i produttori a chiamarlo così. Davvero un bel mistero. Forse dovrei leggere il libro della Highsmith, confesso che il film non mi spinge in questa direzione.
Una pellicola che è a metà strada tra il noir e il giallo con un leggera spruzzata di action movie.
Ambientato tra la Grecia e la Turchia negli anni sessanta,lo spettatore conosce in rapida successione i tre protagonisti della storia nel bel sfondo del Partenone.
Abbiamo la bella e raffinata coppia di sposi composta dall’affarista Chester MacFarland e(Mortensen) e l'affascinante moglie Colette(Dunst) in viaggio per l’Europa e la truffaldina guida turistica Rydal (Isaac) in pessimi rapporti con la famiglia. I loro destini si incrociano causalmente e ne rimarranno drammaticamente legati. Chester è inseguito da un detective privat mandato da alcuni clienti furiosi per una truffa milionaria subita. Durante un’animata discussione tra i due, Chester lo uccide e chiede aiuto a Rydal per scappare con la moglie dalla Grecia. La guida per amore dei soldi e soprattutto perché colpito dalla bellezza di Colette diventa loro compagno di fuga e complice in attesa d’avere nuovi passaporti. Inizia così per i tre una corsa senza sosta per le città e l’isole della Grecia braccati dalla polizia. Il film si concentra sull’inedito triangolo che si è composto, delineando le varie sfumature dei personaggi e le loro personalità. Due uomini con una morale discutibile e con coscienza opaca e che hanno in comune la dedizione per Colette, la quale si ritrova in un gioco più grande e schiacciata dagli eventi. La forza del film risiede nella buona e intesa interpretazione degli attori che rendono con talento ed efficacia la credibilità della storia e dei loro personaggi.
Una sceneggiatura che punta molto sul pathos, sull’adrenalina e sui continui cambi di scena, ma che poi nello sviluppo perde molto delle aspettative. Il film è godibile, ma paradossalmente è monocorde nel ritmo e non riesce a coinvolgere completamente. Convince di più la costruzione psicologica dei personaggi e la loro evoluzione lungo il film.
La regia esordiente si dimostra nel complesso adeguata e di mano ferma nel dirigere il cast.
La Grecia con i suoi paesaggi è sicuramente parte integrante del film, fotografata in maniera adeguata e suggestiva.
Viggo Mortensen è convincente nel ruolo dell’affarista cinico e spregiudicato. E’ maturato artisticamente oltre a confermarsi un bel uomo con una efficace forza espressiva oltre che fisica.
Adeguata spalla è sicuramente Isacc che rispetto al deludente “A Proposito di Davis” da prova di talentuoso attore con questo personaggio e di saper rappresentare le sfumature di grigio dell’animo umano.
Kristen Dust è nello stesso tempo delicata e forte riuscendo a dare al suo personaggio una buona profondità e taglio personale.
Il finale agrodolce conferma allo spettatore la teoria che a volte sentiamo più vicini e intimi degli estranei che la nostra famiglia e che spesso la scelta di un titolo giusto è la parte più difficile di un film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a melvin ii »
[ - ] lascia un commento a melvin ii »
|
|
d'accordo? |
|
eugenio
|
venerdì 10 ottobre 2014
|
thriller alla highsmith
|
|
|
|
Realizzare un thriller tratto da un romanzo famoso è sempre scelta rischiosa. Se poi l’autrice è Patricia Highsmith, si capisce di confrontarsi con una sfida non comune specie per un neofita alla regia.
Già Hitchcock in passato ebbe delle turbolenti questioni nell’adattare il romanzo della giallista americana “Sconosciuti in treno” in quello che sarebbe divenuto “L’altro uomo” con stravolgimenti non indifferenti nella sceneggiatura e nel finale adoperati da regista al fine di evitare il pagamento dei diritti alla scrittrice con conseguenti questioni legali che resero difficile la stessa elaborazione di film tra battaglie in tribunali e quant’altro.
[+]
Realizzare un thriller tratto da un romanzo famoso è sempre scelta rischiosa. Se poi l’autrice è Patricia Highsmith, si capisce di confrontarsi con una sfida non comune specie per un neofita alla regia.
Già Hitchcock in passato ebbe delle turbolenti questioni nell’adattare il romanzo della giallista americana “Sconosciuti in treno” in quello che sarebbe divenuto “L’altro uomo” con stravolgimenti non indifferenti nella sceneggiatura e nel finale adoperati da regista al fine di evitare il pagamento dei diritti alla scrittrice con conseguenti questioni legali che resero difficile la stessa elaborazione di film tra battaglie in tribunali e quant’altro.
Non siamo a questi livelli e per fortuna ma Hossein Amini ( già sceneggiatore di Drive) di sicuro convola a nozze col romanzo I due volti di gennaio imbastendo con l’aiuto di un riuscito cast, un degno adattamento del bel romanzo sfruttando una fotografia sicura che fa ampio uso di belle inquadrature psicologicamente strutturato nella tensione narrativa crescente.
Come in tutti i thriller, c’è una vicenda sporca alle spalle: due americani, una coppia borghese, Chester (interpretato da un bravo Viggo Mortensen) e la moglie Colette (una convincente Kirsten Dunst doppiata dalla “storica” Domitilla d’Amico) sono in vacanza nella splendida Atene dei primi anni ‘60. Tra il tempio di Giunone, l’acropoli e il Partenone, nel cumulo desertico di polvere e solleone delle strade aride prive degli elementi ornamentali odierni, si imbattono casualmente durante il tour turistico in un’affabile guida americana, Rydal (un Oscar Isaac monocorde non all’altezza del suo passato coi fratelli Coen ma sufficientemente all’altezza del ruolo che interpreta). Ne scatta una conversazione, poi un reciproco intendimento ed infine un’apparente amicizia.
Apparente appunto perchè tutti sono in realtà il contrario di ciò che affermano come si vede sin dalle prime inquadrature (e si legge nella prima decina di pagine). Il ragazzo altro non è che un filibustiere tira a campare che usa i suoi trucchi come specchietto per le allodole per i turisti scucendo agli ignari stolti denaro, Chester è un Ryder all’ennesima potenza: un truffatore dai molti lati oscuri, coinvolto in investimenti poco chiari con facoltosi clienti (di cui anche malavitosi) ai quali, inutile negarlo, consiglia scelte volutamente rischiose per intascarsi la percentuale. Colette è il punto comune del triangolo: civetta col primo pur essendo sposata col secondo e non è indifferente al fascino maligno del denaro.
A complicare le cose ci si mette un detective privato incaricato di riscuotere il denaro illecitamente sottratto ai “clienti” di Chester. Ne nasce una lite, il detective è colpito a morte, la copertura salta. Per pura fatalità, Rydal assiste in parte all’omicidio, comprende la natura dei suoi “facoltosi” amici, è convinto da Chester ad essere aiutato per la fuga.
Questa la premessa, appena quindici minuti. Lo sviluppo avviene dopo, nella corsa disperata del trio da Atene a Creta per reperire i passaporti falsi sino alla Turchia e ad un orizzonte che gli permetta di essere dimenticati dalla polizia inevitabilmente sulle loro tracce. Sarebbe poi scontato aggiungere l’attrazione provata da Rydal per Colette che complicherà pesantemente i legami già fragili del terzetto.
Lui, lei l’altro con in mezzo un omicidio, una truffa e lo splendido paesaggio mediterraneo. Hossini sfrutta le abilità recitative dei due focal point (Viggo Mortensen e Oscar Isaac i due complementary opposites) per sviluppare una trama decisamente affascinante (pur se convenzionale) con belle luci e azzeccate inquadrature che alternano “l’Unesco della Grecia “ ai ravvicinati profili dei protagonisti pronti a esplodere come micce innescate. Il risultato è un viaggio che copre l’ora e mezza del film, un cammino perturbato, decadente, fatto di intrighi e violenze, di amore e di morte verso l’inevitabile abisso cui il trio sprofonderà senza ritorno. Tutto già scritto, tutto noto nella filmografia. C’è però il coraggio di un giovane regista amante della letteratura gialla a non espaserare una vicenda tensiva sin dall’inizio, cogliendo l’interessante lato psicologico di Chester, della sua lotta contro i demoni interiori, del confronto col “rivale” Rydal.Mezza stella in più per l’impegno.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a eugenio »
[ - ] lascia un commento a eugenio »
|
|
d'accordo? |
|
sanvito
|
giovedì 9 ottobre 2014
|
povera grecia
|
|
|
|
Sarebbe utile sapere la marca delle due valigette!!!!!!! Piccole ma capaci di contenere infiniti cambi di vestiti........
[+] papillon
(di pressa catozzo)
[ - ] papillon
|
|
[+] lascia un commento a sanvito »
[ - ] lascia un commento a sanvito »
|
|
d'accordo? |
|
cristina t. chiochia
|
mercoledì 1 ottobre 2014
|
un trhiller letterario che diventa film
|
|
|
|
In uscita il 9 ottobre, il film esordio di Hossein Amini (sceneggiatore di Drive) pare il sogno di un regista innamorato della storia da molti anni. E di sicuro, averlo tratto dal bel romanzo di Patricia Highsmith ( suo “Il talento di Mr Ripley”) tanto amato in gioventù, l’ha aiutato molto: la cura della fotografia, la passione per le belle inquadrature, rendono l’incontro fatale tra i tre americani, Chester (interpretato da un bravo Viggo Mortensen) e la moglie Colette (una seduttiva ma monocorde Kirsten Dunst che riprende tono recitativo attraverso il bel doppiaggio) in viaggio in un’Atene dei primi anni ’60 (quando il Partenone era ancora nella zona della classe operaia, dove le case non erano ristrutturate e le stradine erano solo sentieri di terra arida) ed il giovane americano Rydal, guida turistica improvvisata e non del tutto corretta (un Oscar Isaac all’altezza del ruolo di filibustriere che interpreta) ed amante dello scrivere, quasi un quadro del Caravaggio dove i personaggi costantemente dipendenti l’uno dall’altro, con belle luci di taglio, portano o all’inferno o al (finto) paradiso della storia.
[+]
In uscita il 9 ottobre, il film esordio di Hossein Amini (sceneggiatore di Drive) pare il sogno di un regista innamorato della storia da molti anni. E di sicuro, averlo tratto dal bel romanzo di Patricia Highsmith ( suo “Il talento di Mr Ripley”) tanto amato in gioventù, l’ha aiutato molto: la cura della fotografia, la passione per le belle inquadrature, rendono l’incontro fatale tra i tre americani, Chester (interpretato da un bravo Viggo Mortensen) e la moglie Colette (una seduttiva ma monocorde Kirsten Dunst che riprende tono recitativo attraverso il bel doppiaggio) in viaggio in un’Atene dei primi anni ’60 (quando il Partenone era ancora nella zona della classe operaia, dove le case non erano ristrutturate e le stradine erano solo sentieri di terra arida) ed il giovane americano Rydal, guida turistica improvvisata e non del tutto corretta (un Oscar Isaac all’altezza del ruolo di filibustriere che interpreta) ed amante dello scrivere, quasi un quadro del Caravaggio dove i personaggi costantemente dipendenti l’uno dall’altro, con belle luci di taglio, portano o all’inferno o al (finto) paradiso della storia. Complice lo splendore del paesaggio, in primis il Partenone (con splendide inquadrature dal basso verso l’alto) ed il palazzo di Cnosso (con inquadrature dall’alto verso il basso).Una storia fatta di morte, tensione ed emozioni istintive, riemergendone con tutta la bellezza e la solarità dei paesaggi della Grecia, Creta e della Turchia. Da segnalare il lavoro del dress designer Steven Noble che risente un pò del fascino felliniano per la creazione dei suoi costumi: essi non vestono solo gli attori ma ne costruiscono il carattere.
Quasto viaggio tra inferno e paradiso passa attraverso la recitazione interessante e la bella presenza scenica di Viggo Mortensen e la storia del suo personaggio: truffatore incallito in fuga dall’America con la giovane moglie che si trova invischiato in un omicidio; è lui che guida questo passaggio costante tra la vita e la morte, tra la notte ed il giorno ed attraverso cui il giovane personaggio di Rydal ritrova, forse, la riappacificazione con i suoi fantasmi del passato personali. Da guardare, anche solo per curiosità
Cristina T. Chiochia
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cristina t. chiochia »
[ - ] lascia un commento a cristina t. chiochia »
|
|
d'accordo? |
|
|