renatoc.
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sabato 20 gennaio 2018
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sequel o prequel?
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Esattamente la seconda puntata del primo film, ma è sequel o prequel? Dopo un po'di indecisione ho capito che è come "Il padrino - parte II^" rispetto al primo; e cioè un sequel con parecchi flash-back di prequel! Anche questo in bianco e nero con dei personaggi a colori ed è stato distribuito anche in 3D! Comunque continuano i delitti efferati, la cattiveria del senatore ultrapotente, senza "buoni" ma con dei "cattivi" cattivissimi e dei "cattivi" meno cattivi al posto dei "buoni"! Certo che il cinema USA continua a denunciare il prorprio paese in modo pazzesco; non è che tirandosi tannto fango in faccia non faccia in fondo un favore all'integralismo islamico ed all'ultimo baluardo veram
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Esattamente la seconda puntata del primo film, ma è sequel o prequel? Dopo un po'di indecisione ho capito che è come "Il padrino - parte II^" rispetto al primo; e cioè un sequel con parecchi flash-back di prequel! Anche questo in bianco e nero con dei personaggi a colori ed è stato distribuito anche in 3D! Comunque continuano i delitti efferati, la cattiveria del senatore ultrapotente, senza "buoni" ma con dei "cattivi" cattivissimi e dei "cattivi" meno cattivi al posto dei "buoni"! Certo che il cinema USA continua a denunciare il prorprio paese in modo pazzesco; non è che tirandosi tannto fango in faccia non faccia in fondo un favore all'integralismo islamico ed all'ultimo baluardo veramente comunista, cioè la Corea del Nord?!
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elgatoloco
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lunedì 26 settembre 2016
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pura contaminatio: prendere o lasciare
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Già la formazione diversa dei due autori(Frank Miller& Robert Rodriguez)favorisce la contaminatio: se pur entrambi"post-moderns", l'uno prende spunto dalla graphic novel, l'altro ha una visione puramente filmica(da"specifico filmico", vien da dire, non fosse espressione bandita da taluni/e studiosi/e. Ma le contaminationes sono molte:bianco e nero e colore(nella stessa sequenza, quasi sempre), lo stile"cartoon style", ossia da"graphic novel"che però poi diviene"very movie", avventura pura versus darkness, reductio dei personaggi a elementi fumettistici(più che da "cartoon", attenzione)con il viraggio in colore bianco(il bianco è tout à fait un colore, lo si vede bene qui), la narrazione fuori campo da parte di un protagonista, l'alternanza tra quattro vicende diverse, senza che vi sia un vero"stacco"tra un episodio e l'altro, la totale sintesi(immaginabile, comunque, proiettabile da parte della mente dello spettatore)senza che essa si realizzi, anzi.
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Già la formazione diversa dei due autori(Frank Miller& Robert Rodriguez)favorisce la contaminatio: se pur entrambi"post-moderns", l'uno prende spunto dalla graphic novel, l'altro ha una visione puramente filmica(da"specifico filmico", vien da dire, non fosse espressione bandita da taluni/e studiosi/e. Ma le contaminationes sono molte:bianco e nero e colore(nella stessa sequenza, quasi sempre), lo stile"cartoon style", ossia da"graphic novel"che però poi diviene"very movie", avventura pura versus darkness, reductio dei personaggi a elementi fumettistici(più che da "cartoon", attenzione)con il viraggio in colore bianco(il bianco è tout à fait un colore, lo si vede bene qui), la narrazione fuori campo da parte di un protagonista, l'alternanza tra quattro vicende diverse, senza che vi sia un vero"stacco"tra un episodio e l'altro, la totale sintesi(immaginabile, comunque, proiettabile da parte della mente dello spettatore)senza che essa si realizzi, anzi...Prevale la dimensione"buia", dark, appunto, in questo"Sin City: A Dame To Die For", orgoglioso"Number Two", rispetto all'"One"di quasi dieci anni prima, con la"dark lady"sempre fortemente accentuata come tale, come vera protagonista, con uno stuolo di"cavalieri serventi"disposti a sacrificarsi per la"dama", appunto. Un retaggio stilnovista, da corti medievali, qui sostituite da locali equivoci, con sale da gioco"brucianti"o anche da ville lussuose ma profondamente"segnate", praticamente"contaminate"ab imo da un destino che sembra predisposto dal"malvagio dèmone", peraltro mai esemplificato-rappresentato... Una visione a tratti adrenalinica, senza respiro, che non richiede di essere razionalizzata, che non autorizza anzi alcuna"spiegazione"in termini "razionali", anche allargando il concetto di "razionalità"e di"ragione"molto oltre i termini consueti.IN questo ambito gli/le interpreti, da Josh Bolin a Mickey Rourke(irriconoscibile, d'accordo, ma perché rifarsi al Rourke di un quarto di secolo fa, senza considerare tutte le vicende che l'hanno"segnato"?), a Jessica Alba, a tanti/e altri/e, che qui assumono il carattere di"apparizioni", di"sagome", di"fantasmi"(lasciamo perdere il"fantasma filmico", almeno nell'accezione generalmente accettata), di qualcos'altro rispetto a quanto "normalmente"prendiamo-intendiamo per attori/attrici? Prendere o lasciare, insomma-o si accetta il"play"oppure si guarda qualcosa d'altro... El Gato
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g_andrini
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venerdì 15 aprile 2016
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stile piacevole
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I personaggi sono ben caratterizzati, lo stile grafico è accattivante. Il bianco/nero di base con sprazzi di colore, insieme a tecniche cartoon, rende questo pellicola da vedere.
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willyfilmwhatcher
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mercoledì 16 dicembre 2015
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sin city buca lo schermo!
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Un film scorrevole , recitato benissimo e sopratutto con una trama consistente .
Una sceneggiatura molto interessante che scorre per tutta la durata senza mai annoiare.
Una pellicola di tutto rispetto , non ci si aspettava niente di meno da un cast così stellare.
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dario
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mercoledì 16 settembre 2015
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goliardico
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E' un film girato molto bene. Il resto è da dimenticare, ma ogni tanto è bene andare in vacanza. Questa è una buona vacanza. Gli attori si divertono è la sceneggiatura le spara grosse. Bianco e nero super.
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onufrio
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martedì 21 aprile 2015
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welcome to basin city
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Dopo quasi dieci anni dal successo del primo capitolo, il duo Miller/Rodriguez confeziona il tanto atteso sequel della città del peccato; Sin City non è cambiata, la gente è sempre la stessa ed il male in questa città non avrà mai fine. La storia riprende giustamente il capitolo originale e la prosegue; la speranza è quella di vederne di altri, ma possibilmente con un minor distacco di tempo fra di loro. Spettacolari e suggestivi sono ancora una volta la fotografia e gli effetti speciali; la voce fuori campo si presenta come sempre un'ottima alleata per il racconto del film.
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hollyver07
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mercoledì 25 marzo 2015
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una donna o un film... da uccidere...?
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Ciao. Per favore... ditemi che è stato tutto uno scherzo... che questa paccotaglia non è realmente il seguito di "Sin city", non è credibile! Considerato il costo, il tempo e le motivazioni che insieme hanno dilazionato l'uscita del sequel, il risultato mi ha perplesso, non poco. La qualità realizzativa e l'estetica sono state messe in primo piano, escludendo il 3D (considerato che l'ho visto in dvd) e tenendo ben presente l'origine della storia. La cosa che proprio non mi è piaciuta è lo sviluppo narrativo (sceneggiatura compresa) ed alcune delle quasi inguardabili caratterizzazioni del cast - Jessica Alba in primis per quanto scarsa ma non si può dire sia una sorpresa -.
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Ciao. Per favore... ditemi che è stato tutto uno scherzo... che questa paccotaglia non è realmente il seguito di "Sin city", non è credibile! Considerato il costo, il tempo e le motivazioni che insieme hanno dilazionato l'uscita del sequel, il risultato mi ha perplesso, non poco. La qualità realizzativa e l'estetica sono state messe in primo piano, escludendo il 3D (considerato che l'ho visto in dvd) e tenendo ben presente l'origine della storia. La cosa che proprio non mi è piaciuta è lo sviluppo narrativo (sceneggiatura compresa) ed alcune delle quasi inguardabili caratterizzazioni del cast - Jessica Alba in primis per quanto scarsa ma non si può dire sia una sorpresa -. Inoltre, nel grigiore generalizzato delle performance attoriali, il film soffre di un ritmo lento e scene eccessivamente prolungate nelle quali sono mancati "guizzi" registici realmente degni di nota. Una Eva Green in forma estetica smagliante non è bastata a dare un tono avvincente ai vari episodi del film. Sin City era da cineteca, questo sequel... da mercatino dei dvd usati una volta e via. Saluti
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ultimoboyscout
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lunedì 23 marzo 2015
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bentornati nella città del peccato.
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Il primo "Sin City" fu un successo folgorante, tanto che venne subito annunciato un sequel. Sono passati diversi anni da allora, tutti necessari per scrivere una storia all'altezza che legasse tra loro (con l'aiuto di William Monahan) due storie edite, "Un sabato notte come tanti" e "Una donna per cui uccidere", e altre due inedite di Miller, scritte appositamente per il film. Volti nuovi e cavalli di ritorno danno vita a storie e sottostorie che si intrecciano alla trama principale, Rodriguez è co-regista e co-sceneggiatore di un film tecnicamente fantastico, costruito su violenza e dialoghi hard boiled ma assolutamente inferiore all'originale nonostante il look stilizzato fatto di bianchi e neri sia lo stesso (in più c'è il 3D), un noir a tinte fortissime screziato di rosso sangue in cui oltre alle meravigliose protagoniste femminili, brilla la new entry, il richiestissimo Joseph Gordon-Levitt, ovvero il giocatore d'azzardo Johnny, che si mette contro l'uomo più potente della città.
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Il primo "Sin City" fu un successo folgorante, tanto che venne subito annunciato un sequel. Sono passati diversi anni da allora, tutti necessari per scrivere una storia all'altezza che legasse tra loro (con l'aiuto di William Monahan) due storie edite, "Un sabato notte come tanti" e "Una donna per cui uccidere", e altre due inedite di Miller, scritte appositamente per il film. Volti nuovi e cavalli di ritorno danno vita a storie e sottostorie che si intrecciano alla trama principale, Rodriguez è co-regista e co-sceneggiatore di un film tecnicamente fantastico, costruito su violenza e dialoghi hard boiled ma assolutamente inferiore all'originale nonostante il look stilizzato fatto di bianchi e neri sia lo stesso (in più c'è il 3D), un noir a tinte fortissime screziato di rosso sangue in cui oltre alle meravigliose protagoniste femminili, brilla la new entry, il richiestissimo Joseph Gordon-Levitt, ovvero il giocatore d'azzardo Johnny, che si mette contro l'uomo più potente della città. Le storie, tra prequel e sequel, meravigliano lo sguardo e anneriscono l'anima, lo stile da B-movie è la forza della pellicola che vive di azioni e reazioni over the top in una città dove si pecca e non c'è salvezza tra poliziotti e politici corrotti, malavita, vendette, gioco d'azzardo e mercimonio del corpo. L'episodio principale esalta l'opera e il pensiero di Miller grazie anche a una Eva Green splendida sirena ammaliatrice, mentre gli altri episodi sono un pizzico al di sotto delle aspettative, fatti di una scrittura piatta e un po' schematica. Il cinema non si fa più fumetto, stavolta è il fumetto a farsi cinema per un risultato un filo deludente, pellicola piacevole a cui manca qualcosa, soprattuto se la si confronta con l'originale. This rotten town it soils everibody...questa è comunque una sentenza!
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alexander 1986
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venerdì 20 febbraio 2015
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molto rodriguez, poco tarantino
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Un fotografo (Josh Brolin) incastrato da una vecchia fiamma (Eva Green) in un gioco letale di ricatti e violenze. Un giovane giocatore d'azzardo (Joseph Gordon-Levitt) intenzionato a far imbestialire un cattivissimo senatore (Powers Boothe), ficcandosi in una situazione più grande di lui. Una giovane spogliarellista dal passato difficile (Jessica Alba) che progetta una vendetta contro gente pericolosa. Un pugile (Mickey Rourke) sempre alla caccia di guai, e si infila in quelli degli altri. Sono le storie che caratterizzano questo secondo episodio della saga di Sin City, di cui il primo risale al già lontano 2005.
La regia è sempre quella di Robert Rodríguez, accompagnato da Frank Miller ovvero il mitico autore dell'opera a fumetti originale.
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Un fotografo (Josh Brolin) incastrato da una vecchia fiamma (Eva Green) in un gioco letale di ricatti e violenze. Un giovane giocatore d'azzardo (Joseph Gordon-Levitt) intenzionato a far imbestialire un cattivissimo senatore (Powers Boothe), ficcandosi in una situazione più grande di lui. Una giovane spogliarellista dal passato difficile (Jessica Alba) che progetta una vendetta contro gente pericolosa. Un pugile (Mickey Rourke) sempre alla caccia di guai, e si infila in quelli degli altri. Sono le storie che caratterizzano questo secondo episodio della saga di Sin City, di cui il primo risale al già lontano 2005.
La regia è sempre quella di Robert Rodríguez, accompagnato da Frank Miller ovvero il mitico autore dell'opera a fumetti originale. La continuità è data dai personaggi - nonostante un paio di cambi di interpreti (es. Brolin al posto di Clive Owen) - dall'intreccio a incastro, dalle fantasmagorie grafiche e dal registro narrativo caricaturale del vecchio noir all'americana. Stando così le cose ed essendo stato il primo Sin City un film valido e quasi cult, dovrebbe scattare per transitività un giudizio positivo anche per quest'ultimo episodio. Ciò non avviene proprio per colpa di quella continuità evidenziata sopra. Il duo Rodríguez-Miller, nel tentativo di replicare il successo del primo esperimento insieme, hanno puntato sulla riproposizione degli elementi più superficiali e meno importanti. Ciò che davvero contava ovvero il gioco, non solo citazionistico ma anche combinatorio e ironico, fra linguaggi di generi diversi, stavolta manca clamorosamente. Sicché questo Sin City '2' sembra solo una versione annacquata del primo. Poca cosa. Nemmeno una Green che recita nuda per quasi tutto il tempo può alzare il voto di questa piccola operazione commerciale.
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sir gient
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lunedì 5 gennaio 2015
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...non si sa mai cosa può capitarti a sin city..
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...La prima volta che vidi il cartello Sin City fu come leggere le prime strofe della divina commedia... la speranza non è mai troppa a Sin City... seguii l'evolversi delle vicende nascosto nel buio della sala mentre i chiaro scuri della pellicola a tratti si ingiallivano di un odore sprezzante... a distanza di anni rivedere il cartello e le luci della città del peccato mi hanno lasciato un'indifferente curiosità, come se ciò a cui avevo assistito anni addietro avesse oscurato la città e la mia voglia di scoprire... la piccola Nancy ormai cresciuta continua a ballare , hartigan come un'ombra tra le luci della città appare e scompare come un'insegna al neon ...Marv..lui resta una costante.. ferocia e onore.
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...La prima volta che vidi il cartello Sin City fu come leggere le prime strofe della divina commedia... la speranza non è mai troppa a Sin City... seguii l'evolversi delle vicende nascosto nel buio della sala mentre i chiaro scuri della pellicola a tratti si ingiallivano di un odore sprezzante... a distanza di anni rivedere il cartello e le luci della città del peccato mi hanno lasciato un'indifferente curiosità, come se ciò a cui avevo assistito anni addietro avesse oscurato la città e la mia voglia di scoprire... la piccola Nancy ormai cresciuta continua a ballare , hartigan come un'ombra tra le luci della città appare e scompare come un'insegna al neon ...Marv..lui resta una costante.. ferocia e onore...un animale dal cuore puro... se giri per Sin City prima o poi lo incontri...anche se sarebbe meglio evitarlo..
...ho capito che a Sin city nulla è ciò che sembra... avvolta da una coltre di nebbia, intorpidita da un velo di neve o ipnotizzata dal tintinnare delle gocce di pioggia... resta sempre la citta del peccato dove l'odio spesso si confonde con l'amore e l'amore con la rabbia...mentre il fumo di una sigaretta copre il volto delle anime perse...Lasciate ogni speranza o voi che entrate...questa resta sempre la città dei peccati...e dei peccatori..se siete anime perse questo è il vostro lido..
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