ultimoboyscout
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venerdì 23 gennaio 2015
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serena/bruno.
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Serena è un architetto di grandissimo talento che dopo aver lavorato con grande profitto all'estero decide di tornare nell'amata Italia, causando l'ironia dei colleghi. Ovviamente l'Italia si rivelerà più amara che amata e una volta rientrata le cose non andranno per il verso sognato. Serena si vedrà costretta ad affrontare situazioni paradossali e la bizzarra amicizia con un uomo affascinante e molto sensibile, finendo scaraventata nel suo mondo. Si ricompone la coppia Cortellesi-Bova, dopo il successo di "Nessuno mi può giudicare", coi due costretti a condividere segreti e inganni, supportati da bravissimi comprimari e caratteristi e da un regista capace di muoversi sul terreno della commedia leggerissima e svalvolata, costruita su una bugia "lodevole" e quindi sostenibile.
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Serena è un architetto di grandissimo talento che dopo aver lavorato con grande profitto all'estero decide di tornare nell'amata Italia, causando l'ironia dei colleghi. Ovviamente l'Italia si rivelerà più amara che amata e una volta rientrata le cose non andranno per il verso sognato. Serena si vedrà costretta ad affrontare situazioni paradossali e la bizzarra amicizia con un uomo affascinante e molto sensibile, finendo scaraventata nel suo mondo. Si ricompone la coppia Cortellesi-Bova, dopo il successo di "Nessuno mi può giudicare", coi due costretti a condividere segreti e inganni, supportati da bravissimi comprimari e caratteristi e da un regista capace di muoversi sul terreno della commedia leggerissima e svalvolata, costruita su una bugia "lodevole" e quindi sostenibile. Il film racconta con ironia e leggerezza una stortura tipica dei nostri giorni, ovvero il dover fingere di essere qualcun altro o nascondere qualcosa per poter raggiungere i propri obiettivi. La Cortellesi, moglie del regista Milani, è impegnata non solo davanti alla macchina da presa ma, per la prima volta, anche come sceneggiatrice in questa commedia gradevole dalla "doppia" personalità che si regge su una trama attuale, su due protagonisti affiatati e sulla storia vera dell'architetto Guendalina Salimei che voleva fare del Corviale un posto vivibile e bellissimo. Pellicola, come detto, carina, piacevole, tutto sommato riuscita e al passo coi tempi ma i personaggi appaiono troppo puliti e privi di un'anima vera e agli stessi si finisce per non credere. Il regista poi svia troppo da quella che era l'idea iniziale finendo per annacquare il tutto.
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alvise
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martedì 24 novembre 2015
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occasione persa
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Amanti del made in Italy... dell'italian style cinematografico, speriamo sempre di vedere commedie fresche e sincere che, pur non sbancando i botteghini, ci facciano passare due ore in allegria senza dover sempre chiamare in causa Hollywood.
Spesso le idee sono buone, gli attori anche... ma manca sempre quella "cosa" che mette insieme i pezzi.
Un buon film si regge su una storia credibile e/o su protagonisti credibili; qui manca questo e quello.
Le gag divertenti ci sono e anche il "bono" di turno, ma una Cortellesi in grande spolvero non basta a far emergere una storia che presto perde credibilità, riducendosi a un susseguirsi di improbabili avvenimenti che portano a una conclusione scontata per non dire sbrigativa.
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Amanti del made in Italy... dell'italian style cinematografico, speriamo sempre di vedere commedie fresche e sincere che, pur non sbancando i botteghini, ci facciano passare due ore in allegria senza dover sempre chiamare in causa Hollywood.
Spesso le idee sono buone, gli attori anche... ma manca sempre quella "cosa" che mette insieme i pezzi.
Un buon film si regge su una storia credibile e/o su protagonisti credibili; qui manca questo e quello.
Le gag divertenti ci sono e anche il "bono" di turno, ma una Cortellesi in grande spolvero non basta a far emergere una storia che presto perde credibilità, riducendosi a un susseguirsi di improbabili avvenimenti che portano a una conclusione scontata per non dire sbrigativa.
Avremmo voluto più espressione da un Bova (qui in versione stoccafisso) e da alcuni personaggi (ironici e non) interessanti, ma con un copione che li relega da subito a mere comparse.
Cosa ci rimane?
Qualche scontata scenetta sul mondo omosessuale per la parte ironica e un reiterato concetto del "girlpower" per quella di denuncia.
Tante commedie sono costruite su un fondo "amaro"; ma se non si è maghi della sceneggiatura, si rischia di perdere il focus sul entrambi gli aspetti.
Purtroppo questo film ne è l'esempio.
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giorgio47
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martedì 3 febbraio 2015
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piccola perla nel mare dello squallore
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Scusate ma sembra veramente un miracolo, un film italiano intelligente, simpatico non volgare. Era da tempo che non mi capitava di vedere un film italiano che non parlasse dei soliti benestanti, un po' volgari e stupidi in storielle veramente sciocche e senza nessuna fantasia. Ed invece ecco un film, con una bravissima Cortellesi affiancata da un Bova che fa benissimo la sua parte e con attori di contorno a loro agio nelle rispettive parti. Un film che tratta, anche se apparentemente in maniera leggera, tutta una serie di problemi della nostra società. La crisi, la mancanza di lavoro, lo sfruttamento, l'aspetto maschilista e spesso volgare della nostra società la corruzione sbandierata alla luce del giorno e la purtroppo assuefazione a tali malcostumi.
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Scusate ma sembra veramente un miracolo, un film italiano intelligente, simpatico non volgare. Era da tempo che non mi capitava di vedere un film italiano che non parlasse dei soliti benestanti, un po' volgari e stupidi in storielle veramente sciocche e senza nessuna fantasia. Ed invece ecco un film, con una bravissima Cortellesi affiancata da un Bova che fa benissimo la sua parte e con attori di contorno a loro agio nelle rispettive parti. Un film che tratta, anche se apparentemente in maniera leggera, tutta una serie di problemi della nostra società. La crisi, la mancanza di lavoro, lo sfruttamento, l'aspetto maschilista e spesso volgare della nostra società la corruzione sbandierata alla luce del giorno e la purtroppo assuefazione a tali malcostumi. Un film anche coraggioso perché invece di vedere le solite ville dei borghesi che ormai riempiono le nostre vuote pellicole, mette in scena Corviale un quartiere degradato che la cinematografia ignora. Insomma una piccola perla nello squallore della nostra produzione!
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rob8
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sabato 28 luglio 2018
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qualche ridondanza narrativa
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Milani è come sempre attento a temi contemporanei, spesso correlati alle condizioni esistenziali delle realtà marginali e delle periferie. Qui ad essere evocato è il mostruoso complesso di Corviale, una delle banlieu romane, cui un’architetto (donna) vuol dare nuovo smalto con un progetto che vince - per un equivoco anagrafico che la fa scambiare per un uomo - un concorso all’uopo indetto dal comune.
Partendo dal più che frequentato pretesto dello scambio di persona, Milani imbastisce una commedia divertente con qualche eccesso farsesco di troppo e qualche ridondanza narrativa. Il film comunque funziona per il suo buon ritmo e grazie soprattutto alla consueta prova di bravura a Paola Cortellesi, anche co-sceneggiatrice.
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Milani è come sempre attento a temi contemporanei, spesso correlati alle condizioni esistenziali delle realtà marginali e delle periferie. Qui ad essere evocato è il mostruoso complesso di Corviale, una delle banlieu romane, cui un’architetto (donna) vuol dare nuovo smalto con un progetto che vince - per un equivoco anagrafico che la fa scambiare per un uomo - un concorso all’uopo indetto dal comune.
Partendo dal più che frequentato pretesto dello scambio di persona, Milani imbastisce una commedia divertente con qualche eccesso farsesco di troppo e qualche ridondanza narrativa. Il film comunque funziona per il suo buon ritmo e grazie soprattutto alla consueta prova di bravura a Paola Cortellesi, anche co-sceneggiatrice.
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