elgatoloco
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domenica 2 gennaio 2022
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commedia intelligente e dunque divertente
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Non si può negare che le commeide francesi, anche molto recenti, insieme al trhiller-noir d'antan e alla"nouvelle vague"ancora d'antan, rappresentino un,punto di forza del cinema francese: ne è un indubbio esempio questo"Qu'est -ce qu'on a fait au bon Dieu"(Philippe de Chauveron, anche da lui scritto, soggetto e sceneggiatura, con Guy Laurent, 2014), dove il titolo francese è molto più efficace di quello italiano, troppo esplicitamente commentante la condizione di questa coppia serissima mlto cattolica, lui un notario gaullista , lei idem, preoccupati di non apparire in alcun modo razzisti, ma lui invero cade spesso nell'"equivoco", le cui figlie -4 di numero-hanno sposato per 3/4 cittadini "diventati francesi"ma rispettivamente israeliani, arabi, musulmani.
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Non si può negare che le commeide francesi, anche molto recenti, insieme al trhiller-noir d'antan e alla"nouvelle vague"ancora d'antan, rappresentino un,punto di forza del cinema francese: ne è un indubbio esempio questo"Qu'est -ce qu'on a fait au bon Dieu"(Philippe de Chauveron, anche da lui scritto, soggetto e sceneggiatura, con Guy Laurent, 2014), dove il titolo francese è molto più efficace di quello italiano, troppo esplicitamente commentante la condizione di questa coppia serissima mlto cattolica, lui un notario gaullista , lei idem, preoccupati di non apparire in alcun modo razzisti, ma lui invero cade spesso nell'"equivoco", le cui figlie -4 di numero-hanno sposato per 3/4 cittadini "diventati francesi"ma rispettivamente israeliani, arabi, musulmani. Rimane "da sposare"l0ultima, la più giovane, findanzata con un tale Charles, cattolico, ma di professione clown e per di più(cosa che la ragazza non dice ai genitori)ivoriano, dunque di colore, che ha un padre iperafricano, anzi nazionalista ivoriano, antifrancese, anche se ha prestato servizio, per anni, come militare, presso l'Armée française, convinto che l'Africa sia stata sfruttata dagli Europei(consdierazione peraltro giusta, ma che lui porta all'estremo), sempre sospettoso di possiibili pericoli comunisti e altro ancora. Si arriva al matrimonio, ma i due padri, dopo un litigio più che altro formale, si ritrovano insieme a pescare, si ubricanao e finiscono persino in carcere per"offesa a pubblico ufficiale", ma poi il matrimonio si celebra senza problemi, anzi con somma gioisa di tutti/e. Commedia degli equivoci(non solo la coppia francese è razzista, ma lo sono anche i generi, in particolare gli Ebrei verso i Musumani, gli Arabi musulmani verso i Cinesi, i Cinesi stesssi verso gli altri, anche se si ritrovano tutti a cantare "La Marseillaise", e più in generale il "serpe"del preigudizio si annida anche dove si ritiene impossibile trovarlo... Tourbillon di equivoci, di idee ricevute che si"smontano"quando vengono espresse, tale è la loro pochezza, il film è sorretto indubbiamente da interpreti decisaente all'altezza del compito loro assegnato, dove "svettano"Christian Clavier, suocero francese, Pascal N'Zonzi, suocerto ivoriano, ex.,militare, Chantal Lauby socera francese, i generi Ary Abitann, Frèdéeric Chau e Medì Sadaoun, nonché l'ultimo Noom Diawara, ma anche le donne, ossia le "figlie da sposare"fanno molto benee la loro parte. El Gato
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rudy_50
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lunedì 5 agosto 2019
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divertente
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L'ho visto in francese, ottimo film
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elgatoloco
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sabato 11 agosto 2018
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commedia che non piace alla le pen e a salvini
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Questo"Qu'est ce qu'on fait au bon Dieu?"(Philippe de Chauveron, 2014) titolo originale molto più bello e interessante di quello italiano, appioppato per attirare più pubblico, è commedia francese nel miglior stile della commedia vera e propria: padre gaullista convinto, con le contraddizioni del caso, madre decia a tenere in piedi la famiglia quand me^me, ossia a qualunque costo(pur se non è la tarduzione esatta), figlie simpaticamente aperte a ogni possibile interculturalismo, generi polemici quanto basta ma poi sempre uniti nel difendere la cultura francese nella quale si sono integrati, nel miglior stile"multi-pluriculturalista", insommma l'opposto di Madame Le Pen e di Monsieur Salvini.
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Questo"Qu'est ce qu'on fait au bon Dieu?"(Philippe de Chauveron, 2014) titolo originale molto più bello e interessante di quello italiano, appioppato per attirare più pubblico, è commedia francese nel miglior stile della commedia vera e propria: padre gaullista convinto, con le contraddizioni del caso, madre decia a tenere in piedi la famiglia quand me^me, ossia a qualunque costo(pur se non è la tarduzione esatta), figlie simpaticamente aperte a ogni possibile interculturalismo, generi polemici quanto basta ma poi sempre uniti nel difendere la cultura francese nella quale si sono integrati, nel miglior stile"multi-pluriculturalista", insommma l'opposto di Madame Le Pen e di Monsieur Salvini. Una maniera per dire di no, in maniera netta e radicale all'etnicismo e al"sovranismo", pur se nel sovranismo(ma qui ci sarebbe da discutere e non poco)a tratti afffiorano anche sensibilità diverse da questa... La comicità è assicurata, c'è qualche rivendicazione eccessiva, territoriale-culturale(ovviamente nell'accezione anttropologica del termine), poi però"tutto nel burro", per usare un'espressione usata in altre lingue, per dire della volontà conciliatoria. Ottimi/e gli/le interpreti, da Chantal Clavier, spumeggiante e vulcanico, nel ruolo del padre, a tutti/e gli/le altri(e. El Gato
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viviana
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venerdì 10 agosto 2018
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film carino
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pentagrammamagazine.it
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giovedì 31 agosto 2017
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recensione: non sposate le mie figlie!
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Film francese uscito nell'aprile 2014, ha ottenuto in pochissime settimane in Francia un enorme successo classificandosi per ben 4 settimane al primo posto nel box office e totalizzando complessivamente 12, 2 milioni di entrate. Diventa così il più grande successo al box office francese del 2014 e addirittura il 6° film ad ottenere un così grande successo nella storia del box office francese.
Inutile dire che, oltre a diversi premi e al successo in Francia, il film ha collezionato grandi consensi sopratutto in Germania ma anche in altri Paesi totalizzando in un anno ben 8,127, 896 entrate, non contando le entrate italiane.
Il film infatti è uscito nelle sale italiane il 5 febbraio 2015.
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Film francese uscito nell'aprile 2014, ha ottenuto in pochissime settimane in Francia un enorme successo classificandosi per ben 4 settimane al primo posto nel box office e totalizzando complessivamente 12, 2 milioni di entrate. Diventa così il più grande successo al box office francese del 2014 e addirittura il 6° film ad ottenere un così grande successo nella storia del box office francese.
Inutile dire che, oltre a diversi premi e al successo in Francia, il film ha collezionato grandi consensi sopratutto in Germania ma anche in altri Paesi totalizzando in un anno ben 8,127, 896 entrate, non contando le entrate italiane.
Il film infatti è uscito nelle sale italiane il 5 febbraio 2015.
Ma come mai "Non sposate le mie figlie!" ha scatenato un così grande successo (ma anche diverse critiche)?
Partendo dalla trama, già si può scorgere uno dei motivi: è estremamente attuale sia in Francia che in tanti altri Paesi. Il tema sono i matrimoni misti, i preconcetti legati alle diverse culture che angosciano in maniera palese o meno gli animi dei genitori che vedono i rispettivi figli, appartenenti a diverse culture, unirsi in matrimonio.
La trama è infatti incentrata su questi aspetti: la famiglia Verneuil, cristiana, cattolica, estremamente tradizionalista e rigida è composta da quattro figlie e rispettivi genitori Claude e Marie, che vedranno man mano le loro adorate figliole legarsi in matrimonio a quattro giovani di altrettante culture diverse: un ebreo, un musulmano, un cinese, un africano. La coppia di genitori inizierà a confidarsi in privato le proprie paure, cercando di accettare alla meno peggio i futuri generi.
L'accettazione e l'elaborazione di queste nuove presenze, innescherà gag e situazioni molto divertenti ma nello stesso tempo pregne di significato; mentre si ride si riflette su un tema importante, attuale e diffuso un pò in tutto il mondo, affrontato con la leggerezza di una commedia che tale rimane nella sua apparenza, che non giudica nessuno se non in modo grottesco (in quanto commedia) ma che non può non suscitare domande o considerazioni a chi la osserva.
Diversi film negli anni hanno affrontato il tema del razzismo, uno fra gli altri è il classico "Indovina chi viene a cena?". Un film molto diverso da questo francese, ma che affronta la stessa tematica: la figlia che sposa un uomo di diversa cultura, colore, ecc.
Inutile dire che la storia di "Non spostate le mie figlie!" innesca una serie di battute una dietro l'altra contando su un cast di attori molto bravi: uno tra tutti Christian Clavier, il capo famiglia bigotto che viene letteralmente sopraffatto dagli eventi mantenendo una rigidezza che alla fine non potrà che abbandonare.
Christian Clavier, nello specifico, durante le presentazioni del film ne parlò più o meno così: "E' una commedia che ride di tutto e di tutti, sappiamo che il modo migliore per far riflettere su temi importanti spesso è con una risata. i francesi sono intelligenti e sanno anche ridere dei propri difetti, quindi guardando le loro debolezze nel film possono fare autocritica, pur divertendosi." Questa presentazione si addice un pò anche agli altri Paesi, perchè un tema comune a tutti.
Philippe de Chauveron, qui sceneggiatore e alla sua sesta regia, per questo film ha preso spunto sia dall'attualità francese (diversi studi dicono che il 20 % dei matrimoni in Francia si fanno tra individui di origine e di religione diverse) dalla sua vita privata e familiare: suo fratello ha sposato una magrebina, e lui stesso ha avuto una compagna africana. Per il personaggio di Marie, il regista si è ispirato a sua madre, catechista.
La bravura degli attori, la sceneggiatura incalzante e davvero leggera, seppur condita da battute "scorrette", rendono questa pellicola gradevole e scorrevole. Non soffermandoci solo sul tema matrimoni misti, multiculturalismo, razzismo, è un film francese nel complesso divertente e recitato bene.
Questi i pregi. I difetti: In America non è stato distribuito. Censurato per il tema razziale.
Il film "Non sposate le mie figlie!" termina con un prevedibile lieto fine che sembra dire, in fin dei conti: "tutto il mondo è paese".
E probabilmente, ha ragione!
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vighi
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venerdì 30 giugno 2017
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fine umorismo sociale
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Gradevole umorismo,seppur non esilarante; idea interessante che fotografa con leggerezza le incongruenze e le ipocrisie della ns. societa'. Lo stile e' molto "francais" e deve piacere..Io consiglierei di vederlo.
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fabio57
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lunedì 9 maggio 2016
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divertente e intelligente
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Bel lavoro questa commedia francese, con situazioni esilaranti e dialoghi spiritosissimi.Il tema della tolleranza e dell'integrazione è raccontato con leggerezza, ma senza frivolezza.Attori bravissimi, sceneggiatura accurata.
da vedere
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paolik65
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lunedì 29 febbraio 2016
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un divertente commedia in cui mi sono ritrovato.
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Commedia leggera, ma che tocca in modo corretto tutti i temi dell'integrazione. Da persona felicemente sposata con una donna africana mi ci sono ritrovato. Per questo motivo posso dire che il film è davvero azzeccato e ben fatto. Un film che fa pensare e che demolisce i beceri pregiudizi razziali, ma sempre giocato con ottimi ritmi comici. Davvero bello.
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cinetv
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domenica 30 agosto 2015
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astuto e divertente!
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Partiamo dal presupposto che il cinema si nutre e vive di fantasia, quindi non è un film adatto a chi ha delle idee sociali preimpostate e inflessibili. Ai cinefili più esperti non sfuggirà la buona fotografia, ottima regia e l'impeccabile performance del cast. Ma l'Italia avrà la sua versione? Beh! Chissà?
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cinetv
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domenica 30 agosto 2015
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divertente ed astuto!
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Partiamo dal presupposto che il cinema si nutre e vive di fantasia, quindi non è un film adatto a chi ha delle idee sociali preimpostate e inflessibili. Ai cinefili più esperti non sfuggirà la buona fotografia, ottima regia e l'impeccabile performance del cast. Ma l'Italia avrà la sua versione? Beh! Chissà?
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