barone di firenze
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domenica 8 marzo 2015
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si ride
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Io non amo molto le commedie, in particolar modo quando certe caratterizzazioni sono sforzate come in questo film. Gli attori giovani maschi tutti belli le attrici femmine tutte belle anche questo stona un pò nel mondo esistono anche i bruttini. Comunque si si ride alcune scene sono davvero esilaranti, e il film ha una buona performance contro il razzismo, ma però che tutto finisca a taralliucci è vino anche questo è un gran finale, ma molto molto forzato.
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laloli
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domenica 8 marzo 2015
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una commedia francese
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Non liquiderei questo film con la patinata sufficienza con la quale l'hanno liquidato diversi critici. Anzi. La cinematografia francese ha il pregio di restare sul tema. Questa è una commedia e come tale (risate, peripezie, lieto fine) si muove dall'inizio alla fine. E con leggerezza spiega, come molte fiabe, cosa è bene e cosa è male.
Ed il razzismo è male, semplicemente.
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gpistoia39
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martedì 24 febbraio 2015
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io ho dato 4 figlie agli immigrati
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Sicuramente una divertente commedia che "tutto è bene quello che finisce bene". Non direi proprio che sia una commedia con fondo amaro, perchè alla fine tutti vanno d'accordo con tutti, dopo ovviamente parechhie difficoltà. Bella la frase del padre nero che abbandonando la tavola dice: "tutti comunisti". Le liti fra i genitori francesi, lui che urla a lei: "catto-comunista". I tre generi che cantano la marsigliese. Il padre nero che richiede al povero pasticcere un dolce che ai suoi tempi in Francia chiamavavo "testa di negro" e ora invece viene chiamata meringa al cacao, ecc.
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clover83
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lunedì 23 febbraio 2015
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divertente dall'inizio alla fine!
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Film eccezionale che tocca il tema dell'integrazione con estrema astuzia e con divertente leggerezza, come si farebbe nella vita reale, sdrammatizzando a volte delle situazioni pesanti e complicate. Film vero e intelligente che mostra i punti di vista delle differenti culture, con delle sorprese!!! Consigliatissimo!!!
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epassp
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giovedì 19 febbraio 2015
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leggero e molto simpatico
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OK, non sarà un capolavoro, ma di questi tempi, che quantomai necessitano di un po' di leggerezza, sorriso e qualche "sana" risata, questo film è l'ideale. Non richiede impegno intellettuale ma racchiude in se un pensiero alquanto diffuso e, più che mai, reale (provato in famiglia). Divertente! Ne avevo bisogno.
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nino pell.
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martedì 17 febbraio 2015
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originale e gradevole commedia francese
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Originale e gradevole commedia in perfetto stile francese. Assolutamente non ci sono sbavature che fanno scadere la pellicola in situazioni scontate o banali o che sfiorano minimamente la volgarità. Il primo tempo ha un'impronta decisamente molto umoristica in quanto evidenzia in maniera squisitamente ironica varie tematiche scaturite dalle differenze sociali e di costume che vengono a determinarsi tra razze differenti di persone. Mi è piaciuto molto il tipo di interpretazione del padre delle spose in quanto la sua originaria vena sottilmente razziale si smorza, nel corso del film, fino a diventare più pacata e accondiscendente pur di vedere felici le proprie figlie e poi perché i rispettivi generi, ance se provenienti da culture differenti, si dimostreranno persone per bene, educate e decisamente intelligenti.
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Originale e gradevole commedia in perfetto stile francese. Assolutamente non ci sono sbavature che fanno scadere la pellicola in situazioni scontate o banali o che sfiorano minimamente la volgarità. Il primo tempo ha un'impronta decisamente molto umoristica in quanto evidenzia in maniera squisitamente ironica varie tematiche scaturite dalle differenze sociali e di costume che vengono a determinarsi tra razze differenti di persone. Mi è piaciuto molto il tipo di interpretazione del padre delle spose in quanto la sua originaria vena sottilmente razziale si smorza, nel corso del film, fino a diventare più pacata e accondiscendente pur di vedere felici le proprie figlie e poi perché i rispettivi generi, ance se provenienti da culture differenti, si dimostreranno persone per bene, educate e decisamente intelligenti. Il secondo tempo si rileva essere più romantico e sentimentale in quanto si concentra a narrare riguardo il futuro matrimonio della quarta figlia del protagonista con un uomo di colore e poi perché il finale della storia ci risulta davvero molto bello poiché in esso possiamo assistere ad una raggiunta coesione di intenti e di vedute nell'ambito di tutti i componenti della famiglia allargata. Piacevole e garbata commedia come solamente il prezioso film francese continua da tanto tempo a regalarci. Sicuramente meritevole di essere aggiunta alla mia collezione di films.
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nanni
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lunedì 16 febbraio 2015
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non sposate le mie figlie
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“Non sposate le mie figlie”
film, sull'integrazione, sul razzismo, sull'immigrazione e sui matrimoni misti, accattivante e inoffensivo che vola leggerissimamente su tematiche che altri si riservano di trattare con differente impegno.
Volendo inaugurare la nuova stagione delle favole del terzo millennio( c'era una volta un algerino, un ebreo, un cinese..............e un africano.... e che come tutte le favole che si rispettino assicura il lieto fine....vissero tutti felici e contenti) il film non si deve preoccupare di andare troppo in profondità.
Dunque, nel suo genere, il film, molto gradevole, si regge sostanzialmente sul buon ritmo delle sue battute soavi e ciniche allo stesso tempo, mai volgare ti scorre addosso piacevolmente.
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“Non sposate le mie figlie”
film, sull'integrazione, sul razzismo, sull'immigrazione e sui matrimoni misti, accattivante e inoffensivo che vola leggerissimamente su tematiche che altri si riservano di trattare con differente impegno.
Volendo inaugurare la nuova stagione delle favole del terzo millennio( c'era una volta un algerino, un ebreo, un cinese..............e un africano.... e che come tutte le favole che si rispettino assicura il lieto fine....vissero tutti felici e contenti) il film non si deve preoccupare di andare troppo in profondità.
Dunque, nel suo genere, il film, molto gradevole, si regge sostanzialmente sul buon ritmo delle sue battute soavi e ciniche allo stesso tempo, mai volgare ti scorre addosso piacevolmente.
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bacieabbracci
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domenica 15 febbraio 2015
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divertente e tollerante
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commedia francese garbata e divertente che si focalizza sull'incontro di civiltà in una grande famiglia allargata a vari continenti e varie religioni. I protagonisti caratterizzano bene i loro ruoli, senza essere degli stereotipi appiattiti. Il ritmo è buono, e il doppiaggio italiano a mio parere perfetto. Elodie Fontan è deliziosa. E in questi tempi tristi un happy end è quello di cui abbiamo bisogno per passare una piacevole serata.
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maramaldo
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domenica 15 febbraio 2015
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intelligenza e ...coraggio
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(col senno di poi,...incoscienza). Ambedue, rigorosamente made in France. Qui da noi latitano e per quanto riguarda il cinema e l'indotto c'è chi pensa che abbiano da un pezzo delocalizzato. Se non fossero intervenuti certi fatti, Non sposate le mie figlie! era destinato (sempre qui da noi) ad essere frainteso e/o sottovalutato grazie al titolo e a recensioni del seguente tenore: "...piacevole commedia...con leggerezza adombra problematiche derivanti in Francia dall'integrazione etnica...qualche battutaccia scorretta...un certo buonismo...un fondo di ottimismo..."
Onestamente, Philippe de Chauveron opera in camouflage e attraverso un umorismo nonchalant schizza uno scherno corrosivo su tutto e tutti.
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(col senno di poi,...incoscienza). Ambedue, rigorosamente made in France. Qui da noi latitano e per quanto riguarda il cinema e l'indotto c'è chi pensa che abbiano da un pezzo delocalizzato. Se non fossero intervenuti certi fatti, Non sposate le mie figlie! era destinato (sempre qui da noi) ad essere frainteso e/o sottovalutato grazie al titolo e a recensioni del seguente tenore: "...piacevole commedia...con leggerezza adombra problematiche derivanti in Francia dall'integrazione etnica...qualche battutaccia scorretta...un certo buonismo...un fondo di ottimismo..."
Onestamente, Philippe de Chauveron opera in camouflage e attraverso un umorismo nonchalant schizza uno scherno corrosivo su tutto e tutti.
Già dal titolo originale, Qu'est ce qu'on a fait au bon Dieu? Son quattro i bon Dieu (tre, a voler essere theologically correct) delle cui religioni si mostra qualche aspetto che desta...ilarità. Ma il titolo, che voleva dire? Semplice: che i Francesi di una volta si erano costruiti un mondo ( e un modo di vivere) che sarebbe piaciuto al Creatore in quanto realizzava i suoi disegni. Non siamo lontani da God bless America o Gott mit uns.Tema centrale, quindi, la Francia, entità che se non ha un che di divino (la France éternelle) poco ci manca.
Da capire fin dai primi fotogrammi: cielo azzurro, tinte pastello di una palazzina in armonioso stile neoclassico, il municipio di Chinon. Chinon? Esiste, ho controllato su Wikipedia: città d'arte e di storia (antica ed importante), Unesco, frequentata dal cinema (Chabrol, Tavernier)...sapete come è stata chiamata? La fleur du jardin de la France. Come dire: signori, questa è la Francia (e non le banlieue di Parigi o di Marsiglia), state a vedere cosa vi succede... e amusez-vous.
Tanto patriottismo non impedisce a de Chauveron (e, forse, lo motiva) di dileggiare i compatrioti autoctoni, anziani (disorientati e impotenti) e giovani (senza ...spessore come le 4 figlie e il giovinastro vizioso nel cammeo del cliente dell'avvocato Rachid). Ma nel racconto ci sono personaggi positivi, I 4 generi. Emblematicamente positivi, rappresentano futuro e speranza. Tutto il sarcasmo che si rovesciano addosso (tra di loro, beninteso: i Francesi doc non se la sentono di far gli spiritosi ormai se non su di...sè stessi), queste irrisioni di maniera, appunto, son epidermiche. Come epidermica è la tinta della pelle o i tratti somatici di cui non vedono l'ora di sbarazzarsi almeno attraverso il mélange della prole. Essi sono e si sentono francesi. E ci credono. D'altronde, in che altro dovrebbero credere? Han sentito dai vecchi che Francia - uno dei nomi di Europa - significa civiltà, progresso, benessere, diritto...insomma, quanto di meglio è riuscita a fare l'Umanità. Perchè non inscriversi al club? Purtroppo - "inseguiti dalle origini" per far perdere le cui tracce occorrono generazioni -, trovano "ostici" alcuni concetti come quello di "libertà". Credenze e costumi sono alieni all'idea. Solo il tempo può rimuovere o neutralizzare.
Il tempo, simboleggiato dal fluire del fiume sulla cui riva si siede a riflettere, malinconico e rassegnato, Monsieur Verneuil,(Attore splendido, Christian Clavier, impersona la Patrie: una piega della bocca ti descrive un dramma familiare e nazionale, lo "scattino" al sentir la Marsigliese vale un saggio di sociologia.) E in questa corrente che si porterà via tanti di quei feticci, Monsieur Verneuil vede scomparire il fantasma di qualcosa che, forse, non è mai esistito, ma che ha sempre tenuto dans son coeur, sicchè non gli resta che canticchiare nostalgico, (tra sè, avec une certaine pudeur):
Douce France, cher pays de mon enfance...
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eleonora panzeri
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sabato 14 febbraio 2015
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quando il mondo è paese
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Questo San Valentino avevo voglia di qualcosa di divertente, che rendesse la serata allegra e leggera. “Non sposate le mie figlie” mi è stato consigliato da una mia amica e sono felice di averla ascoltata.
L’amore è da sempre una faccenda complicata e intricata, non si sceglie chi amare, non importa la religione, l’etnia o il colore della pelle… in un mondo perfetto forse, ma in questo?
Un’ironica commedia sui matrimoni multietnici, fatta di tanti luoghi comuni e dei più diffusi pregiudizi. Facile dopotutto non essere razzisti, fino a quando le culture e le famiglie non si devono unire e per forza di cose scontrare.
Uno spaccato di vita poco realistico, con attori troppo belli per essere veri e situazioni economiche troppo rosee per essere di questa epoca, praticamente nullo e invisibile l’impatto dei figli sulla vita famigliare, una visone molto semplificata della vita.
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Questo San Valentino avevo voglia di qualcosa di divertente, che rendesse la serata allegra e leggera. “Non sposate le mie figlie” mi è stato consigliato da una mia amica e sono felice di averla ascoltata.
L’amore è da sempre una faccenda complicata e intricata, non si sceglie chi amare, non importa la religione, l’etnia o il colore della pelle… in un mondo perfetto forse, ma in questo?
Un’ironica commedia sui matrimoni multietnici, fatta di tanti luoghi comuni e dei più diffusi pregiudizi. Facile dopotutto non essere razzisti, fino a quando le culture e le famiglie non si devono unire e per forza di cose scontrare.
Uno spaccato di vita poco realistico, con attori troppo belli per essere veri e situazioni economiche troppo rosee per essere di questa epoca, praticamente nullo e invisibile l’impatto dei figli sulla vita famigliare, una visone molto semplificata della vita.
Per una sera però non importa quando veritiera possa essere la vita dei personaggi, l’importante è ridere e farsi coccolare da un lieto fine che fosse anche solo cinematografico scalda sempre e comunque il cuore.
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