kyotrix
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martedì 25 agosto 2015
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film allegro
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Solita commedia simpatica francese. Meglio la seconda parte, più allegra. Un pò troppo marcata la morale contro il razzismo, ma ci può stare, alla fine si sorride spesso. Consigliato.
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liuk!
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mercoledì 19 agosto 2015
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pessimo
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Commediola francese in stile vanziniano. Pessimo prodotto, da evitare.
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dario
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giovedì 13 agosto 2015
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annoiabile
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E' un film comico che non fa ridere. La storia non è per nente originale, tutto già previsto e rivisto. Regia fiacca, attori poco in forma. Idee zero.
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williamd
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domenica 28 giugno 2015
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cercasi connazionale che sposi mia figlia!
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Ennesima commedia francese di grande successo, "Non sposate le mie figlie!" è un film universale che tratta in modo molto divertente - ma anche intelligente - diversi temi che spaziano dal razzismo all'immigrazione.
Claude e Marie sono due francesi doc: cattolici e patriottici. Ricchi ed in buona salute stanno però vivendo una situazione che li sta facendo uscire di testa completamente: tre delle loro quattro figlie si sono già maritate, e fin qui non c'è nessun problema; il guaio è che tutte le loro tre belle figliole hanno preso come sposo un extracomunitario: ora fanno parte della famiglia anche un cinese, un arabo ed un ebreo. La condizione attuale è insostenibile per tutti: nessuno è neanche lontanamente razzista, ma far sedere attorno ad uno stesso tavolo un orgoglioso francese come Claude e tre uomini di cultura diametralmente opposta non può che non sfociare in una lite.
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Ennesima commedia francese di grande successo, "Non sposate le mie figlie!" è un film universale che tratta in modo molto divertente - ma anche intelligente - diversi temi che spaziano dal razzismo all'immigrazione.
Claude e Marie sono due francesi doc: cattolici e patriottici. Ricchi ed in buona salute stanno però vivendo una situazione che li sta facendo uscire di testa completamente: tre delle loro quattro figlie si sono già maritate, e fin qui non c'è nessun problema; il guaio è che tutte le loro tre belle figliole hanno preso come sposo un extracomunitario: ora fanno parte della famiglia anche un cinese, un arabo ed un ebreo. La condizione attuale è insostenibile per tutti: nessuno è neanche lontanamente razzista, ma far sedere attorno ad uno stesso tavolo un orgoglioso francese come Claude e tre uomini di cultura diametralmente opposta non può che non sfociare in una lite. Così Claude e Marie, desolati, si ritrovano a riporre le loro poche ed ultime speranze nella loro figlia più giovane, Laure, sperando che ella trovi un coniuge francese. Ma alla disperata coppia prende quasi un infarto quando Laure li presenta Charles: una spiritosa persona che fa l’attore, cattolica, ma africana.
Come già detto non è il razzismo a scatenare l’angoscia in Claude e Marie, ma il timore di non sapere con che realtà si viene a contatto: direi che si tratta di xenofobia nell’accezione non negativa del termine. Infatti nessuno disprezza nessuno, e come Claude e Marie auspicherebbero nel vedere Laure sposa di un ragazzo francese, lo stesso accade nei genitori di Charles che desidererebbero vedere suo figlio marito di una ragazza africana. La xenofobia (o paura del diverso dir si voglia) è sempre esista, è parte dell’uomo. L’uomo si fida di ciò che già conosce e si chiude a riccio verso chi egli pensa sia diverso. Tuttavia l’ostacolo non è insormontabile, anzi tutt’altro infatti a Claude e al padre di Charles, originariamente entrambi contrariatissimi al matrimonio e disposti a tutto pur di sabotarlo, basta capire che la loro uguaglianza come essere umani sta proprio nell’avere le stesse idee e gli stessi sentimenti.
Divertente e corale avrei assegnato alla commedia 3 stelle e mezza, essendo ciò non possibile valuto il film con 4 stelle, premiandolo per gli argomenti trattati, argomenti attualissimi grazie alla globalizzazione.
Concludo sottolineando che ho apprezzato la regia di Philippe de Chauveron e la prova di tutti gli attori (in particolar modo del quartetto multietnico dei coniugi che adorerei rivedere tutti assieme in un altro film) tranne quelle di Christian Clavier (Claude nel film) che in più di una occasione non mi è piaciuto.
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no_data
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lunedì 13 aprile 2015
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davvero una simpatica commedia!
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Un film davvero carino per trascorrere una serata di buon umore!!! L'espressività dei protagonisti/genitori è la chiave del successo del film!!!
Ve lo consiglio!!!!
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tyler
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mercoledì 18 marzo 2015
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bello!
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alex2044
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martedì 17 marzo 2015
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in francia sanno divertire senza volgarità
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Un film molto francese . Divertente ,ironico , leggero . Si ride ma più che altro si sorride e non ci si annoia . La volgarità è bandita . Gli attori principali bravi e credibili . In un pomeriggio grigio e piovoso un passatempo più che dignitoso .
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paola d. g. 81
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lunedì 16 marzo 2015
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imperdibile
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Chi ha amato "Quasi amici", apprezzerà sicuramente questa perla di umorismo, leggerezza e intelligenza.
Non sposate le mie figlie si inserisce a pieno titolo nel filone contemporaneo della commedia francese, raffinata e arguta, grazie alla recitazione impeccabile di tutto il cast e alla sapiente trattazione di un tema "scottante" come quello dell' integrazione in una società multiculturale, con accenni al provincialismo e alla mentalità ristretta di tante famiglie "borghesi".
Indimenticabili i dialoghi e la rappresentazione macchiettistica dei tic delle varie culture.
Si ride di gusto dall'inizio alla fine e rimane una sensazione di positività.
Non perdetelo!
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dave69
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domenica 15 marzo 2015
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commedia gradevole ma poco graffiante
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Gradevole commediola che qua e là riesce a far sorridere prendendo spunto dalle inevitabili differenze culturali e religiose che presenta la società multietnica. Salvo poche eccezioni, però, nel complesso l'umorismo risulta poco graffiante e si tende più che altro a privilegiare l'aspetto "romantico" della vicenda, in una pallida rivisitazione di "Indovina chi viene a cena?" (il matrimonio misto tra lei bianca/lui nero viene in qualche modo accettato dalle due future suocere ma ostacolato fino in fondo dai due padri) Assolutamente nulla di nuovo sotto il sole. Dal cinema francese, che negli ultimi anni ha realizzato veramente tante opere di livello notevole, ci si aspettava qualcosina in più.
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Gradevole commediola che qua e là riesce a far sorridere prendendo spunto dalle inevitabili differenze culturali e religiose che presenta la società multietnica. Salvo poche eccezioni, però, nel complesso l'umorismo risulta poco graffiante e si tende più che altro a privilegiare l'aspetto "romantico" della vicenda, in una pallida rivisitazione di "Indovina chi viene a cena?" (il matrimonio misto tra lei bianca/lui nero viene in qualche modo accettato dalle due future suocere ma ostacolato fino in fondo dai due padri) Assolutamente nulla di nuovo sotto il sole. Dal cinema francese, che negli ultimi anni ha realizzato veramente tante opere di livello notevole, ci si aspettava qualcosina in più. Grande successo in patria (84 ilioni di euro), altrove molto molto meno. ^_^
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sabrina lanzillotti
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venerdì 13 marzo 2015
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un’esilarante commedia familiare
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Claude e Marie Verneuil sono una coppia borghese, cattolica e gollista che vive nel nord della Francia. I due hanno quattro bellissime figlie, Isabelle, Odile, Segolene e Laure. Con grande dispiacere dei genitori, le prime tre hanno sposato dei “figli di immigrati” e, precisamente, un arabo, un ebreo e un cinese. Tutte le speranze della coppia di poter celebrare un matrimonio cattolico si riversano quindi sulla figlia più piccola, Laure, la quale, all’insaputa dei genitori, sta frequentando un uomo che teme non sarebbe accettato. Quando la giovane trova il coraggio di rendere nota la sua relazione, la madre è felicissima di sapere che il suo futuro genero è di religione cattolica e, così, accetta subito di conoscerlo.
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Claude e Marie Verneuil sono una coppia borghese, cattolica e gollista che vive nel nord della Francia. I due hanno quattro bellissime figlie, Isabelle, Odile, Segolene e Laure. Con grande dispiacere dei genitori, le prime tre hanno sposato dei “figli di immigrati” e, precisamente, un arabo, un ebreo e un cinese. Tutte le speranze della coppia di poter celebrare un matrimonio cattolico si riversano quindi sulla figlia più piccola, Laure, la quale, all’insaputa dei genitori, sta frequentando un uomo che teme non sarebbe accettato. Quando la giovane trova il coraggio di rendere nota la sua relazione, la madre è felicissima di sapere che il suo futuro genero è di religione cattolica e, così, accetta subito di conoscerlo. Quando giungono al ristorante però, Claude e Marie fanno la triste scoperta: il loro futuro genero è di colore.
“Non sposate le mie figlie!” è un’esilarante e ironica commedia familiare che gioca sul semplice principio secondo il quale tutti siamo in qualche modo razzisti, spinti dal legame con le nostre origini, e dal nostro orgoglio nazionale.
Grande successo della stagione cinematografica francese appena conclusasi, ”Non sposate le mie figlie!” è stato apprezzato anche all’estero, soprattutto per il modo fresco e frizzante con cui è stato trattato il delicato tema della xenofobia.
Un ruolo decisivo è affidato alle espressioni. Il volto contrariato di Claude e quello disperato di Marie, rappresentano in pieno l’anima del film.I due coniugi sono interpretati dal bravissimo Christian Clavier (famoso da noi per il ruolo di Obelix in “Asterix e Obelix contro Cesare”) e da Chantal Lauby.
A completare il cast, ci pensano Frédérique Bel, Élodie Fontan, Julia Piaton, Emilie Caen, Ary Abittan, Frédéric Chau, Medi Sadoun e Noom Diawara.
Per concludere, “Non sposate le mie figlie!” è una commedia brillante, un film che fa divertire e riflettere allo stesso tempo.
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