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domenica 27 novembre 2022
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il più bel film di pieraccioni
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Risate, emozioni. Avendo visto tutti i film di Leonardo Pieraccioni non posso che affermare, senza ombra di dubbio, che questo è il suo più bel film. Divertente ed anche commovente nel finale. Attori bravissimi, film che trascina e di cui è un peccato perdere un solo secondo. Mi astengo dallo scrivere altro: se lo si vede, piace tanto! !
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great steven
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giovedì 28 gennaio 2021
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un pieraccioni ridondante e senza trovate.
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UN FANTASTICO VIAVAI (IT, 2013) di LEONARDO PIERACCIONI. Con LEONARDO PIERACCIONI, GIORGIO PANARIELLO, CHIARA MASTALLI, GIUSEPPE MAGGIO, MARIANNA DI MARTINO, DAVID SEF, SERENA AUTIERI, MASSIMO CECCHERINI, MAURIZIO BATTISTA, MARCO MAZZOCCA, ALICE BELLAGAMBA ●Arnaldo Naldi ha quarantotto anni, una bella moglie, due figlie gemelle, un lavoro sicuro in banca e una villetta nella quieta provincia italiana. Cacciato di casa dalla consorte per via di un equivoco banale in cui c’è di mezzo il suo collega Giovannelli, anziché dispiacersi, coglie al volo l’opportunità di reinventarsi e, rispondendo a un annuncio, affitta una camera libera in un appartamento nel quale convivono quattro studenti universitari.
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UN FANTASTICO VIAVAI (IT, 2013) di LEONARDO PIERACCIONI. Con LEONARDO PIERACCIONI, GIORGIO PANARIELLO, CHIARA MASTALLI, GIUSEPPE MAGGIO, MARIANNA DI MARTINO, DAVID SEF, SERENA AUTIERI, MASSIMO CECCHERINI, MAURIZIO BATTISTA, MARCO MAZZOCCA, ALICE BELLAGAMBA ●Arnaldo Naldi ha quarantotto anni, una bella moglie, due figlie gemelle, un lavoro sicuro in banca e una villetta nella quieta provincia italiana. Cacciato di casa dalla consorte per via di un equivoco banale in cui c’è di mezzo il suo collega Giovannelli, anziché dispiacersi, coglie al volo l’opportunità di reinventarsi e, rispondendo a un annuncio, affitta una camera libera in un appartamento nel quale convivono quattro studenti universitari. Ognuno con un problema più o meno assillante da risolvere: Anna ha rotto i rapporti col padre e si diverte carnalmente con un minorenne; Andrea è iscritto a medicina e vorrebbe diventare chirurgo, ma lo spaventa il sangue; Camilla è all’ottavo mese di gravidanza, il padre del bambino non sa nemmeno di avere un figlio e lei non ha ancora affrontato l’argomento coi genitori; Edoardo, mulatto, è fidanzato con la figlia di un imprenditore pacchiano e burbero, nonché razzista convinto. Arnaldo li aiuta tutti coi suoi metodi poco ortodossi ma pur sempre efficaci, capendo al contempo che il suo punto di vista sulle cose può ancora cambiare. Infatti il nostro simpatico bancario si rende conto che "nulla è scritto" nel futuro di una persona e il futuro presenta sempre sorprese inaspettate, proprio come quando si ha poco più di vent’anni. Ormai risulta chiaro che Pieraccioni vive di rendita. Il suo stile era già ben definito fin dagli esordi cinematografici nella triplice veste di attore/regista/sceneggiatore e da allora non è mutato di una virgola. L’inghippo? Quello di ripetersi ogni volta in modo sempre meno brillante e credibile. Questa commedia appare lenta, monotona, fiacca nei dialoghi che aspirerebbero a essere spassosi, superficiale e frettolosa nel messaggino finale, condito con la lieta fine che sa smaccatamente di déjà-vu. Personaggi fastidiosamente non realistici e disegnati alla carlona, come il cineasta toscano ci ha purtroppo abituati negli ultimi anni, salvo forse Panariello e Ceccherini che recitano meglio del solito. Un’occasione sprecata soprattutto per il quartetto di attori giovani.
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shingotamai
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venerdì 14 luglio 2017
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uno sfantastico via vai
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Ormai Pieraccioni si sta limitando a piccole fiabe morali sull'amore,i giovani e la cultura italiana.
Non affonda più il coltello intriso di quella ironia tipicamente Toscana che si portava dietro,eppure io l'ho sempre apprezzato proprio per questo motivo.
Anche qui indaga parzialmente su alcune problematiche dei tempi d'oggi ma con molta superficialità,ad esempio ,un volto dipinto di nero per contrastare un padre razzista.
Arnaldo fa da chioccia a giovani studenti ma ad un certo punto sono loro che gli insegnano e gli ricordano qualcosa.
Se vi accontentate di tutto ciò e di un paio di battute divertenti, allora la commedia è anche sufficiente,ma personalmente da Pieraccioni mi aspetto ben altro.
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Ormai Pieraccioni si sta limitando a piccole fiabe morali sull'amore,i giovani e la cultura italiana.
Non affonda più il coltello intriso di quella ironia tipicamente Toscana che si portava dietro,eppure io l'ho sempre apprezzato proprio per questo motivo.
Anche qui indaga parzialmente su alcune problematiche dei tempi d'oggi ma con molta superficialità,ad esempio ,un volto dipinto di nero per contrastare un padre razzista.
Arnaldo fa da chioccia a giovani studenti ma ad un certo punto sono loro che gli insegnano e gli ricordano qualcosa.
Se vi accontentate di tutto ciò e di un paio di battute divertenti, allora la commedia è anche sufficiente,ma personalmente da Pieraccioni mi aspetto ben altro.
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achab50
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giovedì 4 febbraio 2016
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come il maiale, non si butta via niente
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Veramente lo spettatore medio che pensa di passare 90 minuti disintossicanti si chiede chi glielo ha fatto fare di scegliere questo film, e la tentazione di farsi restituire il biglietto, ovvero di scrivere a Pieraccioni che restituisca il prezzo del biglietto, è fortissima.
Non un solo minuto del film è originale, tutto è un raffazzonare di situazioni già viste, oltretutto realizzate in maniera sciatta e senza che scatti mai, e ripeto mai, il meccanismo della comicità (ed in questo il film rappresenta davvero un record fra quelli d'evasione). Ormai Pieraccioni è il Giovanni Allevi del cinema: un cinquantenne che continua a fare il ragazzetto con i risultati che si vedono.
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Veramente lo spettatore medio che pensa di passare 90 minuti disintossicanti si chiede chi glielo ha fatto fare di scegliere questo film, e la tentazione di farsi restituire il biglietto, ovvero di scrivere a Pieraccioni che restituisca il prezzo del biglietto, è fortissima.
Non un solo minuto del film è originale, tutto è un raffazzonare di situazioni già viste, oltretutto realizzate in maniera sciatta e senza che scatti mai, e ripeto mai, il meccanismo della comicità (ed in questo il film rappresenta davvero un record fra quelli d'evasione). Ormai Pieraccioni è il Giovanni Allevi del cinema: un cinquantenne che continua a fare il ragazzetto con i risultati che si vedono.
Nulla ci viene rispamiato, nemmeno il tentativo di non pagare il ristorante con la corsa dei commensali; la location (Arezzo) affascinante viene ripresa con noia e con frequenti sovraesposizioni!
Non c'è una situazione che sia lontanamente verosimile.
Parliamo degli attori: un Panariello che fa il cumenda razzista proprio non si può vedere, così come il cameo di Enzo Iachetti era evitabile per il suo bene; e qui ci fermiamo per amor di patria.
Insomma il Pieraccioni sta raccogliendo spezzoni e ritagli di film che poi rimette assieme come un puzzle da mille pezzi cui ne manchino duecento. Cosa mai può uscire da questo guazzabuglio?
Certo che il cinema italiano è in discesa: qui sembra addirittura morto e sepolto.
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aristoteles
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sabato 28 novembre 2015
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arnaldo e i giovani
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Inutile ricercare nei film di Pieraccioni tematiche particolarmente profonde che vadano oltre l'intrattenimento puro.
Anche qui non si "scavalca" questa barriera,sebbene piccoli tentativi di indagare su moderne problematiche che riguardano sopratutto i più giovani.
Non siamo assolutamente ai livelli del "Ciclone" e "Fuochi D'Artificio" e non credo che qualcuno potrebbe dissentire.
Anche "i Laureati" era di un altro pianeta,molto più pungente.
Le battute sono poco ficcanti e la storia manca di spessore sebbene toni garbati e personaggi semplici e umili "aiutino".
Di simpatia con la S maiuscola c'è ne è poca.
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Inutile ricercare nei film di Pieraccioni tematiche particolarmente profonde che vadano oltre l'intrattenimento puro.
Anche qui non si "scavalca" questa barriera,sebbene piccoli tentativi di indagare su moderne problematiche che riguardano sopratutto i più giovani.
Non siamo assolutamente ai livelli del "Ciclone" e "Fuochi D'Artificio" e non credo che qualcuno potrebbe dissentire.
Anche "i Laureati" era di un altro pianeta,molto più pungente.
Le battute sono poco ficcanti e la storia manca di spessore sebbene toni garbati e personaggi semplici e umili "aiutino".
Di simpatia con la S maiuscola c'è ne è poca.
Arnaldo fa da chioccia a tanti giovani studenti e questo ci fa piacere, purtroppo scade nel buonismo che non incanta,come quando si dipinge il volto in uno slancio antirazzista.
Sufficiente ma Pieraccioni può fare molto di più.
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giulimovies
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martedì 1 settembre 2015
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un "fantastico" pieraccioni
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In questo film Pieraccioni cambia le sue priorità, non più risate su risate, ma riflessioni su riflessioni.
La prima parte del film è forse un pò fiacca, ma ha anch'essa il suo perchè; ma è la seconda parte a trascinare lo spettatore in un vortice di emozioni. Il film tocca temi importanti: il razzismo, il rapporto padre-figlia, la maternità. Tutti temi trattati nel modo migliore possibile, con quel tipo di eleganza e raffinatezza in cui Pieraccioni è un maestro.
Non mancano poi battute e risate, seppur in un ruolo minore.
Bravi anche gli attori che interpretano gli studenti. Meno convincente forse la coppia di amici del protagonista.
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In questo film Pieraccioni cambia le sue priorità, non più risate su risate, ma riflessioni su riflessioni.
La prima parte del film è forse un pò fiacca, ma ha anch'essa il suo perchè; ma è la seconda parte a trascinare lo spettatore in un vortice di emozioni. Il film tocca temi importanti: il razzismo, il rapporto padre-figlia, la maternità. Tutti temi trattati nel modo migliore possibile, con quel tipo di eleganza e raffinatezza in cui Pieraccioni è un maestro.
Non mancano poi battute e risate, seppur in un ruolo minore.
Bravi anche gli attori che interpretano gli studenti. Meno convincente forse la coppia di amici del protagonista.
Una cosa è sicura. Pieraccioni non delude le aspettative, e ci porta stavolta a capire l'importanza di temi oggi forse ancora non del tutto capiti.
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stefano bruzzone
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giovedì 2 ottobre 2014
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fiacco
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Arnaldo ha una bella moglie, due figlie gemelle, un lavoro sicuro in banca, una villetta nella quieta provincia italiana. Ma un equivoco spinge la moglie a cacciarlo di casa e Arnaldo, invece di dispiacersi, coglie al volo l'occasione per reinventarsi quella vita che era diventata noiosa e ripetitiva. Dopo aver risposto a un annuncio, si ritrova a condividere un appartamento con quattro studenti universitari, ognuno dei quali ha un "problemone" da risolvere: Camilla non ha detto ai genitori di essere incinta, Marco studia medicina ma non sopporta la vista del sangue, Anna ha perso i contatti con il padre ed Edoardo, mulatto, è fidanzato con una ragazza il cui padre è un razzista conclamato.
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Arnaldo ha una bella moglie, due figlie gemelle, un lavoro sicuro in banca, una villetta nella quieta provincia italiana. Ma un equivoco spinge la moglie a cacciarlo di casa e Arnaldo, invece di dispiacersi, coglie al volo l'occasione per reinventarsi quella vita che era diventata noiosa e ripetitiva. Dopo aver risposto a un annuncio, si ritrova a condividere un appartamento con quattro studenti universitari, ognuno dei quali ha un "problemone" da risolvere: Camilla non ha detto ai genitori di essere incinta, Marco studia medicina ma non sopporta la vista del sangue, Anna ha perso i contatti con il padre ed Edoardo, mulatto, è fidanzato con una ragazza il cui padre è un razzista conclamato.
Pieraccioni perde di vista da subito il succo della storia per dare spazio alle vicende dei 4 giovani con i quali condivide l'appartamento è il film ne risente. Quasi defilato il regista toscano strappa qualche sorriso, pochi, con le sue solite situazioni da impacciato e qualche battuta in toscano, ma la pochezza di contenuti uccide definitivamente il film tramutandolo in una sit com della peggiore specie. Inutili anche le apparizioni dei soliti Ceccherini e Panariello per i quali è stato ritagliato un ruolo superfluo che non incide sulla storia..insomma sembra quasi che sia stato obbligato dargli una parte. Pieraccioni mi piace molto ma adesso credo debba dare una svolta, un segno di maturità al suo lavoro ammesso che ci riesca.
Voto: 5
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onufrio
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mercoledì 27 agosto 2014
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tra giovani e "vecchi"
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Barlumi del classico Pieraccioni appaiono da quest'ultima fatica cinematografica, dopo le non esaltanti commedie "Finalmente la felicità" ed "Io e Marilyn", il regista toscano ritocca un pò di là e un pò di qua riportando in auge il confronto fra nuova e media generazione, non direi proprio vecchia, e lo fa attraverso un gruppo di ragazzi solari e divertenti alle prese con problemi per loro grandi come mura antiche, ma che agli occhi dell'ormai maturo Pieraccioni, che qui ricopre i panni di Arnaldo, appaiono solo come piccoli intoppi nel cammino della vita. Il cast è ben assortito, la risata ci scappa ed il finale non sembra così sdolcinato come a volte accade.
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Barlumi del classico Pieraccioni appaiono da quest'ultima fatica cinematografica, dopo le non esaltanti commedie "Finalmente la felicità" ed "Io e Marilyn", il regista toscano ritocca un pò di là e un pò di qua riportando in auge il confronto fra nuova e media generazione, non direi proprio vecchia, e lo fa attraverso un gruppo di ragazzi solari e divertenti alle prese con problemi per loro grandi come mura antiche, ma che agli occhi dell'ormai maturo Pieraccioni, che qui ricopre i panni di Arnaldo, appaiono solo come piccoli intoppi nel cammino della vita. Il cast è ben assortito, la risata ci scappa ed il finale non sembra così sdolcinato come a volte accade.. insomma, Pieraccioni è in ripresa.
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kyotrix
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mercoledì 30 luglio 2014
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carino, tra alti e bassi
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Prima parte un pò sottotono, ma poi migliora. Commedia simpatica infarcita di "lezioni di vita e buone maniere", anche troppe, rendendole un pò forzate.
Alcune scene le ho trovate spassose, altre decisamente mediocri. A me è piaciuto, tranne il finale anch'esso forzato, e lo posso consigliare per una serata spensierata e dai buoni sentimenti.
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liuk!
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lunedì 16 giugno 2014
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non cosí male
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Per non risultando un grande film comico, sicuramente questo é il miglior lavoro di Pieraccioni degli ultimi anni. Trama semplice, come sempre, cast invariato con l'aggiunta del buon Maurizio Battista, e qualche scena ripresa dal mitico I Laureati. Se non fosse stato per una realizzazione approssimativa e per alcune scene da B Movie, si sarebbe potuti andare oltre la mera sufficienza.
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