enzo70
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martedì 6 maggio 2014
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delizioso omaggio a quelli che sanno dire di no
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Una vera delizia questo film proposto da Brian Percival. Un modo intelligente di da un po’ di luce alla follia nazista attraverso l’umanità di chi, silenziosamente, l’ha combattuto. Senza proclami, senza slogan, attraverso azioni quotidiani, eroi senza atti di eroismi, uomini solo uomini. La protagonista, Liesel, interpretata da Sophie Nelisse, è una orfana adottata da una coppia tedesca che vive in un piccolo paese della Germania. Lui, grandissimo, Geoffrey Rush, è un uomo buono, strabordante di gentilezza ed umanità, lei, Emily Watson, ha una scorza dura, una donna scorbutica, ma di gran cuore. Intanto inizia la deportazione degli ebrei e la coppia decide di nascondere nella propria casa un giovane amico di famiglia, miracolosamente scampato ai raid dei nazisti.
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Una vera delizia questo film proposto da Brian Percival. Un modo intelligente di da un po’ di luce alla follia nazista attraverso l’umanità di chi, silenziosamente, l’ha combattuto. Senza proclami, senza slogan, attraverso azioni quotidiani, eroi senza atti di eroismi, uomini solo uomini. La protagonista, Liesel, interpretata da Sophie Nelisse, è una orfana adottata da una coppia tedesca che vive in un piccolo paese della Germania. Lui, grandissimo, Geoffrey Rush, è un uomo buono, strabordante di gentilezza ed umanità, lei, Emily Watson, ha una scorza dura, una donna scorbutica, ma di gran cuore. Intanto inizia la deportazione degli ebrei e la coppia decide di nascondere nella propria casa un giovane amico di famiglia, miracolosamente scampato ai raid dei nazisti. Max diventa il tutore intellettuale di Liesel, che ruba i libri nella casa del borgomastro. Sullo sfondo, il tenerissimo rapporto di amicizia, che si trasformerà in amore, tra Liesel ed un ragazzino tedesco, archetipo dell’ariano fisicamente, da subito capace di dire, con i fatti, no. Storia di una ladra di libri è tratto da un best seller ma la resa cinematografica è impeccabile. Un film tenero, intelligente, capace di comunicare allo spettatore lo sgomento e la follia di quei terribili anni, con un messaggio di forte speranza per la capacità di quelli che sanno dire no.
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antonietta dambrosio
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sabato 1 novembre 2014
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la magia della parola
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La parola scritta che attutisce il dolore, porta colore e vita agli occhi che non possono vedere e mani che non possono toccare, conduce lontano dall'orrore di una guerra tanto narrata, ma non per questo sostenibile per l'odio e la ferocia di uomini così lontani dall'essere umani. E chi vince davvero in questa storia è l'amore, l'amicizia, la solidarietà, il rispetto ed il senso del giusto, sentimenti resi eterni dalla magia delle parole. Brian Percival ci conduce in Germania, nel periodo che precede la seconda guerra mondiale dove Liesel (Sophie Nelisse), una bambina di dieci anni, subisce la perdita del fratello, sepolto quasi senza lacrime, ed il distacco dalla mamma colpevole di essere comunista, che la protegge affidandola ai maturi coniugi Hubermann.
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La parola scritta che attutisce il dolore, porta colore e vita agli occhi che non possono vedere e mani che non possono toccare, conduce lontano dall'orrore di una guerra tanto narrata, ma non per questo sostenibile per l'odio e la ferocia di uomini così lontani dall'essere umani. E chi vince davvero in questa storia è l'amore, l'amicizia, la solidarietà, il rispetto ed il senso del giusto, sentimenti resi eterni dalla magia delle parole. Brian Percival ci conduce in Germania, nel periodo che precede la seconda guerra mondiale dove Liesel (Sophie Nelisse), una bambina di dieci anni, subisce la perdita del fratello, sepolto quasi senza lacrime, ed il distacco dalla mamma colpevole di essere comunista, che la protegge affidandola ai maturi coniugi Hubermann. Liesel entra nel suo nuovo mondo muovendo passi incerti, lasciandosi guidare dalla cura generosa del padre adottivo (Geoffrey Rush) e dalle regole di quella donna impetuosa fatta di tuoni (Emily Watson), il cui cuore grande si riconoscerà nel momento in cui un ragazzo ebreo, figlio di amici, chiederà rifugio. Liesel affiderà il suo segreto a Rudy, il ragazzo dagli occhi dolci e sorriso leale che sarà con lei quando ruberà dei libri dalla ricca libreria della famiglia per cui sua madre svolgeva lavori domestici. E con lei urlerà verso lo spazio infinito l'odio per Hitler. Il buio si colora di cielo, il silenzio si riempie di voci, il fratello scomparso è il bambino dell'ombra nel racconto di Liesel che irrompe nel rifugio anti bombardamento spazzando via il terrore. Solo un vago disturbo, la voce narrante della morte, i cui spazi d'ombra vengono illuminati e riempiti dalla prepotenza dell'amore ed un finale affrettato, nel quale la vita di Liesel si srotola nel tempo con un ritmo che non segue lo stesso passo lineare del racconto. Dalla magia della parola prendono corpo sentimenti, si annullano distanze, prende forma l'amore, l'unica forza capace di scavalcare la morte.
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ella69
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lunedì 2 febbraio 2015
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...emozionante...
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Non si tratta di un semplice film, per me si è trattato di un’esperienza di vita, mi ha permesso di riflettere sui temi fondamentali quali la vita e la morte, la crudeltà della guerra,il valore degli affetti. Mi ha permesso di provare emozioni forti, ho pianto e gioito con la protagonista, ho compreso che il valore delle persone va al di là di qualunque etichetta e qualunque definizione.
La protagonista del film, Liesel, non è semplicemente ladra di libri, è ladra di cultura, di conoscenza, di sogni, di vita…
Anche in condizioni di miseria, anche quando si combatte ogni giorno con la morte non deve morire la speranza. E così il pensiero, la fantasia, la lettura possono riempire di emozioni la vita anche quando manca praticamente tutto: manca la libertà, manca il rispetto per la dignità umana e qualcuno può decidere per la vita e la morte degli altri.
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Non si tratta di un semplice film, per me si è trattato di un’esperienza di vita, mi ha permesso di riflettere sui temi fondamentali quali la vita e la morte, la crudeltà della guerra,il valore degli affetti. Mi ha permesso di provare emozioni forti, ho pianto e gioito con la protagonista, ho compreso che il valore delle persone va al di là di qualunque etichetta e qualunque definizione.
La protagonista del film, Liesel, non è semplicemente ladra di libri, è ladra di cultura, di conoscenza, di sogni, di vita…
Anche in condizioni di miseria, anche quando si combatte ogni giorno con la morte non deve morire la speranza. E così il pensiero, la fantasia, la lettura possono riempire di emozioni la vita anche quando manca praticamente tutto: manca la libertà, manca il rispetto per la dignità umana e qualcuno può decidere per la vita e la morte degli altri.
La storia narrata nel film è molto, molto triste perché ambientata durante la seconda guerra mondiale e durante il regime dittatoriale di Hitler. Io mi sono emozionata specialmente quando le immagini delle macerie e dei corpi senza vita delle persone care alla protagonista mi hanno fatto pensare alla crudeltà di tutte le guerre, al fatto che mentre io posso stare qui tranquilla a scherzare con i miei amici, da qualche altra parte del mondo c’è qualcuno che sta subendo bombardamenti e vive continuamente nel terrore di perdere una persona cara per la pazza idea che accompagna l’essere umano da sempre: l’idea che la guerra possa essere una soluzione ai contrasti ideologici, etnici e religiosi tra le persone senza trovare una via per il dialogo e la pace.
Mi piacerebbe che questo film ci insegnasse a stare meglio tutti insieme, ci insegnasse a capirci nelle nostre diversità senza farci la guerra per delle sciocchezze mostrandoci tutti più grati verso la vita che abbiamo a disposizione.
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giannies
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domenica 15 febbraio 2015
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straordinario
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Questo film l'ho trovato molto diverso da altri che trattano il tema della Shoah. "Storia di una ladra di libri" è un racconto originale, che intende sottolineare in questo cupo scenario dell'Olocausto non solo il dolore delle vittime dirette quali gli ebrei, gli scuri di pelle ecc. ma anche del popolo tedesco stesso, costretto a sopprimere le proprie idee e i propri pensieri per il terrore di poter morire. Liesel è una ragazzina tedesca povera, all'inizio anche palesemente ignorante, dotata però di un'incredibile forza di volontà che la aiuterà poi a trovare conforto nei libri che ordinariamente "prende in prestito"; i personaggi presenti nella storia occupano tutti un ruolo di grande importanza, in qualche modo legati alla massima protagonista, la quale col tempo riesce ad instaurare profondi rapporti che la aiuteranno a crescere e a maturare anche molto velocemente.
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Questo film l'ho trovato molto diverso da altri che trattano il tema della Shoah. "Storia di una ladra di libri" è un racconto originale, che intende sottolineare in questo cupo scenario dell'Olocausto non solo il dolore delle vittime dirette quali gli ebrei, gli scuri di pelle ecc. ma anche del popolo tedesco stesso, costretto a sopprimere le proprie idee e i propri pensieri per il terrore di poter morire. Liesel è una ragazzina tedesca povera, all'inizio anche palesemente ignorante, dotata però di un'incredibile forza di volontà che la aiuterà poi a trovare conforto nei libri che ordinariamente "prende in prestito"; i personaggi presenti nella storia occupano tutti un ruolo di grande importanza, in qualche modo legati alla massima protagonista, la quale col tempo riesce ad instaurare profondi rapporti che la aiuteranno a crescere e a maturare anche molto velocemente. Le scene hanno tutte un significato, ciò vuol dire che nulla è girato a caso. Le musiche, l'interpretazione degli attori trasformano l'atmosfera opprimente della Shoah in un luogo magico , fatto di parole e di poesia e quasi influenzato dalla fantasia di Liesel. Narratore esterno è la Morte, che racconta delle anime che ha avuto modo di conoscere e che fa capire quanto l'animo della protagonista sia puro, saggio, quasi disumano, appartenente a qualche Entità superiore. E così è il film.. nel suo insieme mi ha dato l'impressione di essere un qualcosa non alla portata di tutti, mi ha lasciato un segno che mi ha fatto intendere le qualità della vita più vere e piú da apprezzare.
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flyanto
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lunedì 31 marzo 2014
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quanto la lettura può salvare ed arricchire un ind
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Film che racconta la storia di una bambina di nome Liesel che durante l'ascesa del Nazismo viene adottata da una coppia di tedeschi perchè rimasta orfana ed ormai sola al mondo. Nel corso di questa sua nuova realtà ella diventa l'inseparabile amica di un bambino, suo vicino di casa, con cui trascorrerà gran parte delle proprie giornate. Ma sarà soprattutto il suo amore per la lettura che la porterà, nonostante la censura imperante e sempre più incalzante sui libri, ad adoperarsi al fine di recuperare tutte le letture possibili dei più svariati autori, condividendone la lettura soprattutto con un giovane ebreo tenuto nel frattempo nascosto in casa dai suoi due genitori adottivi.
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Film che racconta la storia di una bambina di nome Liesel che durante l'ascesa del Nazismo viene adottata da una coppia di tedeschi perchè rimasta orfana ed ormai sola al mondo. Nel corso di questa sua nuova realtà ella diventa l'inseparabile amica di un bambino, suo vicino di casa, con cui trascorrerà gran parte delle proprie giornate. Ma sarà soprattutto il suo amore per la lettura che la porterà, nonostante la censura imperante e sempre più incalzante sui libri, ad adoperarsi al fine di recuperare tutte le letture possibili dei più svariati autori, condividendone la lettura soprattutto con un giovane ebreo tenuto nel frattempo nascosto in casa dai suoi due genitori adottivi. Con lo svolgersi sempre più cruento della seconda guerra mondiale, Liesel imparerà a crescere tra le molteplici e dolorose perdite di persone divenute nel frattempo a lei care e con l'ausilio della lettura come unico conforto a tutto il male circostante, emigrando, a conflitto terminato, negli Stati Uniti e diventando un'affermata scrittrice di romanzi.
Il regista Brian Percival filma un'opera altamente delicata e toccante traendola dall'omonimo scritto di Markus Zusak , in cui si narra una delle tante esistenze o, meglio, crescite di un' adolescente nel corso del grande conflitto europeo. La sensibilità del regista inglese viene riscontrata apertamente nel ritratto di questa ragazzina che sin dalla sua tenera età è stata costretta, per cause più grandi di lei, a fare a meno degli affetti a lei più cari ed a trovare conforto nella lettura delle opere di vari scrittori, trovando così la forza di tirare avanti e di formarsi come individuo e scrittrice futuri. Il regista sembra voler sostenere la stessa tesi che in maniera ed in un contesto differente era già stata sostenuta da Francois Truffaut nel suo originale "Farhenheit 451 " e cioè, che nonostante gli orrori della guerra, di qualsiasi guerra, l'arte in generale, e qui più precisamente la lettura, costituisce l'unico elemento che deve essere conservato e salvato ad ogni costo in quanto si è l'unica forza che sarà mai capace di affermare e di dare la libertà agli esseri umani, se non sempre purtroppo in senso letterario stretto, sicuramente per ciò che riguarda il pensiero e la condizione dello spirito. Liesel riuscirà a salvarsi, infatti, ma grazie soprattutto all'enorme coraggio ed apertura mentale che le offriranno i numerosi libri che divora giornalmente.
Insomma, una toccante occasione di riflessione in un'epoca come l'odierna in cui con l' avvento di nuove tecnologie la pratica della lettura sembra essere, purtroppo, assai diminuita, facendo dimenticare a molti il piacere ed il conseguente arricchimento interiore derivante da una valida opera scritta.
A sostegno della riuscita del film sono anche tutti gli interpreti, perfetti nei propri ruoli, che vedono in Geoffrey Rush un padre adottivo amorevole, simpatico e comprensivo, in Emily Watson, una madre adottiva invece indurita dalle vicende della propria esistenza ma non priva, alla fine, di sentimenti anch'ella d'affetto, e nell' altamente espressiva Sophie Nélisse il personaggio dolce e nello stesso tempo determinato della giovane Liesel.
Un piccolo e vero gioiello.
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terbru
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giovedì 3 aprile 2014
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film bellissimo
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Storia di una ladra di libri, affronta argomenti molto toccanti come le leggi razziali durante il periodo nazista, la vita degli ebrei e dei giovani tedeschi che si trovano a dover scegliere se rispettare tali leggi oppure provare a scegliere una via diversa. Una ragazzina, Liesel, costretta dal regime a rinunciare alla sua famiglia, viene mandata a vivere con una famiglia che la prende in affidamento. Qui crescere con l'amore di una madre acquisita un pò burbera, un padre speciale, un amico inseparabile e un giovane ebreo. Riuscirà ad andare avanti grazie all'aiuto dei libri di cui diventerà un'insaziabile lettrice. Un film molto bello con un'ottima interpretazione ed una sapiente regia.
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Storia di una ladra di libri, affronta argomenti molto toccanti come le leggi razziali durante il periodo nazista, la vita degli ebrei e dei giovani tedeschi che si trovano a dover scegliere se rispettare tali leggi oppure provare a scegliere una via diversa. Una ragazzina, Liesel, costretta dal regime a rinunciare alla sua famiglia, viene mandata a vivere con una famiglia che la prende in affidamento. Qui crescere con l'amore di una madre acquisita un pò burbera, un padre speciale, un amico inseparabile e un giovane ebreo. Riuscirà ad andare avanti grazie all'aiuto dei libri di cui diventerà un'insaziabile lettrice. Un film molto bello con un'ottima interpretazione ed una sapiente regia. Bellissima la colonna sonora e la fotografia. Da vedere.
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nino pell.
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mercoledì 2 aprile 2014
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le anime innocenti nel periodo della guerra
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Il film mostra in primo piano la storia di alcune persone di buon animo che purtroppo furono costrette a vivere, durante il periodo di poco antecedente alla seconda Guerra mondiale, all'interno di una Germania dominata dal Nazismo che causò non solo distruzione e rovine all'esterno del proprio paese, ma soprattutto anche indirettamente all'interno delle proprie stesse frontiere. La trama ha per protagonista una giovane ragazza tedesca affidata alle cure di due scrupolosi genitori adottivi e la cui grande passione sono i libri. Inoltre la giovane fanciulla farà amicizia con un ragazzo ebreo più grande di lei, il quale troverà rifugio ed appoggio da parte dei genitori adottivi di lei, che lo accoglieranno premurosamente nella propria casa.
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Il film mostra in primo piano la storia di alcune persone di buon animo che purtroppo furono costrette a vivere, durante il periodo di poco antecedente alla seconda Guerra mondiale, all'interno di una Germania dominata dal Nazismo che causò non solo distruzione e rovine all'esterno del proprio paese, ma soprattutto anche indirettamente all'interno delle proprie stesse frontiere. La trama ha per protagonista una giovane ragazza tedesca affidata alle cure di due scrupolosi genitori adottivi e la cui grande passione sono i libri. Inoltre la giovane fanciulla farà amicizia con un ragazzo ebreo più grande di lei, il quale troverà rifugio ed appoggio da parte dei genitori adottivi di lei, che lo accoglieranno premurosamente nella propria casa. La storia, inoltre, si concentra a raccontarci anche di una forte amicizia che legherà la protagonista con un suo coetaneo dai capelli color limone. Ed intanto, parallelamente a questi personaggi dall'animo semplice e sensibile, il film, quasi come una sorta di flashback, ci mostra immagini crudeli riguardanti la crudeltà del nazismo ai danni del popolo ebreo con relative scene di deportazioni e di maltrattamenti. Secondo il mio giudizio personale "Storia di una ladra di libri" è un film di indiscutibile spessore grazie alla sua matura vena descrittiva che risente, forse a tratti, anche di una certa lentezza nella sceneggiatura, ma che comunque raggiunge l'apice della propria struggente bellezza nelle sequenze finali in cui riesce a trasmetterci con efficace realismo l'amaro messaggio che la guerra non solo ha spazzato via i cattivi e gli ingiusti, ma anche purtroppo tante anime innocenti che con la crudeltà, l'ambizione e la sete di potere, non hanno mai avuto niente a che fare.
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terbru
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venerdì 4 aprile 2014
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semplicemente bellissimo
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Un film per nulla retorico che tratta temi delicati senza essere nè troppo violento nè crudo. Io credo invece che sia un film perfetto, giusto così anche per i bambini, perché getta una luce nuova su uno degli orrori più incredibili della storia dell’uomo. Io non mi sono neanche chiesto dove il film volesse andare a parare, per una volta. Me lo sono semplicemente goduto. Ottima la regia. Godibile la sceneggiatura. Molto orecchiabile la colonna sonora e splendida l'interpretazione. Un'opera molto tenera e commovente. Da vedere.
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scamas
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venerdì 4 aprile 2014
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semplicemente bello
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Storia di una ladra di libri è un film che racconta le condizioni di una guerra terribile, che ha portato milioni di morti, da un punto di vista diverso, quello di una famiglia di civili costretta a subire in silenzio le decisioni provenienti dall'alto, in anni in cui bisognava stare attenti persino alle persone con le quali ci si fermava a scambiare due parole.
E' un film che descrive alla perfezione le condizioni della povera gente costretta a subire una guerra, di quei tedeschi che con le bombe e i genocidi non c'entravano nulla, ma inspiegabilmente hanno pagato più di tutti.
E' un film capace di scavare nel cuore piano piano e di fare male.
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Storia di una ladra di libri è un film che racconta le condizioni di una guerra terribile, che ha portato milioni di morti, da un punto di vista diverso, quello di una famiglia di civili costretta a subire in silenzio le decisioni provenienti dall'alto, in anni in cui bisognava stare attenti persino alle persone con le quali ci si fermava a scambiare due parole.
E' un film che descrive alla perfezione le condizioni della povera gente costretta a subire una guerra, di quei tedeschi che con le bombe e i genocidi non c'entravano nulla, ma inspiegabilmente hanno pagato più di tutti.
E' un film capace di scavare nel cuore piano piano e di fare male. Quella in cui vive Liesel è una realtà la cui disumanità di viene rappresentata in piccole dosi, ma una volta avuto il quadro d'insieme, per osservarla occorre una certa forza d'animo.
E' un film costruito benissimo Indubbiamente uno dei più belli dell'ultimo periodo, consigliatissimo. Splendida regia, sceneggiatura, fotografia e colonna sonora. Grande l'interpretazione di tutti gli attori.
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jayan
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sabato 5 aprile 2014
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struggente, commovente, fresco, poetico
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Capolavoro di Percival sul nazismo in Germaniattraverso gli occhi di una ragazza che aveva perso la madre comunista (uccisa dai nazisti) e che viene adottata da una coppia (un ottimo Geoffrey Rush come padre adottivo). Ottima registrazione e fattura del film. Non sono d'accordo con chi lo definisce didascalico. Che problema c'è se un film ci insegna qualcosa? Tutti i film dovrebbero insegnarci qualcosa. E questo lo fa in modo ottimo. E' un film che commuove (portatevi un pacco di fazzoletti), ma non è la solita commozione per le tragedie della Shoah, invece ci insegna ciò che due ragazzi, coinvolti dal nazismo, imparano a odiarlo e a ribellarsi. Bellissima la scena in cui la ragazza, quando sono nel rifugio durante il bombardamento, racconta una storiella che aiuta le persone presenti a non sentire troppo le bombe e ad aprire iil loro cuore.
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Capolavoro di Percival sul nazismo in Germaniattraverso gli occhi di una ragazza che aveva perso la madre comunista (uccisa dai nazisti) e che viene adottata da una coppia (un ottimo Geoffrey Rush come padre adottivo). Ottima registrazione e fattura del film. Non sono d'accordo con chi lo definisce didascalico. Che problema c'è se un film ci insegna qualcosa? Tutti i film dovrebbero insegnarci qualcosa. E questo lo fa in modo ottimo. E' un film che commuove (portatevi un pacco di fazzoletti), ma non è la solita commozione per le tragedie della Shoah, invece ci insegna ciò che due ragazzi, coinvolti dal nazismo, imparano a odiarlo e a ribellarsi. Bellissima la scena in cui la ragazza, quando sono nel rifugio durante il bombardamento, racconta una storiella che aiuta le persone presenti a non sentire troppo le bombe e ad aprire iil loro cuore. Un film da non perdere. Tratto da un romanzo che ha venduto 6 milioni di copie... e tutti ne parlano molto bene! L'unica cosa che mi convince è il finale: tutti i corpi dei morti sotto l'edificio distrutto: sono quasi intatti! Avrebbe dovuto vincere l'Oscar!
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