Storia di una ladra di libri

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liuk! mercoledì 6 agosto 2014
forzato Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Narrazione classica in stile fiabesco ma drammaticamente inserita nel contesto nazista. Difficile da giudicare perché tecnicamente ineccepibile, purtroppo il lavoro complessivo non incide, lo sforzo nel commuovere é eccessivo ed il risultato é la quasi indifferenza dello spettatore. Si poteva fare meglio ma la sufficienza é comunque raggiunta.

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lorry giovedì 31 luglio 2014
insopportabile Valutazione 2 stelle su cinque
44%
No
56%

Qualche buona idea (il potere della parola che tiene in vita, esteso alla musica), eccellente fotografia, ma il tutto è irrimediabilmnet rovinato dal didascalismo, da un eccesso di melodramma specie nella parte finale, da una invadente voce fuori campo, da una schematizzazione delle psicologie, e soprattuto da alcune insopportabili forzature hollywoodiane: è mai possibile che in una inquadratura si vedano strade con le insegne (giustamente) in tedesco, e in quella dopo la bambina che compila l'abbecedario - in inglese ? e che sa leggere a malapena, ma legge in inglese? Possibile che dopo il bombardamento, su tutti i cadaveri non ci sia una goccia di sangue, e che nessuno mostri ferite evidenti? tutti morti di spavento allora?

[+] lorry, quasi tutto vero, ma ... (di han-solo)
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darkenry lunedì 19 maggio 2014
il nazismo visto con gli occhi di una bambina Valutazione 5 stelle su cinque
70%
No
30%

Storia di una ladra di libri (in inglese The Book Thief), tratto dal romanzo di Markus Zusac “La bambina che salvava i libri” (in inglese sempre The Book Thief), è un film del 2013 (da noi uscito solo il 27 marzo di quest’anno) diretto da Brian Percival con Geoffrey Rush, Emily Watson e Sophie Nélisse.

 
Il film è ambientato nella Germania nazista di Hitler e ha come protagonista la giovane Liesel, una ragazzina che viene adottata da Hans e Rosa Hubermann. Insieme a lei doveva esserci anche il fratellino più piccolo che però muore poco prima. Nella nuova scuola Liesel viene presa in giro perché non sa né leggere né scrivere, ma riesce a farsi un amico, Rudy Steiner, un ragazzo che s’innamora di lei. [+]

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wetman domenica 18 maggio 2014
bella la trama, la regia un po meno Valutazione 0 stelle su cinque
50%
No
50%

Stoccarda, 1938, la piccola Liesel Meminger arriva dai suoi nuovi genitori adottivi Hans e Rose, dei quali lui è un padre buono e caro mentre lei è irascibile e petulante, ma che, sotto sotto, possiede un cuore d'oro. Liesel non sa leggere, e per questo viene ripetutamente presa in giro dai suoi compagni. Uno di loro, Rudy, si mostra però accogliente e generoso e accompagna Liesel a casa. Sulla strada i due faranno conoscenza e diventeranno migliori amici.  Hans insegnerà alla bambina come leggere e lei rimarrà affascinata dai libri, tanto che cercherà di procurarsene sempre di più, a volte anche rubandoli. Le vite dei protagonisti verranno sconvolti dall'avvento della Seconda Guerra Mondiale e dall’arrivo di un ebreo in casa loro: Max. [+]

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veritasxxx venerdì 16 maggio 2014
bignami del periodo nazista per adolescenti Valutazione 2 stelle su cinque
46%
No
54%

Se avete - come è probabile - già letto libri o visto film sulla seconda guerra mondiale, questo non aggiungerà nulla a ciò che già sapete. La fotografia è deliziosa ma quasi fuori luogo visto l'argomento. La sceneggiatura scorre lenta e noiosa e la voce della morte che commenta fuori campo all'inizio e alla fine del film è quasi una benedizione, perchè preannuncia la fine dello strazio. Film inutile per gli adulti, ma potrebbe essere un buon bignami del periodo nazista per un adolescente.

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fausta rosa venerdì 9 maggio 2014
le parole sono vita Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

Le parole sono vita “Una ladra di libri” è tratto dall’omonimo romanzo di Markus Zusak, ambientato durante la seconda guerra mondiale. Film drammatico, ma non tragico, perché se la Morte, voce narrante fuori campo, presente dall’inizio alla fine del film, fa da filo conduttore in maniera ironica e poetica, non trionfa, ma partecipa al dramma umano intervenendo nell’ accompagnare i personaggi al passaggio, quasi proteggendoli e tenendoli per mano.. Un villaggio tedesco scenario di una pagina di Storia, il nazismo, vista dal punto di vista di una famiglia tedesca non nazista, che vive nella storia subendola, suo malgrado. Gli Hubermann, è questo il nome della famiglia, adottano Liesel che era stata abbandonata dalla madre costretta a lasciare la Germania per le sue idee politiche, e si rivelano di una grande umanità, pur nella diversità dei caratteri: affettuoso e comprensivo Hans, burbera e brontolona Rosa. [+]

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satlee venerdì 9 maggio 2014
storia strappalacrime.... Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

Se diventassi famoso per le mie recensioni, mi ricorderebbero per la solita frase:" bella, bellissima l' idea, ma forse poteva essere meglio resa"; 
ed infatti anche in questo film, di cui ne consiglio vivamente la visione, a mio avviso la storia doveva incentrarsi maggiormente sul ruolo che la lettura, che i libri dovevano giocare nei confronti della protagonista; ma tutto sommato, un film che per quanto mi riguarda sarebbe perfetto per la giornata della memoria, quando tutte le classi vanno al cinema.
Ottimi gli interpreti, anche l' accento palesemente francese della piccola protagonista (mio Dio parliamo della classe 2000) non stona; la storia in svariati punti fa scendere la classica lacrimuccia, la storia centrale non è delle migliori ma la storia dopotutto è quella. [+]

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enzo70 martedì 6 maggio 2014
delizioso omaggio a quelli che sanno dire di no Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Una vera delizia questo film proposto da Brian Percival. Un modo intelligente di da un po’ di luce alla follia nazista attraverso l’umanità di chi, silenziosamente, l’ha combattuto. Senza proclami, senza slogan, attraverso azioni quotidiani, eroi senza atti di eroismi, uomini solo uomini. La protagonista, Liesel, interpretata da Sophie Nelisse, è una orfana adottata da una coppia tedesca che vive in un piccolo paese della Germania. Lui, grandissimo, Geoffrey Rush, è un uomo buono, strabordante di gentilezza ed umanità, lei, Emily Watson, ha una scorza dura, una donna scorbutica, ma di gran cuore. Intanto inizia la deportazione degli ebrei e la coppia decide di nascondere nella propria casa un giovane amico di famiglia, miracolosamente scampato ai raid dei nazisti. [+]

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jardena giovedì 1 maggio 2014
orrore le scritte in inglese Valutazione 3 stelle su cinque
27%
No
73%

Il film si fa vedere, gli interpreti sono bravissimi, ma ha un taglio molto irreale e fortemente buonista.
La moglie Hubermann si trasforma da super arcigna in super affettuosa, il ragazzo ebreo, Max, fugge dagli Hubermann per non metterli in difficoltà; non si sa dove possa andare, ma miracolosamente alla fine del film si presenta più bello e in forma che mai.
Ma ciò che ho trovato assurdo e totalmente stonato sono le parole scritte in inglese in cantina. Ma che c'entra? Da un lato le bandiere con le svastiche, la cittadina della Germania con i cartelli dei negozi in tedesco e poi nella cantina vediamo le scritte in inglese?
Ma la lingua era l'inglese o il tedesco?
Il messaggio che la cultura e i valori spirituali possano aiutare a superare periodi difficili era ben costruito; l'amicizia e la voglia di vivere dei ragazzini era anche bene rappresentata, ma nel complesso un film artificiale che non mi ha convinto. [+]

[+] leggi il libro (di maciste)
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domenico rizzi martedì 29 aprile 2014
la barbarie non distrugge i sogni Valutazione 5 stelle su cinque
80%
No
20%

Bello, avvincente e un po' bradburyano - alludendo al clima di Fahrenheit 451 - questo film di Brian Percival, sostenuto da una splendida scenografia e ottimamente interpretato da una giovanissima attrice canadese di soli 14 anni. La storia, molto semplice e pulita - priva di implicazioni erotiche, ma ricca di sentimento - è quella di gente comune, travolta prima dall'inarrestabile macchina della propaganda (nazista)  e poi dagli orrori di una guerra fatalmente destinata ad essere perduta. Liesel Meminger è una ragazza orfana che non ha ancora imparato a leggere e che si appassiona ai libri e a ciò che essi rappresentano. [+]

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