Storia di una ladra di libri

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giannies domenica 15 febbraio 2015
straordinario Valutazione 5 stelle su cinque
71%
No
29%

Questo film l'ho trovato molto diverso da altri che trattano il tema della Shoah. "Storia di una ladra di libri" è un racconto originale, che intende sottolineare in questo cupo scenario dell'Olocausto non solo il dolore delle vittime dirette quali gli ebrei, gli scuri di pelle ecc. ma anche del popolo tedesco stesso, costretto a sopprimere le proprie idee e i propri pensieri per il terrore di poter morire. Liesel è una ragazzina tedesca povera, all'inizio anche palesemente ignorante, dotata però di un'incredibile forza di volontà che la aiuterà poi a trovare conforto nei libri che ordinariamente "prende in prestito"; i personaggi presenti nella storia occupano tutti un ruolo di grande importanza, in qualche modo legati alla massima protagonista, la quale col tempo riesce ad instaurare profondi rapporti che la aiuteranno a crescere e a maturare anche molto velocemente. [+]

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ella69 lunedì 2 febbraio 2015
...emozionante... Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Non si tratta di un semplice film, per me si è trattato di un’esperienza di vita, mi ha permesso di riflettere sui temi fondamentali quali la vita e la morte, la crudeltà della guerra,il valore degli affetti. Mi ha permesso di provare emozioni forti, ho pianto e gioito con la protagonista, ho compreso che il valore delle persone va al di là di qualunque etichetta e qualunque definizione. La protagonista del film, Liesel, non è semplicemente ladra di libri, è ladra di cultura, di conoscenza, di sogni, di vita… Anche in condizioni di miseria, anche quando si combatte ogni giorno con la morte non deve morire la speranza. E così il pensiero, la fantasia, la lettura possono riempire di emozioni la vita anche quando manca praticamente tutto: manca la libertà, manca il rispetto per la dignità umana e qualcuno può decidere per la vita e la morte degli altri. [+]

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lomax lunedì 2 febbraio 2015
un bagno di emozioni Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Probabilmente non sarà considerato un capolavoro nel panorama cinematografico, ma ritengo sia un film assolutamente da consigliare. In grado di suscitare profonde emozioni, è un inno alla speranza, dove i sogni prendono vita tra le pagine dei libri "presi in prestito"  dalla piccola Liesel, che, nonostante la vita sembra accanirsi contro di lei, trova sempre il raggio di sole da cui poter ricominciare, o forse è lei stessa il raggio di sole che illumina la vita delle persone che gravitano nel suo mondo, il periodo storico più tragico e drammatico della storia.  Superlativa l'interpretazione degli attori protagonisti, un grande Geoffrey Rush e una Emily Watson a mio avviso meravigliosa.

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mericol sabato 31 gennaio 2015
premessa esaltante,conduzione deludente Valutazione 2 stelle su cinque
36%
No
64%

 Si resta delusi dopo avere visionato un film che ritieni insufficiente. Ma in definitiva tutto questo fa parte di un comportamento normale: non si può pretendere che siano distribuiti solo grandi film.
Si resta però ancora più delusi, e in parte anche amareggiati, quando vedi un film che raccoglie tanti giudizi positivi, con una storia interessante, con un inizio coinvolgente. Ma con una conduzione e una conclusione che sconvolge le tue aspettative..
Sono le mie considerazioni dopo avere rivisto “Storia di una ladra di libri” di B. Percival.
Storia, come dice il titolo, di Liesel una “ladra”di libri,  forzatamente abbandonata dalla mamma , affidata, in un piccolo paese montano della Germania, a Hans e Rosa, Qui trova la sua nuova famiglia. [+]

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eleonora panzeri mercoledì 28 gennaio 2015
per non dimenticare Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

Una voce fuori campo, profonda quasi ammiccante ma quanto mai sconcertante se pensiamo che si tratta della morte.
Una verità indiscutibile, prima o poi tutti moriremo il mistero è solo quando e come.
Nel frattempo tuttavia c’è la vita, che quasi mai sembra giusta.
Una ragazzina che perde il suo fratellino e viene data in adozione a una famiglia sconosciuta. Così inizia questo film, ambientato in Germania poco prima della seconda guerra mondiale.
Non è la prima volta che un film racconta la storia dal punto di vista dei più piccoli, a cui tutto questo odio risulta incomprensibile.
Una famiglia adottiva più amorevole di molte naturali, un papà un po’ stravagante dal cuore grande e una mamma molto severa ma nel profondo sensibile e generosa. [+]

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themaster mercoledì 28 gennaio 2015
uno zerbino-movie come(non) piace a me. Valutazione 2 stelle su cinque
40%
No
60%

Fui incuriosito da questa pellicola appena ne vidi il trailer,era una di quelle pellicole con una certa tematica,come poteva essere Il Bambino con il Pigiama a Righe,o La Vita è Bella,pellicole che io personalmente definisco "zerbino-movie" ovvero film che,nella maggior parte dei casi sono creati apposta per ricevere il plauso del pubblico e della critica,che,nella maggior parte dei casi si inchinano leccando culi a destra e a sinistra e risultano privi di personalità. Nei casi precedentemente citati non si poteva parlare di zerbino-movie perchè sia La Vita è Bella che Il Bambino con il Pigiama a Righe hanno una personalità e un proprio senso di esistere,con una regia ottima e delle idee di soggetto interessanti e originali. [+]

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onufrio martedì 9 dicembre 2014
ancora guerra, ancora nazismo Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

Ennesimo film che "sfrutta" la seconda guerra mondiale ed in maniera particolare ovviamente il nazismo per trarne fuori una nuova storia, la storia di una ragazza tedesca adottata da una coppia di genitori, lui bonaccione, lei finta burbera, durante il periodo storico più usurato in tutta la storia della cinematografia mondiale. Stavolta la protagonista è appunto una giovane bambina, attratta da qualsiasi tipo di libro tanto da rubarli (o prenderli in prestito come lei dice) per poterli leggere in primis con l'aiuto del padre. Interessante il narratore fuori campo, un personaggio al di sopra di tutti, che dall'alto guarda le persone nell'attesa che giunga il loro triste momento. [+]

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antonietta dambrosio sabato 1 novembre 2014
la magia della parola Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

 La parola scritta che attutisce il dolore, porta colore e vita agli occhi che non possono vedere e mani che non possono toccare, conduce lontano dall'orrore di una guerra tanto narrata, ma non per questo sostenibile per l'odio e la ferocia di uomini così lontani dall'essere umani. E chi vince davvero in questa storia è l'amore, l'amicizia, la solidarietà, il rispetto ed il senso del giusto, sentimenti resi eterni dalla magia delle parole. Brian Percival ci conduce in Germania, nel periodo che precede la seconda guerra mondiale dove Liesel (Sophie Nelisse), una bambina di dieci anni, subisce la perdita del fratello, sepolto quasi senza lacrime, ed il distacco dalla mamma colpevole di essere comunista, che la protegge affidandola ai maturi coniugi Hubermann. [+]

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han-solo giovedì 28 agosto 2014
nazismo e guerra visti ... Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

... con gli occhi dei tedeschi che li hanno subiti "a loro insaputa".

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davideassenza martedì 26 agosto 2014
la parola è vita! Valutazione 5 stelle su cinque
60%
No
40%

L'unico difetto è che una volta finito si vuole ricominciare! Una favola tra le macerie e gli orrori della Guerra, una ragazzina che proprio dove tutti perdono la speranza riesce a trovare la forza di andare avanti e di migliorare se stessa, imparare a leggere rappresenta per lei "il salto di qualità", le si apre davanti un mondo nuovo fatto di sogni e parole grazie ai quali riesce a superare i momenti bui e ad essere portatrice di luce per gli altri. Bellissimo il rapporto che instaura con Max il quale, in quanto Ebreo, le spiega quanto valore abbiano le parole nella sua religione: La Parola è Vita!

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