mickey97
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lunedì 7 aprile 2014
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film degno di nota! intenso e profondo
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Storia di una ladra di libri è Il Film che tramite il dramma scaturito dell'epoca nazista fa commuovere, e lascia il segno, un ricordo di sè per far sì che non si dimentichi in fretta, ma risulta nel contempo meritevole di nota sia per intensità che profondità. Liesel è una ragazzina analfabeta, adottata in occasione dell'ascesa del nazismo da una coppia di tedeschi, Hans e Rosa. Hans ( interpretato da un magnifico Geoffrey Rush ) sin da subito si rivela molto gentile con Liesel e anche alquanto premuroso, Rosa invece si mostra fredda e scostante ma il suo carattere si evolverà nel corso della vicenda con la perfetta adesione della bravissima Emily Watson.
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Storia di una ladra di libri è Il Film che tramite il dramma scaturito dell'epoca nazista fa commuovere, e lascia il segno, un ricordo di sè per far sì che non si dimentichi in fretta, ma risulta nel contempo meritevole di nota sia per intensità che profondità. Liesel è una ragazzina analfabeta, adottata in occasione dell'ascesa del nazismo da una coppia di tedeschi, Hans e Rosa. Hans ( interpretato da un magnifico Geoffrey Rush ) sin da subito si rivela molto gentile con Liesel e anche alquanto premuroso, Rosa invece si mostra fredda e scostante ma il suo carattere si evolverà nel corso della vicenda con la perfetta adesione della bravissima Emily Watson. Sophie Nelisse, nonchè la protagonista, è davvero molto brava nell'interpretare la ragazzina sia timida che disinvolta, infatti anche questo personaggio si mostra mlto variegato caratterialmente. Liesel in seguito all'adattamento nella nuova famiglia, fa amicizia con un ragazzino dai capelli biondo " limone ", Rudy Steiner, e oltre all'amicizia coltiva ance la passione per i libri che costantemente divora perchè spinta dal piacere della lettura. In realtà, Liesel non rubava i libri ma li prendeva solo in prestito, con questo non si deve pensare che il film sia uscito fuori tema, perchè aderisce perfettamente a ciò che vuole raccontare, rivelando però un titolo non molto adeguato, ma non importa. Storia di una ladra di libri è senz'altro un bellissimo film, condito di buoni sentimenti e con un finale altamente struggente e malinconico, sfodera un dramma particolarmente forte sullo sfondo del devastante bombordamento che ha mietuto tantissime vittime. Secondo una valorizzazione costante, storia di una ladra di libri si rivela un capolavoro, quindi eccelso in ogni suo aspetto, previlegiando maggiormente le interpretazioni ed il dramma, magistralmente amalgamato con l'ambientazione nazista che lo ha generato.
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cizeta
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sabato 5 aprile 2014
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minestrone
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Liesel è una giovane ragazzina analfabeta che trascorre gli anni della II guerra mondiale con una famiglia adottiva: la mamma, oppositore politico al regime nazista, è costretta a lasciare la Germania e la sua famiglia per evitare le persecuzione nazista.
Liesel, che perde il giovane fratellino nel viaggio verso la nuava famiglia, si trova presto sola in un mondo diverso da quello che ha vissuto e con delle persone sconosciute che deve chiamare papà e mamma. Il primo, Hans (Geoffrey Rush), da subito caloroso e premuroso verso la nuova arrivata, la seconda, Rosa (Emily Watson), dispostica e ferrea nella disciplina diventeranno i punti fermi nella vita di Liesel insieme all'amico del cuore e vicino di casa, il biondo "limone", Rudy.
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Liesel è una giovane ragazzina analfabeta che trascorre gli anni della II guerra mondiale con una famiglia adottiva: la mamma, oppositore politico al regime nazista, è costretta a lasciare la Germania e la sua famiglia per evitare le persecuzione nazista.
Liesel, che perde il giovane fratellino nel viaggio verso la nuava famiglia, si trova presto sola in un mondo diverso da quello che ha vissuto e con delle persone sconosciute che deve chiamare papà e mamma. Il primo, Hans (Geoffrey Rush), da subito caloroso e premuroso verso la nuova arrivata, la seconda, Rosa (Emily Watson), dispostica e ferrea nella disciplina diventeranno i punti fermi nella vita di Liesel insieme all'amico del cuore e vicino di casa, il biondo "limone", Rudy.
Nella sua nuova casa Liesel colmerà il suo più grande ritardo rispetto ai coetanei: il non saper leggere e scrivere. Hans affianca la sua figlia adottiva nell'insegnamento e la stimola alla lettura. L'amore per il libri di Liesel sarà ben presto determinante nella vita della ragazza. Diventerà la chiave di salvezza per Max, giovane ebreo nascosto nella cantina di Hans, risulterà di conforto per la comunità nelle ore passate nei bunker anti - bombardamento e diverrà la chiave di successo di Liesel adulta.
Voto Personale: 5
Partendo dagli aspetti positivi: i due attori protagonisti (la Watson e Rush) assolutamente perfetti nelle parti e nella trama, di per se coinvolgente ma trasposta male cinematograficamente.
Arrivo agli aspetti negativi (molteplici): in primo luogo la giovane attrice che impersonifica Liesel, Sophie Nelisse, assolutamente non altezza nella parte, macchinosa in molte espressioni... in secondo luogo la voce narrante, o meglio chiamarla non narrante perchè interviene 3 volte in tutto il film ed impersonifica la morte. Anche qui ci sarebbe da aprire un capitolo: quante fesserie dice questa morte? che rilevanza ha all'interno della storia? Che solidità c'è nel discorso che la morte fa mentre coglie i vari personaggi della storia nel bombardamento finale? Mah... In terzo luogo la natura stessa del film: mi sembra si sminuisca tanto la tragedia del secondo conflitto mondiale mettendo meno peso alle atrocità di quel tempo. Non c'è sofferenza, non c'è disperazione, non c'è vergogna in un film che, in parte, ci avrebbe dovuto trasmettere anche questi sentimenti. Si è fatto un bel minestrone tra ciò che è gioco e miseria!
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jayan
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sabato 5 aprile 2014
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struggente, commovente, fresco, poetico
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Capolavoro di Percival sul nazismo in Germaniattraverso gli occhi di una ragazza che aveva perso la madre comunista (uccisa dai nazisti) e che viene adottata da una coppia (un ottimo Geoffrey Rush come padre adottivo). Ottima registrazione e fattura del film. Non sono d'accordo con chi lo definisce didascalico. Che problema c'è se un film ci insegna qualcosa? Tutti i film dovrebbero insegnarci qualcosa. E questo lo fa in modo ottimo. E' un film che commuove (portatevi un pacco di fazzoletti), ma non è la solita commozione per le tragedie della Shoah, invece ci insegna ciò che due ragazzi, coinvolti dal nazismo, imparano a odiarlo e a ribellarsi. Bellissima la scena in cui la ragazza, quando sono nel rifugio durante il bombardamento, racconta una storiella che aiuta le persone presenti a non sentire troppo le bombe e ad aprire iil loro cuore.
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Capolavoro di Percival sul nazismo in Germaniattraverso gli occhi di una ragazza che aveva perso la madre comunista (uccisa dai nazisti) e che viene adottata da una coppia (un ottimo Geoffrey Rush come padre adottivo). Ottima registrazione e fattura del film. Non sono d'accordo con chi lo definisce didascalico. Che problema c'è se un film ci insegna qualcosa? Tutti i film dovrebbero insegnarci qualcosa. E questo lo fa in modo ottimo. E' un film che commuove (portatevi un pacco di fazzoletti), ma non è la solita commozione per le tragedie della Shoah, invece ci insegna ciò che due ragazzi, coinvolti dal nazismo, imparano a odiarlo e a ribellarsi. Bellissima la scena in cui la ragazza, quando sono nel rifugio durante il bombardamento, racconta una storiella che aiuta le persone presenti a non sentire troppo le bombe e ad aprire iil loro cuore. Un film da non perdere. Tratto da un romanzo che ha venduto 6 milioni di copie... e tutti ne parlano molto bene! L'unica cosa che mi convince è il finale: tutti i corpi dei morti sotto l'edificio distrutto: sono quasi intatti! Avrebbe dovuto vincere l'Oscar!
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giu1938
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venerdì 4 aprile 2014
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veramente bello
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E' senza dubbio un film molto bello, emozionante e commovente. Non è un film allegro, la guerra non lo è mai; ma dalle immagini di questo film non si respirano solo sofferenza e tristezza, ma anche e soprattutto amore e speranza.
Si potrebbe scrivere a lungo della bellezza di questo film e del suo patos.
Il regista è stato magnifico, non solo nel suo modo di narrare per immagini, ma anche per come ha reso vivi e reali fatti accaduti anni addietro, in un periodo di cui la maggior parte delle persone non vuole il minimo accenno se non ai sacrifici sopportati.
Un film che esalta la capacità di creare amore e sentimenti di lealtà all' interno della guerra e della lotta per la sopravvivenza.
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E' senza dubbio un film molto bello, emozionante e commovente. Non è un film allegro, la guerra non lo è mai; ma dalle immagini di questo film non si respirano solo sofferenza e tristezza, ma anche e soprattutto amore e speranza.
Si potrebbe scrivere a lungo della bellezza di questo film e del suo patos.
Il regista è stato magnifico, non solo nel suo modo di narrare per immagini, ma anche per come ha reso vivi e reali fatti accaduti anni addietro, in un periodo di cui la maggior parte delle persone non vuole il minimo accenno se non ai sacrifici sopportati.
Un film che esalta la capacità di creare amore e sentimenti di lealtà all' interno della guerra e della lotta per la sopravvivenza.
Bravissimi gli attori e splendida la colonna sonora. Da vedere.
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scamas
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venerdì 4 aprile 2014
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semplicemente bello
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Storia di una ladra di libri è un film che racconta le condizioni di una guerra terribile, che ha portato milioni di morti, da un punto di vista diverso, quello di una famiglia di civili costretta a subire in silenzio le decisioni provenienti dall'alto, in anni in cui bisognava stare attenti persino alle persone con le quali ci si fermava a scambiare due parole.
E' un film che descrive alla perfezione le condizioni della povera gente costretta a subire una guerra, di quei tedeschi che con le bombe e i genocidi non c'entravano nulla, ma inspiegabilmente hanno pagato più di tutti.
E' un film capace di scavare nel cuore piano piano e di fare male.
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Storia di una ladra di libri è un film che racconta le condizioni di una guerra terribile, che ha portato milioni di morti, da un punto di vista diverso, quello di una famiglia di civili costretta a subire in silenzio le decisioni provenienti dall'alto, in anni in cui bisognava stare attenti persino alle persone con le quali ci si fermava a scambiare due parole.
E' un film che descrive alla perfezione le condizioni della povera gente costretta a subire una guerra, di quei tedeschi che con le bombe e i genocidi non c'entravano nulla, ma inspiegabilmente hanno pagato più di tutti.
E' un film capace di scavare nel cuore piano piano e di fare male. Quella in cui vive Liesel è una realtà la cui disumanità di viene rappresentata in piccole dosi, ma una volta avuto il quadro d'insieme, per osservarla occorre una certa forza d'animo.
E' un film costruito benissimo Indubbiamente uno dei più belli dell'ultimo periodo, consigliatissimo. Splendida regia, sceneggiatura, fotografia e colonna sonora. Grande l'interpretazione di tutti gli attori.
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terbru
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venerdì 4 aprile 2014
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semplicemente bellissimo
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Un film per nulla retorico che tratta temi delicati senza essere nè troppo violento nè crudo. Io credo invece che sia un film perfetto, giusto così anche per i bambini, perché getta una luce nuova su uno degli orrori più incredibili della storia dell’uomo. Io non mi sono neanche chiesto dove il film volesse andare a parare, per una volta. Me lo sono semplicemente goduto. Ottima la regia. Godibile la sceneggiatura. Molto orecchiabile la colonna sonora e splendida l'interpretazione. Un'opera molto tenera e commovente. Da vedere.
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fabriziog
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venerdì 4 aprile 2014
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bello ma infarcito di errori storici!
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“La parola è vita ed è ciò che distingue un uomo da un grumo di creta”.
I libri sono un insieme di parole.
Le parole sono vita e sono libertà.
I libri sono vita e sono libertà e sono i primi ad essere attaccati nei regimi dispotici.
Il film di Brian Percival “Storia di una ladra di libri”, tratto dall’omonimo romanzo dell’australiano Markus Zusak, racconta, fra mestizia, tristezza, drammaticità (mai angoscia), delicata affettuosità e lieve armonia, la vita adolescenziale di una dodicenne tedesca, Liesel (la bravissima Sophie Nélisse) - adottata da una coppia sterile (il candido padre interpretato da Geoffrey Rush e la burbera madre, che nasconde un cuore gonfio di generosità, rappresentata da Emily Watson) - che sottrae i libri (intellettualità decadente) dalla furia annientatrice delle belve naziste, lei che veste la camicia bruna, canta inni al Fuhrer , fa il saluto romano e si innamora di un ragazzo giudeo nascosto nella cantina di casa sua.
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“La parola è vita ed è ciò che distingue un uomo da un grumo di creta”.
I libri sono un insieme di parole.
Le parole sono vita e sono libertà.
I libri sono vita e sono libertà e sono i primi ad essere attaccati nei regimi dispotici.
Il film di Brian Percival “Storia di una ladra di libri”, tratto dall’omonimo romanzo dell’australiano Markus Zusak, racconta, fra mestizia, tristezza, drammaticità (mai angoscia), delicata affettuosità e lieve armonia, la vita adolescenziale di una dodicenne tedesca, Liesel (la bravissima Sophie Nélisse) - adottata da una coppia sterile (il candido padre interpretato da Geoffrey Rush e la burbera madre, che nasconde un cuore gonfio di generosità, rappresentata da Emily Watson) - che sottrae i libri (intellettualità decadente) dalla furia annientatrice delle belve naziste, lei che veste la camicia bruna, canta inni al Fuhrer , fa il saluto romano e si innamora di un ragazzo giudeo nascosto nella cantina di casa sua.
La narrazione compiuta dalla Morte è suggestiva e l’opera merita di andare al festival del cinema di Locarno, pur riscontrandosi in essa errori marchiani e, direi, imbarazzanti.
A Liesel viene insegnata come lingua (prima e unica) l’inglese e siamo in Germania e, segnatamente, a Stoccarda.
Dopo le scene che raffigurano la terribile “notte dei cristalli” fra il 9 ed il 10 novembre 1938, durante la quale furono frantumate le vetrine dei negozi ebraici, percossi, arrestati e deportati i loro proprietari insieme alle famiglie, l’immagine si sposta sull’”amichetto del cuore” di Liesel, il fanciullo corridore provetto e infarcito, come tutti, di dottrina nazionalsocialista, mentre si allena in uno stadio di atletica imitando, anche nelle fattezze, il centometrista e saltatore con l’asta Jesse Owens,vincitore di quattro medaglie d’oro alle olimpiadi di Berlino del 1-16 agosto 1936.
Di due l’una, entrambe errate: o al ragazzino durante la corsa sovviene il ricordo di un evento svoltosi in un’altra città (siamo a Stoccarda e le olimpiadi si sono svolte a Berlino), più di due anni prima (la scena presumibilmente è successiva agli accadimenti del novembre 1938, mentre le olimpiadi sono dell’agosto 1936), in un periodo storico in cui le informazioni, scarsamente pervasive sotto un aspetto tecnologico, erano passate al setaccio di un personaggio come Goebbels (ministro per la propaganda del Reich), specie se l’evento in questione riguardava un atleta di colore americano la cui vittoria era risultata notoriamente indigesta ad Hitler e ai suo gerarchi; oppure - ed è ancora più grave – le olimpiadi vengono posticipate dalla prima metà del mese di agosto del 1936 a dopo la “notte dei cristalli” del 9-10 novembre 1938.
Il rimprovero del padre al figlio che ha osato osannare durante la propria corsa Jesse Owens è di un politicamente corretto che rasenta la ridicolaggine: ma secondo gli sceneggiatori un nazista dava della “persona nera” o del “nero” ad Owens trascorsi una decina di anni di indottrinamento razzistico totalizzante hitleriano?
Fabrizio Giulimondi
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brian77
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venerdì 4 aprile 2014
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chi bombarda la germania?
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Un intero quartiere tedesco viene raso al suolo dalle bombe, ma non si dice chi le ha lanciate e quindi ucciso tutte quelle persone.
In compenso, i liberatori sono esibiti come americani.
Vengono in mente i carri armati americani anziché sovietici che liberano Auschwitz nella Vita è bella di Benigni...
Ah, e in Germania i libri sono stampati in inglese.
[+] sgrunt!
(di renatoc.)
[ - ] sgrunt!
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terbru
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giovedì 3 aprile 2014
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film bellissimo
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Storia di una ladra di libri, affronta argomenti molto toccanti come le leggi razziali durante il periodo nazista, la vita degli ebrei e dei giovani tedeschi che si trovano a dover scegliere se rispettare tali leggi oppure provare a scegliere una via diversa. Una ragazzina, Liesel, costretta dal regime a rinunciare alla sua famiglia, viene mandata a vivere con una famiglia che la prende in affidamento. Qui crescere con l'amore di una madre acquisita un pò burbera, un padre speciale, un amico inseparabile e un giovane ebreo. Riuscirà ad andare avanti grazie all'aiuto dei libri di cui diventerà un'insaziabile lettrice. Un film molto bello con un'ottima interpretazione ed una sapiente regia.
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Storia di una ladra di libri, affronta argomenti molto toccanti come le leggi razziali durante il periodo nazista, la vita degli ebrei e dei giovani tedeschi che si trovano a dover scegliere se rispettare tali leggi oppure provare a scegliere una via diversa. Una ragazzina, Liesel, costretta dal regime a rinunciare alla sua famiglia, viene mandata a vivere con una famiglia che la prende in affidamento. Qui crescere con l'amore di una madre acquisita un pò burbera, un padre speciale, un amico inseparabile e un giovane ebreo. Riuscirà ad andare avanti grazie all'aiuto dei libri di cui diventerà un'insaziabile lettrice. Un film molto bello con un'ottima interpretazione ed una sapiente regia. Bellissima la colonna sonora e la fotografia. Da vedere.
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nino pell.
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mercoledì 2 aprile 2014
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le anime innocenti nel periodo della guerra
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Il film mostra in primo piano la storia di alcune persone di buon animo che purtroppo furono costrette a vivere, durante il periodo di poco antecedente alla seconda Guerra mondiale, all'interno di una Germania dominata dal Nazismo che causò non solo distruzione e rovine all'esterno del proprio paese, ma soprattutto anche indirettamente all'interno delle proprie stesse frontiere. La trama ha per protagonista una giovane ragazza tedesca affidata alle cure di due scrupolosi genitori adottivi e la cui grande passione sono i libri. Inoltre la giovane fanciulla farà amicizia con un ragazzo ebreo più grande di lei, il quale troverà rifugio ed appoggio da parte dei genitori adottivi di lei, che lo accoglieranno premurosamente nella propria casa.
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Il film mostra in primo piano la storia di alcune persone di buon animo che purtroppo furono costrette a vivere, durante il periodo di poco antecedente alla seconda Guerra mondiale, all'interno di una Germania dominata dal Nazismo che causò non solo distruzione e rovine all'esterno del proprio paese, ma soprattutto anche indirettamente all'interno delle proprie stesse frontiere. La trama ha per protagonista una giovane ragazza tedesca affidata alle cure di due scrupolosi genitori adottivi e la cui grande passione sono i libri. Inoltre la giovane fanciulla farà amicizia con un ragazzo ebreo più grande di lei, il quale troverà rifugio ed appoggio da parte dei genitori adottivi di lei, che lo accoglieranno premurosamente nella propria casa. La storia, inoltre, si concentra a raccontarci anche di una forte amicizia che legherà la protagonista con un suo coetaneo dai capelli color limone. Ed intanto, parallelamente a questi personaggi dall'animo semplice e sensibile, il film, quasi come una sorta di flashback, ci mostra immagini crudeli riguardanti la crudeltà del nazismo ai danni del popolo ebreo con relative scene di deportazioni e di maltrattamenti. Secondo il mio giudizio personale "Storia di una ladra di libri" è un film di indiscutibile spessore grazie alla sua matura vena descrittiva che risente, forse a tratti, anche di una certa lentezza nella sceneggiatura, ma che comunque raggiunge l'apice della propria struggente bellezza nelle sequenze finali in cui riesce a trasmetterci con efficace realismo l'amaro messaggio che la guerra non solo ha spazzato via i cattivi e gli ingiusti, ma anche purtroppo tante anime innocenti che con la crudeltà, l'ambizione e la sete di potere, non hanno mai avuto niente a che fare.
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