raffaele1
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lunedì 28 aprile 2014
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bella storia
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Bella storia. Il film tocca, senza mai approfondirlo, il tema del II conflitto mondiale, attraverso la storia di una bambina adottata da una famiglia tedesca, che si ritrova ad ospitare un ebreo nelle mura domestiche. Una trama abbastanza leggera, che non manca di un finale molto drammatico e forte sul piano dei contenuti. Direi un film più che discreto. Grande interpretazione dell'immenso Geoffrey Rush, e di Emily Watson. In conclusione un film da vedere sicuramente.
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halley_cometa
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martedì 22 aprile 2014
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un bel film da non perdere
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è un film che consiglio e che mi è piaciuto molto. Recitato molto bene. Una storia avvincente e dai molteplici significati molto profondi. Di tutti i film sul nazismo è sicuramente uno dei migliori.
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frabov
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martedì 22 aprile 2014
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banale e svogliato
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Geoffrey rush e emily watson sono impeccabili, una delle due stelle è per loro. Nota di merito amche per bob schnetzer e per la bellezza angelica della ragazza.
Purtroppo il film è poco riuscito, farraginoso ed edulcorato, con sprazzi neosavistici e intenti moralistici di bassa lega. Terribile é la scelta della morte come voce fuori campo, i dialoghi sono poco credibili e alcune scene sono raccapriccianti per la semplicita con cui cercano di imporsi. Regia banale e svogliata più che classica e didascalica.
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jon sugar
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lunedì 21 aprile 2014
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io non rubo, prendo in prestito
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Io adoro Geoffrey Rush. Lo trovo uno dei migliori attori del nostro tempo. Ciò detto, devo ammettere che questo film mi è proprio piaciuto. La trama è bella, magari non originalissima (un po' ripresa da Fahrenheit 451) ma va bene, lascia spazio a ciò che devono aggiungere gli attori con le loro emozioni. Rush e la Watson fantastici, ma non avevo dubbi. Decisamente interessante il giovane Ben Schnetzer, al suo primo importante ruolo condotto molto bene. Veniamo ai due piccoli nazisti: lei carinissima e molto espressiva, ma forse avrebbe potuto fare di più. Rudy stupendo, veramente convincente. Da fan di Squadra Speciale Cobra 11, ho molto apprezzato il cameo di Carina Wiese (sempre fantastica).
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Io adoro Geoffrey Rush. Lo trovo uno dei migliori attori del nostro tempo. Ciò detto, devo ammettere che questo film mi è proprio piaciuto. La trama è bella, magari non originalissima (un po' ripresa da Fahrenheit 451) ma va bene, lascia spazio a ciò che devono aggiungere gli attori con le loro emozioni. Rush e la Watson fantastici, ma non avevo dubbi. Decisamente interessante il giovane Ben Schnetzer, al suo primo importante ruolo condotto molto bene. Veniamo ai due piccoli nazisti: lei carinissima e molto espressiva, ma forse avrebbe potuto fare di più. Rudy stupendo, veramente convincente. Da fan di Squadra Speciale Cobra 11, ho molto apprezzato il cameo di Carina Wiese (sempre fantastica). Insomma, magari non sarà un film perfetto, magari avrà le sue inesattezze storiche (non mancano mai, a quanto dicono i critici), ma è bello, è commovente, e tanto mi basta. Guardatelo.
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trugia
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lunedì 14 aprile 2014
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noia totale con risveglio finale
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Per fortuna che il finale è originale, altrimenti sarebbe stato un insieme di ritagli di scene già viste.
La storia del nazismo non si può cambiare ma un regista esiste per creare non per annoiare.
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maf65
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lunedì 14 aprile 2014
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senza magia....
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Film piatto, incastrato negli stereotipi della Germania nazista e degli orrori della guerra. La storia non riesce a decollare, a trasmettere emozioni, malgrado l'ottima prova degli attori. Fulcro della storia "la parola,"....letta, scritta, enunciata... che diventa strumento per elevare l'uomo al di sopra delle miserie della vita, ma lo stile scelto dal regista per raccontarcelo è monotono, a tratti melenso. La voce sarcastica della "morte" fuori campo fa scadere ancora di più il prodotto verso una mediocrità disarmante. Peccato!! Dal regista di "Downton Abbey" , vero gioiello della TV degli ultimi anni, ci si aspettava scelte più coraggiose. È un film senza magia....che riesce ad emozionare solo grazie al talento di attori del calibro di Geoffrey Rush ed Emily Watson, in grado di raccontare anche solo con il proprio volto il vissuto dei protagonisti.
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Film piatto, incastrato negli stereotipi della Germania nazista e degli orrori della guerra. La storia non riesce a decollare, a trasmettere emozioni, malgrado l'ottima prova degli attori. Fulcro della storia "la parola,"....letta, scritta, enunciata... che diventa strumento per elevare l'uomo al di sopra delle miserie della vita, ma lo stile scelto dal regista per raccontarcelo è monotono, a tratti melenso. La voce sarcastica della "morte" fuori campo fa scadere ancora di più il prodotto verso una mediocrità disarmante. Peccato!! Dal regista di "Downton Abbey" , vero gioiello della TV degli ultimi anni, ci si aspettava scelte più coraggiose. È un film senza magia....che riesce ad emozionare solo grazie al talento di attori del calibro di Geoffrey Rush ed Emily Watson, in grado di raccontare anche solo con il proprio volto il vissuto dei protagonisti. Ottima anche la prova della giovane Sophie Nélisse, che riesce con la sua freschezza ad alleggerire i tratti di un personaggio che rischiava di cadere nella trappola della commozione melensa di Dickensiana memoria... Ci sarebbero stati tutti gli ingredienti per un film godibile, ma il risultato è pasticciato, sicuramente al di sotto delle aspettative.
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barone di firenze
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domenica 13 aprile 2014
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stupendo
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Mi sono divertita tanto perchè ho pianto tanto, cosi diveva mia nonna, ma anche io ho pianto con il cuore gonfio di tristezza,. ma raramente mi era capitato di vedere un film cosi coinvolgente. Che Geoffrey Rusch fosse bravo lo sapevo da tempo, l'Emily Watson ha eseguito una caratterizzazione magistrale, brava anche la giovane Sophie, Nico Lierschpur bravo secondo me non ha avuto un buon doppiaggio. Insomma un film da vedere a tutti i costi
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jackmalone
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domenica 13 aprile 2014
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la parola che vince la morte
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Sarebbe bello che questo film fosse proiettato nelle scuole per far capire, attraverso uno straordinario racconto visivo, il valore e la funzione della lettura. Le parole sviluppano il pensiero , lo cambiano,potenziano la vista e l'udito, hanno la forza di rappresentare ciò che non puoi o non vuoi vedere ma solo chi è stato un lettore può cominciare a scrivere , a lasciare dei segni sulle pagine bianche che vinceranno la morte.L'ebreo,costretto a nascondersi nello scantinato, attraverso le immagini, che le parole della ragazzina" ladra di libri"gli trasmettono, riesce a percepire l'avvicendarsi delle stagioni e tutto ciò che è ancora vita in mezzo alla morte mentre la ladra di libri,dopo aver rubato tante parole, riesce a mettere in fila tutte le immagini, anche le più tristi, della sua breve vita e a lasciare la sua traccia che vincerà la morte.
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Sarebbe bello che questo film fosse proiettato nelle scuole per far capire, attraverso uno straordinario racconto visivo, il valore e la funzione della lettura. Le parole sviluppano il pensiero , lo cambiano,potenziano la vista e l'udito, hanno la forza di rappresentare ciò che non puoi o non vuoi vedere ma solo chi è stato un lettore può cominciare a scrivere , a lasciare dei segni sulle pagine bianche che vinceranno la morte.L'ebreo,costretto a nascondersi nello scantinato, attraverso le immagini, che le parole della ragazzina" ladra di libri"gli trasmettono, riesce a percepire l'avvicendarsi delle stagioni e tutto ciò che è ancora vita in mezzo alla morte mentre la ladra di libri,dopo aver rubato tante parole, riesce a mettere in fila tutte le immagini, anche le più tristi, della sua breve vita e a lasciare la sua traccia che vincerà la morte. Il film vuole proporre un'idea di normalità nel mezzo della più grande tragedia del secolo scorso mettendo al centro l'umanità, cioè quella qualità tipicamente umana che continuerà ad esistere finchè esisterà la specie umana. E' un messaggio veramente rivoluzionario: anche Hitler aveva una madre che forse brontolava se rincasava tardi o lo rimproverava perchè portava i capelli tagliati in modo strano; a parte una minoranza di esaltati, la maggioranza dei tedeschi non era favorevole alla guerra ma avrebbe desiderato una normale quotidianeità , veder crescere i propri figli e morire di vecchiaia. I biondissimi ragazzi tedeschi emulavano il campione di colore Jesse Owens e si dipingevano la faccia di nero, molti non erano iscritti al partito e perciò erano disoccupati e, persino la moglie del borgomastro, distrutta dalla perdita del figlio,rompe le regole del potere costituito perchè ha ritrovato la sua umanità. Rimane il senso di una profonda ingiustizia perchè i soldati che vanno in guerra spesso tornano indenni invece le loro famiglie incolpevoli sono sterminate nel sonno dai bombardamenti che colpiscono a caso perchè non è arrivato l'allarme per scappare nei rifugi . La morte colpisce a caso ma la parola no; la parola non è mai casuale: è il frutto di un lavoro faticoso e di un lungo percorso che tutti potremmo compiere.
Jack Malone
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filippo catani
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sabato 12 aprile 2014
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un film deludente
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Nella Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale si sviluppa la vicenda di una giovanissima bambina che impara ad amare i libri e intanto osserva quello che accade attorno a se con la guerra, l'amore per un giovane coetaneo, la burbera madre adottiva che fa il paio con un padre mite e comprensivo e l'amicizia con un ragazzo ebreo che la famiglia decide di nascondere.
Narrato dall'Angelo della morte, il film fin dalle battute iniziali dà subito la sensazione di non aggiungere nulla al filone del genere. E' vero che è sempre difficile trasporre un bestseller in un film ma in questo caso l'operazione è parsa davvero maldestra. Lodevole l'intento di puntare l'attenzione sulla forza della cultura specialmente nei periodi più bui.
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Nella Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale si sviluppa la vicenda di una giovanissima bambina che impara ad amare i libri e intanto osserva quello che accade attorno a se con la guerra, l'amore per un giovane coetaneo, la burbera madre adottiva che fa il paio con un padre mite e comprensivo e l'amicizia con un ragazzo ebreo che la famiglia decide di nascondere.
Narrato dall'Angelo della morte, il film fin dalle battute iniziali dà subito la sensazione di non aggiungere nulla al filone del genere. E' vero che è sempre difficile trasporre un bestseller in un film ma in questo caso l'operazione è parsa davvero maldestra. Lodevole l'intento di puntare l'attenzione sulla forza della cultura specialmente nei periodi più bui. Per il resto però la pellicola vive di personaggi sommariamente abbozzati e un ritmo che, specialmente nella parte centrale del film, risulta decisamente soporifero. L'ultima mezz'ora ci regala un discreto colpo di coda che suscita nello spettatore diverse emozioni però è troppo poco e troppo tardi per poter ottenere una buona recensione. Rush fa di tutto per reggere un film che fa acqua.
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pascale marie
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martedì 8 aprile 2014
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pagine di libertà
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Il film di Brian Percival mi è piaciuto molto e mi ha emozionata. Il cast è assolutamente giusto per ciascuna parte, soprattutto Emily Watson che trovo sempre molto brava ed intensa. Ho trovato altrettanto straordinaria la scelta per il ruolo di Liesel, la piccola amante dei libri, con quegli occhi grandi nel suo visino di porcellana. Non è solo una storia che racconta la tragedia della guerra, ma soprattutto come un libro può trasformare e rendere una vita più serena. I libri sono fonte di sapere, di cultura e ti aprono le porte del mondo, e Liesel così curiosa e allegra, aveva scoperto la magia che si prova a sfogliare le pagine di un libro... e la loro compagnia.
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Il film di Brian Percival mi è piaciuto molto e mi ha emozionata. Il cast è assolutamente giusto per ciascuna parte, soprattutto Emily Watson che trovo sempre molto brava ed intensa. Ho trovato altrettanto straordinaria la scelta per il ruolo di Liesel, la piccola amante dei libri, con quegli occhi grandi nel suo visino di porcellana. Non è solo una storia che racconta la tragedia della guerra, ma soprattutto come un libro può trasformare e rendere una vita più serena. I libri sono fonte di sapere, di cultura e ti aprono le porte del mondo, e Liesel così curiosa e allegra, aveva scoperto la magia che si prova a sfogliare le pagine di un libro... e la loro compagnia. Le difficoltà subite a casa, ma con il conforto del papà adottivo, un Jeffrey Rush bravissimo, a scuola per le cattiverie di qualche compagno e soprattutto la paura della guerra, non fermano Liesel, anzi le infondono intraprendenza e coraggio per affrontare certe situazioni, come " il prendere solo in prestito i libri " dalla villa della buona signora, o affrontare i soldati nazisti. E' un film di buoni sentimenti e anche di una tenera amicizia ma soprattutto di come un libro può aiutare a vivere. Nel mondo ci sono, purtroppo, tanti Paese dove la cultura non è apprezzata, andare a scuola non è possibile, anzi puoi morire per questo, soprattutto per le giovani donne, la mia speranza è che tutto questo possa finire un giorno e che tutti possano avere la gioia di leggere, di apprendere e di provare le emozioni che delle pagine ti trasmettono.
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