cinelover
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giovedì 6 gennaio 2022
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male
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Per un film candidato all'Oscar (per due statuette tra cui la più prestigiosa) pensavo molto meglio. Il ragazzino è odioso come raramente visto in un film, tutto è scontato e banale. Scialbo.
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elgatoloco
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mercoledì 15 settembre 2021
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rara efficacia empatica
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"Extremely Loud and Incredibly Close"(Stephen Dadly, sceneggiatura di Erich Roth, dal romanzo di Jonathan Safren Foer, 2011). UN bambino di 9 anni, con la sinsdrome di Asperger("spetro autistico", ma con caratteristiche"altre"dall'autismo"classico")ha un "gioco"con il padre, che lo motiva ad approfondire certi eventi. Un giorno ricece quattro messaggi dal padre, rinchiuso nel World Trade Center(era l'11 settembre del 2011). Rendendosi conto che il padre è morto, il ragazzo continua a indagare, a partie da alcuni appunti e finalmente, dopo che la madre aveva cercato di "sviare le sue indagini", scoprirà il vero legato a un numero di telefono di una signora Black.
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"Extremely Loud and Incredibly Close"(Stephen Dadly, sceneggiatura di Erich Roth, dal romanzo di Jonathan Safren Foer, 2011). UN bambino di 9 anni, con la sinsdrome di Asperger("spetro autistico", ma con caratteristiche"altre"dall'autismo"classico")ha un "gioco"con il padre, che lo motiva ad approfondire certi eventi. Un giorno ricece quattro messaggi dal padre, rinchiuso nel World Trade Center(era l'11 settembre del 2011). Rendendosi conto che il padre è morto, il ragazzo continua a indagare, a partie da alcuni appunti e finalmente, dopo che la madre aveva cercato di "sviare le sue indagini", scoprirà il vero legato a un numero di telefono di una signora Black. A 10 anni dalla strage delle"TOrri Gemelle", il cinema USA aveva realizzato un film straordinario sui fatti del 2001; merito del romanzo da cui il film è tratto, dalla sceneggiatura e soprattutto dlela regia, dell'interpretazione da parte di Tom Hanks(padre del bambino), Sandra Bullock(la madre), Max Von Sydow(il nonno, che scopre come tale solo dopo i fatti, quasi"post eventum", di Viola Davis(la signora Black, quella del nome annotato dal padre), ma soprattutto del baqmbino, reso da Thomas Horn.. Film di raro impatto empatico(in genere al cinema"sappiamo come va", ossia ci rendiamo conto dello stacco traa interprete e ruolo da interpretare, al di là del fatto che l'inteprete sia di scuola strasberghiana o altra, ma quando si va oltre tale dimensione, ossia questo"compromesso", il film diventa un grande film e questo è il caso). Senza puntare sul plot narrativo riguardo all'11 settembre, ossia prendendo il tema quasi"alla larga", in modo se non"incidentale", alemno"tangente"-tangenziale, il fiilm riesce a creare una straodinaria fusione degli elementi in gioco, ossia plot, vite vissute e rese filmicamente, altro ancora, in un quadro che riesce a coinvolgere qualuqnue spettatore, di chiunque si tratti. Sarà anche l'effetto di un bambino in una condizione particoalre(più che"patologica""umana")ma il film, senza minimamente risultare"larmoyant"riesce a coinvolgere come in genere al cinema, soprattutto oggi, quando siamo più a consocenza dei "trucchi"filmici, avviene molto raramente. El Gato
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onufrio
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domenica 24 maggio 2020
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la chiave
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La tragica scomparsa del padre, avvenuta durante i tristi avvenimenti dell'11 settembre 2001, getta nel più totale sconforto il figlio Oskar, il ragazzo, affetto da Sindrome di Asperger, a distanza di un anno trova il coraggio di entrare nella stanza del padre, e rovistando fra le sue cose rompe sbadatamente un vaso, vaso che all'interno cela una chiave con un solo indizio: Black. Cosa apre questa chiave? Oskar inizierà una lunga ricerca per risolvere il mistero, in una sorta di viaggio spirituale alla ricerca del padre. Da segnalare la presenza di Max Von Sydow nei panni dell'inquilino silenzioso.
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emanuele 1968
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lunedì 18 maggio 2020
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psicologico
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4.5 visto ieri su iris
129 minuti sono un po lunghi, pero il regista li gestisce bene, un film forte, un film che fa pensare, geniale.
Se vi e piaciuto guardate anche questo Shutter Island del 2010
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alejazz
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lunedì 14 gennaio 2019
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l'america post 11/9 si racconta
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11/9/2001. Data storica e indimenticabile per gli Stati Uniti d’America e forse per tutto il resto del mondo. Oskar, un ragazzino molto sveglio ma con le sue paure post-Torri Gemelle, decide di raggiungere un obiettivo: scoprire cosa si nasconde dietro una misteriosa chiave scoperta per caso nel tentativo di rivedere vecchi ricordi del padre (vittima dell’attentato di inizio millennio).
Sulla busta un nome…cosa fare?..dove andare?….l’unica cosa è trovare tutti i newyorkesi con quel nome e capire con loro l’eventuale nesso con il padre (Tom Hanks).
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11/9/2001. Data storica e indimenticabile per gli Stati Uniti d’America e forse per tutto il resto del mondo. Oskar, un ragazzino molto sveglio ma con le sue paure post-Torri Gemelle, decide di raggiungere un obiettivo: scoprire cosa si nasconde dietro una misteriosa chiave scoperta per caso nel tentativo di rivedere vecchi ricordi del padre (vittima dell’attentato di inizio millennio).
Sulla busta un nome…cosa fare?..dove andare?….l’unica cosa è trovare tutti i newyorkesi con quel nome e capire con loro l’eventuale nesso con il padre (Tom Hanks). Oskar, affronta le sue paure pur di “raggiungere” il papà che non c’è più; si equipaggia al meglio e sfugge dagli sguardi persi nel vuoto della mamma (Sandra Bullock) e mente a tutti, anche al portiere del palazzo (il cui volto noto è quello di John Goodman).
Personaggio cruciale, a mio avviso, è l’inquilino della nonna di Oskar (di cui sospetta essere il nonno); non parla, comunica scrivendo frasi su una piccola agenda. E’ lui che in fondo gli dà coraggio per andare avanti con la sua ricerca e superare le sue angosce fobie.
Alla fine la trama sembra descrivere una specie di caccia al tesoro contestualizzato in un periodo molto difficile per l’America; l’attacco dell’11/9 aveva segnato un duro colpo per la sicurezza degli americani. Oskar conosce molte persone, ascolta tante storie, ne porta testimonianze attraverso foto e oggetti-ricordo. Alla fine riesce a individuare il proprietario della chiave ma….una sorpresa lo destabilizza.
Il film si intreccia tra due generi: thriller e drammatico.
Cosa mi è piaciuto:
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forti dialoghi emotivi
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fotografia
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suspence
Cosa non mi è piaciuto:
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Difficile trova un punto negativo ma se vogliamo trovare il pelo nell’uovo direi che il ruolo della mamma è stato poco assente e ciò non ha valorizzato l’impegno di Bullock nel film
Consigliata la visione a tutti (bambini con adulti)
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no_data
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sabato 31 dicembre 2016
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mi ha sorpreso e travolto di emozioni
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Sarà forse che mi trovi in un periodo particolare nel quale ho saputo della malattia mentale del mio nipotino, ma questo film mi ha sorpreso e travolto di emozioni. Pochi commenti hanno sottolineato la virtuosa interpretazione del giovane protagonista nell'impersonare un ragazzino malato della sindrome di Asperger. Perchè poi, alla fine, Thomas Horn è l'assoluto protagonista della storia cinematografica mentre, gli altri nomi dello star system sembrano solo fargli da contorno e immagino siano stati inseriti nel cast per assicurare un minimo di richiamo al botteghino. Sarà da seguire attentamente la carriera di questo Horn, che sembra dotato di un talento precoce ed eccezionale come quello del giovane Di Caprio.
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Sarà forse che mi trovi in un periodo particolare nel quale ho saputo della malattia mentale del mio nipotino, ma questo film mi ha sorpreso e travolto di emozioni. Pochi commenti hanno sottolineato la virtuosa interpretazione del giovane protagonista nell'impersonare un ragazzino malato della sindrome di Asperger. Perchè poi, alla fine, Thomas Horn è l'assoluto protagonista della storia cinematografica mentre, gli altri nomi dello star system sembrano solo fargli da contorno e immagino siano stati inseriti nel cast per assicurare un minimo di richiamo al botteghino. Sarà da seguire attentamente la carriera di questo Horn, che sembra dotato di un talento precoce ed eccezionale come quello del giovane Di Caprio. Non ho letto il libro dal quale è stato tratto il film e, a questo punto, non lo farò più. Mi bastano e sono grato per le emozioni umane, struggenti, tristi e dolcissime che mi hanno donato queste due ore di grande cinema.
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paolomiki
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venerdì 2 gennaio 2015
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ma che razza di titolo
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Un bambino con problemi di socializzazione trascorre la sua vita insieme al padre che gli sta vicino praticamente sempre dedicandogli tutto il il suo tempo libero.Quando tragicamente il padre muore nell'attentato alle torri gemelle, Oskar (il nome del bambino) rimane turbato in modo estremo e comincia a cercare un motivo per continuare a vivere.Il motivo lo trova rinvenendo una chiave dentro un vaso con sopra scritto un nome.Comincia a cercare così il possibile collegamento a questa chiave cominciando freneticamente a cercare in tutta new york convinto di poter continuare in altro modo il rapporto con il padre .Alla fine si accorgerà che sua madre (alla quale ha sempre rimproverato di non essere presente come il padre) ha sempre fatto di tutto per essergli vicino sempre ponendolo sopra ogni altra cosa al mondo.
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Un bambino con problemi di socializzazione trascorre la sua vita insieme al padre che gli sta vicino praticamente sempre dedicandogli tutto il il suo tempo libero.Quando tragicamente il padre muore nell'attentato alle torri gemelle, Oskar (il nome del bambino) rimane turbato in modo estremo e comincia a cercare un motivo per continuare a vivere.Il motivo lo trova rinvenendo una chiave dentro un vaso con sopra scritto un nome.Comincia a cercare così il possibile collegamento a questa chiave cominciando freneticamente a cercare in tutta new york convinto di poter continuare in altro modo il rapporto con il padre .Alla fine si accorgerà che sua madre (alla quale ha sempre rimproverato di non essere presente come il padre) ha sempre fatto di tutto per essergli vicino sempre ponendolo sopra ogni altra cosa al mondo.Un film tristissimo e difficile da fare e questo lo salva dall'ottenere una sola stella ma non lo salva di certo dalle due stelle causa proprio l'interpretazione di un bambino che non regge la parte a lui assegnata.Se ci mettiamo anche alcune trovate strane e veramente improbabili troppe ripetizioni inutili e alcuni errori di costruzione siamo nella mediocrità assoluta.Un film da vedere sicuramente ma solo una volta basta e avanza.
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gabrisaltgr
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venerdì 2 gennaio 2015
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profondo, toccante ed audace
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La tragica morte del padre l'11 settembre segna inevitabilmente la vita del piccolo Oskar. Per circa un anno vive quasi isolato dal mondo esterno avendo paura di quasi tutto quel che lo circonda. Un giorno trova una chiave nel guardaroba del padre e si mette alla ricerca disperata di un collegamento fra quell'oggetto e il padre. Inizia quindi un percorso che lo porterà a riacquistare fiducia nel mondo e negli altri. Conosce il nonno paterno che lo aiuta a sbloccarsi emotivamente, ma si allontana dalla madre che ritiene insensibile al dolore immenso che prova. Dopo dozzine di tentativi scopre che quella chiave non era del padre ma di un uomo che gli aveva venduto un vaso dove casualmente era stata inserita una chiave.
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La tragica morte del padre l'11 settembre segna inevitabilmente la vita del piccolo Oskar. Per circa un anno vive quasi isolato dal mondo esterno avendo paura di quasi tutto quel che lo circonda. Un giorno trova una chiave nel guardaroba del padre e si mette alla ricerca disperata di un collegamento fra quell'oggetto e il padre. Inizia quindi un percorso che lo porterà a riacquistare fiducia nel mondo e negli altri. Conosce il nonno paterno che lo aiuta a sbloccarsi emotivamente, ma si allontana dalla madre che ritiene insensibile al dolore immenso che prova. Dopo dozzine di tentativi scopre che quella chiave non era del padre ma di un uomo che gli aveva venduto un vaso dove casualmente era stata inserita una chiave. Deluso e incredulo corre via disperato. Solo a casa si rende conto di come la madre sia stata sempre vicino a lui, in ogni spostamento per la città. Finalmente i due parlano e si liberano dalle sofferenze. Alla fine Oskar riesce comunque a trovare un segno del padre che finalmente lo porta ad essere consapevole che, seppur il padre non tornerà mai più, egli vivrà per sempre nel suo cuore e non lo lascerà mai.
All'inizio il film è un po' articolato ma la bravura del giovane protagonista fa sembrare tutto facile. La sua espressività è disarmante, incredibile per un così giovane attore. Se poi ci uniamo la straordinaria presenza di Tom Hanks e di Max von Sydow il risultato è strepitoso. Un film che mi ha fatto commuovere in più di un'occasione. Un film che ci fa riflettere su quanto le perdite siano difficili da superare e su come vivere momento per momento con le persone a noi care. Stupendo il rapporto padre-figlio che si è creato nei numerosi flash-back e durante tutta la durata del film. Si perchè anche quando Tom Hanks, quindi il padre, non era presente, sembrava che la sua presenza accompagnasse sempre il piccolo Oskar. Non so cos'altro dire, apparte che questo film mi ha personalmente cambiato e fatto vedere cose sotto un altro aspetto. BELLISSIMO.
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yurigami
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lunedì 27 ottobre 2014
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obiettivamente bello
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questo film non mi è piaciuto molto, mi ha fatto arrabbiare, mi ha fatto venire voglia di spaccare qualcosa, poi il bambino non lo sopporto, ma riconosco che sia un gran bel film con una grande trama, una caratterizzazione dei personaggi come poche e un'approccio ad una catastrofe più che giusto, per non dimenticare cosa successe l'undici settembre, però non è il mio genere
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paride86
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lunedì 9 dicembre 2013
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stucchevole
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Dal regista del capolavoro "The Hours" viene fuori questo film commovente, zuccheroso, a tratti davvero fastidioso. Stavolta Stephen Daldry ha veramente toppato, nonostante la regia capace e le brillanti interpretazioni, specialmente quella del bambino - seppur con un copione odioso.
Guardabile.
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