barone di firenze
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lunedì 4 giugno 2012
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si piange
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Purtroppo vedendolo in lingua originale anche se sottotitolato, fa un pò perdere tratti della superba interpretazione di questo ragazzo Thomas Horn che a mio parere è stato messo ingiustamente dietro a Tom Hanks e sandra Bullock, che pur superbi nella loro interpretazione erano comunque dei comprimari, la Bullock mi ha stupito favorevolmente abituato a vederla sempre nei ruoli di bellocciona non l'avrei mai immaginata in una parte drammatica. Max von Sydow dove lo mettiamo da attore navigato qual'è ha recitato meravigliosamente bene e in sur plaice. Bella Storia bel film bella fotografia, assolutamente da vedere magari doppiato.
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(di epidemic)
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epidemic
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domenica 3 giugno 2012
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un'insolito punto di vista
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a discapito dei detrattori penso che il film in questione vada menzionato per l'originalità della sceneggiatura e dallìinsolito punto di vista. Storia toccante e realmente drammatica. Non amo Tom Hanks (ma d'altronde recita poco) e neanche le storie patriote americane ma questa è diversa...guardare per credere
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renato volpone
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giovedì 31 maggio 2012
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la chiave del cuore
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Un bambino con un dolore grande, più grande di lui, ci prende per mano e ci porta attraverso la sofferenza delle persone che incontra per schiuderci la porta della sensibilità e della comprensione. Ci prende per mano e con dolcezza ci racconta il suo tormento, ci fa vivere la sofferenza delle persone chiuse nell'inferno che si librano nell'aria liberatrice della morte. Ci prende per mano e non ci lascia, ci racconta del dolore della privazione, di quanto "ci manca" e le "perdite" riaffiorano agli occhi come rugiada. ma il bambino è li, con il suo dolore più grande, come quello del grande vecchio che non parla e che deve urlare il suo dolore scrivendolo sulla carta.
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Un bambino con un dolore grande, più grande di lui, ci prende per mano e ci porta attraverso la sofferenza delle persone che incontra per schiuderci la porta della sensibilità e della comprensione. Ci prende per mano e con dolcezza ci racconta il suo tormento, ci fa vivere la sofferenza delle persone chiuse nell'inferno che si librano nell'aria liberatrice della morte. Ci prende per mano e non ci lascia, ci racconta del dolore della privazione, di quanto "ci manca" e le "perdite" riaffiorano agli occhi come rugiada. ma il bambino è li, con il suo dolore più grande, come quello del grande vecchio che non parla e che deve urlare il suo dolore scrivendolo sulla carta. E il bambino è li ad abbracciare la madre che gli vuole immensamente bene, ma che non potrà mai sostituire la figura di chi tracciava il sentiero. Il dolore grida incredibilmente forte e ci è incredibilmente vicino, ma il mondo è fatto anche di gente sensibile che ci abbraccia forte e ci è incredibilmente vicina. Dolce la musica, magnifica la fotografia, e alcune inquadrature sono davvero indimenticabili. Assolutamente convincenti gli attori, splendido il bambino. da non perdere. Visto in lingua originale.
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molenga
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giovedì 31 maggio 2012
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deluso
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Dopo la nimination del vecchio von sydow mi aspettavo un gran film con un bel ruolo per il feticcio di bergman: sono deluso.
La storia c'è, c'è un bravissimo attore protagonista e una regia che evita, almeno, di essere troppo muscolare. Ma cosa ci lascia il film? un finale troppo americano, una bullok insopportabile, un' analisi finta e svagata dell'elaborazione del lutto.
Troppi attori usati per richiamare il pubblico, meglio il libro di Foer.
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littleshinigstar89
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giovedì 31 maggio 2012
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un tentativo mal riuscito
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La trama del film potrebbe essere valida in quanto rappresenta il dolore di un bambino causato dalla prematura scomparsa del padre durante l'attacco terroristico alle Twin Tower. La storia procede lentamente e a tratti è molto noiosa, alle volte banale e scontata. Del cast si salvano solo i personaggi della madre e del padre. Più che un film drammatico sembra una sorta di caricatura del dolore delle famiglie delle vittime dell'undici settembre.
Non consigliabile
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flyanto
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lunedì 28 maggio 2012
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una lunga ricerca per ricercare se stessi
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Film su un viaggio di ricerca che intraprende un ragazzino dopo la morte del padre avvenuta nel crollo delle Torri Gemelle a New York l'11 settembre 2001. Come in tutti i romanzi di Jonathan Safran Foer, anche in questo film, tratto sempre da un'opera di questo autore, vi è il tema del viaggio al fine di ricercare se stessi, le proprie radici familiari ed il recupero degli affetti stessi ma, mentre "In ogni cosa è illuminata" la trama era maggiormente credibile e dunque più veritiera, in questa pellicola essa risulta dispiegata in maniera un pò fantasiosa e troppo semplicistica da farla risultare poco probabile. Peronalmente non ho letto il romanzo originale di Foer e pertanto non posso dire se è il regista del film che non è riuscito a realizzare il reale contenuto o se è lo stesso Foer.
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Film su un viaggio di ricerca che intraprende un ragazzino dopo la morte del padre avvenuta nel crollo delle Torri Gemelle a New York l'11 settembre 2001. Come in tutti i romanzi di Jonathan Safran Foer, anche in questo film, tratto sempre da un'opera di questo autore, vi è il tema del viaggio al fine di ricercare se stessi, le proprie radici familiari ed il recupero degli affetti stessi ma, mentre "In ogni cosa è illuminata" la trama era maggiormente credibile e dunque più veritiera, in questa pellicola essa risulta dispiegata in maniera un pò fantasiosa e troppo semplicistica da farla risultare poco probabile. Peronalmente non ho letto il romanzo originale di Foer e pertanto non posso dire se è il regista del film che non è riuscito a realizzare il reale contenuto o se è lo stesso Foer. A questo punto comunque, direi, che i maggiori pregi del film sono costituiti dall'ottima interpretazione del bergmaniano Max Von Sydow nonchè da quella del giovane attore che interpreta il ragazzino e dalla rappresentazione di tutta l'atmosfera di terrore e di scoramento che si avverte a seguito di quel "giorno più brutto".
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euler23
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lunedì 28 maggio 2012
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molto bello, incredibilmente triste
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E' la storia del piccolo Oskar, è la storia della grande America. Oskar Schell (Thomas Horn) è un bambino, afflitto dalla Sindrome di Asperger, che, in seguito al dramma dell'11 Settembre, deve affrontare la perdita del padre Thomas Schell (Tom Hanks). Dopo il suo "worst day" si moltiplicano le fobie di cui soffre : eventi quotidiani come l'attraversamento di un ponte o uno dei tanti rumori che infestano la grande città, diventano inaccettabili portali che spingono la mente del ragazzo nelle sofferenze dei ricordi; ma, come Oskar, anche gli altri abitanti della metropoli si trovano a tu per tu con le stesse paure: la lotta per rialzarsi di Oskar è la lotta per la rinascita di New York. E' inoltre la storia di una ricerca, quella del VI distretto di New York, ma che nasconde il tentativo, vano, di trovare una motivazione per quella morte insensata.
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E' la storia del piccolo Oskar, è la storia della grande America. Oskar Schell (Thomas Horn) è un bambino, afflitto dalla Sindrome di Asperger, che, in seguito al dramma dell'11 Settembre, deve affrontare la perdita del padre Thomas Schell (Tom Hanks). Dopo il suo "worst day" si moltiplicano le fobie di cui soffre : eventi quotidiani come l'attraversamento di un ponte o uno dei tanti rumori che infestano la grande città, diventano inaccettabili portali che spingono la mente del ragazzo nelle sofferenze dei ricordi; ma, come Oskar, anche gli altri abitanti della metropoli si trovano a tu per tu con le stesse paure: la lotta per rialzarsi di Oskar è la lotta per la rinascita di New York. E' inoltre la storia di una ricerca, quella del VI distretto di New York, ma che nasconde il tentativo, vano, di trovare una motivazione per quella morte insensata. Il comportamento di Oskar, introverso con chi gli è più vicino, estroverso con gli sconosciuti che incontra durante le sue "esplorazioni", è il risultato di un profondo disagio: il rimorso di non aver salutato un'ultima volta il padre. Da qui deriva l'instancabile voglia del ragazzo di trovare "frammenti" del genitore scomparso, per poter prolungare quegli 8 minuti di presenza/assenza, in modo da non dover archiviare come irrimediabile l'errore fatto. Così ,Stephen Daldry, torna con un film ambizioso, che cerca risposte che forse non possono essere trovate o, più probabilmente, non possono essere trasmesse attraverso uno schermo. Il regista ci regala un'altalena di emozioni, perchè non vengono dipinte soltanto immagini di dolore ( anche se le lacrime dei protagonisti sono molte e sulle quali forse si indugia troppo) ma si possono apprezzare anche gli infiniti "colori" delle avventure di Oskar ( probabilmente le parti più riuscite del film ), in netto contrasto con il "Black" che egli cerca. Una menzione speciale va fatta al cast, che offre un'ottima prestazione; uno su tutti : Max von Sydow. E' dalle sue interazioni con Oskar che nascono i minuti più belli in assoluto. Buono il lavoro della fotografia.
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melania
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domenica 27 maggio 2012
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film sul dolore della perdita affettiva
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.....da parte di un bambino superlativo,fuori da ogni schema.film molto bello!
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ruspa machete
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sabato 26 maggio 2012
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bello e intenso
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Un film drammatico che in certi momenti tocca quasi il fiabesco, infatti Oskar non è un bambino normale, vede le cose in un modo tutto suo ed è questo che rende la storia più intensa.
Fantastico il personaggio di Max Von Sydow, che secondo me è IMMENSO.
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pressa catozzo
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venerdì 25 maggio 2012
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quale 11 settembre
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Mi pongo sempre un dubbio quando vedo film sull'undici settembre. Devo pensare alle due torri o al Cile? Un bambino piange la scomparsa del propio padre, ma quanti sono i bambini che piangono la scomparsa del propio padre? Il film in se stesso è ben diretto , si può vedere gradire e apprezzare, artisticamente tutti bravi attori tecnici regia e aspetto tecnico dell'opera. sicuramente merita più dele due momination agli oscar. Ma ...... a volte il dolore va condiviso. forse alla fine nei titolo andava scritto dedicato ai padri che non ci sono più. Forse li è la chiave.
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