nerazzurro
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domenica 3 novembre 2013
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una grande forza
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Un film sulla ricerca della speranza e la forza per continuare a vivere oltre il dolore. Un cast eccezzionale con un piccolo incredibile protagonista. Romanzo a parte il film e stupendo.
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anna_lost
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domenica 4 agosto 2013
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grande film
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Bellissimo, commovente, ti prende l'anima
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stefano bruzzone
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lunedì 22 luglio 2013
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fiacco
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la storia di un ragazzino che, perso il padre nell'11 settembre, trova, nascosta in un vaso nel guardaroba di casa del babbo, una chiave e decide di scoprire quale serratura avrebbe aperto e, detto questo, si potrebbe pensare chissà quali misteri si celino dietro la fatidica chiave visto che il ragazzino fa l'impossibile per scoprirlo. invece il finale è liquidato banalmente, con scene strappalacrime classiche americane e un generale volemose bene. a farla da padrone è il moccioso odioso, pignolo, che non prende la metro perchè la ritiene un obbiettivo sensibile e parla come un matematico della nasa; in parole povere un deficente. nella parte centrale del film spunta un misterioso inquilino della nonna che parla solo con foglietti (bravo cmq Max Von Sydow) e che accompagnerà il ragazzino nella ricerca della serratura; troppo banale il fatto che scopra essere suo nonno.
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la storia di un ragazzino che, perso il padre nell'11 settembre, trova, nascosta in un vaso nel guardaroba di casa del babbo, una chiave e decide di scoprire quale serratura avrebbe aperto e, detto questo, si potrebbe pensare chissà quali misteri si celino dietro la fatidica chiave visto che il ragazzino fa l'impossibile per scoprirlo. invece il finale è liquidato banalmente, con scene strappalacrime classiche americane e un generale volemose bene. a farla da padrone è il moccioso odioso, pignolo, che non prende la metro perchè la ritiene un obbiettivo sensibile e parla come un matematico della nasa; in parole povere un deficente. nella parte centrale del film spunta un misterioso inquilino della nonna che parla solo con foglietti (bravo cmq Max Von Sydow) e che accompagnerà il ragazzino nella ricerca della serratura; troppo banale il fatto che scopra essere suo nonno. troppo defilato , se non nel finale, il ruolo della madre, S.Bullock. insomma un minestrone di storie legate alla ricerca della fatidica serratura che ruotano attorno al ragazzino che odierete sempre di più man mano che passano i minuti. è evidente che gli sceneggiatori non sapevano come uscirne nel finale e, per evitare di rovinare una storia che vorrebbe essere commovente con torbide rivelazioni, chiudono nella maniera più banale rovinando quasi tutto il film.
Voto: 6
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sirio
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sabato 29 giugno 2013
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un bambino incredibilmente grande
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In questo film, tratto da un romanzo omonimo, come in ogni opera di rara qualità, si possono individuare varie chiavi di lettura che insieme si armonizzano e concorrono a trasmettere allo spettatore un universo di significati simbolici.
Una chiave di lettura è quella della tragedia pubblica, di portata storica, dell'attentato terroristico dell'11 settembre 2001 alle Torri gemelle di New York che si riversa in tutta la sua drammaticità nel privato di una famiglia colpita in suo caro.
Ma è un'altra la chiave di lettura che vorrei sottolineare, che naturalmente non esclude ma include l'altra, ed è quella del bambino che attraverso un processo doloroso, sofferto, angoscioso, e con tratti di vera e propria oassessione, cerca la sua strada nel mondo degli adulti, un mondo non di rado irto di difficoltà, ostacoli, tortuosità, tragedie.
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In questo film, tratto da un romanzo omonimo, come in ogni opera di rara qualità, si possono individuare varie chiavi di lettura che insieme si armonizzano e concorrono a trasmettere allo spettatore un universo di significati simbolici.
Una chiave di lettura è quella della tragedia pubblica, di portata storica, dell'attentato terroristico dell'11 settembre 2001 alle Torri gemelle di New York che si riversa in tutta la sua drammaticità nel privato di una famiglia colpita in suo caro.
Ma è un'altra la chiave di lettura che vorrei sottolineare, che naturalmente non esclude ma include l'altra, ed è quella del bambino che attraverso un processo doloroso, sofferto, angoscioso, e con tratti di vera e propria oassessione, cerca la sua strada nel mondo degli adulti, un mondo non di rado irto di difficoltà, ostacoli, tortuosità, tragedie.
Simbolicamente ciò è espresso da una chiave (che poi concretamente nel film non sarà nemmeno quella personale del bambino) che dovrà aprire al protagonista la porta d'accesso al mondo degli affetti, a quel mondo che dovrà conciliarlo con esso e che dovrà indicargli una strada da seguire.
E' il superamento delle sue paure di vivere, quelle paure che a livello iniziatico il padre del bambino tentava di fargli comprendere e che la sua morte drammatica gli ha impedito di portare a compimento.
Il dramma del bambino è quindi aumentato, una prova ulteriore già in un'impresa titanica.
Non è senza motivo che il piccolo protagonista finirà il suo percorso di bambino lanciandosi da un'altalena, libero dalle sue ataviche paure, e iniziarà da allora in poi la sua avventura nel mondo, un mondo doloroso, angoscioso, però un mondo che unico dona all'uomo l'essenza del suo destino e del suo compimento: la sua libertà.
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filippo catani
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venerdì 28 giugno 2013
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il giorno più brutto
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New York. Un bimbo affetto dalla sindrome di Asperger perde il padre, a cui era profondamente affezionato, l'11 settembre. Dopo un anno, il ragazzo decide finalmente di rientrare nella stanza e nel guardaroba del padre e rintraccia una misteriosa chiave inserita in una busta che riporta un cognome. Il piccolo deciderà allora di mettersi alla ricerca della persona e della serratura. Tratto dall'omonimo romanzo.
Sicuramente difficile rendere visivamente le emozioni provate da un bambino che già all'interno delle sue sofferenze deve fare i conti con la tragica scomparsa del padre. Il bambino cerca di dare all'evento una razionalità ma non riesce proprio a capire come sia stato possibile che un uomo sconosciuto abbia deciso di uccidergli il padre che con lui non aveva nulla a che fare e non gli aveva fatto nulla di male.
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New York. Un bimbo affetto dalla sindrome di Asperger perde il padre, a cui era profondamente affezionato, l'11 settembre. Dopo un anno, il ragazzo decide finalmente di rientrare nella stanza e nel guardaroba del padre e rintraccia una misteriosa chiave inserita in una busta che riporta un cognome. Il piccolo deciderà allora di mettersi alla ricerca della persona e della serratura. Tratto dall'omonimo romanzo.
Sicuramente difficile rendere visivamente le emozioni provate da un bambino che già all'interno delle sue sofferenze deve fare i conti con la tragica scomparsa del padre. Il bambino cerca di dare all'evento una razionalità ma non riesce proprio a capire come sia stato possibile che un uomo sconosciuto abbia deciso di uccidergli il padre che con lui non aveva nulla a che fare e non gli aveva fatto nulla di male. Ovviamente è un dramma a cui non si può dare una spiegazione logica e quindi il ragazzo deciderà di intraprendere un viaggio che sarà anche una sorta di condivisione del proprio dolore con tutti coloro che incontrerà. Questo perchè tutta la città di New York si è sentita coinvolta e sconvolta dalla violenza di un atto di terrorismo che ha cancellato in un attimo migliaia di vite. Ecco a furia di seguire il peregrinaggio del protagonista, il film perde un pochino di smalto preso com'è tra un flashback e l'altro. Sicuramente ciò che più da spessore al film (oltre all'interpretazione di Thomas Horn) è senza dubbio la prestazione del gigante Von Sydow. Sembra incredibile eppure era proprio lui che nel 1957 sfidava la morte a scacchi nel Settimo Sigillo. Da allora un sacco di ruoli in film di primo piano e non solo. Eppure nonostante l'età e il passare del tempo, ci regala una prestazione semplicemente da incorniciare; non dice una parola in tutto il film ma comunica attraverso gesti e biglietti scritti ed è letteralmente perfetto nelle sue movenze. Per il resto Tom Hanks fa una piccola parte così pure la bullock che però recita con grande intensità.
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nero wolfe
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domenica 10 febbraio 2013
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troppa carne al fuoco...
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Troppa carne al fuoco: rapporto figlio (complicato, ma quanto, ma come?) - genitori, l'evento periodizzante della storia americana (soprattutto americana) non ancora elaborato per niente a nessun livello (nemmeno dopo la morte di Bin Laden; si vedano le conseguenze degli eventi di Bengasi), la storia di "formazione" che è una delusione... insomma a me è parso un gran pasticcio, discretamente confezionato principalmente grazie ai tre personaggi adulti, Max Von Sydow stratosfericamente sopra gli altri, il "suo" pezzo di film, l'unico che vola alto. Ma da dimenticare il "suo" dolciastro finale (back home... che banalità da happy end sdolcinato!), come l'incredibile e depressiva spiegazione della nascosta regia materna della ricerca (quest) del bimbo, che ne svilisce completamente il senso, ponendola in un contesto addomesticato, quindi falso.
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Troppa carne al fuoco: rapporto figlio (complicato, ma quanto, ma come?) - genitori, l'evento periodizzante della storia americana (soprattutto americana) non ancora elaborato per niente a nessun livello (nemmeno dopo la morte di Bin Laden; si vedano le conseguenze degli eventi di Bengasi), la storia di "formazione" che è una delusione... insomma a me è parso un gran pasticcio, discretamente confezionato principalmente grazie ai tre personaggi adulti, Max Von Sydow stratosfericamente sopra gli altri, il "suo" pezzo di film, l'unico che vola alto. Ma da dimenticare il "suo" dolciastro finale (back home... che banalità da happy end sdolcinato!), come l'incredibile e depressiva spiegazione della nascosta regia materna della ricerca (quest) del bimbo, che ne svilisce completamente il senso, ponendola in un contesto addomesticato, quindi falso. Peggio di così era difficile fare, per un film che avrebbe voluto fornire una elaborazione del lutto ed una storia di crescita di un bambino.
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archipic
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venerdì 18 gennaio 2013
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un diverso punto di vista
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Il 9/11 ha creato terribili sofferenze per chi lo ha vissuto in prima persona e per chi ne ha dovuto sopportare il peso delle conseguenze. Il film tratta proprio questo secondo aspetto: un figlio che perde il padre, ossia la sua guida e il suo amico, e prova a ritrovarlo affrontando sensi di colpa, problemi comportamentali e difficili rapporti col mondo adulto. Tutto incentrato sulla figura del bimbo, il film non tergiversa sull'evento in sè ma lo rapporta al significato intrinseco di ciò che ha rappresentato, ossia l'improvviso strappo di vite umane dai loro cari e dalle loro cose. Ed è proprio attraverso le cose ritrovate per caso che il protagonista si illude di poter dare un senso alla perdita e mitigarne la sofferenza e la colpa che sente su du sè.
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Il 9/11 ha creato terribili sofferenze per chi lo ha vissuto in prima persona e per chi ne ha dovuto sopportare il peso delle conseguenze. Il film tratta proprio questo secondo aspetto: un figlio che perde il padre, ossia la sua guida e il suo amico, e prova a ritrovarlo affrontando sensi di colpa, problemi comportamentali e difficili rapporti col mondo adulto. Tutto incentrato sulla figura del bimbo, il film non tergiversa sull'evento in sè ma lo rapporta al significato intrinseco di ciò che ha rappresentato, ossia l'improvviso strappo di vite umane dai loro cari e dalle loro cose. Ed è proprio attraverso le cose ritrovate per caso che il protagonista si illude di poter dare un senso alla perdita e mitigarne la sofferenza e la colpa che sente su du sè. Molto ben girato il film scorre senza molte pause, ben supportato da una recitazione molto buona, con il giovane Thomas Horn e il sempre grande Max Von Sydow una spanna su tutti. Il piccolo riesce molto bene a rappresentare il disagio psicologico derivante dalla perdita del padre ed a tratti le sue paranoie lo rendono addirittura antipatico, mentre il vecchio in modo molto istrionico tenta di approcciare il giovane perchè, a sua volta, anche lui ha qualcosa da farsi perdonare; e proprio il rapporto tra i due risulterà essere la parte migliore del film. In conclusione, un bel film che va visto cercando di immedesimarsi, partecipando ai sentimenti dei protagonisti, altrimenti si corre il rischio di non apprezzarlo fino in fondo.
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mylifeitsmymovie
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domenica 18 novembre 2012
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eccezionale incredibilmente
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Ben fatto, ben pensato, mal presentato...un film che incorpora senza alcun dubbio dramaticità, avventura, azione e curiosità.
Averlo ambientato durante l'evento che ha radicalmente cambiato la storia americana e presentarlo con gli occhi un bimbo che ha perso la persona più cara
a lui è una mossa vincente.
Cerco di essere aggiornato per puro hobby alle nuove uscite ma l'ho scoperto solo a novembre ed era uscito in dvd a settembre..non ne avevo nemmeno sentito parlare..e invece a mio parere avrebbe meritato molta più attenzione...complimenti a chi sta dietro a questa meravigliosa storia
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cenox
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mercoledì 31 ottobre 2012
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più che molto forte, direi molto lento
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Il trailer mi aveva incuriosito: la storia racconta di un ragazzino, probabilmente autistico, che attraversa un periodo traumatico della sua vita, poicgè il padre, con cui aveva un legame molto forte, è tra le persone cadute l'11 settembre nell'attacco alle torri gemelle. Il padre per costringerlo a socializzare con le altre persone e per vincere le sue paure gli proponeva sempre delle ricerche, come una caccia al tesoro, e la scoperta casuale di una chiave nel guardaroba del genitoàre, porta il ragazzino a compiere un'infinita ricerca a chi possa appartenere e chissà cosa possa aprire, nella speranza che dietro a tutto ciò ci possa essere un estremo saluto del padre.
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Il trailer mi aveva incuriosito: la storia racconta di un ragazzino, probabilmente autistico, che attraversa un periodo traumatico della sua vita, poicgè il padre, con cui aveva un legame molto forte, è tra le persone cadute l'11 settembre nell'attacco alle torri gemelle. Il padre per costringerlo a socializzare con le altre persone e per vincere le sue paure gli proponeva sempre delle ricerche, come una caccia al tesoro, e la scoperta casuale di una chiave nel guardaroba del genitoàre, porta il ragazzino a compiere un'infinita ricerca a chi possa appartenere e chissà cosa possa aprire, nella speranza che dietro a tutto ciò ci possa essere un estremo saluto del padre. La drammaticità degli eventi però non è ben bilanciata con lo svolgimento del film che, soprattutto nella prima parte risulta essere piuttosto noioso, senza regalare nulla allo spettatore, tranne un'enorme pesantezza. Il voto mio è concorde con quello della critica, due stelle e mezzo...
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chicca3004
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martedì 23 ottobre 2012
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il giorno più brutto di tutti
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Un modo diverso di raccontare l'attentato dell'11 settembre. Il dolore soffocato di un bambino, le colpe inconsapevoli date ad una madre invece sempre presente ed attenta, un nonno ritrovato che, anche se a suo modo, nel suo silenzio, sa stargli vicino. E il coraggio di un bambino che si muove in una città come NYC alla ricerca di qualcosa più grande di lui, senza mai fermarsi, senza mai abbandonare la speranza di trovare qualcosa di suo padre, senza mai smettere di cercare come gli diceva suo padre.
Film toccante e commovente, la Bullock brava (come sempre) e il piccolo che interpreta Oskar veramente eccellente in una parte comunque molto difficile.
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