kyotrix
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mercoledì 3 ottobre 2012
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sottotono
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Il film e' valido, bravi gli attori ( su tutti bambino e la bullok ), ma non arriva a toccarmi, a commuovermi, che visto il genere e' una grossa pecca. La prima ora e' quasi odioso, avrei spento, migliora con l'arrivo del "vecchietto" e verso la fine con la scoperta della chiave e la confessione della madre.
Insomma, nulla di che.
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ultimoboyscout
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sabato 22 settembre 2012
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il giorno più brutto del mondo.
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Un modo diverso per raccontare l'11 Settembre e più in generale il senso di una perdita. Questo film lo fa attraverso gli occhi di Oskar, che nella tragedia delle Torri Gemelle ha perso non solo il padre ma anche qualcosa in più: una figuara fiondamentale, la guida per capire il mondo ed affrontarlo. Una chiave, trovata tra le cose del padre, gli farà compiere un "viaggio", una ricerca lucida e minuziosa per capire cosa apre e i tanti incontri che farà saneranno in parte la sua ferita. E' una pellicola delicatissima e commovente in cui si esalta un magnifico Max Von Sydow (candidato all'Oscar) che accompagna il giovane nella sua ricerca, più come un angelo custode che come un padre.
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Un modo diverso per raccontare l'11 Settembre e più in generale il senso di una perdita. Questo film lo fa attraverso gli occhi di Oskar, che nella tragedia delle Torri Gemelle ha perso non solo il padre ma anche qualcosa in più: una figuara fiondamentale, la guida per capire il mondo ed affrontarlo. Una chiave, trovata tra le cose del padre, gli farà compiere un "viaggio", una ricerca lucida e minuziosa per capire cosa apre e i tanti incontri che farà saneranno in parte la sua ferita. E' una pellicola delicatissima e commovente in cui si esalta un magnifico Max Von Sydow (candidato all'Oscar) che accompagna il giovane nella sua ricerca, più come un angelo custode che come un padre. Stephen Daldry è ormai uno specialista nel trasporre libri di successo e riesce nel mantenere sempre alta l'intensità conservando la tessitura naif della voce di Oskar sul tragico sfondo delle Torri ferite che crollano. Il tutto accompagnato da musiche delicate, in linea col film e da una spiccata luminosità cristallina. Peccato che Daldry non riesca a calarsi nel mondo come visto da Oskar, ma oscilli tra il letterario e l'opportunismo e che non riesca a trasformare New York nella città calda, avvolgente e accogliente che in realtà è, ma la faccia apparire anonima, fredda e anaffettiva, con le persone che il ragazzino incontra decisamente, forzatamente fasulle. Un film sul dolore della perdita che esplora quell'umanità generata dal gesto inumano per antonomasia. Un racconto di formazione con la ricerca della serratura che è anche la metafora dell'elaborazione del lutto e con il confronto evidente tra amore e disperazione da cui il film trae forza. Ma ne trae anche da piccoli gesti come un pianto, un abbraccio o una carezza, gesti apparentemente semplici e naturali. Una rivisitazione bella quanto insolita del Worst Day americano.
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fedilla
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mercoledì 19 settembre 2012
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peccato che non sia una storia vera
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Lo stile del regista di Billy Elliot lo riconosciamo subito dall'abbigliamento un po' stravagante del bambino, vero protagonista di questa storia, così triste, così assurda che è un vero peccato non sia reale! Tom Hanks e Sandra Bullock sono due nomi famosi, ma appena accennati, poco sfruttati. Il primo è il povero papà che muore nel 'giorno più brutto' l'11 settembre e la seconda ha un ruolo marginale di mamma assente che recupera solo alla fine quando svela di punto in bianco le sue imprese, delle quali nessuno dubita neanche lontanamente per tutta la durata del film, e che sembrano un po' appiccicate addosso, giusto per non farla passare per madre scellerata che permette al proprio figlio di fare tutti quei giri e di incontrare tutte quelle persone.
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Lo stile del regista di Billy Elliot lo riconosciamo subito dall'abbigliamento un po' stravagante del bambino, vero protagonista di questa storia, così triste, così assurda che è un vero peccato non sia reale! Tom Hanks e Sandra Bullock sono due nomi famosi, ma appena accennati, poco sfruttati. Il primo è il povero papà che muore nel 'giorno più brutto' l'11 settembre e la seconda ha un ruolo marginale di mamma assente che recupera solo alla fine quando svela di punto in bianco le sue imprese, delle quali nessuno dubita neanche lontanamente per tutta la durata del film, e che sembrano un po' appiccicate addosso, giusto per non farla passare per madre scellerata che permette al proprio figlio di fare tutti quei giri e di incontrare tutte quelle persone. E' invece sempre presente, quasi in modo nauseante, la tenacia del bambino, che sfiora l'assurdo ma che inevitabilmente ci trasmette il suo immenso dolore e la sua impotenza nel riuscire a dare una spiegazione all'accaduto. Oskar cammina, corre, è instancabile, la sua ricerca è estenuante anche per lo spettatore che riesce a prendere fiato solo quando il vecchio nonno gli scrive su un foglio 'stop'.
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gabriella
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giovedì 30 agosto 2012
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molto piano incredibilmente noioso
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Nonostante la drammaticità del contenuto, nonostante la presenza di un ragazzino rimasto improvvisamente orfano del padre morto nell’attentato delle torri gemelle, devo dire che il film di Stephan Daldry non mi ha lasciato addosso niente di significativo. Partendo dal finale, il film si snoda su una chiave trovata dal ragazzino in un vaso venduto precedentemente all’asta e comprato dal padre del ragazzo. Oskar decide così di risolvere un enigma iniziato per gioco assieme al padre, cercando di ricomporre un puzzle che dovrebbe aprirgli una porta che gli permetterà di decifrare un ultimo messaggio del padre. Nel suo precorso, in questa fantomatica caccia al tesoro, Oskar sarà aiutato da un vecchio e singolare signore, un sempre straordinario Max Von Sydow, che oserei dire sprecato nel ruolo, si perché l’intreccio narrativo fa perdere gli orizzonti, non riesce il regista a utilizzare sapientemente lo schema particolareggiato, s’ingarbuglia e smarrisce la strada, rimangono brandelli di storie e strappi argomentativi che fanno perdere scorrevolezza e fluidità al racconto.
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Nonostante la drammaticità del contenuto, nonostante la presenza di un ragazzino rimasto improvvisamente orfano del padre morto nell’attentato delle torri gemelle, devo dire che il film di Stephan Daldry non mi ha lasciato addosso niente di significativo. Partendo dal finale, il film si snoda su una chiave trovata dal ragazzino in un vaso venduto precedentemente all’asta e comprato dal padre del ragazzo. Oskar decide così di risolvere un enigma iniziato per gioco assieme al padre, cercando di ricomporre un puzzle che dovrebbe aprirgli una porta che gli permetterà di decifrare un ultimo messaggio del padre. Nel suo precorso, in questa fantomatica caccia al tesoro, Oskar sarà aiutato da un vecchio e singolare signore, un sempre straordinario Max Von Sydow, che oserei dire sprecato nel ruolo, si perché l’intreccio narrativo fa perdere gli orizzonti, non riesce il regista a utilizzare sapientemente lo schema particolareggiato, s’ingarbuglia e smarrisce la strada, rimangono brandelli di storie e strappi argomentativi che fanno perdere scorrevolezza e fluidità al racconto.
La cosa peggiore rimane però che il film non arriva a toccare le corde del cuore e finisce con lo strappare qualche sbadiglio.
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wallofwoodoo
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giovedì 16 agosto 2012
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stephen daldry dirige un nuovo dramma giovanile.
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Il film è molto ben costruito e recitato. Eccellenti il ragazzo e la coppia di anziani, meno incisivi proprio le stelle Hanks (in una parte importante ma non primaria) e la Bullock, non sempre a suo agio nella parte.
Non ho letto il libro per cui non so il grado di fedeltà del film al romanzo nè dal punto di vista narrativo né da quello del risalto ai personaggi. Certo nel film la parte da leone la fa il ragazzo, come del resto accadeva anche con Billy Elliot.
Eccezionale la prima parte del film, secondo me c'è una caduta nella parte finale (che coincide grossomodo con quella del colloquio tra madre e figlio). Comunque resta un bel film anche se molto triste.
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Il film è molto ben costruito e recitato. Eccellenti il ragazzo e la coppia di anziani, meno incisivi proprio le stelle Hanks (in una parte importante ma non primaria) e la Bullock, non sempre a suo agio nella parte.
Non ho letto il libro per cui non so il grado di fedeltà del film al romanzo nè dal punto di vista narrativo né da quello del risalto ai personaggi. Certo nel film la parte da leone la fa il ragazzo, come del resto accadeva anche con Billy Elliot.
Eccezionale la prima parte del film, secondo me c'è una caduta nella parte finale (che coincide grossomodo con quella del colloquio tra madre e figlio). Comunque resta un bel film anche se molto triste.
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regi1991
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martedì 24 luglio 2012
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al di sotto delle aspettative
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Morivo dalla voglia di vederlo, ma mi ha leggermente deluso. Il carattere del ragazzo non permette a pieno di affezionarsi a lui, e il fatto che non si curi della madre non aiuta. Un carattere troppo poco bambino e troppo adulto! Bello il finale e anche il forte legame con il padre. Emozionante, ma non troppo!! 3 stelle che paragonate alle aspettative ne valgono 2
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marco8
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mercoledì 11 luglio 2012
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mi si son cariati tutti i denti
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madonna santa che lentezza. poteva esser molto meglio. del film mi rimane più che altro la storia di un insopportabile e presuntuoso ragazzino che va per tutta new york a rompere i maroni... per di più il giovane attore è di un'antipatia da record... voglio sperare che il libro, che non ho letto, sia migliore. certo che se la premessa è un'autore americano che racconta una storia legata all'11 settembre.....
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roxie luna
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domenica 1 luglio 2012
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molto drammatico, incredibilmente coraggioso
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Esito: ci sono episodi nella vita che cambiano nel profondo, se avete voglia di immergervi in un bambino che cerca suo padre ritrovando voi stessi, guardatelo!
Il padre di Oskar è molto più che un semplice padre: è un a guida, un’ ispirazione, una mano sempre porta.
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Esito: ci sono episodi nella vita che cambiano nel profondo, se avete voglia di immergervi in un bambino che cerca suo padre ritrovando voi stessi, guardatelo!
Il padre di Oskar è molto più che un semplice padre: è un a guida, un’ ispirazione, una mano sempre porta. Offriva al figlio una spinta nelle situazioni di paura e uno stimolo che l’ha reso un ragazzo sempre curioso e alla ricerca della verità.
Nel “giorno più brutto” se ne va lasciandolo con una missione da completare: no stop looking. Non smettere di crecare. E’ così che quando trova nell’armadio del genitore una chiave con un bigliettino con su scritto “Black” il bambino crede che il padre lo stia implorando di trovare cosa apre quella chiave. Inizia in viaggio che lo porterà nei posti più bizzarri di New York, facendo i calcoli più assurdi. Un percorso con cui affrontare molte delle sue paure e a scoprire piano piano che cosa il papà gli ha lasciato chiuso con quella chiave: qualcosa di essenziale per sopravvivere.
Non piangevo così davanti ad una pellicola da tantissimo tempo, ma non per immensa tristezza,ma per sollievo; sarà che il modo in cui Daldry affronta il rapporto padre-figlio mi ha colpita bel profondo, sarà che lascia un messaggio così forte che è impossibile rimanere impAssibile. Per essere un drama ha un ritmo incalzante, una storia che oltre ad essere fisica, è psicologica.
Ho ardetemente desiderato che Tom Hanks fosse mio padre, al punto che mi è dispiaciuto che la sua parte fosse temporalmente così riduttiva, e Sandra Bullock è tronata splendida sul grande schermo.Inutile commentare l’impeccabilità di Thomas.
Alessia Lunardi
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nikitank
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venerdì 29 giugno 2012
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bellissimo
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Ho letto critici che dicono che il romanzo è stato rovinato da questo film....mah dico ma stiamo scherzando??????si sono fumati sicuramente qualcosa di forte perchè non si possono dire certe cavolate...comunque il film è veramente ma veramente bello...Un cosa che maggiormente mi ha colpito sono stati i dialoghi fatti con classe..Per non parlare delle doti recitative del ragazzo...Da vedere assolutamente...
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spike
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lunedì 25 giugno 2012
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strappalacrime
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Il film più triste degli ultimi tempi. Una pellicola che coglie la tragedia di un'intera nazione attraverso la storia dolorosa di una famiglia. Bravi gli attori, buona la regia e la sceneggiatura. Adatto al pubblico in cerca di storie tragiche.
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