m.raffaele92
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mercoledì 9 ottobre 2013
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tenetevi alla larga!
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Un film sconcertante, inafferrabile nel suo sviluppo, se di sviluppo si può parlare.
Mai si é visto massacrare Tolstoj in questo modo. La commistione tra cinema e teatro, quindi tra teatro e vita reale é fallimentare a dir poco, oltreché inutile (poiché tale commistione avrebbe avuto senso se la fonte d'ispirazione avesse avuto origine teatrale, ma così non é per il romanzo omonimo).
Ne esce un trionfo dell'assurdo e dell'insensatezza, mascherato da un'ottimo cast che offre ottime performance indossando ottimi costumi.
Il cambio repentino di set (mostrati apertamente nel loro carattere fittizio) davanti ai nostri occhi é ai limiti del ridicolo, o comunque di sicuro fuorviante.
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Un film sconcertante, inafferrabile nel suo sviluppo, se di sviluppo si può parlare.
Mai si é visto massacrare Tolstoj in questo modo. La commistione tra cinema e teatro, quindi tra teatro e vita reale é fallimentare a dir poco, oltreché inutile (poiché tale commistione avrebbe avuto senso se la fonte d'ispirazione avesse avuto origine teatrale, ma così non é per il romanzo omonimo).
Ne esce un trionfo dell'assurdo e dell'insensatezza, mascherato da un'ottimo cast che offre ottime performance indossando ottimi costumi.
Il cambio repentino di set (mostrati apertamente nel loro carattere fittizio) davanti ai nostri occhi é ai limiti del ridicolo, o comunque di sicuro fuorviante. Non capiamo quasi mai dove si trovino fisicamente i personaggi e ció diventa mano a mano sempre più irritante.
Un film che, date le premesse, avrebbe potuto essere un capolavoro: Joe Wright ha dato prova del suo talento con "Orgoglio e pregiudizio" e non solo, e "Anna Karenina" é un romanzo che si sarebbe prestato benissimo per un adattamento cinematografico.
Da evitare come la peste.
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renato volpone
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sabato 23 febbraio 2013
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la forza dei sentimenti
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Un film davvero coraggioso, un'opera profondamente teatrale che si svolge su di un palcoscenico, dentro ad un quadro, in uno scenario surreale. Bellissima la scelta di stile che ne fa un capolavoro, tanto che si perdona la mancanza di temperamento "russo" dei personaggi. Joe Wright riesce a far emergere con forza le emozioni e i sentimenti raccontati da Tolstoj, anche se il film rimane fondamentalmente "british". Il regista ci apre la scena in un teatro e lì, sul palcoscenico, dietro le quinte, sui soppalchi, nei sotterranei si volge la storia che si apre di volta in volta nella scena successiva, nei palazzi, sulla campagna, nella stazione, sorprendendo lo spettatore che non riesce a capacitarsi di tanta bravura e di tanta bellezza.
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Un film davvero coraggioso, un'opera profondamente teatrale che si svolge su di un palcoscenico, dentro ad un quadro, in uno scenario surreale. Bellissima la scelta di stile che ne fa un capolavoro, tanto che si perdona la mancanza di temperamento "russo" dei personaggi. Joe Wright riesce a far emergere con forza le emozioni e i sentimenti raccontati da Tolstoj, anche se il film rimane fondamentalmente "british". Il regista ci apre la scena in un teatro e lì, sul palcoscenico, dietro le quinte, sui soppalchi, nei sotterranei si volge la storia che si apre di volta in volta nella scena successiva, nei palazzi, sulla campagna, nella stazione, sorprendendo lo spettatore che non riesce a capacitarsi di tanta bravura e di tanta bellezza. I sentimenti ci sono tutti: la forza dell'amore, il contrasto tra l'amore puro e l'amore profano e quanto sottile è la linea che li separa, così come fragile è l'animo umano di fronte alla gelosia, al pregiudizio, all'orgoglio. Incredibilmente lo spettatore si trova a difendere la posizione di ogni personaggio perché ciascuno ha la propria verità e il proprio perdono, solo Anna è condannata da tutti e più di tutti da se stessa, incapace di godere di tutto il grande amore che la circonda. Ogni trasformazione nei sentimenti e nell'animo di Anna è sottolineato dai colori, il bianco, il rosso e il blu che, contrariamente a quanto avviene di solito, ci abbaglia e annienta come annienta la protagonista. Assolutamente da non perdere
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tiziana2013
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domenica 3 marzo 2013
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puro splendore
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Che meraviglia questa versione cinematografica di Anna Karenina! Davvero superlativa. La trama e’ quella del romanzo, ma il film vive e brilla di luce propria, una luce accecante, innovativa e a tratti geniale. Realizzato come se la vicenda si svolgesse in un teatro senza tempo e tra uno e mille luoghi… su un palcoscenico (penso alla differenza con Dogville) claustrofobico e rutilante , simbolo della vita sociale dell’aristocrazia nelle grandi citta’ della Russia prerivoluzionaria, dove regnano convenzioni e pregiudizi, in opposizione agli spazi aperti del mondo rurale, portatore di valori tradizionali e piu’ a misura d’uomo, spazi che si aprono improvvisi sullo schermo, sotto forma di paesaggi innevati, campagne e isbe, il film colora e scava l’anima dell’eroina di Lev Tolstoj che infrange le regole e per questo e’ condannata dalla societa’ e destinata al suicidio, e, di contro, proclama la salvezza dei semplici.
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Che meraviglia questa versione cinematografica di Anna Karenina! Davvero superlativa. La trama e’ quella del romanzo, ma il film vive e brilla di luce propria, una luce accecante, innovativa e a tratti geniale. Realizzato come se la vicenda si svolgesse in un teatro senza tempo e tra uno e mille luoghi… su un palcoscenico (penso alla differenza con Dogville) claustrofobico e rutilante , simbolo della vita sociale dell’aristocrazia nelle grandi citta’ della Russia prerivoluzionaria, dove regnano convenzioni e pregiudizi, in opposizione agli spazi aperti del mondo rurale, portatore di valori tradizionali e piu’ a misura d’uomo, spazi che si aprono improvvisi sullo schermo, sotto forma di paesaggi innevati, campagne e isbe, il film colora e scava l’anima dell’eroina di Lev Tolstoj che infrange le regole e per questo e’ condannata dalla societa’ e destinata al suicidio, e, di contro, proclama la salvezza dei semplici. Questo film e’ un bellissimo fuoco d’artificio dove danzano linguaggio, costumi e scenografia al suono di una colonna sonora sublime in cui un valzer... progressivamente coinvolge tutte le coppie danzanti man mano che i protagonisti passano e procedono nei volteggi, in cui una lettera strappata si trasforma in neve e l’erba riempie ogni spazio del teatro in una sovrapposizione di dimensioni e sentimenti. Quasi un soffio di liberta’. Ogni immagine di questo film e’ veramente un quadro. Gli attori sono tutti bravissimi e magistralmente diretti da Joe Wright.
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babis
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martedì 26 febbraio 2013
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amore e morte
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Sicuramente il film non approfondisce alcuni temi fondamentali trattati nel libro di Tostoj, però la scenografia, i costumi, l'interpretazione degli attori, rendono questo film un bell'esempio di tuffo nel passato. Sinceramente non mi sembra che la Knightley non sia all'altezza, anzi, riesce ad esprimere molto bene il tormento di Anna, divisa tra l'amore per l'amante e l'amore per il figlio, sconcertata dai volti dell'aristocrazia benpensante di fronte al suo gesto di farsi vedere in società, fino alla scelta finale...
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