The Gerber Syndrome: Il contagio

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Un film di Maxi Dejoie. Con Valentina Bartolo, Elisabetta Fischer, Pia Lanciotti, Nicola Marchitiello, Anna Nevander.
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Titolo originale The Gerber Syndrome. Horror, durata 88 min. - Italia 2011. - Videa MYMONETRO The Gerber Syndrome: Il contagio * * 1/2 - - valutazione media: 2,95 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
critichetti giovedì 7 aprile 2016
ci può stare! Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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"The Gerber Syndrome" andrebbe visto da tutti quelli che amano la frase "eh,ma gli italiani non sanno fare film horror",perchè se questi individui guardassero il film,credo proprio che si rimangerebbero il loro insano pregiudizio.Però mentirei se dicessi che è perfetto.Innanzitutto nella sceneggiatura,perchè diciamoci la verità:non è nulla di nuovo,in quanto la tematica del virus che trasforma le persone in zombie e il cui contagio è facilissimo e rapido l'abbiamo vista altre centinaia di volte (e non sempre con dei buoni risultati,vero Asylum?Il vostro "Zombie Apocalypse" faceva davvero schifo),quindi la storia non è nulla di nuovo,Anche l'idea dello zombie movie in mockumentary non è nulla di nuovo,basti pensare a "Rec" (anche se,a onor del vero,i due film non hanno poi così tanto in comune). [+]

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1exlo1 martedì 22 ottobre 2013
aria fresca nel desolante panorama italiano Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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Ero sinceramente molto, ma molto scettico nel vedere questo film. Le premesse per una ciofega pazzesca c'erano tutte, bassissimo buget, produzione italiana, che molto raramente, oggigiorno, ci ha consegnato prodotti anche solo vagamente ricordabili senza vomitare, attori che definire sconosciuti è dire poco, ma... Non sono mai stato più felice di sbagliarmi!!! "The Gerber Syndrome" è davvero un inusuale bel film. Inusuale perchè al centro non c'è la malattia, ma le persone sane. Le loro reazioni, come si adattano e come vivono in un mondo sconvolto da questa misteriosa malattia; bello perchè non ci si annoia! Non si storce mai il naso, alla faccia della filosofia che distingue questo genere di film in o "polpettoni sonnolenti" o "spara spara- ammazza ammazza", L'azione è dosata con il contagocce ma l'impatto emotivo è forte, violento, nudo e crudo, neanche una scena, di uno zombie movie, dove muoiono "decimiliardi" di persone ti trasmette la stessa angoscia che permea questo film, ad esempio quando vedi il cambiamento lento, ma inesorabile della ragazza contagiata, si percepisce il dolore della madre e l'impotenza del padre, realizzate molto meglio che in molte produzione americane dove un attimo prima i genitori piangono per i figli morti, l'attimo dopo falciano infetti armati di bazooka e 5 mitragliatori. [+]

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marco8 mercoledì 1 maggio 2013
85 minuti pazzeschi Valutazione 4 stelle su cinque
88%
No
13%

Nel suo nuovissimo genere davvero notevole. In un'Italia non più capace di produrre cose interessanti, questo film lo è. Eccome!!!! Sembra vero più del vero.

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winstonrosse mercoledì 17 aprile 2013
film interessante ma la sceneggiatura è debole Valutazione 3 stelle su cinque
55%
No
45%

Mi sono sempre piaciuti gli horror e l'altra sera, allettato dall'anteprima di mymovies, ho deciso di guardare questo film italiano (?) di cui da un po' di tempo sentivo parlare in rete. Più che altro perchè tra me e me ho pensato: "toh, un film indipendente che viene distribuito! vediamo se ne vale la pena".
Sapevo che si trattava di un mockumentary ma mi aspettavo qualcosa sul genere di Rec o al massimo Paranormal Activity. Invece, gradita sorpresa, scopro che il film è un vero e proprio (finto) documentario. Talmente realistico che a tratti ho pensato che alcune situazioni riportate fossero vere. La tematica del virus che contagia l'umanità è vista e stravista, questo è vero, però qui vengono approfonditi alcuni aspetti originali: la scoperta, il successivo dramma e la lotta alla malattia all'interno di una famiglia. [+]

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tundercane martedì 16 aprile 2013
ripartiamo da qui Valutazione 4 stelle su cinque
87%
No
13%

In questi ultimi anni, in Italia, confrontarsi con il genere è davvero un azzardo, per non dire (a livello produttivo) un salto nel buio. Ci provano da alcuni anni i Manetti Bros e da un po' meno tempo Zampaglione con ottimi risultati. Già, perchè in questo paese un ottimo risultato viene considerato anche solo riuscire a farsi distribuire. Se poi questo film viene anche venduto/distribuito all'estero beh, in questo caso si rasenta il miracolo. Con questi presupposti mi sono armato di tanta pazienza e buone intenzioni e ho affrontato la visione di The Gerber Syndrome...
Devo dire che sono rimasto piacevolmente stupito. Davvero interessante questo film dell'esordiente Maxì Dejoie. [+]

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sonoautarchico martedì 16 aprile 2013
e ora qualcosa di completamente diverso... Valutazione 4 stelle su cinque
88%
No
13%

Guardando questo film ho pensato: "cosa c'entra con il panorama cinematografico che normalmente registi e produttori italiani ci propinano?". Non si tratta di una commedia nè di un film sulla seconda guerra mondiale o sulla mafia. Non parla di giovani disoccupati in crisi nè di coppie di trentenni con problemi esistenziali. E' un mockumentary, un finto documentario. Un genere davvero inconsueto da queste parti. E questo, per me, è già una cosa notevole. Entrando nel merito, l'opera di Dejoie coinvolge emotivamente fin dal primo minuto anche grazie all'ottima colonna sonora che accompagna in modo preciso l'evolversi della storia. Decisamente molto convincenti gli attori. [+]

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no_data martedì 16 aprile 2013
w il cinema indipendente e di genere, rinasci ita! Valutazione 5 stelle su cinque
75%
No
25%


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lukemc67 martedì 16 aprile 2013
pochi mezzi, tante buone idee e un grande assente Valutazione 3 stelle su cinque
85%
No
15%

Non è uno zombie-movie né un horror in senso stretto: in questo senso deluderà senz'altro i fans del genere; l'autore invece decide intelligentemente di concentrarsi sulla parte più emotiva rappresentata dalle reazioni al contatto con la malattia. Reazioni individuali, collettive e mass-mediatiche. Se è innegabile l'influenza del primissimo Cronenberg, di Deodato, dello stesso Romero, ma anche di una pellicola maledetta come "C'est arrivé près de chez vous" e, soprattutto, del "Blair Witch Project" e di "Rec", il film presenta tutti i suoi limiti non nella scarsezza di budget (che, anzi, ne rappresenta il punto di forza!), né tantomeno nel brillante gioco attoriale o nella eccellente fotografia "simil-televisivo-amatoriale", bensì proprio nella limitatezza nel quale viene segregato il ruolo della troupe televisiva. [+]

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no_data lunedì 15 aprile 2013
meglio di altri horror Valutazione 3 stelle su cinque
78%
No
22%

Sinceramente come horror ho visto film più blasonati molto peggiori, per esempio gli ultimi ZOMBI girati anche dallo stesso Romero,e anche i vari secuel de l'esorcista. il film effettivamente raggiunge l'obbiettivo da lui postosi, quello di lasciare lo spettatore nel dubbio che il morbo esisti veramente e che si fosse davanti ad un vero film documentario. Per come sia girato non si può proprio condannarlo assolutamente i miracoli con pochi mezzi non si fanno, e l'unico sistema per non cadere nel ridicolo era proprio quello di girarlo come se fosse un documentario vero e proprio ,tutto sommato un film che si può decisamente vedere.

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dian71cinema lunedì 15 aprile 2013
una sceneggiatura alla "montale" ? Valutazione 1 stelle su cinque
12%
No
88%

CERTAMENTE NON SI ISPIRA AL GRANDE LETTERATO..MA MI ALLETTAVA L'IDEA DEL PARAGONARE QUESTA IDEA CINEMATOGRAFICA CON L'ERMETISMO DI MONTALE.. O IL PESSIMISMO COSMICO LEOPARDIANO..O IL DECADENTISMO DEL PIRANDELLO.. INSOMMA.. NON ESISTE SPERANZA IN QUESTO FILM CHE SI ACCOSTA AL GENERE "CATASTROFICO". PER QUANTO DUOLE SOTTOLINEARLO ANCHE PER I RISULTATI OTTENUTI NONOSTANTE LA CERTA BUONA "SPERANZA" DI REALIZZARE UN BUON PRODOTTO.
 SI AFFRONTA UNA TEMATICA GIA' AFFRONTATA.. I VIRUS, IL CONTAGIO SEMPRE PIU' INCONTENIBILE FRA GLI ESSERI UMANI..E LO SI FA CON CENNI DI UNA VERA PANDEMIA "EUROPEA", PROBABILMENTE MONDIALE.. MA BASTA ACCOSTARE UN EGREGIO LAVORO DI QUESTA TIPOLOGIA (48 ORE DOPO DI DANNY BOYLE PER CITARNE UNO FAMOSO), PER RENDERSI CONTO DELLA FRAGILITA' DI QUEST'ULTIMO. [+]

[+] 48 ore dopo??? (di tundercane)
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