The Gerber Syndrome: Il contagio |
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Un film di Maxi Dejoie.
Con Valentina Bartolo, Elisabetta Fischer, Pia Lanciotti, Nicola Marchitiello, Anna Nevander.
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Titolo originale The Gerber Syndrome.
Horror,
durata 88 min.
- Italia 2011.
- Videa
MYMONETRO
The Gerber Syndrome: Il contagio
valutazione media:
2,94
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ci può stare!di critichettiFeedback: 7056 | altri commenti e recensioni di critichetti |
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giovedì 7 aprile 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"The Gerber Syndrome" andrebbe visto da tutti quelli che amano la frase "eh,ma gli italiani non sanno fare film horror",perchè se questi individui guardassero il film,credo proprio che si rimangerebbero il loro insano pregiudizio.Però mentirei se dicessi che è perfetto.Innanzitutto nella sceneggiatura,perchè diciamoci la verità:non è nulla di nuovo,in quanto la tematica del virus che trasforma le persone in zombie e il cui contagio è facilissimo e rapido l'abbiamo vista altre centinaia di volte (e non sempre con dei buoni risultati,vero Asylum?Il vostro "Zombie Apocalypse" faceva davvero schifo),quindi la storia non è nulla di nuovo,Anche l'idea dello zombie movie in mockumentary non è nulla di nuovo,basti pensare a "Rec" (anche se,a onor del vero,i due film non hanno poi così tanto in comune).Un'altra cosa che ho trovato fastidiosa (anche se è solo una minuzia,ma tant'è) è il nome della malattia che non mi sarebbe dispiaciuto,per rendere più realistico il film,che venisse "italianizzato" in "Il morbo di Gerber" o simili,visto che in Italia siamo abituati a italianizzare i nomi delle malattie (anche se riconosco che questo vuol dire essere troppo fiscali).Ma c'è una cosa che rende il film veramente bello:l'incredibile realismo.La fotografia è un pò sporca (ed essendo per la maggior parte riprese destinate alla televisione ci sta),ma soprattutto la storia,anche se ripeto non è nulla di originale,è resa molto bene e risulta davvero credibile.Inoltre gli attori stessi sono molto bravi a non far sembrare troppo finti i loro racconti e questo non è mai facile.Altra intuizione semplice ma geniale è stato l'nserimento del personaggio del medico che spiega la diffusione del morbo:non solo l'attore è bravo,ma quel che è meglio è che ci sta in pieno:alzi la mano chi ha visto un solo servizio in televisione che parla di malattie in cui non ci sia il dottore speciliasta di turno che ne spiega i sintomi e le cure.E ripeto:essendo un documentario destinato alla tv,è assolutamente perfetto.Il film alla luce di questo meriterebbe le quattro stelle,ma mi sono fermato a tre solo perchè una cosa che non ho gradito (e questa se vogliamo è una pecca più grave delle due sopra citate) gli effetti speciali.Certo,capisco che i soldi erano pochi ed effettivamente per il budget che avevano a disposizione sono anche più o meno decenti,ma si vede che sono finti e rovinano quell'aurea di realismo pazzesco che il film riesce a creare.Ad ogni buon conto spero di rivedere il regista e la sua squadra nuovamente all'opera,magari con una somma a disposizone più cospicua.Se con quattro monete sono riusciti a creare questo film,sono convinto che con più denaro potrebbero fare un vero capolavoro
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