zapper
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sabato 21 maggio 2011
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bel film...forse il migliore( dopo il il primo)
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Se il primo film era l'inizio di una saga via via affievolitasi negli episodi successivi, questo qui è una "rinascita"...Oltre al cambio di regista(da Gore Verbinsky a Rob Marshall, decisamente promosso) il quarto capitolo della serie presenta anche delle "new entries" nel cast( Penelope Cruz e Ian McShane, buona interpretazioni le loro rispettivamente di Angelina e Barbanera) che vanno praticamente a sostituire Orlando Bloom e Keira Knightley. Immancabile ovviamente la presenza del sempre ottimo Johnny Depp nel ruolo del capitan Jack Sparrow e di Geoffry Rush in quello del capitano Barbossa. Il film, in fondo, segue le linee degli altri ma le novità e una sceneggiatura davvero buona confenzionano un film davvero godibile e avvincente.
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Se il primo film era l'inizio di una saga via via affievolitasi negli episodi successivi, questo qui è una "rinascita"...Oltre al cambio di regista(da Gore Verbinsky a Rob Marshall, decisamente promosso) il quarto capitolo della serie presenta anche delle "new entries" nel cast( Penelope Cruz e Ian McShane, buona interpretazioni le loro rispettivamente di Angelina e Barbanera) che vanno praticamente a sostituire Orlando Bloom e Keira Knightley. Immancabile ovviamente la presenza del sempre ottimo Johnny Depp nel ruolo del capitan Jack Sparrow e di Geoffry Rush in quello del capitano Barbossa. Il film, in fondo, segue le linee degli altri ma le novità e una sceneggiatura davvero buona confenzionano un film davvero godibile e avvincente...il migliore della serie dopo il primo!
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luca dean
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sabato 21 maggio 2011
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pirati dei caraibi - oltre i miei confini
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Bellissimo film! Sinceramente pensavo ke mi avrebbe deluso essendo il quarto della saga, ma mi ha sorpreso e gran parte del film l'ho seguita letteralmente a bocca aperta..
Devo dire xò ke sì sarei contento se facessero un quinto film, ma accetterei mlt volentieri (e secondo me è meglio) se la saga finisse in qst md xkè penso ke un quinto episodio potrebbe essere un flop e rovinare così qst bellissima saga..
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johnkramer91
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sabato 21 maggio 2011
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carino
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joker 91
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sabato 21 maggio 2011
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buon prodotto
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un film ben fatto anche se lontano anni luce dai 3 di verbinsky. Marshall crea un buon film molto semplice lontano dalla spettacolarità a cui verbinsky ci aveva abituato ed anche gli amori sono meno struggenti rispetto ai primi 3 episodi,la spettacolarità comunque è presente con una prova di depp sempre maestosa ed un bravissimo Geoffrey rush mentre un po sottotono ian mcshane,la cruz se la cava bene. Un buon film ma inferiore ai prodotti di verbinsky ed non aggiunge nulla di nuovo
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manu-ghi
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venerdì 20 maggio 2011
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i pirati non stancano. non ancora.
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Come tutte le saghe cinematografiche di grande fortuna, anche Pirati dei Caraibi non poteva mancare di un seguito. E se film come Prince of Persia o L'Apprendista Stregone non sono stati in grado di innescare nuovamente la macchina produttiva disneyana, di certo il buon vecchio Johnny aveva tutte le qualità.
Ad ogni modo, come tutti i seguiti, anche questo susciterà reazioni opposte: da una parte coloro che lo apprezzeranno, dall’altra quelli che rimpiangeranno la vecchia trilogia. Molte cose sono cambiate, a cominciare dalla regia, per passare poi agli attori, principali e non. Ma è anche vero che molte cose sono rimaste le stesse. La produzione è ancora affidata a Jerry Bruckheimer, e la sceneggiatura è sempre di Ted Elliot e Terry Rossio.
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Come tutte le saghe cinematografiche di grande fortuna, anche Pirati dei Caraibi non poteva mancare di un seguito. E se film come Prince of Persia o L'Apprendista Stregone non sono stati in grado di innescare nuovamente la macchina produttiva disneyana, di certo il buon vecchio Johnny aveva tutte le qualità.
Ad ogni modo, come tutti i seguiti, anche questo susciterà reazioni opposte: da una parte coloro che lo apprezzeranno, dall’altra quelli che rimpiangeranno la vecchia trilogia. Molte cose sono cambiate, a cominciare dalla regia, per passare poi agli attori, principali e non. Ma è anche vero che molte cose sono rimaste le stesse. La produzione è ancora affidata a Jerry Bruckheimer, e la sceneggiatura è sempre di Ted Elliot e Terry Rossio. E poi c'è il jolly-Johnny.
Indubbio è che il film non supera la grandezza del primo Pirati dei Caraibi. Né il successo de Ai confini del mondo. Ma la domanda da porsi è: era davvero questa l’intenzione?
Da come il film viene presentato parrebbe di no. E forse anche a ben ragione: Oltre i confini del mare (anche qui la traduzione italiana è quanto mai libera e altisonante, come lo fu già per il poetico, ma privo di senso, La maledizione della prima luna), dalla sua, non aveva l’obbligo di costruirsi un mito, poiché il mito già c’era. E questo lo si evince fin dalle prime scene, anzi, fin dall’entrata - teatrale, appunto - di Jack Sparrow. Al pari dei più grandi eroi del cinema, il suo ingresso è atteso, ricco di suspense, e basta vedere l’entrata in scena di Indiana Jones nel suo quarto capitolo, per fare un parallelismo e rendersi conto della somiglianza. Il mito già c'è, non serve ricrearlo. D’altro canto questo Pirati non aveva neanche l’ambizione di superare Ai confini del mondo: sfida troppo ardua con un kolossal di tale portata, e di certo impensabile per un seguito la cui continuazione dipenderà, appunto, dal suo esito.
Tali premesse si vedono lungo tutto l’arco del film. Gli elementi ci sono tutti: intrighi, una storia appassionante, anche qui non scevra delle macchinose complessità ormai tipiche di questa saga, le mire personali dei vari personaggi e così via. Ma tutto si mantiene sempre sulla stessa lunghezza d’onda. Non si tenta di fare salti epici, ma proprio perché non si vuole farlo. Ian McShane-Barbanera non potrà mai sperare di superare Davy Jones, così come Penélope Cruz (bravissima, indubbiamente) non ha la fortuna di Keira Knightley. Una cosa che forse fa rimpiangere è il ruolo di Geoffrey Rush, menomato e pertanto privo di quella forza che lo aveva reso un personaggio di tutto rispetto nella prima trilogia. E Gibbs, da solo (anche con l’aiuto di qualche new entry) non riesce a compensare la mancanza di Pintel e Ragetti e del resto della vecchia ciurma.
Consci di tutto ciò, si è comunque tentato di fare un film godibile (Johnny rimane lo Sparrow di sempre, e vederlo in azione è un piacere), ma che non brillasse di nessuna luce particolare. E il prodotto che ne è uscito conferma le aspettative. In una scala da uno a cinque si mantiene nella norma: impensabile dargli due stelle, poiché non le merita, ma nemmeno quattro, poiché risulterebbe eccessivo.
L’intento della Disney è dunque raggiunto: i pirati non stancano. Non ancora, perlomeno. E se il pubblico lo vorrà, lei gli darà ciò che ha sempre voluto: panem et circensem.
L'unica vera pecca è il 3d: c'è, indubbiamente. Ma 10 euro o più (poiché quello è il prezzo, grossomodo) per un seguito, sono forse un po’ troppi.
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manu-ghi
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venerdì 20 maggio 2011
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i pirati non stancano. non ancora
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Come tutte le saghe cinematografiche di grande fortuna, anche Pirati dei Caraibi non poteva mancare di un seguito. E se film come Prince of Persia o L'Apprendista Stregone non sono stati in grado di innescare nuovamente la macchina produttiva disneyana, di certo il buon vecchio Johnny aveva tutte le qualità.
Ad ogni modo, come tutti i seguiti, anche questo susciterà reazioni opposte: da una parte coloro che lo apprezzeranno, dall'altra quelli che rimpiangeranno la vecchia trilogia. Molte cose sono cambiate, a cominciare dalla regia, per passare poi agli attori, principali e non. Ma è anche vero che molte cose sono rimaste le stesse. La produzione è ancora affidata a Jerry Bruckheimer, e la sceneggiatura è sempre di Ted Elliot e Terry Rossio.
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Come tutte le saghe cinematografiche di grande fortuna, anche Pirati dei Caraibi non poteva mancare di un seguito. E se film come Prince of Persia o L'Apprendista Stregone non sono stati in grado di innescare nuovamente la macchina produttiva disneyana, di certo il buon vecchio Johnny aveva tutte le qualità.
Ad ogni modo, come tutti i seguiti, anche questo susciterà reazioni opposte: da una parte coloro che lo apprezzeranno, dall'altra quelli che rimpiangeranno la vecchia trilogia. Molte cose sono cambiate, a cominciare dalla regia, per passare poi agli attori, principali e non. Ma è anche vero che molte cose sono rimaste le stesse. La produzione è ancora affidata a Jerry Bruckheimer, e la sceneggiatura è sempre di Ted Elliot e Terry Rossio. E poi c'è il jolly-Johnny.
Indubbio è che il film non supera la grandezza del primo Pirati dei Caraibi. Né il successo de Ai confini del mondo. Ma la domanda da porsi è: era davvero questa l'intenzione?
Da come il film viene presentato parrebbe di no. E forse anche a ben ragione: Oltre i confini del mare (anche qui la traduzione italiana è quanto mai libera e altisonante, come lo fu già per il poetico, ma privo di senso, La maledizione della prima luna), dalla sua, non aveva l'obbligo di costruirsi un mito, poiché il mito già c'era. E questo lo si evince fin dalle prime scene, anzi, fin dall'entrata - teatrale, appunto - di Jack Sparrow. Al pari dei più grandi eroi del cinema, il suo ingresso è atteso, ricco di suspense, e basta vedere l'entrata in scena di Indiana Jones nel suo quarto capitolo, per fare un parallelismo e rendersi conto della somiglianza. Il mito già c'è, non serve ricrearlo. D'altro canto questo Pirati non aveva neanche l'ambizione di superare Ai confini del mondo: sfida troppo ardua con un kolossal di tale portata, e di certo impensabile per un seguito la cui continuazione dipenderà, appunto, dal suo esito.
Tali premesse si vedono lungo tutto l'arco del film. Gli elementi ci sono tutti: intrighi, una storia appassionante, anche qui non scevra delle macchinose complessità ormai tipiche di questa saga, le mire personali dei vari personaggi e così via. Ma tutto si mantiene sempre sulla stessa lunghezza d'onda. Non si tenta di fare salti epici, ma proprio perché non si vuole farlo. Ian McShane-Barbanera non potrà mai sperare di superare Davy Jones, così come Penélope Cruz (bravissima, indubbiamente) non ha la fortuna di Keira Knightley. Una cosa che forse fa rimpiangere è il ruolo di Geoffrey Rush, menomato e pertanto privo di quella forza che lo aveva reso un personaggio di tutto rispetto nella prima trilogia. E Gibbs, da solo (anche con l'aiuto di qualche new entry) non riesce a compensare la mancanza di Pintel e Ragetti e del resto della vecchia ciurma.
Consci di tutto ciò, si è comunque tentato di fare un film godibile (Johnny rimane lo Sparrow di sempre, e vederlo in azione è un piacere), ma che non brillasse di nessuna luce particolare. E il prodotto che ne è uscito conferma le aspettative. In una scala da uno a cinque si mantiene nella norma: impensabile dargli due stelle, poiché non le merita, ma nemmeno quattro, poiché risulterebbe eccessivo.
L'intento della Disney è dunque raggiunto: i pirati non stancano. Non ancora, perlomeno. E se il pubblico lo vorrà, lei gli darà ciò che ha sempre voluto: panem et circensem.
L'unica vera pecca è il 3d: c'è, indubbiamente. Ma 10 euro o più (poiché quello è il prezzo, grossomodo) per un seguito, sono forse un po' troppi.
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vales.
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venerdì 20 maggio 2011
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da vedere?
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io non l'ho ancora visto, ma non mi sorprendono tutti questi giudizi negativi: già dal trailer si capisce che è monotono, a cominciare dall'ormai nauseante musica che non cambia dal primo...
[+] assolutamente sconsigliato...
(di francesco ionadi)
[ - ] assolutamente sconsigliato...
[+] oltre il trailer
(di drekezit)
[ - ] oltre il trailer
[+] anche il 4 è da vedere...
(di johnny94)
[ - ] anche il 4 è da vedere...
[+] colonna sonora che piace non si cambia!
(di hilarya)
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francesco89
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venerdì 20 maggio 2011
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insipido.
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Squadra che vince non si cambia (o quasi).
Dopo una trilogia ben riuscita che ha racimolato milioni e milioni in giro per il mondo ecco che quel geniaccio di Bruckheimer, dopo avere perso vecchio regista (Verbinski...che ci abbia visto lungo?) e parte del precedente cast ( la Knightley ainoi!), ritenta il colpaccio e produce l'ennesimo, posticcio e banalotto sequel dei sequel (di una nuova futura trilogia).
Sei i primi 3 capitoli posso dirsi riusciti, avvincenti e capaci di attrarre un pubblico misto innalzando i toni (sempre nei limiti dei ratings), di questo "Oltre i confini del mare" non si può dire esattamente lo stesso; ci si trova d'innanzi ad un capitolo quasi a sè, più opaco e prolisso dei precedenti.
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Squadra che vince non si cambia (o quasi).
Dopo una trilogia ben riuscita che ha racimolato milioni e milioni in giro per il mondo ecco che quel geniaccio di Bruckheimer, dopo avere perso vecchio regista (Verbinski...che ci abbia visto lungo?) e parte del precedente cast ( la Knightley ainoi!), ritenta il colpaccio e produce l'ennesimo, posticcio e banalotto sequel dei sequel (di una nuova futura trilogia).
Sei i primi 3 capitoli posso dirsi riusciti, avvincenti e capaci di attrarre un pubblico misto innalzando i toni (sempre nei limiti dei ratings), di questo "Oltre i confini del mare" non si può dire esattamente lo stesso; ci si trova d'innanzi ad un capitolo quasi a sè, più opaco e prolisso dei precedenti.
Premetto, il prodotto è valido per un intrattenimento leggero ma quando alle spalle hai capitoli come i precedenti il confronto non può che essere naturale e sotto questo punto di vista la scommessa può dirsi "persa" (qualitativamente parlando, da un punto di vista monetario sarà un successone, Depp docet); la pellicola non ha particolari colpe, d'altronde il cast è di buon livello (un sempre bravo Rush, inimitabile Depp ma è Barbanera molto spesso a rubare la scena mentre la Cruz è l'unica nota stonata, completamente fuori ruolo [...Knightley regna]) e la regia non deve compiere salti mortali particolari in quanto sorretta da ottimi effetti visivi e dalla solita, maestosa colonna sonora made in Zimmer.
Quello che non fila in questo nuovo episodio e la sceneggiatura/storia, decisamente poco orginale (eccezion fatta per l'ottima rappresentazione delle fetta di storia con le sirene assassine) e troppo sfilacciata verso il finale (personaggi che entrano ed escono da un "portale" magico senza particolari spiegazioni, risoluzione rapida del duello finale) non creando il giusto pathos nello spettatore.
Ci si diverte, si sorride a vedere il (solito) Jack Sparrow e si rimane positivamente colpiti dalla rappresentazione di navi, paesaggi e combattimenti (per terra o per mare che sia) ma non ci si affezziona del tutto alla storia; Ok, il Capitano è il Capitano ma, tolto lui, il circondario non convince quindi o si è fan sfegatate di J. Depp o si attenderà di vedere la fine con un pò "impazienza" tra un sorrisetto e sensi di déjà vu.
Il soldoni questo capitolo, che a ben pensarci può considerarsi tranquillamente uno "spin-off" della saga (salvo alcuni dettagli, ovviamente), lascia un pò delusi.
Portateci i figlioletti piccoli o le fan del bel Sparrow ma, vecchi fan della precedente saga, non aspettatevi più di tanto perchè rimarrete a bocca asciutta.
Il 3D? facciamoci una risata che è meglio.
Promosso con riserva.
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[+] esatto
(di tiamaster)
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(di hidalgo)
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francuccio
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giovedì 19 maggio 2011
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johnny depp......alias il pirata dei caraibi!!
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Come il resto degli altri film è assolutissimamente un film da vedere soprattutto per l'ambientazione.......fiabesco, affascinante.....PIRATESCO!
Tutti gli attori bravi e.............
BELLO
[+] d'accordissimo con te
(di el corridor)
[ - ] d'accordissimo con te
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silvia91kisses
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giovedì 19 maggio 2011
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comprendi?
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Bello bello bello bello niente da dire bellissimo!!!
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