eugen
|
domenica 30 luglio 2023
|
smentisce il cliche''del woody "intellettualistico"
|
|
|
|
"Midnight in Paris"(di Woody Allens, integralmente, per soggetto, screenplay, regia, come sempre anche co.-compositizone ed esecurazione delle musiche, 2011), decisamente si coferma un film importante, che, anzi , smentisce il cliche'di un Woody Allen"intellettualisico"(il che e'diverso da intelettuale, beninteso)che sarebbe interessato a produrre raffinati film con dialoghi molto"intellettuali"dove il "Witz"rasenterebbe il gioco di parole"chiuso"a certe fasce di pubblico, appuhnto, meno acculturate e meno"inteellettuali". Il gioco temporale, con relativa produzione dialogica, per cui Gil, sceneggiatore hollywoodiano in crisi"crrativa"a Parigi, di notte, entra in una dimensione diversa, da anni 1920, frequentando Cocteau, Picasso, Bunuel, ma soprattutto Hemingway, Scott Fitzgerald, la Stein, ossia dei suoi colelghi scrittori di altro tempo e di viersa formazione, per arricchisrsi culturalemtne, anche rispetto alla riperitivita'e relativa"pochezza"della cultura made in the USA, si lega pineamente al suo escapismo emotivo.
[+]
"Midnight in Paris"(di Woody Allens, integralmente, per soggetto, screenplay, regia, come sempre anche co.-compositizone ed esecurazione delle musiche, 2011), decisamente si coferma un film importante, che, anzi , smentisce il cliche'di un Woody Allen"intellettualisico"(il che e'diverso da intelettuale, beninteso)che sarebbe interessato a produrre raffinati film con dialoghi molto"intellettuali"dove il "Witz"rasenterebbe il gioco di parole"chiuso"a certe fasce di pubblico, appuhnto, meno acculturate e meno"inteellettuali". Il gioco temporale, con relativa produzione dialogica, per cui Gil, sceneggiatore hollywoodiano in crisi"crrativa"a Parigi, di notte, entra in una dimensione diversa, da anni 1920, frequentando Cocteau, Picasso, Bunuel, ma soprattutto Hemingway, Scott Fitzgerald, la Stein, ossia dei suoi colelghi scrittori di altro tempo e di viersa formazione, per arricchisrsi culturalemtne, anche rispetto alla riperitivita'e relativa"pochezza"della cultura made in the USA, si lega pineamente al suo escapismo emotivo.sentimentale, per il fatto che si trova in crisi con la fdanzata, che notoriamente ha altre relazioni, ma soprattutto e'molto scontenta di lui e del suo"attendismo"relativamente al matrinonio, dove anche il decalage ecionomico gioca un ruolo significativo., In parte"autobiografico", sempre che non si intenda il termine in senso restrittivo.letterale, "Midnight in Paris"ci riporta a un Allen che sa collegare emotivita'e ricerca culturale in una sintesi armonica piena, dove nessuno dei due elementi viene a sopprimere l'altro o a prevaricare sulll'altro. Forse come non accadeva negli ultimi vent'anni, "Midnight"ci mostra un Allen capace pienamente di armonizzare"romanticismo"(anche qui il termine e'da intendere e da analizare al di fuori di molto discutibili lettura semplificanti e arbitrarie)e ricerca culturale. Owen Wilson,Rachel Adams, Michael Sheen, Marion Cotillard e gli/le altri(e sono assolutamente adatti(e air risepettivi ruoli, come anche chi rende i perosnaggi famosi della cultura: Kathy Bates e 'una Gertrude Stein perfetta, come anche Manuel di Fozo Bo(Picasso), Tom Hiddelston(Scott Fitzgerlad), Corey Stoll(Hemingwayin un film, una volta tanto, giustamnete riconosciuto e apprezzato anche a livello critico e di remi che gli sono stati attribuiti. Eugen
[-]
|
|
[+] lascia un commento a eugen »
[ - ] lascia un commento a eugen »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
domenica 10 gennaio 2021
|
woody intrigante
|
|
|
|
"Midnight in Paris"(2011, di WOody ALlen, ovviamente integralmente, sogggetto, sceneggiatura, regia)è film che si basa sulla time-machine, con uno scrittore di oggi, in Parigi in vacanza (ma con l'9ntenzione di dirmorarvi), con la sua gilr-friend e i genitori di lei e con due amici della ragazza che a lui non piacciono(p anche geloso dlel'ex-compagno di college di lei). Casualnente, durante le serate passeggiando da solo, con alcuni rinotocchi di campana dopo midnight una carrozzza lo preleva e si trova catapulato negli anni 1920 , sempre della Ville Lumiére, conoscendo Scott Fitzgerald, Hemingway, Faulkner, Dali , Picasso, Bunuel, Cole Porter e relative donne, con una delle quali ha quasi una relazione, ma conosce anche Getrude Stein, cui fa leggere il suo romanzo(in genere lavora a Hollywood, scrivendo screenplays).
[+]
"Midnight in Paris"(2011, di WOody ALlen, ovviamente integralmente, sogggetto, sceneggiatura, regia)è film che si basa sulla time-machine, con uno scrittore di oggi, in Parigi in vacanza (ma con l'9ntenzione di dirmorarvi), con la sua gilr-friend e i genitori di lei e con due amici della ragazza che a lui non piacciono(p anche geloso dlel'ex-compagno di college di lei). Casualnente, durante le serate passeggiando da solo, con alcuni rinotocchi di campana dopo midnight una carrozzza lo preleva e si trova catapulato negli anni 1920 , sempre della Ville Lumiére, conoscendo Scott Fitzgerald, Hemingway, Faulkner, Dali , Picasso, Bunuel, Cole Porter e relative donne, con una delle quali ha quasi una relazione, ma conosce anche Getrude Stein, cui fa leggere il suo romanzo(in genere lavora a Hollywood, scrivendo screenplays).. Praticamente "viaggia"nell'epoca che ama, che predilige, ritenendola la più creativa(come dargli torto? Tutta la grnade avanguardia storica nasce in quegli anni, dall surrealismo al futurismo, all'espressionismo). A un certo punto la sua"dissociazione"insospettisce il padre conservatore della sua girl-friend, che lo sospetta di tradire la figlia e lo fa pedinare da un detective, che, però, "scompare nel nulla"... Decisamente bella, questa"riscoperta"della città affascinante e evocatrice di tante sujggestioni, con un uso della"time machine"per nulla"avanguardistica"dal punto di vista della tecnica cinematografica, dove il "surrealismo"è tutto nella concezione, non espresso tecnicamente, appunto. Lo scrittore finirà per consigliare a Bunuel(che allora faceva film con Dalì, tra l'altro)la scena che sarà nel molto piùtardivo "El Angel Exterminador"(1963)nel quale i protaognisti non riescono più a uscire dalla sala di un ristorante, ma Bunuel,, stupito, gli chiede il perché di tale"blocco"... Quando sembrava che il film prendesse un po'la piega della"carrellata"sugli amori culturali di Woody, tutto cambia e si vedrà una scelta originalssima, che concilia i due tempi, le due epoche, senza in qualche modo optare per l'una o per l'altra. Owen WIlson, Rachel Mc Adams, ma anche Kathy Bates, Adrien Body, molti /e altri(e interpreti, in un film di rara intelligenza, di grande qualità anche sul piano fotografico(darius Khondij), ma anche con il "corredo"(che è molto pià di questo)di musiche straordinarie, come peraltro sempre in Allen, eglis tesso musicista, COle Porter, musiche d'epoca(primo ventennio del 1900)e altro ancrora, El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|
mercoledì 6 gennaio 2021
|
l'auto magica
|
|
|
|
Da quel che ho visto si tratterebbe di una Peugeot Type 174, piuttosto di una Bentley
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
steffa
|
giovedì 21 maggio 2020
|
frivolo e geniale +++++
|
|
|
|
non sapevo nulla su questo film e vederlo è stata una piacevolissama sorpresa, sceneggiatura, ambientazioni, fotografia e cast davvero perfetti +++++
|
|
[+] lascia un commento a steffa »
[ - ] lascia un commento a steffa »
|
|
d'accordo? |
|
steffa
|
giovedì 21 maggio 2020
|
frivolo e geniale +++++
|
|
|
|
non sapevo nulla su questo film e vederlo è stata una piacevolissama sorpresa, sceneggiatura, ambientazioni, fotografia e cast davvero perfetti +++++
|
|
[+] lascia un commento a steffa »
[ - ] lascia un commento a steffa »
|
|
d'accordo? |
|
|
sabato 16 maggio 2020
|
mancanza di sensibilità
|
|
|
|
Chiedo scusa, ma proprio non comprendo come si possa non citare nella recensione la bravissima e affascinantissima Marion Cotillard? E anche come non comprendere “l’incanto” che provoca questo film. Incanto che è il massimo fine di ogni opera d’arte. Grazie. Carlo Boggi
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
giovanni
|
domenica 29 dicembre 2019
|
woody allen al suo meglio
|
|
|
|
Woody Allen è un Federico Fellini americano, e in questo film dà il massimo. Il film delizioso è originale, seducente, divertente e pure romantico.
|
|
[+] lascia un commento a giovanni »
[ - ] lascia un commento a giovanni »
|
|
d'accordo? |
|
mauro
|
domenica 13 marzo 2016
|
un'idea troppo limitata
|
|
|
|
A me sembra che il film dimostri tutta l'incapacità degli americani a capire l'Europa, il protagonista si trova a Parigi, la ama, sogna di trasferircisi, ma non si accorge che con quella cità lui non c'entri nulla. Quello che a lui interessa è materializzare il suo ideale artistico, romantico di Parigi, non tanto viverla per quello che sia, come gli interessa vviere in una dimensione diversa dal presente che non gli piace, non lo appaga in tutto e per tutto. L'idea è molto bella, è ben recitato, anche se Owen è stato più brillante in altri film, qui si limita a fare lo spaesato, il sorpreso, per l'intera pellicola e questo a me ha annoiato abbastanza questa caratterizzazione del suo personaggio.
[+]
A me sembra che il film dimostri tutta l'incapacità degli americani a capire l'Europa, il protagonista si trova a Parigi, la ama, sogna di trasferircisi, ma non si accorge che con quella cità lui non c'entri nulla. Quello che a lui interessa è materializzare il suo ideale artistico, romantico di Parigi, non tanto viverla per quello che sia, come gli interessa vviere in una dimensione diversa dal presente che non gli piace, non lo appaga in tutto e per tutto. L'idea è molto bella, è ben recitato, anche se Owen è stato più brillante in altri film, qui si limita a fare lo spaesato, il sorpreso, per l'intera pellicola e questo a me ha annoiato abbastanza questa caratterizzazione del suo personaggio. Una debolezza del film è che se ti permetti il lusso dis comodare certi personaggi, beh allora devi farli rivivere in modo più profondo e completo, non basta farne una caricatura. Credo che queso sia u film americano per americani, un europeo che abia visto Parigi non si accontenta di ricostruzioni memorabilia, oppure delle cartoline simil espressioniste. Una pellicola che di fatto ha sì una sceneggiatura interessante ed originale, ma sviluppata pocoed anche un po' troppo ambiziosa, è un pochino "una notte al museo" certo all'ennesima potenza, però a volte scade in quello! Più che altro è un fim da vedere, di succo ce n'è poco.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mauro »
[ - ] lascia un commento a mauro »
|
|
d'accordo? |
|
pasromano
|
mercoledì 2 dicembre 2015
|
molto bello
|
|
|
|
Ambientazioni bellissime, colori che rendono l'atmosfera di una Parigi passata, contrapposti a quello del grigio presente del protagonista. Un tuffo in un raffinato passato
|
|
[+] lascia un commento a pasromano »
[ - ] lascia un commento a pasromano »
|
|
d'accordo? |
|
andrea alesci
|
sabato 24 ottobre 2015
|
i sogni si accendono al buio
|
|
|
|
Parlano come farebbe un amico i film di Woody Allen: una pacca sulla spalla, una serie di balbettanti incertezze e una verità pensata ma che non avevamo il coraggio di sentire a voce alta. Fluisce di parole la sua 41a opera, densa di una scrittura che ci porta accanto a personaggi come Fitzgerald, Hemingway, Gertrude Stein (Kathy Bates), T.S. Eliot, Picasso, Dalì (Adrien Brody), Buñuel, Man Ray. Una pletora di miti per il regista newyorchese e per quel suo doppio di cellulosa Gil Pender (Owen Wilson), che ha imparato a conoscerli nell’inchiostro dei libri, che li guarda come fari per il suo sogno di diventare romanziere, che all’improvviso se li trova letteralmente di fronte.
Così Midnight in Paris si trasforma nel titolo di una favola che Gil vuole vivere, epifania di un mondo immaginato che diventa realtà al rintocco delle campane di mezzanotte: una vecchia Peugeot sale lungo la strada lastricata della ville lumière e come una carrozza fuori tempo si ferma per far salire il nostro sceneggiatore-Cenerentola e condurlo verso la vagheggiata Parigi anni Venti.
[+]
Parlano come farebbe un amico i film di Woody Allen: una pacca sulla spalla, una serie di balbettanti incertezze e una verità pensata ma che non avevamo il coraggio di sentire a voce alta. Fluisce di parole la sua 41a opera, densa di una scrittura che ci porta accanto a personaggi come Fitzgerald, Hemingway, Gertrude Stein (Kathy Bates), T.S. Eliot, Picasso, Dalì (Adrien Brody), Buñuel, Man Ray. Una pletora di miti per il regista newyorchese e per quel suo doppio di cellulosa Gil Pender (Owen Wilson), che ha imparato a conoscerli nell’inchiostro dei libri, che li guarda come fari per il suo sogno di diventare romanziere, che all’improvviso se li trova letteralmente di fronte.
Così Midnight in Paris si trasforma nel titolo di una favola che Gil vuole vivere, epifania di un mondo immaginato che diventa realtà al rintocco delle campane di mezzanotte: una vecchia Peugeot sale lungo la strada lastricata della ville lumière e come una carrozza fuori tempo si ferma per far salire il nostro sceneggiatore-Cenerentola e condurlo verso la vagheggiata Parigi anni Venti.
Avviene l’incanto. Gil si trova avvolto da quelle atmosfere che si muovono al magico ritmo di Cole Porter e di un’estasi sorprendente che notte dopo notte diventa più viva del suo presente da uomo del XXI secolo. Mentre la fidanzata Inez (Rachel McAdams), i genitori di lei e gli pseudoamici divengono il triste ricordo di un giorno troppo luminoso, le sue notti parigine lo scorrazzano nei locali dove i coniugi Fitzgerald danno una festa, in un bar a discorrere con Ernest Hemingway, tra i surrealisti rinoceronti di Salvador Dalì, nell’appartamento di Gertrude Stein (per sottoporle la lettura del suo romanzo!) insieme a Pablo Picasso e alla sua più recente amante: Adriana (Marion Cotillard).
Ecco l’incontro che sbilancia definitivamente la vita precostituita dell’americano Gil. Ecco un’altra spaesata come lui, perduta in un tempo che sente non appartenerle, tanto da credere che il miglior periodo sia stata la Belle Époque ottocentesca. E allora un nuovo salto temporale sarà come un sogno dentro un sogno: i due smarriti sognatori salgono su un’altra macchina del tempo, una carrozza a cavalli che li catapulta dentro al mitico Maxim’s e poi al tavolo del Moulin Rouge insieme a Henri de Toulouse-Lautrec, Degas, Gauguin e al loro pensiero che non l’Ottocento ma il Rinascimento sia il presente che vorrebbero abitare.
Ed è in questo momento che Gil diventa realmente scrittore. È qui che il carattere di Allen/Gil lascia andare Adriana e i suoi nostalgici fantasmi di un passato deificato. Qui comprende che non può più guidare la sua vita fissando senza posa quel che scorre nello specchietto retrovisore. Il suo presente è nel XXI secolo, giacché il presente di ogni uomo è nel momento storico in cui ciascuno si ritrova a vivere.
Woody Allen ci mette davanti (ancora una volta) alla futilità della vita, e lo fa (ancora una volta) con una commedia delicata e illuminante con la quale dirci sottilmente che c’è un solo modo per eluderne la fine: viverla pienamente. E scegliere. Come infine fa Gil, capendo che cosa vuole: lui vuole Parigi, vuole incontrarne gli angoli come fossero opere d’arte (quelli che Woody Allen al principio del film ci mostra sulle note di Édith Piaf), vuole la semplicità di una passeggiata sotto la pioggia. Perché null’altro importa nella (nuova) notte parigina, se ognuno può incontrare la Gabrielle (Léa Seydoux) del suo domani. E fare della vita il proprio sogno.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a andrea alesci »
[ - ] lascia un commento a andrea alesci »
|
|
d'accordo? |
|
|