vipera gentile
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venerdì 13 aprile 2012
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gi opposti si attraggono e si migliorano,
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Allegro e divertente, ambientato in una splendida villa nel centro di Parigi, racconta l’amicizia o, per meglio dire, l’alleanza tra un uomo paraplegico e un ragazzo appena uscito di prigione, spregiudicato e assolutamente inadatto a svolgere il compito di infermiere che gli viene richiesto. Ma proprio il suo atteggiamento disinvolto e spregiudicato divertono l’infermo che si sente trascinato a forza in una vita dinamica che aveva scordato. A sua volta, il ragazzo sarà condizionato dall'ambiente positivo in cui si ritrova e trarrà beneficio da questa esperienza.
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daniele berardi
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domenica 2 marzo 2014
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immerso in monet
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Ho visto il film 5 volte ed ogni volta rimango stupito delle continue contrapposizioni anche se violenta si viva con una leggereza ironica; il disabile con il fisico attletico, il ricco con il povero ; l'accolturato aristocratico con il pragmatico di strada ;l'incapacità di respirare e muoversi alla possibilità di volare; i valori di una famiglia sgangherata e povera che viene tenuta unita dalla volontà di stare inscieme alla incompatibilità e assenza di dialogo e conflitti eistenziali di una famiglia benestante . La vita di strada fatta di pacche sulle spalle abbracci e sfotò alla vita di società dove si deve avere un certo contegno e distacco.
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Ho visto il film 5 volte ed ogni volta rimango stupito delle continue contrapposizioni anche se violenta si viva con una leggereza ironica; il disabile con il fisico attletico, il ricco con il povero ; l'accolturato aristocratico con il pragmatico di strada ;l'incapacità di respirare e muoversi alla possibilità di volare; i valori di una famiglia sgangherata e povera che viene tenuta unita dalla volontà di stare inscieme alla incompatibilità e assenza di dialogo e conflitti eistenziali di una famiglia benestante . La vita di strada fatta di pacche sulle spalle abbracci e sfotò alla vita di società dove si deve avere un certo contegno e distacco. La stessa colonna sonora contrappone musica da camera a disco miusic facendoti santire gioa e dolore con le note. Un capolavoro che riesce sempre a stupirmi soprattutto il finale ti sembra di immergerti in due dipinti di Monet:
La Terrazza di Monet dove finalmente incontra e materializza una relazione platonica epistolare
Promenade des planches dove lo scanzonato e incommensurabile amico si allontana
Berardi Daniele
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emanuele r.
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venerdì 9 settembre 2016
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film eccellente, commovente e divertente
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Un uomo di colore che vive con dei parenti è costretto ad andarsene e così viene assunto da un ricco signore tetraplegico, come badante. Tra i due, nascerà subito un buon rapporto, e alla fine potranno diventare amici, o, come dice il titolo, quasi. Questo film è davvero molto toccante, riesce ad arrivare al cuore di tutti, mette a confronto due personalità così diverse, così lontane ma così vicine, e ognuno verrà apprezzato per ciò che è. Un cast fantastico e una colonna sonora stupenda, composta da Ludovico Einaudi. Davvero un bel film che riesce nel suo intento cioè quello di divertire e di commuovere, nello stesso tempo.
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antycapp
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lunedì 5 marzo 2012
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dustin hoffman alla francese
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La primissima cosa che ho notato è la non originalità dell'idea. Profumo di donna tratta dell'assistenza ad un invalido (in quel caso cieco e per giunta Gassman) con sagacia, ironia e perfidia per giunta. Il film comunque mi è piaciuto, garbato come al solito alla francese, ma prevedibile. Certo soggettivamente l'intesa sul telo tra i due, viene percepita in modi diversi, ma rimane il sapore del già visto e del banalotto. Bravi gli attori, chissà se Hoffman sa di avere un sosia in Francia che si chiama
Cluzet. Energizzante l'interpretazione di Sy, che però viene diretto in modo da cadere negli ovvi clichè che ci si aspetta di vedere da un afroamericano: Balla, canta, delinque, è volgare, abita nei sobborghi.
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La primissima cosa che ho notato è la non originalità dell'idea. Profumo di donna tratta dell'assistenza ad un invalido (in quel caso cieco e per giunta Gassman) con sagacia, ironia e perfidia per giunta. Il film comunque mi è piaciuto, garbato come al solito alla francese, ma prevedibile. Certo soggettivamente l'intesa sul telo tra i due, viene percepita in modi diversi, ma rimane il sapore del già visto e del banalotto. Bravi gli attori, chissà se Hoffman sa di avere un sosia in Francia che si chiama
Cluzet. Energizzante l'interpretazione di Sy, che però viene diretto in modo da cadere negli ovvi clichè che ci si aspetta di vedere da un afroamericano: Balla, canta, delinque, è volgare, abita nei sobborghi. La cosa che mi ha entusiasmato però alla fine, ripensando al film che avevo appena visionato mentre vedevo i titoli di coda, è l'immagine che comprovava la autentica esistenza di questa situazione. Comunque un buon film, ma senza esagerare.
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[+] profumo di donna
(di alex2044)
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shaque
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venerdì 30 marzo 2012
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francese doc
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Questo film sfata il preconcetto sulla cinematografia francese, a volte contorta, a volte persino troppo celebrotica tanto da annoiarvi fino alla fine. Questo film decisamente di ottima fattura tratta un tema alquanto delicato senza scadere nel falso pietismo, lasciando un sorriso tra le labbra ed un pizzico di emozione al cuore. Da non perdere.
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tritono
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domenica 4 marzo 2012
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molti cliché discretamente confezionati
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Che il soggetto sia tratto da una storia vera è forse la boa di salvataggio per questo film, scritto piuttosto male anche se parzialmente bene interpretato. Il dramma della malattia viene banalizzato con una costruzione di personaggi e di situazioni spesso al limite dell'inverosimile. La favola del buon selvaggio che redime l'artificioso mondo semi-aristocratico del tetraplegico viene condita di battute politically incorrect con un certo compiacimento. Il risultato è irritante, ma mi rendo conto della minorità di questa impressione a fronte di un successo in sala tale da suscitare quello strano fenomeno che è l'applauso al cinema.
I cliché si sprecano: uno su tutti, la musica classica noiosa contrapposta al rock liberatorio nella scena del compleanno.
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Che il soggetto sia tratto da una storia vera è forse la boa di salvataggio per questo film, scritto piuttosto male anche se parzialmente bene interpretato. Il dramma della malattia viene banalizzato con una costruzione di personaggi e di situazioni spesso al limite dell'inverosimile. La favola del buon selvaggio che redime l'artificioso mondo semi-aristocratico del tetraplegico viene condita di battute politically incorrect con un certo compiacimento. Il risultato è irritante, ma mi rendo conto della minorità di questa impressione a fronte di un successo in sala tale da suscitare quello strano fenomeno che è l'applauso al cinema.
I cliché si sprecano: uno su tutti, la musica classica noiosa contrapposta al rock liberatorio nella scena del compleanno. A proposito di musica: piuttosto povera, dolciastra, e inconsistente la colonna sonora originale.
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[+] qualche volta ti viene.......
(di beffer)
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[+] cliché
(di vervain)
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delfino2012
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venerdì 30 marzo 2012
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bellissimo commovente e divertente
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Bel film mi è piaciuto tantissimo anche la recitazione dei due attori, l'ho visto per caso e non era nei miei programmi, spero il cinema continui a fare film di questa portata
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blackdragon89
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domenica 1 luglio 2012
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il connubio tra una coppia che vive di assistenza
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Sfiancato dall'eccessivo volume di pietà al quale è sottoposto ogni giorno, il miliardario tetraplegico Philippe Pozzo di Borgo intraprende una serie di colloqui volti all'ingaggio di un badante a tempo pieno. L'imperscrutabile occhio ricade su Driss Bassari, un ex detenuto presentatosi all'appuntamento unicamente per il sussidio di disoccupazione. Incuriosito dal suo fare ben lungi dall'essere distinto e di buone maniere, il disabile decide di prendere in prova lo scabro individuo. Sulle note armoniose di un contorno lirico prende via il connubio tra volgarità e raffinatezza, le cui spoglie proseguono in un percorso psicologico destinato ad un'indubbia intersezione.
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Sfiancato dall'eccessivo volume di pietà al quale è sottoposto ogni giorno, il miliardario tetraplegico Philippe Pozzo di Borgo intraprende una serie di colloqui volti all'ingaggio di un badante a tempo pieno. L'imperscrutabile occhio ricade su Driss Bassari, un ex detenuto presentatosi all'appuntamento unicamente per il sussidio di disoccupazione. Incuriosito dal suo fare ben lungi dall'essere distinto e di buone maniere, il disabile decide di prendere in prova lo scabro individuo. Sulle note armoniose di un contorno lirico prende via il connubio tra volgarità e raffinatezza, le cui spoglie proseguono in un percorso psicologico destinato ad un'indubbia intersezione.
Ispirato ad una storia vera, l'acclamato lungometraggio francese non è nient'altro che un corpo perfettamente equilibrato e costruito sul presupposto cardine dell'incontro tra elementi in prima vista contrastanti. A cominciare dal borgo di provenienza, le mancanze fisiche quanto introspettive delle due personalità vengono meno una volta rotto il ghiaccio; vuoti caratteriali e non vengono colmati in ciò che si presta a divenire un rapporto del tutto simbiotico, attraverso un itinerario umanistico svolto in tale sintonia da proporre l'avanzamento psicologico con una naturalezza tanto inconfutabile quanto suadente. Un viaggio di completamento dolce e modulato, sia individuale che collettivo, lontano dai paradigmi del genere e al contrario autentico ed originale, esposto in totale disinvoltura senza il minimo accenno di monotonia. Il tratto distintivo e indipendente non indugia persino sul finale, quando la paura di un crollo relazionale si fa evidente; l'invadente timore, ottimo pretesto al fine di mantenere l'attenzione sull'epicentro scenico, prosegue verso una cauta ed obbligata rottura di stampo differente, presentata anch'essa linearmente e senza spaccature emotive. Ad accrescere il coinvolgimento emotivo gioca poi un ruolo fondamentale un incipit di natura nuova e distintiva, di un'efficienza tale da scatenare una forte sensazione di curiosità latente da cui consegue una strenua partecipazione all'armonia di tutto il prodotto.
Giocato sull'ottimo matrimonio sensitivo di un drammatico di calco umoristico, "Quasi Amici" è un film azzeccato e ricalcato in maniera salda sugli avvenimenti reali, con qualche piccola differenza di tratto prettamente cinematografico. Un contorno stabile che fa capo ad ottime interpretazioni e ad un montaggio grafico che pur non essendo oggetto di grandi richieste risulta efficente e senza sbavature, in particolar modo grazie all'ausilio di luci ed ambientazioni appropriate. Visibilmente da premio poi un preciso ed indovinato comparto sonoro, che sulle note calme e sui giusti appigli rischiara gli intenti esecutivi accompagnando un degno e piacevole comedy drama destinato a divenire uno dei film di maggior successo francese in tutti i tempi.
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gioscrittore
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lunedì 14 gennaio 2013
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entrambi irritanti
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Già dalla prima scena in cui il badante di colore fa divertire il suo principale paraplegico con una corsa in auto che mette a repentaglio la loro sicurezza e quelle delle altre persone nelle vetture vicine ho capito la cifra del film. La storia irritante di due persone antipatiche ed egocentriche in due modi diversi, ma assimilabili.
il ricco paraplegico con le sue immense possibilità può permettersi di pagare l'istrione di colore che nel corso del film farà qualsiasi sciocchezza, ovviamente anche un ballo da disco anni 70, musica che nelle banliue parigine non riscuote certo un gran successo, essendo borghese e antiquata. il rap e l'hip hop sarebbero stati più coerenti.
E quanto si diverte il disgraziato riccone delle bravate, a volte quasi violente, che il badante perpetra contro vicini di casa o fidanzatini inermi della figlia.
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Già dalla prima scena in cui il badante di colore fa divertire il suo principale paraplegico con una corsa in auto che mette a repentaglio la loro sicurezza e quelle delle altre persone nelle vetture vicine ho capito la cifra del film. La storia irritante di due persone antipatiche ed egocentriche in due modi diversi, ma assimilabili.
il ricco paraplegico con le sue immense possibilità può permettersi di pagare l'istrione di colore che nel corso del film farà qualsiasi sciocchezza, ovviamente anche un ballo da disco anni 70, musica che nelle banliue parigine non riscuote certo un gran successo, essendo borghese e antiquata. il rap e l'hip hop sarebbero stati più coerenti.
E quanto si diverte il disgraziato riccone delle bravate, a volte quasi violente, che il badante perpetra contro vicini di casa o fidanzatini inermi della figlia.
insomma, per alleviare la sua pena, il ragazzo nero sberleffa qualsiasi cosa: musica colta, arte,ecc, ecc. in un ambiente di compiacenti borghesi che provano una improbabile simpatia immediata per lui.
Se davvero si ispira ad una storia vera, si spera che tutto ciò sia avvenuto con altre modalità, meno cialtrone: l'aspetto dimesso del vero badante che appare nell'ultima scena, per fortuna, lo fa pensare.
il successo stellare che ha coronato il film sembra davvero nel mio modo di sentire, davvero incredibile. un film brutto e sguaiato nella sua sostanza più profonda.
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[+] indegno
(di target87)
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spetenfra
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domenica 1 aprile 2012
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l'ironia è sempre la cosa giusta da avere.
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Comportamenti giusti/sbagliati, cultura, intelligenza, educazione. Questeo film aiuta a capire quali sono le cose giuste da fare: sorridere e rimanere sempre convinti che la vita sia bella e va goduta sempre e comunque. POSITIVO
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