tom87
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venerdì 13 gennaio 2012
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non chiamateli catorci!
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L’ultimo cartoon della Disney/Pixar fa ritornare in pista i personaggi del più riuscito “Cars”, e questa volta l’avventura si tinge di spy – story e ludico diversivo anche per i suoi creatori. Come al solito non manca il divertimento: tutto è un continuo susseguirsi di gag e vicende coinvolgenti, che appassionano e travolgono lo spettatore. E non mancano i risvolti morali e le citazioni che hanno fatto il marchio di fabbrica della geniale Pixar. Ciò che manca purtroppo è quella poesia e densità emotiva che caratterizzava il primo capitolo. Tutto il cartoon, però, si regge su trovate e invenzioni fantasiose che rendono l’opera dignitosa e apprezzabile. Saetta McQueen e l’amico Carl Attrezzi (alias Cricchetto) sono coinvolti, a loro insaputa, in una guerra di spionaggio industriale legato al Primo Gran Premio Mondiale che premierà l’auto più veloce del mondo.
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L’ultimo cartoon della Disney/Pixar fa ritornare in pista i personaggi del più riuscito “Cars”, e questa volta l’avventura si tinge di spy – story e ludico diversivo anche per i suoi creatori. Come al solito non manca il divertimento: tutto è un continuo susseguirsi di gag e vicende coinvolgenti, che appassionano e travolgono lo spettatore. E non mancano i risvolti morali e le citazioni che hanno fatto il marchio di fabbrica della geniale Pixar. Ciò che manca purtroppo è quella poesia e densità emotiva che caratterizzava il primo capitolo. Tutto il cartoon, però, si regge su trovate e invenzioni fantasiose che rendono l’opera dignitosa e apprezzabile. Saetta McQueen e l’amico Carl Attrezzi (alias Cricchetto) sono coinvolti, a loro insaputa, in una guerra di spionaggio industriale legato al Primo Gran Premio Mondiale che premierà l’auto più veloce del mondo. Tre le gare: Tokyo, Porto Corso (immaginaria città italiana), Londra. E una piacevole parentesi a Parigi. Naturalmente ci sono nuovi personaggi. Dalla Formula 1 Francesco Bernoulli, agli agenti segreti Finn McMissile e la sua Holley Shiftwell. Rispetto al primo film ci sarà meno spazio per temi e riflessioni, ma più voglia di far divertire grazie alle elettrizzanti avventure in cui sarà coinvolto Cricchetto. Avventure spionistiche che lo vedranno protagonista, suo malgrado, affianco ad altri due agenti segreti. Lui, goffo, eccessivo e invadente, è stato elevato di ruolo in questo film. Un ruolo più adatto nel portare avanti l’aspetto narrativo e al tempo stesso più idoneo nel rappresentarne la linea tematica (coerente tra l’altro con tutta la filosofia Pixariana e non solo della serie di “Cars”). Tematica che si serve della spy story per descriversi. Quella che trasmette il messaggio più importante: il rispetto che si deve avere per tutto ciò che è eliminabile, scartabile, obsoleto, brutto, strano. Si scoprirà alla fine come un gruppo di rottami d’auto, veri “catorci”, capeggiati da una meschina Trabant del Professor Z, volesse eliminare, uno ad uno, tutte le auto più belle e in voga oggi. Tra questi anche il nuovo prodotto dei tempi, una benzina ecologica. E tutto al solo scopo di trovare vendetta per il maltrattamento che hanno subito per essere ferraglie vecchie ed emarginate, superate e umiliate. Anche Cricchetto è un vecchio catorcio. Però a differenza delle odiose auto non cede al rancore e alla vendetta. Continua, dopo un lieve cedimento per aver recato danno al suo amico McQueen, ad essere semplicemente se stesso, a rimanere tale, ad apprezzarsi e soprattutto farsi apprezzare per quello che è. E’ l’unico modo per pentirsi o per continuare a rinsaldare amicizie che hanno trovato in equivoci e malintesi il loro punto più basso, e al tempo stesso riuscire ad essere anche vincenti in nuovi ruoli (l’agente segreto). Con la propria saggezza ed esperienza, Cricchetto supera i propri limiti e goffaggini e diventa sicuro di sé ed eroico. Egli è l’esempio positivo di auto che cerca di essere sempre buona e rispettosa di tutti, del nuovo e del veloce, come del vecchio e del lento, delle sperimentazioni del futuro come della Storia del passato. In fondo è nella sua natura di rimorchiatore di auto trasandate che si racchiude la sua forza e la sua saggezza. Alla fine riuscirà a sgominare, giustamente, la temibile banda di auto distruttive; e farà anche ritrovare a Saetta McQueen, quel senso di autentica bellezza nella loro amicizia.
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bobtheheat
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domenica 26 giugno 2011
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e venne il giorno della delusione
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Prima o poi doveva accadere. Dopo oltre 15 anni di film tutti o quasi di altissimo livello, la Pixar compie un fragoroso passo falso, deludendo per una volta le attese dello spettatore, almeno del sottoscritto e famiglia. Infatti, pur essendo ovviamente impeccabile nella sua tecnica, “Cars 2” è un film visivamente meno brillante, piatto e ripetitivo nella sua struttura, poco divertente ed emozionante. Ad entusiasmare veramente è solo l'appassionante prologo iniziale, di chiara matrice bondiana: ma è un coinvogimento che dura purtroppo solo pochi minuti. La commistione dei generi spionaggio e commedia non funziona, il racconto non scorre con la fluidità tipica di Casa Pixar,anche per colpa di un soggetto debole e monocorde che procede per accumulo più che su vere e proprie idee.
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Prima o poi doveva accadere. Dopo oltre 15 anni di film tutti o quasi di altissimo livello, la Pixar compie un fragoroso passo falso, deludendo per una volta le attese dello spettatore, almeno del sottoscritto e famiglia. Infatti, pur essendo ovviamente impeccabile nella sua tecnica, “Cars 2” è un film visivamente meno brillante, piatto e ripetitivo nella sua struttura, poco divertente ed emozionante. Ad entusiasmare veramente è solo l'appassionante prologo iniziale, di chiara matrice bondiana: ma è un coinvogimento che dura purtroppo solo pochi minuti. La commistione dei generi spionaggio e commedia non funziona, il racconto non scorre con la fluidità tipica di Casa Pixar,anche per colpa di un soggetto debole e monocorde che procede per accumulo più che su vere e proprie idee. Ma non basta moltiplicare il numero dei personaggi (senza spessore e vero interesse) e quello delle locations (funziona solo l’episodio in Giappone) se tutti hanno molto poco da dire. Soprattutto risulta un clamoroso autogol la decisione di rendere il maldestro carro attrezzi “Cricchetto” il vero protagonista del film, di puntare gran parte del risultato finale sulla sua (presunta) comicità , di far ruotare tutto il racconto e buona parte della morale attorno a lui, a discapito di “Saetta McQueen“, clamorosamente tagliato fuori per gran parte della narrazione. Perfetto come comprimario nel primo episodio, “Cricchetto” di fatto risulta incapace di reggere l’intero peso del film sulle spalle della sua arrugginita, ammaccata e beneamata carrozzeria, tanto che la simpatia nei suoi confronti dura ben poco. Note negative arrivano anche dal doppiaggio italiano, in particolare nella definizione della Ferrari “Francesco Bernoulli“, in teoria il nuovo antagonista di Saetta, causa una sin troppo "colorita" voce di Alessandro Siani. Evidentemente chiamato a far parte del gruppo sulla scia del successo di “Benvenuti al Sud“, al fine di meglio vendere il film (che tristezza) la sua voce risulta così invasiva da creare imbarazzo. Un altro evidente errore: non si fatica a rimpiangere la voce originale di John Turturro. Comunque, poco male se questo episodio piacerà (forse) meno alla critica ed incasserà meno del previsto (mi riesce difficile pensare possa ripetere il successo di “Toy Story 3“, anzi mi azzardo a dire che sarà impossibile). Perché l’operazione commerciale, solo di questo si tratta essendo “Cars 2” privo di velleità artistiche, in questo caso è ben più ampia e non si ferma chiaramente all’esito del successo del film in sala, visto l’importanza ed il valore del merchandising e lo sfruttamento “infinito” dell’immagine dei suoi personaggi. Quante macchinine sarà capace di produrre anche questa volta Casa Disney? Quante ne riuscirà a vendere? Tantissime.
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[+] doppiaggio stonato... ormai è d'abitudine!
(di hollyver07)
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riccardo76
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venerdì 29 luglio 2011
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la vera pixar è ben altro... comunque...
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Ormai è un dato di fatto, l’ultimo film Disney-Pixar ha deluso la critica –quasi all’unanimità – il box office e in parte anche il pubblico. La cosa era prevedibile, dal momento che si tratta del sequel del film Pixar meno celebrato dai critici – a mio avviso erroneamente, in quanto il primo Cars offriva diversi spunti di riflessione, al pari degli altri film della casa – ma soprattutto perché, dopo gli ultimi tre capolavori assoluti – Wall-e, Up e Toy Story 3 – era impensabile pretendere che si riuscisse a mantenere un livello di qualità così elevato. Tuttavia qualcosa di più se lo aspettavano tutti e, come è stato già detto da molti, il film ha l’aria di essere una mera operazione commerciale, ideata solo per sfruttare al massimo le potenzialità di marketing offerte dalle simpatiche macchinine.
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Ormai è un dato di fatto, l’ultimo film Disney-Pixar ha deluso la critica –quasi all’unanimità – il box office e in parte anche il pubblico. La cosa era prevedibile, dal momento che si tratta del sequel del film Pixar meno celebrato dai critici – a mio avviso erroneamente, in quanto il primo Cars offriva diversi spunti di riflessione, al pari degli altri film della casa – ma soprattutto perché, dopo gli ultimi tre capolavori assoluti – Wall-e, Up e Toy Story 3 – era impensabile pretendere che si riuscisse a mantenere un livello di qualità così elevato. Tuttavia qualcosa di più se lo aspettavano tutti e, come è stato già detto da molti, il film ha l’aria di essere una mera operazione commerciale, ideata solo per sfruttare al massimo le potenzialità di marketing offerte dalle simpatiche macchinine. Diciamo la verità: chi, entrando in una stazione di servizio sull’autostrada, in un supermercato, in una pasticceria o in un negozio di giocattoli, in questi ultimi mesi non ha avuto la sensazione di subire un’opprimente invasione a livello visivo di queste automobili antropomorfi con il loro colore rosso acceso – riconducibile al protagonista – che si insinua violentemente nella mente fino a istallarvisi?
Sembra che la Pixar sia sotto stress e non riesca a rispettare i tempi per permettere l’uscita di un film ogni anno, per questa ragione si vede costretta a risparmiare del tempo sfruttando soggetti e personaggi già ideati, e l’imminente arrivo di altri sequel confermerebbe questa tesi. Beh, se questi devono essere i risultati, preferiamo aspettare anche degli anni prima di gustarci un nuovo capolavoro!
Comunque non è il caso di allarmarsi, una pausa di riflessione ce l’anno tutti i grandi artisti e, nonostante tutto, Cars 2 non è un brutto film. Al livello tecnico è anche più sorprendente dei film precedenti ed il 3D è sicuramente il migliore apparso finora, si pensi all’incredibile effetto della scena iniziale, con le onde del mare che sembrano avvolgere gli spettatori. Inoltre, la cura dei particolari è maniacale: basti pensare ai riflessi sulle carrozzerie luccicanti, soprattutto nella Tokyo notturna con migliaia di luci colorate. Ma ciò che colpisce di più al livello visivo è la rielaborazione dei paesaggi, reinventati dal punto di vista delle automobili: delizioso è Porto Corso, il paesino tipicamente italiano – almeno dal punto di vista degli americani – con case e chiesette in pietra e piazze con fontane al centro. Simpatici sono inoltre i camei di autorità, come il papa – sotto forma di papa-mobile- e la regina Elisabetta. Quello che non sorprende è invece la storia, una semplice e tradizionale spy-story, intrisa di spettacolari scene di azione, ma priva dello humour - se si escludono alcune scene, tra cui quella di Cricchetto in “bagno” - e dei sentimenti ai quali la Pixar ci ha abituato. Tutto il film si costruisce infatti su un semplice scambio di identità, e sull’importanza dell’amicizia tra Cricchetto e Saetta Mc Queen. Per carità, l’intrigo internazionale che si viene a creare tiene in tensione – anche se solo fino ad un certo punto – ma accontenta soprattutto i più giovani. L’unica riflessione che viene proposta al pubblico adulto è quella degli interessi che ruotano intorno alla vendita dei carburanti inquinanti, a discapito di quelli ecologici, ma ciò non basta a saziare le menti esigenti dei genitori che ogni anno, con la scusa di accompagnare i bambini, si recano al cinema desiderosi di forti emozioni e spunti per riflessioni.
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[+] il mistero dell' h scomparsa
(di riccardo76)
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camillo
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domenica 26 giugno 2011
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meno emotivo rispetto al primo,ma quanta azione!
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Un ricco magnate investe sui carburanti ecologici creando una miscela che promette di liberare tutti dall'inquinamento e per dimostrare la sua efficienza decide di organizzare il Grand World Prinx,dove si sfideranno le più veloci auto da corsa.Saetta McQueen decide di partecipare al torneo anche perchè provocato da Francesco Bernoulli,un'auto italiana spaccona.Il torneo verrà disputato in Giappone,Italia ed Inghilterra.Cricchetto segue McQueen sul primo circuito,ma viene invischiato in una spy story dove incontrerà Finn McMissile (la aston martin DB5 del 1964 di 007) e Holly Shiftwell con cui farà squadra.Il secondo capitolo di Cars perde quasi tutta l'emotività che aveva caratterizzato il prequel lasciando spazio a sparatorie ed inseguimenti stile James Bond.
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Un ricco magnate investe sui carburanti ecologici creando una miscela che promette di liberare tutti dall'inquinamento e per dimostrare la sua efficienza decide di organizzare il Grand World Prinx,dove si sfideranno le più veloci auto da corsa.Saetta McQueen decide di partecipare al torneo anche perchè provocato da Francesco Bernoulli,un'auto italiana spaccona.Il torneo verrà disputato in Giappone,Italia ed Inghilterra.Cricchetto segue McQueen sul primo circuito,ma viene invischiato in una spy story dove incontrerà Finn McMissile (la aston martin DB5 del 1964 di 007) e Holly Shiftwell con cui farà squadra.Il secondo capitolo di Cars perde quasi tutta l'emotività che aveva caratterizzato il prequel lasciando spazio a sparatorie ed inseguimenti stile James Bond.Le scene d'azione,in particolare,sono molto ben curate e sono degne di un film principalmente d'azione,ma è stata ben curata anche la parte comica.In particolare azione e comicità riescono a convivere perfettamente assieme.Forse altra troppa emotività avrebbe stancato;il secondo capitolo fa decisamente palpitare il cuore a suon di esplosioni ed inseguimenti,ma senza dimenticare che le risate abbondano!
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rum42coah
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venerdì 5 agosto 2011
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macchine da f1 come persone
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La trama di questo film racconta di un torneo tra le auto più veloci del mondo composto da 3 gare in 3 paesi(Giappone,Italia e Inghilterra) allo scopo di dimostrare l”affidabilità di un nuovo carburante non inquinante,finanziato e creato da un ricco magnate del petrolio.Rivale del protagonista(Saetta Mcqueen) un auto italiana di nome Francesco,molto vanitosa e sicura di sé.
Ed ecco il nuovo film della Pixar,costola della Disney che da anni sforna sempre film di qualità eccezionale sia emotiva che tecnica e,nonostante non abbia visto il primo Cars,questo si è rilevato essere un gran bel film,smentendo le critiche mosse da molte testate internazionali e persone che l”hanno visto.
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La trama di questo film racconta di un torneo tra le auto più veloci del mondo composto da 3 gare in 3 paesi(Giappone,Italia e Inghilterra) allo scopo di dimostrare l”affidabilità di un nuovo carburante non inquinante,finanziato e creato da un ricco magnate del petrolio.Rivale del protagonista(Saetta Mcqueen) un auto italiana di nome Francesco,molto vanitosa e sicura di sé.
Ed ecco il nuovo film della Pixar,costola della Disney che da anni sforna sempre film di qualità eccezionale sia emotiva che tecnica e,nonostante non abbia visto il primo Cars,questo si è rilevato essere un gran bel film,smentendo le critiche mosse da molte testate internazionali e persone che l”hanno visto.Il film scorre veloce ed è divertente,grazie al fedele amico di Saetta,il carro attrezzi Cricchetto che in questo film è il vero protagonista ai fini della storia ma anche come tempo a disposizione.Le macchine sono impressionanti come autenticità e realizzazione tecnica,di livello altissimo per un film di animazioni.I 3 paesi sono riprodotti perfettamente con i loro stereotipi riprodotti fedelmente(in Italia il grande calore della gente,l”eleganza inglese e le tradizioni giapponesi) che ne fanno di questo film un bel prodotto sotto cui ci sono stati mesi di lavoro attenti e giunti a buon fine,a giudicare il prodotto finale.Ottima l”idea della spy story allo scopo di sabotare la gara che da brio al film e il divertente Cricchetto,protagonista di gaffe divertenti ma anche(senza volerlo) di azioni eroiche.Certo,manca qualcosa a questo film per essere un film impresso nella storia,ma per il sottoscritto è un buon prodotto con una realizzazione tecnica da 10 e lode.Il carattere dei personaggi è ben fatto e con molte sfumature(ottimi gli agenti segreti e Francesco) che rendono il film maggiormente interessante.
In conlusione Cars 2 è un ottimo sequel del primo film che regala tanta azione a discapito delle emozioni forti e dei sentimenti,ma è perfetto per passare una serata all”insegna della risata e del divertimento con tutta la famiglia!
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great steven
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martedì 12 maggio 2015
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operazione finalizzata solo ad incassare dollari.
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CARS 2 (USA, 2011) diretto da JOHN LASSETER & BRAD LEWIS
La Pixar festeggia un quarto di secolo di esistenza col suo dodicesimo lungometraggio a cartoni animati computerizzati. La storia riprende qualche anno dopo il termine del film predecessore: Saetta McQueen intende partecipare ad un Gran Premio Mondiale che avrà tre tappe fondamentali (Tokyo, un’improbabile Principato di Monaco annesso all’Italia e Stati Uniti). Lo accompagna nell’impresa l’amico del cuore Cricchetto, scassato carro attrezzi che, per un equivoco, verrà scambiato da due agenti segreti per una spia americana sotto copertura. Le vicende in cui sarà suo malgrado e inconsapevolmente coinvolto riguardano un ingarbugliato complotto spionistico-petrolifero, cui fa capo un malvagio e spietato imprenditore tedesco, il professor Z, che ha messo in commercio un carburante innovativo che però nasconde un’insidia pericolosissima.
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CARS 2 (USA, 2011) diretto da JOHN LASSETER & BRAD LEWIS
La Pixar festeggia un quarto di secolo di esistenza col suo dodicesimo lungometraggio a cartoni animati computerizzati. La storia riprende qualche anno dopo il termine del film predecessore: Saetta McQueen intende partecipare ad un Gran Premio Mondiale che avrà tre tappe fondamentali (Tokyo, un’improbabile Principato di Monaco annesso all’Italia e Stati Uniti). Lo accompagna nell’impresa l’amico del cuore Cricchetto, scassato carro attrezzi che, per un equivoco, verrà scambiato da due agenti segreti per una spia americana sotto copertura. Le vicende in cui sarà suo malgrado e inconsapevolmente coinvolto riguardano un ingarbugliato complotto spionistico-petrolifero, cui fa capo un malvagio e spietato imprenditore tedesco, il professor Z, che ha messo in commercio un carburante innovativo che però nasconde un’insidia pericolosissima. È la seconda volta che la nuova frontiera dei cartoons si cimenta in un seguito, e la cosa, specialmente agli occhi dei critici europei, lascia un po’ con l’amaro in bocca: infatti, quando Hollywood comincia a produrre prequel, sequel e spin-off, dà sempre l’impressione di aver esaurito le idee e di ripetere, con gravi e imbarazzanti rischi, un canovaccio già conosciuto fin nei minimi particolari. Ma l’aspetto di Cars 2 che più infastidisce è il seguente: se i protagonisti sono automobili (pur tuttavia antropomorfe, ma l’umanizzazione è inevitabile, se si vuole coinvolgere un pubblico di bambini festanti), perché elaborare una vicenda umanissima come la spy-story? Inutile stare a polemizzare e recriminare sugli evidenti agganci alla saga infinita di James Bond, cui il film attinge con una sfacciataggine di indescrivibile spudoratezza. Inoltre è l’ideologia del successo a tutti costi a dominare questo secondo episodio, e così non si fa che tornare al pensiero iniziale di Saetta McQueen, ovvero la ricerca del trionfo personale a discapito di sentimenti più genuini e autentici. E poi perché far diventare Carl Attrezzi il vero protagonista, oscurando altri personaggi (in particolar modo la Porsche Sally) che invece avrebbero meritato un approfondimento caratteriale più dettagliato? Insomma, abbiamo a che fare con una pura, semplice ma anche scorretta operazione di merchandising, la quale mira esclusivamente a conquistare un box office il più sostanzioso possibile. Di spunti per realizzare una seconda puntata cinematografica all’altezza della prima ce ne sarebbero potuti essere, ma siccome registi e sceneggiatori hanno preferito virare su un coacervo complicato, e anche piuttosto impreciso e truculento, di live-action della specie più fracassona, non hanno potuto fare altro che partorire un bambino morto, in altre parole una pellicola che già in partenza lascia molto a desiderare e non migliora affatto col proseguire della proiezione. È un peccato che anche un’industria prolifica ma soprattutto attenta e rigorosa come la Pixar, benché soltanto per una volta, si sia asservita ai dogmi della produttività e abbia voluto cercare un appiglio troppo facile da afferrare per riempire in maniera considerevole le proprie casse, che tuttavia non ne avevano bisogno, perché dopo l’immensa fortuna di Toy Story 3 – La grande fuga (stupendo film!) e l’Oscar al miglior film d’animazione, che fretta c’era di incassare così velocemente milioni su milioni? Se non altro, gli italiani possono sia offendersi per i pregiudizi e gli stereotipi che l’opera mette in mostra con una bella spavalderia, sia consolarsi con qualche voce nostrana che colorisce un cartone animato di serie B con sapori a noi familiari: Alessandro Siani per la Ferrari arrogante e presuntuosa, Paola Cortellesi per la poliziotta in rosa e anche Franco Nero e Sophia Loren in due brevi ma gustosi cammei. Marco Messeri ritorna con efficacia e simpatia a doppiare Carl Attrezzi.
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seo1985
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martedì 28 giugno 2011
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la pixar non delude...
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Il film in generale e molto ben strutturato, la trama regge i personaggi pure e la spy-story riesce anche a stupire a fine film. La qualità della grafica e superba soprattuto nei paesaggi e nella prima scena del mare dove sembra quasi di esserci dentro. Alcuni personaggi sono asciutti, vedi McQueen, mentre il mitico Cricchetto è fenomenale, la sua crescita all'interno del film e stupenda senza perdere però l'ingenuità tipica del suo personaggio. All'interno del film si trovano diversi spunti tra cui la guerra dei petrolieri con i carburanti naturali e l'amicizia tra Cricchetto e McQueen, purtroppo però rimangono solo spunti, in quanto non vengono molto approfonditi e per la prima volta mi sono chiesto quale fosse il targhet della pixar con questo film.
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Il film in generale e molto ben strutturato, la trama regge i personaggi pure e la spy-story riesce anche a stupire a fine film. La qualità della grafica e superba soprattuto nei paesaggi e nella prima scena del mare dove sembra quasi di esserci dentro. Alcuni personaggi sono asciutti, vedi McQueen, mentre il mitico Cricchetto è fenomenale, la sua crescita all'interno del film e stupenda senza perdere però l'ingenuità tipica del suo personaggio. All'interno del film si trovano diversi spunti tra cui la guerra dei petrolieri con i carburanti naturali e l'amicizia tra Cricchetto e McQueen, purtroppo però rimangono solo spunti, in quanto non vengono molto approfonditi e per la prima volta mi sono chiesto quale fosse il targhet della pixar con questo film. Non voglio dire che sia banale, anzi tutt'altro, ma forse come qualcuno prima di me ha scritto la Pixar ci ha abbituato troppo bene. Forse il film cercava piu di cavalcare l'onda del successo del primo per allargare il commercio dei giochini e giocattoli legati al film. Ultima nota ma questo e proprio un mio parere, non mi e tanto piaciuto come hanno dipinto Francesco, il personaggio italiano e in generale alcune parti della visita in Italia. Per il resto il film e da vedere in ogni caso perche come ho scritto la PIXAR NON DELUDE e nonostante le perplessita il film mi e piacuto moltissimo.
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claramarina
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mercoledì 29 giugno 2011
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spettacolare
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L'abbiamo aspettato tutto l'inverno il nuovo Cars e non ci ha deluso. Conoscevamo già i nomi dei protagonisti e alcune scene dei trailer che da tempo girano sulla rete. La storia è degna di 007 e l'azione non manca. Grandiosi gli scenari in cui si svolgono gli episodi, Parigi, Londra, Tokio e quell'Italia così tipica e così "americana" con la piazzetta in cui 500 vecchie e nuove ballano intorno alla fontana. Se non fosse per la mia veneranda età direi che è quasi commovente in certi suoi dettagli. Abbiamo riso e sorriso, abbiamo sospirato e siamo stati in tensione. Mica male per un cartone animato. I personaggi sono ben caratterizzati e Crichetto la fa da protagonista.
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L'abbiamo aspettato tutto l'inverno il nuovo Cars e non ci ha deluso. Conoscevamo già i nomi dei protagonisti e alcune scene dei trailer che da tempo girano sulla rete. La storia è degna di 007 e l'azione non manca. Grandiosi gli scenari in cui si svolgono gli episodi, Parigi, Londra, Tokio e quell'Italia così tipica e così "americana" con la piazzetta in cui 500 vecchie e nuove ballano intorno alla fontana. Se non fosse per la mia veneranda età direi che è quasi commovente in certi suoi dettagli. Abbiamo riso e sorriso, abbiamo sospirato e siamo stati in tensione. Mica male per un cartone animato. I personaggi sono ben caratterizzati e Crichetto la fa da protagonista. Ma niente sarebbe senza tutto il contorno di "volti" a cui Cars 1 ci aveva abituato, stavolta fuori da Radiator Springs. Tante le scene che ricorderemo: l'apertura sulle piattaforme petrolifere in mezzo al mare, l'inseguimento all'aeroporto, la regina, Porto Corso, Cricchetto in bagno. Innumerevoli. Da vedere, lasciandosi coinvolgere.
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ultimoboyscout
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lunedì 10 marzo 2014
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sir cricchetto da radiator springs.
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Action e spy movie si mescolano dando vita a un cartone d'avventura, unico sequel (saga "Toy story" a parte) di casa Pixar. Non poteva non dirigere John Lasseter, gran capo Pixar e mente geniale, uno con l'olio nelle vene, visto che il padre era rappresentante di ricambi per auto, che per l'occasione si è anche trasformato in cartone, ovvero John Lassetire (geniale per l'appunto!!!), il camioncino giallo che lavora al pit stop. Il protagonista indiscusso non è più il velocissimo Saetta McQueen ma il suo fraterno amico Cricchetto, lo scassato carroattrezzi, l'"idiota" più simpatico e fortunato di sempre, che senza quasi accorgersene sventerà un complotto che mira ad eliminare fonti energetiche alternative in favore della benzina.
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Action e spy movie si mescolano dando vita a un cartone d'avventura, unico sequel (saga "Toy story" a parte) di casa Pixar. Non poteva non dirigere John Lasseter, gran capo Pixar e mente geniale, uno con l'olio nelle vene, visto che il padre era rappresentante di ricambi per auto, che per l'occasione si è anche trasformato in cartone, ovvero John Lassetire (geniale per l'appunto!!!), il camioncino giallo che lavora al pit stop. Il protagonista indiscusso non è più il velocissimo Saetta McQueen ma il suo fraterno amico Cricchetto, lo scassato carroattrezzi, l'"idiota" più simpatico e fortunato di sempre, che senza quasi accorgersene sventerà un complotto che mira ad eliminare fonti energetiche alternative in favore della benzina. A circa cinque anni dal primo capitolo che mescolava corse a folle velocità e mito americano, esce un secondo decisamente diverso, un frullato di adrenalina e gare, altissima tecnologia, commedia e spionaggio con un rapido omaggio al defunto Doc Hudson (momento malinconico) e una denuncia verso le multinazionali del petrolio (momento adulto). Film di buon livello, comico, mozzafiatante e senza noiosi tempi morti ma Lasseter c aveva abituati a prodotti migliori, più adulti e completi, mentre "Cars 2", seppur discretamente riuscito, appare come una parentesi di puro divertimento e intrattenimento. Per non parlare dei personaggi italiani che ricalcano macchiette e parodie di come ci vedono oltreoceano, ovvero caciara e cibo. Forse lo siamo, ma facendo apparire francesi e inglesi come gran signori, suona vagamente offensivo. Motori ruggenti si ma non graffianti, più spettacolo e meno contenuti, non una battuta d'arresto ma una stellina un po' meno brillante nel maestoso firmamento Disney/Pixar.
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ciccio
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sabato 25 giugno 2011
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estremamente attuale per la lotta all'inquinamento
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Partendo da una forte amicizia fra Carl Attrezzi e Saetta McQuenn ci si trova coinvolti in una lotta fra la casta dei petrolieri, a favore della benzina, e la sua sostituzione con un carburante biologico a impatto ambientale nullo. Le diverse situazioni e avventure con cui sono costretti a cimentarsi, rendono il film appassionante, non banale e divertente.
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