|
|
joker 91
|
giovedì 2 dicembre 2010
|
sorkin magistrale
|
|
|
|
un fincher che regala un film poco personale questo è vero ma resta molto ma molto ben fatto,alan sorkin firma una sceneggiatura da oscar in un periodo nel quale le sceneggiature sono per la maggior parte ridicole che servono solo a crear blockbuster fumettistici per chi di cinema mi spiace dirlo non ci capisce nulla. Un film recitato benissimo da tutti gli attori che si fa promotore di messaggi forti ed ci fa CApire come la nostra realtà sia 100 volte inferiore a quella americana specialmente sotto l'aspetto delle opportunità. Timberlake,garfield e eiselberg sono grandiosi nei loro ruoli ed sono tre attori su cui puntare. il film riceverà sicuramente molte nomination all' oscar e chi il cinema lo conosce può solo andarne fiero,intendo il vero cinema
|
|
|
[+] lascia un commento a joker 91 »
[ - ] lascia un commento a joker 91 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
giu/da(g)
|
domenica 16 gennaio 2011
|
giovani già vecchi
|
|
|
|
Per chi come il sottoscritto non è intenzionato a possedere un profilo su facebook questo film potrebbe apparire come l'ennesimo elogio del self made man, il grande sogno americano. Si dice "apparire" perché il film rivela una profondità che accantona qualsiasi celebrazione o incensamento. Più che un film su facebook è un film sulla sua non limpidissima nascita, anzi il social network rimane fra le righe, come una presenza che appare solo in determinati momenti di incomprensione e solitudine (Eduardo Saverin che litiga con la ragazza per lo status "single" e Zuckenberg nella scena finale). Dopo l'euforia si scatena il conformismo e l'illusione, fra festini traboccanti di fiche rotte, la nuova società diventa un modo per liquidare vecchi rancori.
[+]
Per chi come il sottoscritto non è intenzionato a possedere un profilo su facebook questo film potrebbe apparire come l'ennesimo elogio del self made man, il grande sogno americano. Si dice "apparire" perché il film rivela una profondità che accantona qualsiasi celebrazione o incensamento. Più che un film su facebook è un film sulla sua non limpidissima nascita, anzi il social network rimane fra le righe, come una presenza che appare solo in determinati momenti di incomprensione e solitudine (Eduardo Saverin che litiga con la ragazza per lo status "single" e Zuckenberg nella scena finale). Dopo l'euforia si scatena il conformismo e l'illusione, fra festini traboccanti di fiche rotte, la nuova società diventa un modo per liquidare vecchi rancori. Stupisce che questi giovani, esaltati dalla società moderna in cui la giovinezza è una qualità spesso retorica, alla fine non si comportino meglio degli adulti noiosi che si vorrebbe relegare all'ospizio, dopo essersi strafogati di soldi si fanno strangolare dagli avvocati, come grigi e sorridenti imprenditori. Di giovane hanno solo la voglia di fare casino, ma dal resto traspare un'amarezza di sottofondo. Fincher gioca su questo doppio binario, la storia ed il presente, la gioventù creativa e quella ormai ingrigita degli imprenditori che vivono per gli avvocati. Infine la nota di solitudine finale, per quanto il regista stia ben attento a non giudicare ma a far giudicare, lascia un dubbio su quella che forse è più un mito che una rivoluzione dei nostri tempi.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a giu/da(g) »
[ - ] lascia un commento a giu/da(g) »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
ultimoboyscout
|
venerdì 4 febbraio 2011
|
b come boccette!
|
|
|
|
probabilmente il film-rivelazione del 2010 e Eisenberg la vera sorpresona dell'anno! Carino, molto ben fatto e decisamente ben recitato. Io non ho un profilo su facebook (e lo dico con una punta di orgoglio) ma questo film non è uno spot per il popolare social network, bensì sul come e il perchè sia stato fondato e soprattutto è iul grido del fondatore di esserci ed esistere e si tratta di un urlo decisamente assordante! Apparentemente un film statico, in realtà non lo è. vero, è molto ragionato e parlato, ma proprio i dialoghi e le parole sono l'azione della pellicola, anzi raggiungono picchi di frenesia e genialità pazzesca.
[+]
probabilmente il film-rivelazione del 2010 e Eisenberg la vera sorpresona dell'anno! Carino, molto ben fatto e decisamente ben recitato. Io non ho un profilo su facebook (e lo dico con una punta di orgoglio) ma questo film non è uno spot per il popolare social network, bensì sul come e il perchè sia stato fondato e soprattutto è iul grido del fondatore di esserci ed esistere e si tratta di un urlo decisamente assordante! Apparentemente un film statico, in realtà non lo è. vero, è molto ragionato e parlato, ma proprio i dialoghi e le parole sono l'azione della pellicola, anzi raggiungono picchi di frenesia e genialità pazzesca. Credo fortemente che le parole rappresentino per questo film ciò che inseguimenti, sparatorie, scazzottate e compagnia bella rappresentano per un film d'azione. Regia strepitosa di un Fincher maturo: non solo è il film dell'anno, ma di certo è anche il film che meglio rappresenta la prima decade del XXI secolo e ci proietta spediti e diretti nella seconda.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
levo95
|
lunedì 25 aprile 2011
|
il capolavoro dell'attualità
|
|
|
|
“The Social Network” (2010) è un film di David Fincher che con imparzialità, dà una visione lucida di quello che è ormai diventata la vita in rete.
Mark Zuckerberg è un brillante studente di Harvard dalle scarse doti sociali. Una notte, solo con gli amici dopo essere stato lasciato dalla ragazza, si ubriaca e crea un sito che viola i sistemi di sicurezza del college. Diviene così uno degli studenti più chiacchierati dell’università e due atleti facenti parte dell’élite di Harvard gli commissionano la creazione di un social network che riporti la vita del college su internet. Mark però ha un’idea migliore e dà così vita a Facebook che diventerà presto un fenomeno mondiale, e lui, il suo creatore, uno degli uomini più ricchi del pianeta.
[+]
“The Social Network” (2010) è un film di David Fincher che con imparzialità, dà una visione lucida di quello che è ormai diventata la vita in rete.
Mark Zuckerberg è un brillante studente di Harvard dalle scarse doti sociali. Una notte, solo con gli amici dopo essere stato lasciato dalla ragazza, si ubriaca e crea un sito che viola i sistemi di sicurezza del college. Diviene così uno degli studenti più chiacchierati dell’università e due atleti facenti parte dell’élite di Harvard gli commissionano la creazione di un social network che riporti la vita del college su internet. Mark però ha un’idea migliore e dà così vita a Facebook che diventerà presto un fenomeno mondiale, e lui, il suo creatore, uno degli uomini più ricchi del pianeta. Ma non raggiungi cinquecento milioni di utenti senza farti nemici. Mark viene quindi citato per aver rubato l’idea di Facebook, che è però solo una parziale verità.
Probabilmente il film più attuale del nuovo millennio, esso infatti senza clamore, ma con stile documentaristico ci fa riflettere su cosa è diventato per i nostri amici, vicini, parenti e magari anche per noi la vita in rete. Una specie di universo parallelo dove tutti noi possiamo fingere di essere qualcun altro, dove ci sentiamo più coraggiosi e a volte stranamente appagati dal numero di amici che abbiamo accumulato sul social network.
Così il concetto di amico ha subito una notevole alterazione. Da vocabolario:” Con amicizia, da un punto di vista oggettivo, si indica un tipo di legame sociale accompagnato da un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone dello stesso o di differente sesso”. Con l’avvento dei Social Network, il concetto di amicizia è passato dall’essere un legame speciale e difficilmente corruttibile, alla mera conoscenza di una persona.
Anche Socrate duemila anni fa cercò di dare il proprio significato alla parola amico definendo l’amicizia perfetta come:” l’amicizia degli uomini buoni e simili per virtù: costoro, infatti, vogliono il bene dell’altro, in modo simile in quanto sono buoni, ed essi sono buoni per se stessi. Coloro che vogliono il bene degli amici per loro stessi sono i più grandi amici”.
Ora su Facebook, ma anche altri social network come Myspace e Twitter, noi siamo capaci di dichiararci amici di persone, che magari, neanche ci piacciono, o addirittura non conosciamo. Da questo deriva un certo distacco e irrigidimento nelle quotidiane relazioni sociali. Portando gli iscritti ad un ispezionamento maniacale di tutto ciò che viene postato, detto di se, e degli altri sul sito. Trattando poi il tutto come fosse oro che cola. La situazione sentimentale, i parenti dichiarati, le tag, i post e i commenti.
Nel film veniamo portati a conoscenza dell’invenzione di un espressione: ”ci facebookkiamo”, per intendere l’incontro sulla chat in rete. Come a preferire l’incontro falso, e a volte imbarazzante, della chat room, a un caffè per chiacchierare faccia a faccia. Perché sul network tutto è più facile, per smettere di chattare con una persona basta un click, per portare una persona nella tua vita basta un click, e per dimenticarla un altro click.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a levo95 »
[ - ] lascia un commento a levo95 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
matteobaldan
|
venerdì 7 gennaio 2011
|
conflitto passionale 2.0
|
|
|
|
Una sera d’ottobre del 2003 Mark, dopo aver rotto con la sua ragazza, entra nei computer dell’università di Harvard per costruire un sito che confrontando a due a due le foto delle ragazze chieda agli utenti quale sia la più carina. Il sito viene chiamato Facemash e con esso nasce l’idea di fondo di Facebook. Da qui si genera un conflitto passionale su chi meriti il riconoscimento per questa che è l’idea del secolo; che dividerà degli amici fino a condurli ad una battaglia legale. The Social Network è un film ben strutturato, centrato sul personaggio di Mark Zurkerberg ottimamente interpretato da Jesse Eisenberg.
[+]
Una sera d’ottobre del 2003 Mark, dopo aver rotto con la sua ragazza, entra nei computer dell’università di Harvard per costruire un sito che confrontando a due a due le foto delle ragazze chieda agli utenti quale sia la più carina. Il sito viene chiamato Facemash e con esso nasce l’idea di fondo di Facebook. Da qui si genera un conflitto passionale su chi meriti il riconoscimento per questa che è l’idea del secolo; che dividerà degli amici fino a condurli ad una battaglia legale. The Social Network è un film ben strutturato, centrato sul personaggio di Mark Zurkerberg ottimamente interpretato da Jesse Eisenberg.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a matteobaldan »
[ - ] lascia un commento a matteobaldan »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
antonioamaro
|
mercoledì 23 febbraio 2011
|
un ottimo film
|
|
|
|
Questo film è basato solo sui dialoghi, ma sono impostati così bene, che per tutta la durata del film (addirittura due ore) io non mi sono mai annoiato. E per me questa cosa è incredibile. Perciò meriterebbe di vincere l'oscar: e dico ciò anche se non ho visto tutti i film candidati, ma solo alcuni. In caso di vittoria, chi deciderà di andare a vedere questo film gli consiglio prima di tutto di imparare cosa significano parole tipo: blog, e simili, perché questo film è adatto più ad un pubblico che conosce e mastica internet.
|
|
|
[+] lascia un commento a antonioamaro »
[ - ] lascia un commento a antonioamaro »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
alexpark
|
sabato 20 novembre 2010
|
la realtà sociale diventa virtuale
|
|
|
|
The Social Network riesce con la sua semplicità altisonante a rapire il pubblico per molti aspetti che lo rendono un capolavoro.Ciò che salta subito all’occhio(o in questo caso alle orecchie)è la potente,ma spedita sceneggiatura che parola dopo parola lascia lo spettatore colpito e stupefatto per quanto dialoghi così semplici possano perfettamente rispecchiare il modo di parlare dei giovani di oggi. Quindi bisogna dire che Sorkin(sceneggiatura)ha fatto proprio un bel lavoro.Bisogna riconoscere inoltre che Fincher(regista),oltre a dirigere in maniera perfetta un film che tratta un argomento odierno senza appesantirlo,ha fatto centro anche nel scegliere un cast che ha dato espressività ad un film senza il quale non sarebbe stata la stessa cosa.
[+]
The Social Network riesce con la sua semplicità altisonante a rapire il pubblico per molti aspetti che lo rendono un capolavoro.Ciò che salta subito all’occhio(o in questo caso alle orecchie)è la potente,ma spedita sceneggiatura che parola dopo parola lascia lo spettatore colpito e stupefatto per quanto dialoghi così semplici possano perfettamente rispecchiare il modo di parlare dei giovani di oggi. Quindi bisogna dire che Sorkin(sceneggiatura)ha fatto proprio un bel lavoro.Bisogna riconoscere inoltre che Fincher(regista),oltre a dirigere in maniera perfetta un film che tratta un argomento odierno senza appesantirlo,ha fatto centro anche nel scegliere un cast che ha dato espressività ad un film senza il quale non sarebbe stata la stessa cosa. Primo fra tutti è Eisenberg che è riuscito magnificamente nell’interpretare Zuckerberg e a dare al suo personaggio un’aria da nerd frustrato ma allo stesso tempo geniale che ha sfogato la sua insoddisfazione della vita sociale creandone una virtuale.La struttura della pellicola è interessante poiché attraverso un insieme di flashback il regista narra,rendendo comunque il film conciso e coeso,l’avventura dei creatori di Facebook.Essa procede e si evolve diventando sempre più interessante e coinvolgente fino al termine di questa dove Mark ottiene i diritti d’autore di un social network che sarebbe diventato sempre più popolare e si sarebbe rivelato in grado far guadagnare miliardi di dollari,ma al contempo di far perdere al suo creatore il suo unico amico nella vera realtà sociale.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a alexpark »
[ - ] lascia un commento a alexpark »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
the professor
|
sabato 11 dicembre 2010
|
the social network
|
|
|
|
film interessante che non annoia mai e che riesce a farti entrare perfettamente nei personaggi riuscendo ad essere triste ma anche divertente allo stesso tempo, in cui il regista è veramente bravo.
il film parla del creatore di facebook che viene lascato dalla ragazza, e ritornando alla scuola e ubriacandosi crea the facemark e subito ha successo ricevendo richieste da parte anche del creatore di napster , recitato da timberlake che recita a dir poco spettacolarmente.
ma non tutto va come si aspettava...
|
|
|
[+] lascia un commento a the professor »
[ - ] lascia un commento a the professor »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
thepgm11
|
domenica 26 giugno 2011
|
also sprach david fincher
|
|
|
|
Mark Zuckerberg, nerd di Harvard, rompe con la fidanzata e, per ripicca, la diffama sul suo blog. Nello stesso momento, indice un improvvisato concorso per stabilire on line la ragazza più bella dell'università. Di lì a poco nascerà l'idea che cambierà la sua vita, quella di milioni di persone e l'intero modo di concepire la vita: Facebook.
Fincher si cimenta con un argomento e un personaggio che si presentano in modo emblematico e possente sin dalla prima scena, la quale si dimostra, in un certo senso, programmatica. Le basi su cui Mark costruisce la litigata, infatti, rappresentano tutto quello che il protagonista è, con quella frase ("Io non voglio amici") che sembra essere profetica e beffarda, ma con risvolti che, invece, saranno di tutt'altro genere.
[+]
Mark Zuckerberg, nerd di Harvard, rompe con la fidanzata e, per ripicca, la diffama sul suo blog. Nello stesso momento, indice un improvvisato concorso per stabilire on line la ragazza più bella dell'università. Di lì a poco nascerà l'idea che cambierà la sua vita, quella di milioni di persone e l'intero modo di concepire la vita: Facebook.
Fincher si cimenta con un argomento e un personaggio che si presentano in modo emblematico e possente sin dalla prima scena, la quale si dimostra, in un certo senso, programmatica. Le basi su cui Mark costruisce la litigata, infatti, rappresentano tutto quello che il protagonista è, con quella frase ("Io non voglio amici") che sembra essere profetica e beffarda, ma con risvolti che, invece, saranno di tutt'altro genere. Zuckerberg (un ottimo Jesse Eisenberg) si lascia travolgere dagli eventi pur mantenendo, con una spocchia disincantata, il controllo di quanto ha ideato, facendosi cacciatore e preda al tempo teso. Fincher affronta il tutto con una buona dose di cinismo, di cui già la vicenda è di per sé intrisa, che arriva a farci odiare velatamente ora il protagonista, ora i suoi avversari. Tutti sono mossi dalla smania di primeggiare e nessuno di essi si distingue come totalmente positivo, anzi.
Se con Benjamin Button le fasi melodrammatiche, e un po' retoriche, erano sparse qua e là, in "The Social Network" la melensaggine e la bontà d'animo sono pressoché assenti, sostituiti da un iperrealismo che, di tanto in tanto, sfiora il documentaristico (le invidie tra studenti, la vita dissoluta, le logiche spietate che irrompono non appena le cifre superano i 5 zeri, il faccia a faccia tra avvocati e client), asciutto e al contempo sferzante. Il ritmo è ottimo, gli attori sono bravi e ben diretti, sebbene, specie all'inizio, i termini tecnici possano ubriacare un tantino i non avvezzi alla tecnologia. "The Social Network" mette in mostra l'ego smisurato e inconsapevole di Zuckerberg, fragile dietro il suo volto di estraniato e ambizioso programmatore, che si dissolve, in parte, nel finale: ci si rifà all'inizio, dove va pescato l'inizio di tutto. Mark non punta al denaro, ma a darsi un senso.
Il film, in sostanza, lascia drammaticamente intenderla direzione che il mondo sta imboccando, tratteggiando un pesante monito. Dipendiamo sempre più dalla tecnologia, da uno schermo acceso e da un tasto da schiacciare, e tutti, chi più chi meno, ne diventiamo schiavi. Che poi si diventi, o meno, miliardari accidentali, non importa.
Così parlò David Fincher.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a thepgm11 »
[ - ] lascia un commento a thepgm11 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
il critico
|
venerdì 12 novembre 2010
|
the social network
|
|
|
|
Il film di Fincher si presenta come una pellicola abbastanza lunga e noiosa a tratti ma tuttavia intrattiene comunque, forse perchè interessa la storia del creatore di facebook, sito che è ormai entrato nella vita di tutti i giorni, o semplicemente passare 2 ore con un buon film. A tratti si presenta noioso probabilmente perchè in alcuni punti la narrazione si interrompe lasciando tutto sulla fine, dove succcedono molte cose e i minuti più interessanti della pellicola sono gli ultimi 40. Io lo consiglio sia a chi è interessato alla creazione di facebook vera o falsa che sia quella raccontata nel film o invece a chi non se ne importa niente comunque sono 2 ore per perdere tempo con una pellicola lunga ma con una storia originale e con qualche battuta qua e là.
[+]
Il film di Fincher si presenta come una pellicola abbastanza lunga e noiosa a tratti ma tuttavia intrattiene comunque, forse perchè interessa la storia del creatore di facebook, sito che è ormai entrato nella vita di tutti i giorni, o semplicemente passare 2 ore con un buon film. A tratti si presenta noioso probabilmente perchè in alcuni punti la narrazione si interrompe lasciando tutto sulla fine, dove succcedono molte cose e i minuti più interessanti della pellicola sono gli ultimi 40. Io lo consiglio sia a chi è interessato alla creazione di facebook vera o falsa che sia quella raccontata nel film o invece a chi non se ne importa niente comunque sono 2 ore per perdere tempo con una pellicola lunga ma con una storia originale e con qualche battuta qua e là. Voto: 3,5 su 5.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a il critico »
[ - ] lascia un commento a il critico »
|
|
d'accordo? |
|
|
|