dandy
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mercoledì 18 maggio 2016
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di "super" non ha poi così tanto.
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Come il coevo "Kick Ass" e il successivo "Kick Ass 2",il film prende di mira gli stereotipi dei film supereroistici(invincibilità,lotta contro il male,identità celata sotto un costume)mostrando il classico nerd ipersfigato che trova la rivincita ma finisce anche per assecondare le pulsioni violente e distruttive che si celano in lui.Se i due "Kick Ass" sono troppo spinti,in questo caso succede l'opposto:non è sufficientemente incisivo,provocatorio e nemmeno sguaiato o parodistico.Il regista sembra indeciso tra dissacrazione e serietà,lesina sullo splatter e sul triviale,e nel finale scade in un buonismo zuccheroso da buon americano desideroso di tornare sulla retta via dopo averne combinate di tutti i colori per una causa in fin dei conti cara solo a lui.
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Come il coevo "Kick Ass" e il successivo "Kick Ass 2",il film prende di mira gli stereotipi dei film supereroistici(invincibilità,lotta contro il male,identità celata sotto un costume)mostrando il classico nerd ipersfigato che trova la rivincita ma finisce anche per assecondare le pulsioni violente e distruttive che si celano in lui.Se i due "Kick Ass" sono troppo spinti,in questo caso succede l'opposto:non è sufficientemente incisivo,provocatorio e nemmeno sguaiato o parodistico.Il regista sembra indeciso tra dissacrazione e serietà,lesina sullo splatter e sul triviale,e nel finale scade in un buonismo zuccheroso da buon americano desideroso di tornare sulla retta via dopo averne combinate di tutti i colori per una causa in fin dei conti cara solo a lui.Sembra di vedere una versione bigotta e sfiatata del Vendicatore Tossico,visto l'utensile usato da Darbo per combattere il crimine.Inutili gli inserti fumettistici occasionali.Wilson è convincente,mentre Ellen Page è eccessivamente esagitata.Nell'originale,la voce di Dio è di Rob Zombie.Il regista interpreta Satana nel telefilm "The Holy Avenger".Il boss della "Troma" nonchè collega di Gunn LLoyd Kaufman appare nel ruolo di un poliziotto.Molto più riuscito il precedente "Defendor".
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weach
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domenica 15 giugno 2014
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tutto si nasconde e confonde
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Nell''universo confusodella nostra epoca la realtà si confonde con il sogno , l'amore con la violenza,il cuore con la giustizia.
Cosa ci resta?
Una sensazione di inadeguatezza che cerca di trascendere la realtà.
Ci riesce?
Mentre l'uomo si nasconde dentro ad un mondo di super eroi, quasi oasi onirica, la farsa, a tratti, percepisce il dramma e ci fa volare verso attimi di consapevolezza.
Tutto è sospeso e sprovvisto di risposte definitive; attimi di sgomento sembrano risvegliare la storia poi tutto "si ripone nella scatola".
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Nell''universo confusodella nostra epoca la realtà si confonde con il sogno , l'amore con la violenza,il cuore con la giustizia.
Cosa ci resta?
Una sensazione di inadeguatezza che cerca di trascendere la realtà.
Ci riesce?
Mentre l'uomo si nasconde dentro ad un mondo di super eroi, quasi oasi onirica, la farsa, a tratti, percepisce il dramma e ci fa volare verso attimi di consapevolezza.
Tutto è sospeso e sprovvisto di risposte definitive; attimi di sgomento sembrano risvegliare la storia poi tutto "si ripone nella scatola".
Forse un 'unica risposta è certa:l'amore comunque vince e da forza anche oltre l'impensabile.
Film difficile da leggere ma non banale anche per lo sforzo riuscito della regia è di condurre un lavoro "sempre sospeso", incompleto, da definire, libero nell'interpretazione, con tanto spazio per lo spettaore che può leggere il film come più lo appaga.
Mi è piaciuto, anche se manca qualcosa
Buona visione
weachilluminati
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bergamo73
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domenica 31 marzo 2013
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tra una vignetta e l'altra
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Tra una vignetta e l'altra è lo spazio in cui i suoereroi non sono tali: si annoiano, vanno in bagno, fissano le pareti piangendo, mangiano uno snack. Tra una vignetta e l'altra c'è la terra di nessuno, quell'estensione della quotidianeità pura che non trova i colori della penna di un disegnatore. Diciamo la verità, non soltanto abbiamo passato un'ondata cinematografica di supereroi negli ultimi anni, ma proprio con approfondimenti sulle origini, i motivi e le storie (batman e the amazing spiderman ad esempio). Di più, Kick-ass, Zebraman e Scott Pilgrim vs. the world avevano già portato sul grande schermo la versione disastrata dell'eroe non super; una versione fatta di mediocrità e costumi mal cuciti, di periferie deprimenti e crimini di terz'ordine.
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Tra una vignetta e l'altra è lo spazio in cui i suoereroi non sono tali: si annoiano, vanno in bagno, fissano le pareti piangendo, mangiano uno snack. Tra una vignetta e l'altra c'è la terra di nessuno, quell'estensione della quotidianeità pura che non trova i colori della penna di un disegnatore. Diciamo la verità, non soltanto abbiamo passato un'ondata cinematografica di supereroi negli ultimi anni, ma proprio con approfondimenti sulle origini, i motivi e le storie (batman e the amazing spiderman ad esempio). Di più, Kick-ass, Zebraman e Scott Pilgrim vs. the world avevano già portato sul grande schermo la versione disastrata dell'eroe non super; una versione fatta di mediocrità e costumi mal cuciti, di periferie deprimenti e crimini di terz'ordine. La cosa curiosa è che tutti questi film hanno ricevuto, giustamente direi, buona critica. L'hanno ricevuta perchè hanno superato armi atomiche e mantelli svolazzanti, portando la metafora (spesso presente anche negli eroi patinati) sul piano del neon lampeggiante, dei bar notturni pieni di disadattati, di una straordinaria-ordinarietà. E allora perchè questo film funziona? Soltanto perchè beneficiario dell'onda lunga? No, questo film funziona perchè riesce a spingersi ancora più lontano. Non tanto per lo splatter o la cruenza di alcune scene. I punti cardine sono la super-volgarità dei protagonisti, l'abisso di mediocrità dal quale risorge una morale, la strisciante follia di fondo dei tic di ogni giorno, fino ad un rapporto sessuale tra "saetta purpurea" e "saettina", roba da far vomitare (come effettivamente succede anche al protagonista). Il film resce a spoetizzare tutto un mondo, pur innalzandosi nel finale ad una straordinaria etica completamente inaspettata. Certo al buon risultato contribuiscono la buona regia e colonna sonora, le prestazioni di tutto rispetto di Rainn Wilson e del cattivo affascinante Kevin Bacon, oltre quella eccitata e nevrotica di Ellen Page. Se non sapessi che l'ha già fatto direi che sembrerebbe pronta per un film di Woody Allen! Sotto tono Liv Tyler ma forse è stata penalizzata dal personaggio. Insomma a volte ci sono scritte più cose tra una vignetta e l'altra che in tutto un fumetto, basta saper guardare.
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andreaross
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giovedì 16 agosto 2012
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forse e dico forse l'idea era buona..
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L'idea di un film non convenzionale sui supereroi è quantomeno interessante ma la sceneggiatura di questo film non convince: cattolico malato di mente di mezza età eta crede di parlare con dio, incontra ragazzina pazza come lui e insieme innescano una spirale di violenza.
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sugar752
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lunedì 23 luglio 2012
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supervalutato - super fiasco
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Questo film voleva rappresentare un fumetto comico, nele intenzioni. ma, a dispetto del cast il film si perde miseramente. Buona la recitazione, divertente come trama, ma non decolla. E poi l'idea di una scena di sesso con Ellen Page...è veramente ridicola. Sper non vi sia mai un sequel.
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rizzus
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domenica 13 novembre 2011
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nessuno che parli del film nel suo complesso.
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Considerando le "recensioni" che spiegano la storia del film, spoilerando parte parte della trama (etc.); cercherò di recensire brevemente questo film, che ho appena finito di vedere.
Durante tutta la visione del film ho avuto una sensazione di déjà vu. Impossibile non fare il confronto con Kick-Ass, pellicola al quale "Super" deve molto. L'eccessiva violenza, di cui alcuni hanno parlato, effettivamente c'è.. ma non tanto per la quantità ma per come viene proposta nel contesto del film. Senza dubbio la nota dolente del film non è comunque la violenza ma la mancanza di originalità che caratterizza l'ultima fatica di James Gunn (regista).
L'impressione è che il film proceda con un ritmo medio-lento senza arrivare al crescendo che ci si aspetterebbe, non bastano un paio di colpi di scena per far risollevare una storia il cui finale è improbabile ma prevedibile (in un film).
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Considerando le "recensioni" che spiegano la storia del film, spoilerando parte parte della trama (etc.); cercherò di recensire brevemente questo film, che ho appena finito di vedere.
Durante tutta la visione del film ho avuto una sensazione di déjà vu. Impossibile non fare il confronto con Kick-Ass, pellicola al quale "Super" deve molto. L'eccessiva violenza, di cui alcuni hanno parlato, effettivamente c'è.. ma non tanto per la quantità ma per come viene proposta nel contesto del film. Senza dubbio la nota dolente del film non è comunque la violenza ma la mancanza di originalità che caratterizza l'ultima fatica di James Gunn (regista).
L'impressione è che il film proceda con un ritmo medio-lento senza arrivare al crescendo che ci si aspetterebbe, non bastano un paio di colpi di scena per far risollevare una storia il cui finale è improbabile ma prevedibile (in un film).
Rainn Wilson (Frank, il protagonista) non convince in questo personaggio, non è sufficiente una faccia da sfigati per essere credibile: Frank è un personaggio con delle potenzialità alte in un film di questo genere ma l'attore e il regista non colgono tutte le sue sfaccettature e non le sfruttano. "Frank" non riesce ad andare oltre.. oltre il prevedibile, oltre lo stereotipo.
Liv Tyler (la moglie di Frank) non trasmette niente durante tutto il film, molto più convincente, invece, è Kevin Bacon: simpatico, presuntuoso, affascinante, cattivo. In completa sintonia con il ruolo che ha interpretato.
"Super" non può essere un film da "3,45/5" stelle, semplicemente perché non li vale.
L'unico personaggio che convince al 100% è "Libby ", interpretata da una stupenda Ellen Page: sexy, irriverente, simpatica e sopra le righe. Ellen Page vale la pena ma non basta, purtroppo, per sopperire alle mancanze della pellicola.
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(di dipio)
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ultimoboyscout
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giovedì 3 novembre 2011
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il vendicatore con la chiave inglese!
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Un (super)eroe goffissimo per un film scoppiettante ed anomalo, tra action e fumetto. Rainn Wilson interpreta un nerd, quello che in Italia potremmo definire come il più classico degli sfigati: non è bello, ne ricco ne brillante, lascivo nel carattere e nei comportamenti ma sposato con una donna bellissima. La quale stanca di lui e forse mai veramente innamorata, si abbandona tra le braccia di un gangster-spacciatore. Tale comportamente trasformerà il timido e impacciato protagonista nella Saetta Purpurea, personaggione rozzo, senza stile, affiancto da una giovane venditrice e appassionata di fumetti, folle tanto quanto, e forse più, di lui. Più che un eroe è un vero antieroe, che coniuga gusto per i fumetti e attitudine sarcastica, ricorda come trama "Kick Ass", con meno soldi ma più cuore e genuinità, humour scorrettissimo e un filo malinconico, rimanda a "Ralph Supermaxieroe" ed è uno dei più azzeccati e riusciti cinefumettoni con (senza?) supereroe, nonostante non sia effettivamente tratto da alcun fumetto.
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Un (super)eroe goffissimo per un film scoppiettante ed anomalo, tra action e fumetto. Rainn Wilson interpreta un nerd, quello che in Italia potremmo definire come il più classico degli sfigati: non è bello, ne ricco ne brillante, lascivo nel carattere e nei comportamenti ma sposato con una donna bellissima. La quale stanca di lui e forse mai veramente innamorata, si abbandona tra le braccia di un gangster-spacciatore. Tale comportamente trasformerà il timido e impacciato protagonista nella Saetta Purpurea, personaggione rozzo, senza stile, affiancto da una giovane venditrice e appassionata di fumetti, folle tanto quanto, e forse più, di lui. Più che un eroe è un vero antieroe, che coniuga gusto per i fumetti e attitudine sarcastica, ricorda come trama "Kick Ass", con meno soldi ma più cuore e genuinità, humour scorrettissimo e un filo malinconico, rimanda a "Ralph Supermaxieroe" ed è uno dei più azzeccati e riusciti cinefumettoni con (senza?) supereroe, nonostante non sia effettivamente tratto da alcun fumetto. Di spirito anarchico, libero, punk e super supernerd frulal suggestioni anni '80, tra commedia e azione di nicchia su una fugura patetica e disadattata mascherata da giustiziere. Wilson è perfetto nell'impersonare il matto totale, il perdente ossessionato dal mistico con metodi da criminale vero. Gunn, ex autore di (s)pregievoli horror-splatter a marchio Troma, taglia e cuce brandelli di commediaccia scorrettissima, incubi degli del miglior (peggior) Cronenbergh, picchi sanguinolenti esageratissimi e umorismo nero. Il film funziona nel suo essere atipico, forte e anticonvenzionale, Wilson e la Page sono leteralmente leggendari!
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shanks
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giovedì 3 novembre 2011
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piacevolmente sorprendente
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E' inevitabile, il confronto col recente "Kick-ass" viene fuori quasi subito, direi immediatamente non appena si legge la trama del film. Ma questo non fa dell'uscita di "Super" un fatto negativo, anzi ne amplifica i lati positivi e i punti differenti di questa pellicola a partire dal sorprendente finale, capace di lasciarti dentro qualcosa anche l'indomani della visione.
C'è un principio di base che accomuna i due lungometraggi, cioè quello che la società e la famiglia ti insegnano fin da piccoli: non mollare mai i propri sogni, i propri obiettivi, "se vuoi una cosa valla a prendere". E diciamo la verità chi non ha mai sognato di possedere dei super poteri che ti aiutassero nella vita?
Frank di poteri ultradivini non ne ha, ma cresce in lui man mano l'idea potercela fare, correndo stupidi pericoli, sorretto da una mente forse non proprio "regolare" e da una partner assolutamente fuori di testa, vede il suo obiettivo avvicinarsi.
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E' inevitabile, il confronto col recente "Kick-ass" viene fuori quasi subito, direi immediatamente non appena si legge la trama del film. Ma questo non fa dell'uscita di "Super" un fatto negativo, anzi ne amplifica i lati positivi e i punti differenti di questa pellicola a partire dal sorprendente finale, capace di lasciarti dentro qualcosa anche l'indomani della visione.
C'è un principio di base che accomuna i due lungometraggi, cioè quello che la società e la famiglia ti insegnano fin da piccoli: non mollare mai i propri sogni, i propri obiettivi, "se vuoi una cosa valla a prendere". E diciamo la verità chi non ha mai sognato di possedere dei super poteri che ti aiutassero nella vita?
Frank di poteri ultradivini non ne ha, ma cresce in lui man mano l'idea potercela fare, correndo stupidi pericoli, sorretto da una mente forse non proprio "regolare" e da una partner assolutamente fuori di testa, vede il suo obiettivo avvicinarsi. E scusate se l'amore non è abbastanza.
Meno fracassone, comunque splatter in egual misura del suo antagonista, "Super" ti regala emozioni contrastanti, dalle disturbanti sequenze di sangue che schizza ovunque, alla rabbia per l'ingiustizia subita, alla pena per il protagonista, alla dolcezza di quei 5 minuti finali.
Misione compiuta quindi.
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riccardo93
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mercoledì 2 novembre 2011
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critica spietata del cinema e della vita odierna
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non mi di dilungherò in una lunga e probababilmente ripetitiva recensione completa del film, ma con queso esame critico di alcuni punti salienti, spesso passati inossevarti, voglio far aprire gli occhi o magari far riflettere un pochettino su un film che se analizzato risulta a mio parere molto "interessante"
il lungometraggio di james gunn oltre ad essere un piacevole film comico di azione, risulta, ad una lettura più attenta una severa critica socio-filmografica.
filmografica perchè detronizza la figura classica dell'eroe senza macchia, la Saetta Purpurea di macchie ne ha e non poche; egli non essendo guidato da ferree leggi morali(come poteva succedere per batman) resta pressochè impassibile all'omicidio di un'uomo reo solo di aver saltato la coda con fare arrogante e di fronte al pestaggio(per mano sua) dell' innocente fidanzata.
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non mi di dilungherò in una lunga e probababilmente ripetitiva recensione completa del film, ma con queso esame critico di alcuni punti salienti, spesso passati inossevarti, voglio far aprire gli occhi o magari far riflettere un pochettino su un film che se analizzato risulta a mio parere molto "interessante"
il lungometraggio di james gunn oltre ad essere un piacevole film comico di azione, risulta, ad una lettura più attenta una severa critica socio-filmografica.
filmografica perchè detronizza la figura classica dell'eroe senza macchia, la Saetta Purpurea di macchie ne ha e non poche; egli non essendo guidato da ferree leggi morali(come poteva succedere per batman) resta pressochè impassibile all'omicidio di un'uomo reo solo di aver saltato la coda con fare arrogante e di fronte al pestaggio(per mano sua) dell' innocente fidanzata.Il regista attraverso un icredibile realismo trasporta il mondo idilliaco dei supereroi nel mondo reale ottenendo come risultato una dura legge di vita: gli uomini quando muoiono sono soli e lo fanno spregievolmente come dei cani, e chi gli uccide (indipendentemente che essi siano i cattivi più cattivi) diventa come loro macchiato del peggiore atto che si possa compiere in natura.Nella realtà il lieto fine non esiste si può solo cercare di accettare le cose come sono andate(l'abbandono della moglie tanto amata e lo sterminio di molti uomini) e cercare di combattere la cattiveria nel mondo sapendo che essa è indebellabile(attraverso una sorta di romantico titanismo).I cattivi nella realtà quando muoino non si redimono e spirano spregievolmente e da vigliacchi(vedi la spalla del cattivone che offre a frank le noccioline quando la moglie lo lacia e fa fatica a sopportare lo stupro della stessa, ma senza trovare la forza di fare qualcosa).
Sociale perchè con fede antiepicurea(nel vero senso del termine) fornisce un'interessante critica dell'odierna ricerca della felicità in favore di una felice malinconia di cui dovremmo gioire più sepsso nella nostra vita quotidiana. l'ultimo insegnamento con cui ci lascia il regista è che talvolta nella tristezza si può ritrovare la dolce gioia di essere vivo.
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astromelia
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domenica 30 ottobre 2011
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genial-demenziale-violento
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sono diversi gli aggettivi per questo film,si potrebbe dire quasi geniale,con qualche scena agghiacciante che risulta grottesca,ci si stupisce quasi per la particolarità di un film mai banale e che fa persino riflettere. peccato che nel finale non si capisce che ne ha fatto della saettina,forse unico neo,però si conclude bene con tanto di arringa...se ci fosse un'oscar per i film demenziali lo metterei in lista, ah! si ride pure.
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