peppe.simeone
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venerdì 21 ottobre 2011
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"super unconventional"
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La nascita di "Saetta Purpurea", alter-ego di Frank D'arbo, che con l'aiuto della sua aiutante "Saettina", cercherà di salvare sua moglie scappata con uno spacciatore di droga.
Un film non convenzionale e divertente, che ad un attenta visione si rivela sfuggente e polivalente. I temi trattati sono tanti: il classico tema della maschera qui è affrontato da vari punti di vista, tra cui quello originalissimo della fissazione che sfocia in "perversione" incarnata dalla folle Ellen Page che impersona "Saettina".
La storia è raccontata dal punto di vista di Frank D'Arbo, ed è proprio in questa narrazione soggettiva che va ricercata la chiave di lettura del film: quello a cui assistiamo è un racconto completamente oggetivo dei fatti accaduti? Oppure è una rivistitazione della mente dell'antieroe per eccellenza, che nel corso degli eventi dimostra senza dubbio di essere affetto da forti patologie psichiche(si vedano le visioni ed il rapporto maniacale con la religione)?
Il personaggio della moglie Sarah, Liv Taylor, rappresenta la vittima inerme e passiva che Frank è in dovere di salvare, con uno slancio di altruismo "purissimo" che alla lontana ricorda quello di Forrest e Jenny in "Forrest Gump", anche per lo stesso rapporto di amore-fuga che accomuna i due personaggi femminili.
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La nascita di "Saetta Purpurea", alter-ego di Frank D'arbo, che con l'aiuto della sua aiutante "Saettina", cercherà di salvare sua moglie scappata con uno spacciatore di droga.
Un film non convenzionale e divertente, che ad un attenta visione si rivela sfuggente e polivalente. I temi trattati sono tanti: il classico tema della maschera qui è affrontato da vari punti di vista, tra cui quello originalissimo della fissazione che sfocia in "perversione" incarnata dalla folle Ellen Page che impersona "Saettina".
La storia è raccontata dal punto di vista di Frank D'Arbo, ed è proprio in questa narrazione soggettiva che va ricercata la chiave di lettura del film: quello a cui assistiamo è un racconto completamente oggetivo dei fatti accaduti? Oppure è una rivistitazione della mente dell'antieroe per eccellenza, che nel corso degli eventi dimostra senza dubbio di essere affetto da forti patologie psichiche(si vedano le visioni ed il rapporto maniacale con la religione)?
Il personaggio della moglie Sarah, Liv Taylor, rappresenta la vittima inerme e passiva che Frank è in dovere di salvare, con uno slancio di altruismo "purissimo" che alla lontana ricorda quello di Forrest e Jenny in "Forrest Gump", anche per lo stesso rapporto di amore-fuga che accomuna i due personaggi femminili.
Dietro una "maschera" ancora più ambigua si cela con maestria il pensiero del regista, che però inevitabilmente filtra e traspare: sicuramente la violenza viene condannata, rappresentata in maniera cruda e paradossale, ma non si può negare, ed anzi è evidente, che vi sia una sfiducia totale nelle forze dell'ordine, e che forse è propio la violenza l'unica via possibile da perseguire per punire e sacciare la malavita dalle strade. Infatti, come appare sin dai primi minuti, la giustizia costiutita viene raffigurata attraverso un detective superficiale e disattento, che non solo non farà niente per aiutare Frank o per arrestare Saetta Purpurea, ma verrà ucciso in maniera "casuale" ed "inutile". La stessa inefficenza è sottilmente presentata dal paradosso che nonostante la targa della macchina di Frank non sia oscurata nessuno attraverso di quella riesce a risalire a lui.
Meno velata è la critica esplicita che viene mossa al bigottismo religioso, rappresentato parodisticamente dal canale televisivo "All Jesus-Network" e dal programma da cui è ispirato per iniziare la sua lotta al crimine.
In conclusione, da vedere: non rimarrete delusi e alla fine della proiezione avrete sicuramente qualcosa di cui palare. Attenti al finale, leggermente splatter.
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ember_eye
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martedì 13 settembre 2011
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ci troviamo fra le vignette?
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In questo periodo si sono visti molti film trattare di supereroi in maniera un po' meno fantastica e più vicina alla nostra vita quotidiana (vedi "Kick Ass"), cercare di integrare nelle nostre routine i valori e la morale che fanno da fondamento in un personaggio che decide di indossare una maschera e sconfiggere il crimine, portare giustizia, salvare i deboli. "Super" lo fa in maniera un po' particolare, in una via di mezzo fra un'ironica presa in giro e una seria riflessione su questi valori, sulla religione e su persone "quasi" comuni (perfino gli stereotipi vengono stravolti). Il minimo crimine, la minima mancanza di rispetto deve essere punita con colpi di chiave inglese o di altri oggetti a portata di mano, perchè la giustizia è uguale per tutti e sta all'eroe in maschera farla rispettare, per quanto questo lo renda simile a coloro che punisce: volgarità e violenza splatter dunque non mancano, ma sono chicche in un film in cui sono utilizzate bene.
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In questo periodo si sono visti molti film trattare di supereroi in maniera un po' meno fantastica e più vicina alla nostra vita quotidiana (vedi "Kick Ass"), cercare di integrare nelle nostre routine i valori e la morale che fanno da fondamento in un personaggio che decide di indossare una maschera e sconfiggere il crimine, portare giustizia, salvare i deboli. "Super" lo fa in maniera un po' particolare, in una via di mezzo fra un'ironica presa in giro e una seria riflessione su questi valori, sulla religione e su persone "quasi" comuni (perfino gli stereotipi vengono stravolti). Il minimo crimine, la minima mancanza di rispetto deve essere punita con colpi di chiave inglese o di altri oggetti a portata di mano, perchè la giustizia è uguale per tutti e sta all'eroe in maschera farla rispettare, per quanto questo lo renda simile a coloro che punisce: volgarità e violenza splatter dunque non mancano, ma sono chicche in un film in cui sono utilizzate bene. Una scenografia apparentemente poco originale nasconde in realtà una perla grazie a un incredibile lavoro di regia (James Gunn non delude!), inquadrature azzeccate, una colonna sonora divertente e adatta alle situazioni e un'ottima prova di recitazione da parte della pazza e splendida Ellen Page, dell'emarginato trasformatosi in duro eroe dal cuore tenero Rainn Wilson, del cattivissimo Bacon e della bellissima Liv Tyler. Il finale (per me quasi strappalacrime) vede poi chiudere il cerchio della trama e arricchisce il cuore del protagonista e quello degli spettatori di una felice malinconia che forse dovremmo cercare più spesso nelle nostre giornate quotidiane, un senso di appagamento che può darci solo l'eroe che è in noi. Assolutamente consigliato!
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bergamo73
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domenica 31 marzo 2013
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tra una vignetta e l'altra
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Tra una vignetta e l'altra è lo spazio in cui i suoereroi non sono tali: si annoiano, vanno in bagno, fissano le pareti piangendo, mangiano uno snack. Tra una vignetta e l'altra c'è la terra di nessuno, quell'estensione della quotidianeità pura che non trova i colori della penna di un disegnatore. Diciamo la verità, non soltanto abbiamo passato un'ondata cinematografica di supereroi negli ultimi anni, ma proprio con approfondimenti sulle origini, i motivi e le storie (batman e the amazing spiderman ad esempio). Di più, Kick-ass, Zebraman e Scott Pilgrim vs. the world avevano già portato sul grande schermo la versione disastrata dell'eroe non super; una versione fatta di mediocrità e costumi mal cuciti, di periferie deprimenti e crimini di terz'ordine.
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Tra una vignetta e l'altra è lo spazio in cui i suoereroi non sono tali: si annoiano, vanno in bagno, fissano le pareti piangendo, mangiano uno snack. Tra una vignetta e l'altra c'è la terra di nessuno, quell'estensione della quotidianeità pura che non trova i colori della penna di un disegnatore. Diciamo la verità, non soltanto abbiamo passato un'ondata cinematografica di supereroi negli ultimi anni, ma proprio con approfondimenti sulle origini, i motivi e le storie (batman e the amazing spiderman ad esempio). Di più, Kick-ass, Zebraman e Scott Pilgrim vs. the world avevano già portato sul grande schermo la versione disastrata dell'eroe non super; una versione fatta di mediocrità e costumi mal cuciti, di periferie deprimenti e crimini di terz'ordine. La cosa curiosa è che tutti questi film hanno ricevuto, giustamente direi, buona critica. L'hanno ricevuta perchè hanno superato armi atomiche e mantelli svolazzanti, portando la metafora (spesso presente anche negli eroi patinati) sul piano del neon lampeggiante, dei bar notturni pieni di disadattati, di una straordinaria-ordinarietà. E allora perchè questo film funziona? Soltanto perchè beneficiario dell'onda lunga? No, questo film funziona perchè riesce a spingersi ancora più lontano. Non tanto per lo splatter o la cruenza di alcune scene. I punti cardine sono la super-volgarità dei protagonisti, l'abisso di mediocrità dal quale risorge una morale, la strisciante follia di fondo dei tic di ogni giorno, fino ad un rapporto sessuale tra "saetta purpurea" e "saettina", roba da far vomitare (come effettivamente succede anche al protagonista). Il film resce a spoetizzare tutto un mondo, pur innalzandosi nel finale ad una straordinaria etica completamente inaspettata. Certo al buon risultato contribuiscono la buona regia e colonna sonora, le prestazioni di tutto rispetto di Rainn Wilson e del cattivo affascinante Kevin Bacon, oltre quella eccitata e nevrotica di Ellen Page. Se non sapessi che l'ha già fatto direi che sembrerebbe pronta per un film di Woody Allen! Sotto tono Liv Tyler ma forse è stata penalizzata dal personaggio. Insomma a volte ci sono scritte più cose tra una vignetta e l'altra che in tutto un fumetto, basta saper guardare.
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dandy
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mercoledì 18 maggio 2016
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di "super" non ha poi così tanto.
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Come il coevo "Kick Ass" e il successivo "Kick Ass 2",il film prende di mira gli stereotipi dei film supereroistici(invincibilità,lotta contro il male,identità celata sotto un costume)mostrando il classico nerd ipersfigato che trova la rivincita ma finisce anche per assecondare le pulsioni violente e distruttive che si celano in lui.Se i due "Kick Ass" sono troppo spinti,in questo caso succede l'opposto:non è sufficientemente incisivo,provocatorio e nemmeno sguaiato o parodistico.Il regista sembra indeciso tra dissacrazione e serietà,lesina sullo splatter e sul triviale,e nel finale scade in un buonismo zuccheroso da buon americano desideroso di tornare sulla retta via dopo averne combinate di tutti i colori per una causa in fin dei conti cara solo a lui.
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Come il coevo "Kick Ass" e il successivo "Kick Ass 2",il film prende di mira gli stereotipi dei film supereroistici(invincibilità,lotta contro il male,identità celata sotto un costume)mostrando il classico nerd ipersfigato che trova la rivincita ma finisce anche per assecondare le pulsioni violente e distruttive che si celano in lui.Se i due "Kick Ass" sono troppo spinti,in questo caso succede l'opposto:non è sufficientemente incisivo,provocatorio e nemmeno sguaiato o parodistico.Il regista sembra indeciso tra dissacrazione e serietà,lesina sullo splatter e sul triviale,e nel finale scade in un buonismo zuccheroso da buon americano desideroso di tornare sulla retta via dopo averne combinate di tutti i colori per una causa in fin dei conti cara solo a lui.Sembra di vedere una versione bigotta e sfiatata del Vendicatore Tossico,visto l'utensile usato da Darbo per combattere il crimine.Inutili gli inserti fumettistici occasionali.Wilson è convincente,mentre Ellen Page è eccessivamente esagitata.Nell'originale,la voce di Dio è di Rob Zombie.Il regista interpreta Satana nel telefilm "The Holy Avenger".Il boss della "Troma" nonchè collega di Gunn LLoyd Kaufman appare nel ruolo di un poliziotto.Molto più riuscito il precedente "Defendor".
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andrea levorato
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venerdì 9 settembre 2011
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(troppo) violento, (ma) sorprendente e nuovo
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Super ***
Produzione: USA 2011
Genere: Drammatico, Azione, Pulp, Supereroi, Parodistico
Regia: James Gunn
Attori principali: Rainn Wilson, Ellen Page, Liv Tyler, Kevin Bacon
Trama:
Frenk (Wilson) viene lasciato dalla moglie (Tyler) per uno spacciatore (Bacon). Il poveretto decide, così, di diventare un giustiziere mascherato e, aiutato da una ragazza geek, la bellissima Libby (Page), riuscirà ad avere l’agognata vendetta.
Mini recensione:
Se Vaughn avesse deciso di trasporre “Kick-Ass”, fedelmente al fumetto, il risultato sarebbe, più o meno, stato questo. Perché “Super” non è un film d’azione, niente spettacolarizzazioni, bimbe che affettano i criminali o happy ending, ma la tragedia più nera: gli uomini muoiono come cani e uccidere è terribile.
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Super ***
Produzione: USA 2011
Genere: Drammatico, Azione, Pulp, Supereroi, Parodistico
Regia: James Gunn
Attori principali: Rainn Wilson, Ellen Page, Liv Tyler, Kevin Bacon
Trama:
Frenk (Wilson) viene lasciato dalla moglie (Tyler) per uno spacciatore (Bacon). Il poveretto decide, così, di diventare un giustiziere mascherato e, aiutato da una ragazza geek, la bellissima Libby (Page), riuscirà ad avere l’agognata vendetta.
Mini recensione:
Se Vaughn avesse deciso di trasporre “Kick-Ass”, fedelmente al fumetto, il risultato sarebbe, più o meno, stato questo. Perché “Super” non è un film d’azione, niente spettacolarizzazioni, bimbe che affettano i criminali o happy ending, ma la tragedia più nera: gli uomini muoiono come cani e uccidere è terribile. Tutto questo è “Super”, uno dei film più perversi e visivamente violenti mai girati, sporco (grazie alla fotografia dai toni spenti) e dalle musiche ottime. È vero: il film di Vaughn nel suo genere (quello supereroistico) è insuperabile, ma “Super” è decisamente più profondo e colpisce sicuramente nel segno.
Interpretazioni:
Rainn Wilson ***1/2
Ellen Page ****
Liv Tyler ***
Kevin Bacon ***
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rizzus
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domenica 13 novembre 2011
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nessuno che parli del film nel suo complesso.
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Considerando le "recensioni" che spiegano la storia del film, spoilerando parte parte della trama (etc.); cercherò di recensire brevemente questo film, che ho appena finito di vedere.
Durante tutta la visione del film ho avuto una sensazione di déjà vu. Impossibile non fare il confronto con Kick-Ass, pellicola al quale "Super" deve molto. L'eccessiva violenza, di cui alcuni hanno parlato, effettivamente c'è.. ma non tanto per la quantità ma per come viene proposta nel contesto del film. Senza dubbio la nota dolente del film non è comunque la violenza ma la mancanza di originalità che caratterizza l'ultima fatica di James Gunn (regista).
L'impressione è che il film proceda con un ritmo medio-lento senza arrivare al crescendo che ci si aspetterebbe, non bastano un paio di colpi di scena per far risollevare una storia il cui finale è improbabile ma prevedibile (in un film).
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Considerando le "recensioni" che spiegano la storia del film, spoilerando parte parte della trama (etc.); cercherò di recensire brevemente questo film, che ho appena finito di vedere.
Durante tutta la visione del film ho avuto una sensazione di déjà vu. Impossibile non fare il confronto con Kick-Ass, pellicola al quale "Super" deve molto. L'eccessiva violenza, di cui alcuni hanno parlato, effettivamente c'è.. ma non tanto per la quantità ma per come viene proposta nel contesto del film. Senza dubbio la nota dolente del film non è comunque la violenza ma la mancanza di originalità che caratterizza l'ultima fatica di James Gunn (regista).
L'impressione è che il film proceda con un ritmo medio-lento senza arrivare al crescendo che ci si aspetterebbe, non bastano un paio di colpi di scena per far risollevare una storia il cui finale è improbabile ma prevedibile (in un film).
Rainn Wilson (Frank, il protagonista) non convince in questo personaggio, non è sufficiente una faccia da sfigati per essere credibile: Frank è un personaggio con delle potenzialità alte in un film di questo genere ma l'attore e il regista non colgono tutte le sue sfaccettature e non le sfruttano. "Frank" non riesce ad andare oltre.. oltre il prevedibile, oltre lo stereotipo.
Liv Tyler (la moglie di Frank) non trasmette niente durante tutto il film, molto più convincente, invece, è Kevin Bacon: simpatico, presuntuoso, affascinante, cattivo. In completa sintonia con il ruolo che ha interpretato.
"Super" non può essere un film da "3,45/5" stelle, semplicemente perché non li vale.
L'unico personaggio che convince al 100% è "Libby ", interpretata da una stupenda Ellen Page: sexy, irriverente, simpatica e sopra le righe. Ellen Page vale la pena ma non basta, purtroppo, per sopperire alle mancanze della pellicola.
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[+] precisazione
(di dipio)
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