oronzo canà
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giovedì 17 gennaio 2013
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merita
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Ottimo film,recitato alla perfezione,storia un pò stereotipata ma raccontata bene.
Vale sicuramente la pena vederlo.
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andrea giostra
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martedì 11 dicembre 2012
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molto bello e molto crudo.
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Da vedere. Molto lento all'inizio. Incalzante nella seconda parte. La violenza e la prepotenza generano solo violenza e prepotenza. Non vince mai nessuno. Anche se qualche volta non hai scelta. Finale imprevedibile che lascia l'amaro in bocca allo spettatore abituato ai finali americani.
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jonnie
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lunedì 12 novembre 2012
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intenso ed equilibrato
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Premetto che sono di parte in quanto adoro sia Farrell sia il genere, cercherò di essere il più obbiettiva possibile. London Boulevard è veramente un bel film, pulito e con gli effetti speciali ridotti al minimo (non mi ricordo neanche se ce ne sono), lascia spazio alla recitazione che con Farrell e Keira Knightley è superba. Bella la colonna sonora e ben definite le relazioni tra i personaggi a loro volta molto ben caratterizzati, forse un po' inverosimile il "cattivo che non vuole fare il cattivo" ma comunque un bel film. Un film che vale veramente la pena vedere.
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marco padula (scrittore)
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venerdì 21 settembre 2012
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una londra molto sporca
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Un Colin Farrell in perfetta parte con quella sua aria perennemente stralunata e quel suo sguardo da cane bastonato. Una Keira Knightley sempre più anoressica, con quella sua bellezza emaciata, esangue e pallida.
Un vortice di situazioni a limite del grottesco. Un congegno ad orologeria che non perde un solo colpo.
Il protagonista, un ex carcerato, non è un cattivo ragazzo ma è sfortunato, perché si trova nei posti sbagliati in compagnia di gente sbagliata. Ha una sorella alcolizzata che si da per il codice pin di un bancomat. La sua non è una vita facile. La civilissima e moderna Londra qui è lurida e cattiva. Anche lì, nel cuore della City esistono boss mafiosi che gestiscono innominabili traffici di ogni tipo.
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Un Colin Farrell in perfetta parte con quella sua aria perennemente stralunata e quel suo sguardo da cane bastonato. Una Keira Knightley sempre più anoressica, con quella sua bellezza emaciata, esangue e pallida.
Un vortice di situazioni a limite del grottesco. Un congegno ad orologeria che non perde un solo colpo.
Il protagonista, un ex carcerato, non è un cattivo ragazzo ma è sfortunato, perché si trova nei posti sbagliati in compagnia di gente sbagliata. Ha una sorella alcolizzata che si da per il codice pin di un bancomat. La sua non è una vita facile. La civilissima e moderna Londra qui è lurida e cattiva. Anche lì, nel cuore della City esistono boss mafiosi che gestiscono innominabili traffici di ogni tipo.
Mitchell cerca di rigare dritto, ma l’ambiente in cui vive glielo impedisce: ha amici balordi, avanzi di galera tossici, che gli propongono solo attività illecite. Mitchell vorrebbe uscire da quella merda, ma più si sforza per uscirne e più ne viene risucchiato. In uno squallido sottopassaggio due ragazzotti incoscienti ammazzano a bastonate il suo migliore amico, un clochard. Lui si incazza di brutto. Cerca il giovane assassino per fargli un buco in testa, ma alla fine desiste, prima di premere il grilletto.
Il boss dei boss, un viscido anziano elegante, gli ha messo gli occhi sopra, lo vuole assoldare. Il ragazzo ha stoffa, è un duro, sa come farsi rispettare. Col cavolo: il nostro non ci sta, non ha nessuna voglia di tornare al fresco e non accetta l’allettante offerta. Il boss la prende male. E’ guerra. Una guerra folle e sanguinaria, al termine della quale si contano solo cadaveri. Eccezion fatta per il cuore innamorato e infranto di Charlotte, l’attrice ricca, sperduta e infelice, che nel frattempo è sbarcata a Los Angeles per girare un nuovo film. E fatta eccezione per il suo anfitrione Jordan (un attore in declino, interpretato da un eccezionale David Thewlis) che è un morto vivente, un tossico ormai diventato l’ombra di se stesso. Talché, in un fotogramma genialmente inserito fra i titoli di coda, lo vediamo con gli occhi strabuzzati ed una pistola in mano.
Un film rozzo, grintoso, roboante, intenso, che spacca, infastidisce e fa riflettere.
La lezione del regista, l’esordiente William Monahan (Oscar per la sceneggiatura di “The Departed”) è che c’è del marcio ovunque, anche fra le persone con la faccia pulita. Non ti puoi fidare di nessuno, nemmeno di un poliziotto sorridente che intasca mazzette per arrotondare lo stipendio.
Monahan ci presenta una Londra diversa da come siamo abituati ad immaginarla. Una città morta, spenta, glaciale, dove il crimine dilaga, il cinismo regna nei cuori e i valori della convivenza civile si sono andati a fare friggere. Dove un’indomita banda di paparazzi si piazza da mattino a sera davanti all’abitazione di una star del cinema, per immortalare tutti i suoi segreti e darli in pasto ai tabloid. Dove conta solo fare soldi facili, rubando, spacciando e camminando sul cadavere di chiunque. Dove la tua casa, da un giorno all’altro, può diventare la casa di qualcun altro, perché hai un debito che non puoi a pagare o perché sei un medico cretino che ha prescritto farmaci a gentaglia. Dove alla fine crepi pugnalato al fianco per mano dello stesso ragazzo che, in un fremito di umana compassione, hai risparmiato un giorno prima da morte sicura. Sottofondo musicale a palla. Ritmo indiavolato. Una storia che lascia il segno, tratta dall’omonimo romanzo di Ken Bruen. Da non perdere.
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armin k.
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venerdì 14 settembre 2012
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da vedere
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Semplicemente stupendo, dalla fotografia alla colonna sonora !
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sgaffino
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martedì 14 agosto 2012
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da evitare
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molenga
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giovedì 26 luglio 2012
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kitano+ritchie=monahan
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Mitchell è appena uscito di prigione, dove ha trascorso 3 anni per lesioni aggravate multiple; ad aspettarlo c'è bill, l'amico di mille teppe che sempbra essere entrato in un giro assai fruttuoso. Ma mitchell non ne vuole sapere, dunque coglie un'occasione per guadagnare senza uscire dal campo della legalità: fare da guardia del corpo a una giovane attrice ossessionata dai paparazzi e traumatizzata da una violenza sessuale. ma a mitch, per colpa di bill e di una sorella un po' ninfomane un po' alcolizzata, non riesce di star fuori dai guai: un caporione vuole che lavori per lui. Intanto tra l'attrice e mitchell è scoppiata la scintilla.
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Mitchell è appena uscito di prigione, dove ha trascorso 3 anni per lesioni aggravate multiple; ad aspettarlo c'è bill, l'amico di mille teppe che sempbra essere entrato in un giro assai fruttuoso. Ma mitchell non ne vuole sapere, dunque coglie un'occasione per guadagnare senza uscire dal campo della legalità: fare da guardia del corpo a una giovane attrice ossessionata dai paparazzi e traumatizzata da una violenza sessuale. ma a mitch, per colpa di bill e di una sorella un po' ninfomane un po' alcolizzata, non riesce di star fuori dai guai: un caporione vuole che lavori per lui. Intanto tra l'attrice e mitchell è scoppiata la scintilla...
Un discreto film sotto molti punti di vista, farrell è bravo( non altrettanto i comprimari), il soldato knightley fa la sua particina, scritta superficialmente come quasi tutti i ruoli; superba la colonna sonora, finale alla scarface scontato ma adeguato.
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alan rubino
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giovedì 31 maggio 2012
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affastellato, freddo e incoerente
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Uscito dal carcere londinese di Pentonville dopo avervi trascorso tre anni per aggressione aggravata,
Mitchell (Colin Farrell) accetta di lavorare come guardia del corpo di Charlotte (Keira Knightley),
un'attrice insofferente ai paparazzi, ma dei criminali vorrebbero riportarlo sulla cattiva strada...
Ci si aspettava un noir di tutto rispetto, considerando il buon cast e una sceneggiatura che porta la firma di
William Monahan, vincitore dell'Oscar per "The Departed", qui anche in veste di regista. E invece, "London
Boulevard" si rivela una vera e propria delusione generale senza attenuanti. L'assunto era interessante, ma
la trama avanza in modo affastellato e poco coinvolgente, con personaggi stereotipati (alcuni ai limiti della
parodia), freddi e non sempre funzionali al racconto, per poi sfociare in un finale confuso e incoerente.
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Uscito dal carcere londinese di Pentonville dopo avervi trascorso tre anni per aggressione aggravata,
Mitchell (Colin Farrell) accetta di lavorare come guardia del corpo di Charlotte (Keira Knightley),
un'attrice insofferente ai paparazzi, ma dei criminali vorrebbero riportarlo sulla cattiva strada...
Ci si aspettava un noir di tutto rispetto, considerando il buon cast e una sceneggiatura che porta la firma di
William Monahan, vincitore dell'Oscar per "The Departed", qui anche in veste di regista. E invece, "London
Boulevard" si rivela una vera e propria delusione generale senza attenuanti. L'assunto era interessante, ma
la trama avanza in modo affastellato e poco coinvolgente, con personaggi stereotipati (alcuni ai limiti della
parodia), freddi e non sempre funzionali al racconto, per poi sfociare in un finale confuso e incoerente.
Di sicuro, la sola cosa che si rammenterà di questo film è il turpiloquio: una imprecazione più o meno ogni 10
secondi. Ah però!
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liuk©
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martedì 13 dicembre 2011
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sempre più farrell
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Strepitosa performance di un Colin Farrell sempre più in palla in un noir d'autore piuttosto raffinato nonostante l'ampia violenza.
Una Londra cupa, tra lo squallore dei sobborghi e la poesia della campagna, fa da scenario ad una pellicola non comune nè banale dalle tinte forti e non adatta ad un pubblico qualunque. Sopra i 18 anni mi sento di consigliarne assolutamente la visione. Attenzione al finale.
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aniki
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venerdì 9 dicembre 2011
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inguardabile
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Merita solo la fotografia, per quel che vale, ma sfido chiunque ad arrivare fino in fondo. Chi paragona "robe" del genere ai capolavori di Guy Ritchie non sa di cosa parla.
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