London Boulevard |
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Un film di William Monahan.
Con Colin Farrell, Keira Knightley, David Thewlis, Anna Friel, Ben Chaplin.
continua»
Thriller,
Ratings: Kids+16,
durata 103 min.
- USA, Gran Bretagna 2010.
- 01 Distribution
uscita venerdì 10 giugno 2011.
MYMONETRO
London Boulevard
valutazione media:
2,78
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una Londra molto sporcadi Marco Padula (scrittore)Feedback: 1705 | altri commenti e recensioni di Marco Padula (scrittore) |
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venerdì 21 settembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un Colin Farrell in perfetta parte con quella sua aria perennemente stralunata e quel suo sguardo da cane bastonato. Una Keira Knightley sempre più anoressica, con quella sua bellezza emaciata, esangue e pallida. Un vortice di situazioni a limite del grottesco. Un congegno ad orologeria che non perde un solo colpo. Il protagonista, un ex carcerato, non è un cattivo ragazzo ma è sfortunato, perché si trova nei posti sbagliati in compagnia di gente sbagliata. Ha una sorella alcolizzata che si da per il codice pin di un bancomat. La sua non è una vita facile. La civilissima e moderna Londra qui è lurida e cattiva. Anche lì, nel cuore della City esistono boss mafiosi che gestiscono innominabili traffici di ogni tipo. Mitchell cerca di rigare dritto, ma l’ambiente in cui vive glielo impedisce: ha amici balordi, avanzi di galera tossici, che gli propongono solo attività illecite. Mitchell vorrebbe uscire da quella merda, ma più si sforza per uscirne e più ne viene risucchiato. In uno squallido sottopassaggio due ragazzotti incoscienti ammazzano a bastonate il suo migliore amico, un clochard. Lui si incazza di brutto. Cerca il giovane assassino per fargli un buco in testa, ma alla fine desiste, prima di premere il grilletto. Il boss dei boss, un viscido anziano elegante, gli ha messo gli occhi sopra, lo vuole assoldare. Il ragazzo ha stoffa, è un duro, sa come farsi rispettare. Col cavolo: il nostro non ci sta, non ha nessuna voglia di tornare al fresco e non accetta l’allettante offerta. Il boss la prende male. E’ guerra. Una guerra folle e sanguinaria, al termine della quale si contano solo cadaveri. Eccezion fatta per il cuore innamorato e infranto di Charlotte, l’attrice ricca, sperduta e infelice, che nel frattempo è sbarcata a Los Angeles per girare un nuovo film. E fatta eccezione per il suo anfitrione Jordan (un attore in declino, interpretato da un eccezionale David Thewlis) che è un morto vivente, un tossico ormai diventato l’ombra di se stesso. Talché, in un fotogramma genialmente inserito fra i titoli di coda, lo vediamo con gli occhi strabuzzati ed una pistola in mano. Un film rozzo, grintoso, roboante, intenso, che spacca, infastidisce e fa riflettere. La lezione del regista, l’esordiente William Monahan (Oscar per la sceneggiatura di “The Departed”) è che c’è del marcio ovunque, anche fra le persone con la faccia pulita. Non ti puoi fidare di nessuno, nemmeno di un poliziotto sorridente che intasca mazzette per arrotondare lo stipendio. Monahan ci presenta una Londra diversa da come siamo abituati ad immaginarla. Una città morta, spenta, glaciale, dove il crimine dilaga, il cinismo regna nei cuori e i valori della convivenza civile si sono andati a fare friggere. Dove un’indomita banda di paparazzi si piazza da mattino a sera davanti all’abitazione di una star del cinema, per immortalare tutti i suoi segreti e darli in pasto ai tabloid. Dove conta solo fare soldi facili, rubando, spacciando e camminando sul cadavere di chiunque. Dove la tua casa, da un giorno all’altro, può diventare la casa di qualcun altro, perché hai un debito che non puoi a pagare o perché sei un medico cretino che ha prescritto farmaci a gentaglia. Dove alla fine crepi pugnalato al fianco per mano dello stesso ragazzo che, in un fremito di umana compassione, hai risparmiato un giorno prima da morte sicura. Sottofondo musicale a palla. Ritmo indiavolato. Una storia che lascia il segno, tratta dall’omonimo romanzo di Ken Bruen. Da non perdere.
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