mario scafidi
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domenica 6 marzo 2011
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straconsigliato
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Ad eccezione di ciò che è stato inventato... è una storia vera, e di per sè sorprendente. Serviva esattamente l'estro, l'ironia e l'intelligenza di John Landis per raccontare la vicenda di Burke e Hare, serial killer di inizio Ottocento che hanno fatto del cadavere il loro business. Si ride di gusto, nella cornice di un film che gode di un'ottima fotografia e azzeccatissimi interpreti.
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luca scialò
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lunedì 7 marzo 2011
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miscela di humor inglese e dissacrazione
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Siamo nell'Edinburgo d'inizio ottocento, capitale europea della ricerca medica, città illuminista per eccellenza che però non disdegna tradizioni primitive come le esecuzioni capitali in piazza. Qui due medici-ricercatori, il dottor Monroe e il dottor Knox fanno a gara tra loro studiando il corpo umano mediante esperimenti sui cadaveri. Il primo però riesce ad ottenere un'ordinanza che gli permette di avere l'uso esclusivo dei cadaveri per le sue ricerche, dunque il secondo deve arrangiarsi con quelli in putrefazione procuratigli da ladruncoli in cimitero.
Il caso vuole che due irlandesi, Willy e Williams, giungano in città in cerca di fortuna, soprattutto tirando truffe e pacchi alla gente.
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Siamo nell'Edinburgo d'inizio ottocento, capitale europea della ricerca medica, città illuminista per eccellenza che però non disdegna tradizioni primitive come le esecuzioni capitali in piazza. Qui due medici-ricercatori, il dottor Monroe e il dottor Knox fanno a gara tra loro studiando il corpo umano mediante esperimenti sui cadaveri. Il primo però riesce ad ottenere un'ordinanza che gli permette di avere l'uso esclusivo dei cadaveri per le sue ricerche, dunque il secondo deve arrangiarsi con quelli in putrefazione procuratigli da ladruncoli in cimitero.
Il caso vuole che due irlandesi, Willy e Williams, giungano in città in cerca di fortuna, soprattutto tirando truffe e pacchi alla gente. Con un pò di fortuna scoprono la possibilità di poter commerciare cadaveri "freschi" offrendoli al dottor Knox, il quale è dispoto a pagarli profumatamente senza chiedergli come se li procurano. Proprio quando cominciano ad arricchirsi però, iniziano a sorgere anche gli inevitabili guai: il boss della zona chiede la sua parte, la polizia comincia a indagare sui morti scomparsi e uno dei due si innamora di una prostituta che vuole spillarrgli i soldi per uno spettacolo teatrale tutto al femminile...
John Landis da anni ha già dimostrato di aver perso quella verve che negli anni '80 gli permise di girare film irriverenti quali Animal House, The blues brothers, Una poltrona per due, Il principe cerca moglie...Ma comunque non ha perso l'originalità. Ladri di cadaveri ha senza dubbio una trama originale, che mescola humor inglese a dissacrazione, concedendo spazi al romanticismo e all'esaltazione del valore della famiglia. Eppure il risultato finale è molto simile ad un fiume che vuole esondare con impeto, ma poi resta bloccato nei suoi argini.
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algernon
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sabato 26 febbraio 2011
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formidabile '800
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secolo di fermenti e scoperte, anatomia, fotografia, teatro, femminismo e così via, e insieme un tempo impregnato di pittoreschi e sudici mercati e taverne, di profanatori di tombe, di esecuzioni spettacolo e di popolo plebeo. Landis ci dà un'immagine brillante di questo misto di vecchio e di nuovo, e un po' comica, ma non troppo, dato che i fatti che si raccontano sono tutti veri (tranne quelli che non lo sono) e dunque sono almeno verosimili. veramente bravi gli attori, bellissima l'ambientazione. bella la trovata di Charles Darwin, che è vera anche quella, infatti Darwin ha fatto davvero i primi studi ad Edimburgo, ed ha poi lasciato la medicina disgustato dai modi di fare dei professori di anatomia, e l'attore che lo interpreta somiglia veramente al giovane Darwin
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andaland
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domenica 27 febbraio 2011
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un noir ironico
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Buona prova di Landis che mostra un '800 con divertenti ironie che fanno della storia (di per sè drammatica) una gradevole commedia. Il film scorre bene, la sceneggiatura non mostra particolari sbavature e la storia dei due soci maldestri e cinici appassiona fino alla fine. Gradevole la colonna sonora con uno scottish/irish folk mai invadente.
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dario carta
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martedì 12 aprile 2011
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ritratti d'edinburgo d'epoca
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Quando nel 1981 “Un lupo mannaro Americano a Londra” illuminava i grandi schermi di un cinema in attesa di nuovi fermenti,gli anni ’80 si levarono sulle poltrone in una standing ovation alla Black Comedy di un regista che solo l’anno prima siglava il blues urbano con la firma dei due fratelli che ne portavano addosso il nome.
Landis è stato assente dodici anni da una forma di spettacolo che gli era peculiare – fatta eccezione per la conduzione di alcuni episodi televisivi – e al cinema sono mancate le notti insonni di Goldblum con le note di B.B. King o i temi di Rawhide e dell’avvocato Mason rispolverati dalle serie televisive dei ’60 nei concerti di Belushi e Aykroyd.
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Quando nel 1981 “Un lupo mannaro Americano a Londra” illuminava i grandi schermi di un cinema in attesa di nuovi fermenti,gli anni ’80 si levarono sulle poltrone in una standing ovation alla Black Comedy di un regista che solo l’anno prima siglava il blues urbano con la firma dei due fratelli che ne portavano addosso il nome.
Landis è stato assente dodici anni da una forma di spettacolo che gli era peculiare – fatta eccezione per la conduzione di alcuni episodi televisivi – e al cinema sono mancate le notti insonni di Goldblum con le note di B.B. King o i temi di Rawhide e dell’avvocato Mason rispolverati dalle serie televisive dei ’60 nei concerti di Belushi e Aykroyd.
Oggi il regista torna in scena,passata più di una generazione dai suoi migliori riflettori e poco più di un decennio dopo la farsa macabra e briosa di “Delitto imperfetto” e,come Polansky con “L’uomo nell’ombra”,rimette in gioco la sua magia di istrione e giocoliere a beneficio del sogno e dell’immaginazione di un pubblico che nel frattempo ha adattato le proprie aspettative alle fasi epocali di un cinema in continuo movimento.
Per chi non conosce Landis,sarebbe necessario lo sforzo di un impegno percettivo nei confronti di chi ha molto da insegnare dalla sua sedia di regista.
Chi lo conosce,dovrebbe avvertire il richiamo intrigante di un artista dello spettacolo che,dopo un lungo silenzio,può dare il sospetto di avere in serbo molte cose nuove da raccontare.
E infatti il regista,in “Burke and Hare” racconta.
E per narrare il suo cinema,rivisita allegramente la Storia in un suo capitolo greve in terra scozzese,una pagina buia di Edimburgo,vergata dalle righe dell’omicidio e della corruzione.
Ma in “Burke and Hare” il dramma e l’horror lasciano lo spazio ad una lettura goliardica e grottesca di tristi fatti realmente accaduti nei primi decenni del diciannovesimo secolo.
William Burke (Simon Pegg – lo si incontrerà prossimamente nel “Tin Tin” di Spielberg – e William Hare (Andy Serkis,anche lui nello stesso lavoro),sono due squattrinati cialtroni irlandesi,che scoprono il modo di trarre profitto dalla vendita di cadaveri nella Edimburgo del 1827.
Dopo l’entrata in vigore della legge che limitava la pena capitale,i corpi dei condannati a morte,gli unici che potevano essere messi a disposizione delle università per i corsi di anatomia,subirono un crollo verticale,per cui le facoltà di medicina si trovarono nella difficoltà di affrontare le esercitazioni pratiche nella mancanza dei corpi necessari per le dissezioni.
Il Dr. Knox ( Tom Wilkinson),scienziato impegnato sul fronte della ricerca,propone ai due gaglioffi di collaborare con lui,pagandoli 3 pounds – poi diventati 5 pounds !– per ogni cadavere che questi possono portargli,mettendolo così in grado di distanziare il suo rivale Dr. Monroe (Tim Curry) e di mettersi in primo piano sulla frontiera della medicina del Paese.
Burke, più raffinato e metodico,inizialmente pare riservato ed incerto e Hare,più grezzo e cinico,è trascinato dalla disinibita e molesta moglie Lucky (Jessica Hynes).
Convincere Burke del tutto sarà facile,quando questo s’innamora della giovane attrice Ginny (Isla Fisher),che servirà da esca a Hare per riunire gli intenti.
Ma i traffici attirano l’attenzione delle guardie armate al comando del capitano McLintoch (Ronnie Corbett),che non si concede pace nel proposito di smascherare le malefatte dei due loschi figuri.
Landis ricorre all’algoritmo comico per risolvere un dramma storico di penosa attualità.
Ma ogni sottotrama è trascurabile in questa commedia di raffinata ironia imbastita su un racconto brillante e dinamico,spogliato da ogni sottinteso etico e privato da ogni metafora apologetica e che trova in un divertissement quasi teatrale la sua essenza spettacolare.
Fitto di dialoghi irriverenti ma mai irrispettosi,situazioni bizzarre,trovate stravaganti e comparsate cameo (Christopher Lee,fra i molti),il film non chiede che di essere visto nella sua interezza,senza quesiti sulle derivazioni storiche o le malformazioni episodiche.
Nella realtà Burke e Hare assassinarono 17 persone per denaro,ma qui la genialità di Landis è quella di aver voluto stravolgere una realtà malvagia per offrire la traduzione satirica di una componente tragica della storia scozzese e comunque umana.
Per chi si appaga di assistere alla versione di Landis senza farsi opinionisti oltre la misura consentita,non sfugge la completezza della struttura filmica,la splendida ricostruzione ambientale (forte ricorso alla CGI),uno score da brividi ed una mirabile scelta cromatica nei fasci di luci ed ombre stemprate nel velo di seppia soffuso sul palcoscenico urbano di un secolo e mezzo fa.
Le situazioni irrazionali danzano al gioco di figurine e balocchi che il regista mette in scena con insolente compostezza fitta di richiami ma mai saturata da volgarità o luoghi comuni (cfr la sequenza dello scavo della fossa al cimitero fra le ossa di vecchi cadaveri ed il cane in attesa del premio, o la strizzata al Wile E Coyote della Warner nella scena della diligenza che precipita dalla scogliera con il piccolo tuffo finale ripreso dall’alto).
L’ironia e il sarcasmo sono situazionali (il cappello di Hare sempre al suo posto salvo in tre situazioni ben precise),ma soprattutto colloquiali,conformandosi al teatro caricaturale popolare e mai smodato.
Peccato nella versione italiana non partecipare alle sottili cadenze scozzesi e britanniche (ci sono le eccezioni),accenti importanti per l’identità della commedia anglosassone.
Ma non può sfuggire ll brivido di uno score devastante e fisico,una struttura musicale che regge il film dai titoli di testa all’epilogo,dove il blues è Irish e la musica non ha più confini
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nfl 26
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sabato 1 ottobre 2011
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burke e hare secondo landis
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Due amici per sopravvivere ed emergere nella società di un'antica Edinburgo, trovano un modo tutto originale per fare soldi:uccidere e vendere i corpi senza vita ad un famoso chirurgo della città ! Questo piano porterà i nostri "innocenti" protagonisti a relazionarsi con veri amori e gente non troppo per bene....
Burke e Hare sono due serial killer realmente esistiti,tutto nel film è realmente accaduto;le vicende di Burke e Hare sono state più volte riportate al cinema o in tv sempre in chiave horror. Uno dei maestri della commedia amercana rilegge i due soggetti,per la prima volta, con una chiave più umoristica e comica. Un cast ,nel quale ritroviamo il meglio del cinema inglese e del cinema americano ,accompagna il tanto atteso ritorno di Landis.
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Due amici per sopravvivere ed emergere nella società di un'antica Edinburgo, trovano un modo tutto originale per fare soldi:uccidere e vendere i corpi senza vita ad un famoso chirurgo della città ! Questo piano porterà i nostri "innocenti" protagonisti a relazionarsi con veri amori e gente non troppo per bene....
Burke e Hare sono due serial killer realmente esistiti,tutto nel film è realmente accaduto;le vicende di Burke e Hare sono state più volte riportate al cinema o in tv sempre in chiave horror. Uno dei maestri della commedia amercana rilegge i due soggetti,per la prima volta, con una chiave più umoristica e comica. Un cast ,nel quale ritroviamo il meglio del cinema inglese e del cinema americano ,accompagna il tanto atteso ritorno di Landis.
Certo John Landis non è al livello di suoi precedenti lavori come: The Blues Brothers,Animal House o Un Lupo Americano a Londra ma noi tutti apprezziamo il suo ritorno !!!
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cenox
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venerdì 24 giugno 2011
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black comedy!
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E' maledettamente difficile riuscire a far sorridere lo spettatore mostrando nel film cadaveri, omicidi e sangue, ma il regista, John Landis, ci riesce attraverso una visione piuttosto umoristica della vita. Questo film, ben ambientato in Scozia, quando ancora il corpo umano e l'anatomia erano un rebus da risolvere, ci cerca di spiegare come anche trafugare cadaveri, poteva rappresentare un ottimo modo per guadagnarsi da vivere a quei tempi. Di certo le conseguenze per i protagonisti non si faranno attendere! Questo film rientra nel filone delle black comedy, sicuramente poco utilizzato e di nicchia, ma è da apprezzare poichè sono in pochi che hanno il coraggio di affrontare temi come la morte senza cadere nel drammatico.
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E' maledettamente difficile riuscire a far sorridere lo spettatore mostrando nel film cadaveri, omicidi e sangue, ma il regista, John Landis, ci riesce attraverso una visione piuttosto umoristica della vita. Questo film, ben ambientato in Scozia, quando ancora il corpo umano e l'anatomia erano un rebus da risolvere, ci cerca di spiegare come anche trafugare cadaveri, poteva rappresentare un ottimo modo per guadagnarsi da vivere a quei tempi. Di certo le conseguenze per i protagonisti non si faranno attendere! Questo film rientra nel filone delle black comedy, sicuramente poco utilizzato e di nicchia, ma è da apprezzare poichè sono in pochi che hanno il coraggio di affrontare temi come la morte senza cadere nel drammatico.
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ilsettimosamurai
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venerdì 19 agosto 2016
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mancuso: fanne buon uso
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Anni fa un noto appassionato e intenditore di cinema (vorrei evitare di usare il nobile ma abusato termine di critico) mi disse: "leggi, segui una persona di fiducia e poi fatti un tuo giudizio". Fin qui tutto abbastanza normale (forse scontato), il concetto era chiaro: scegliamoci i maestri e mettiamoli anche in discussione. Ok, ma fammi un nome. Storse il naso ma alla fine ne uscì uno: Maria Rosa Mancuso. Da allora ho sempre seguito fiducioso Nuovo Cinema Mancuso e ho trovato alti e bassi (sia nella scrittura che nella lungimiranza cinematografica). Come una Penelope triste, facevo e disfacevo il giudizio critico. Intanto come in un sogno in cui siamo tutti i personaggi, navigavo nella rete alla ricerca della terra promessa, tra sirene ammaliatrici, mostri di arroganza, giganti ciechi, incantatrici che trasformavano lo spirito creativo in un porco: 2001, Odissea nello sporco.
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Anni fa un noto appassionato e intenditore di cinema (vorrei evitare di usare il nobile ma abusato termine di critico) mi disse: "leggi, segui una persona di fiducia e poi fatti un tuo giudizio". Fin qui tutto abbastanza normale (forse scontato), il concetto era chiaro: scegliamoci i maestri e mettiamoli anche in discussione. Ok, ma fammi un nome. Storse il naso ma alla fine ne uscì uno: Maria Rosa Mancuso. Da allora ho sempre seguito fiducioso Nuovo Cinema Mancuso e ho trovato alti e bassi (sia nella scrittura che nella lungimiranza cinematografica). Come una Penelope triste, facevo e disfacevo il giudizio critico. Intanto come in un sogno in cui siamo tutti i personaggi, navigavo nella rete alla ricerca della terra promessa, tra sirene ammaliatrici, mostri di arroganza, giganti ciechi, incantatrici che trasformavano lo spirito creativo in un porco: 2001, Odissea nello sporco. Un mare oscuro quello della rete, un male oscuro. Qualche giorno fa rileggo la Mancuso. Parla entusiasta di un film, Ladri di cadaveri. L'idea mi piace, c'è Simon Pegg, Andy Serkis, Tim Curry e ... John Landis. Può darsi che abbia ritrovato la vecchia zampata ... eppure non do loro completa fiducia. Mi affido ai forum e mi convinco. In realtà Ladri di cadaveri è una commediola che immagina un Ottocento colorato, cercando di trovare un equilibrio tra humor nero e satira garbatissima. Niente di non già visto. Simon Pegg non brilla, Landis ha poche idee, il film scorre nella speranza. Certo, non è male ma ripenso alla recensione della Mancuso. Preferisco Lester Bangs, quello vero: "È un fatto che i 9/10 della razza umana non hanno mai e mai riusciranno a pensare da soli, su nulla". Oppure quello di Hoffmaniana memoria: "Sii onesto e spietato". Grazie, cara Mancuso, è una mia semplice critica alla critica ma i film magnifici sono altri. Non parlare male di nessuno non fa nemici ma nemmeno un servizio allo spirito. Ho trovato la mia strada, continuerò a navigare per rotte oscure e oblique, a sognare l'approdo, forse Penelope mi sta ancora aspettando, tessendo un filo infinito, che, un giorno, mi porterà fuori da questo labirinto. O forse questo non deve mai accadere, è questo il segreto e la fine dell'Odissea è solo un lieto fine per sprovveduti.
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elgatoloco
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venerdì 11 ottobre 2019
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landis all'attacco, ancora
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"Burke and Hare"(2010, John Landis)segna il ritorno al cinema del regista di Chicago, quello di"Animal House", dei"Blues Brothers"alla regia, dopo che era"fermo"dal 1998... Si gioca su una storia scozzese, comunque più predisposta allo humor"noir", dunque anche sull'atavico disprezzo per gli Irlandesi, tanto che tali sono Burke and Hare, appunto, i due protagonisti, cialtroni venditori di impiastri all'inizio del film, poi invece ladri di cadaveri, che si procurano con ogni mezzo, anche"illecito"(immaginate come...). Si s cherza, dunque, sulla morte, sulle modalità illecite di procurarsi i corpi dei defunti per facoltà di medicina(si parla di Scozia, dunque di Edinburgh)dove i professori.
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"Burke and Hare"(2010, John Landis)segna il ritorno al cinema del regista di Chicago, quello di"Animal House", dei"Blues Brothers"alla regia, dopo che era"fermo"dal 1998... Si gioca su una storia scozzese, comunque più predisposta allo humor"noir", dunque anche sull'atavico disprezzo per gli Irlandesi, tanto che tali sono Burke and Hare, appunto, i due protagonisti, cialtroni venditori di impiastri all'inizio del film, poi invece ladri di cadaveri, che si procurano con ogni mezzo, anche"illecito"(immaginate come...). Si s cherza, dunque, sulla morte, sulle modalità illecite di procurarsi i corpi dei defunti per facoltà di medicina(si parla di Scozia, dunque di Edinburgh)dove i professori.cbirurghi sono simili nel modo di esporre-spiegare a dei venditori di rimedi"strani", comunque a dei venditori.dimostratori e per di più siamo ancora nettamente allìinizio del 1800, con tutti i pregiudizi del tempo... Storia non scritta(almeno non firmata)da Landis stesso, ma che ripropone in pieno la sua modalità di humor, decisamente"feroce"e irriverente verso ogni forma di autorità, descritta come tronfia, inutile, ridondante e si possono aggiungeree ulteriori determinazioni, i.e.aggettivi a volontà... Una forma di humor che non ha fatto il suo tempo, che anzi rimane appannaggio di Landis, dopo che Mel Brooks si è"ritirato"dal cinema...Simon Pegg, Tim Currry, Andy Serkis, Jessica Hynes, Isla Fisher(da notare subito, vista anche l'avvenenza del fisico...)sono decisamente tutti/e in parte, tanto da rendere a Landis un omaggio per così dire reciproco(il regista sceglie gli/le interpreti, loro corrispondono alle attese), tanto che il fim appare pienamente riuscito. Volendo, poi, raffronti e paragoni sono da stabilire, direi, solo internamente alle opere realizzate dallo stesso Landis, mentre già con Mel Brooks risaltano, comunque, le differenze, anche se un elemento comunque tra i due autori è decisamente nelle radici ebraiche, di per sé "predisponenti"(non geneticamente, si badi, ma come reazione all'oppressione)allo humor.. El Gato
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renato volpone
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mercoledì 2 marzo 2011
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sacrifici in nome della scienza e contro povertà
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Due uomini nell'Edimburgo ottocentesca tentano di sfuggire alla miseria vendendo cadaveri alla locale scuola di anatomia e una prostituta tenta di redimersi dandosi alla recitazione shakespeariana. illustri luminari della scienza, inoltre, non indugiano, in nome del progresso, ad invitare i due malcapitati a produrre cadaveri freschi. Si tratta di una commedia grottesca che in rare occasioni induce al riso.
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(di hollyver07)
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