Titolo originale Flickan som lekte med elden.
Thriller,
durata 129 min.
- Svezia 2009.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 25settembre 2009.
- VM 14 -
MYMONETROLa ragazza che giocava con il fuoco
valutazione media:
2,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Dalla fortunata serie Millenium di Larsson della omonima trilogia poliziesca tradotta filmicamente finora con scarsi risultati da due registi diversi questo secondo capitolo libro pellicola non avvincente non disturbante diretto da Alfredson con i tempi che si addicono più ad un giallo da camera chiusa che ad un action movie regista maestro nel rallentare le azioni e le reazioni dello spettatore fino alla moviola noiosa nell’attesa di qualcosa che accada che non si può scambiare manco a voler essere buoni con la suspense e finalmente c’è una scazzottata sebbene al rallenty tra l’erculeo sicario affetto beato lui da analgesia ed il veloce si fa per dire agile boxeur meno male che Naomi Rapace os
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Dalla fortunata serie Millenium di Larsson della omonima trilogia poliziesca tradotta filmicamente finora con scarsi risultati da due registi diversi questo secondo capitolo libro pellicola non avvincente non disturbante diretto da Alfredson con i tempi che si addicono più ad un giallo da camera chiusa che ad un action movie regista maestro nel rallentare le azioni e le reazioni dello spettatore fino alla moviola noiosa nell’attesa di qualcosa che accada che non si può scambiare manco a voler essere buoni con la suspense e finalmente c’è una scazzottata sebbene al rallenty tra l’erculeo sicario affetto beato lui da analgesia ed il veloce si fa per dire agile boxeur meno male che Naomi Rapace ossia l’androgina lesbica segaligna iper tatuata Lisbeth Salander un’ennesima Nikita eroina costruita da cervelli maschili ad immagine e somiglianza del supereroe vendicativo e distruttore di uomini malvagi un Ares in gonnella insomma come già Atena nacque dal cervello di Zeus risolleva il morale alle truppe schierate in sala nonostante l’aria cupa e lo sguardo da cane bastonato riservando qualche sorpresa che lo stesso plot riserva al suo personaggio nel finale a dire il vero in un colpo di scena diluito come tutto il resto in lungaggini che annullano l’effetto immalinconendosi senza senso in sequenze sovrabbondanti telefilmescamente descrittive il tutto mentre tetre scorrono le immagini plumbee della solita Stoccolma piovosamente grigia che sarebbe bello viverci ma… [-]
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Secondo capitolo della trilogia Uomini che odiano le donne, tratta dall'omonimo romanzo di Stieg Larsson. Ambientato in una fredda e distacca Stoccolma, dove la coltre della neve finisce per coprire anche spiazzanti segreti familiari. Come quelli della protagonista Lisbeth Salander, ragazza genio informatico dall'infanzia violata e tormentata, che viene incastrata dal padre che cerca di addossargli i suoi crimini. Scoprirà (e ricorderà), suo malgrado, altri frammenti poco piacevoli del suo passato. Aiutata sempre da Mikael Blomkvist, tornato a lavorare per la rivista Millennium assolto dalle accuse rivoltegli. La pellicola resta un piacevole thriller dai ritmi incalzanti e dai sempre nuovi risvolti, sebbene rispetto al primo capitolo, pecchi di qualche esagerazione in più.
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Secondo capitolo della trilogia Uomini che odiano le donne, tratta dall'omonimo romanzo di Stieg Larsson. Ambientato in una fredda e distacca Stoccolma, dove la coltre della neve finisce per coprire anche spiazzanti segreti familiari. Come quelli della protagonista Lisbeth Salander, ragazza genio informatico dall'infanzia violata e tormentata, che viene incastrata dal padre che cerca di addossargli i suoi crimini. Scoprirà (e ricorderà), suo malgrado, altri frammenti poco piacevoli del suo passato. Aiutata sempre da Mikael Blomkvist, tornato a lavorare per la rivista Millennium assolto dalle accuse rivoltegli. La pellicola resta un piacevole thriller dai ritmi incalzanti e dai sempre nuovi risvolti, sebbene rispetto al primo capitolo, pecchi di qualche esagerazione in più. Discostandosi maggiormente dal romanzo originale rispetto al primo film della serie.
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Agli albori degli anni duemila, la trilogia thriller Millennium regalò a Stieg Larsson una notorietà che il romanziere non fece tempo a godersi. Naturalmente, nella terra originaria dello scrittore, si pensò subito di creare una riduzione cinematografica della serie.
Questo è il secondo episodio della saga e, come prima caratteristica, si fa notare per l'inversione nell'importanza dei due ruoli principali.
A guidare la vicenda attraverso una trama complicata e resa fragile dall'apparente incoerenza nelle motivazioni dei protagonisti, troviamo Lisbeth Salander, la misteriosa e problematica hacker che aiutò le indagini di Michael Bolomkvist nel primo capitolo.
Al giornalista di Millennium, stavolta, tocca invece un ruolo da spalla a distanza, con tutti i tormenti che tale personaggio si porta dietro.
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Agli albori degli anni duemila, la trilogia thriller Millennium regalò a Stieg Larsson una notorietà che il romanziere non fece tempo a godersi. Naturalmente, nella terra originaria dello scrittore, si pensò subito di creare una riduzione cinematografica della serie.
Questo è il secondo episodio della saga e, come prima caratteristica, si fa notare per l'inversione nell'importanza dei due ruoli principali.
A guidare la vicenda attraverso una trama complicata e resa fragile dall'apparente incoerenza nelle motivazioni dei protagonisti, troviamo Lisbeth Salander, la misteriosa e problematica hacker che aiutò le indagini di Michael Bolomkvist nel primo capitolo.
Al giornalista di Millennium, stavolta, tocca invece un ruolo da spalla a distanza, con tutti i tormenti che tale personaggio si porta dietro.
Alfredson dirige la pellicola attraverso una regia formale e un'ottima gestione dei tempi. Dosando bene il ritmo, il regista riesce a distribuire efficacemente la tensione attraverso tutta la durata, sopperendo così a qualche piccolo buco nella sceneggiatura.
Il risultato di tutto ciò è un film molto gradevole, in grado di intrattenere senza ricorrere a trucchi stupefacenti, ma che punta tutto sulla presenza scenica di Rapace e sui tempi della storia.
L'unico appunto vero che si può muovere a questo lavoro è in realtà un difetto comune a molti secondi capitoli delle saghe.
Mutuando una tecnica tipica da serie televisive, Alfredson decide non solo di lasciare un finale aperto, ma addirittura di estirpare dal film una qualsiasi conclusione.
Se in TV questo approccio funziona ed è giustificato, al cinema è una furbata francamente stancante, visto che, almeno secondo me, ogni pellicola dovrebbe essere un'opera a se stante.
Ciò non toglie molto alla qualità generale della visione, si limita semplicemente a infastidire. E non era un'operazione così necessaria a creare attesa, vista la buona qualità dei primi due capitoli.
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Ho rivisto ieri il film in versione integrale, come trasmesso (grazie) da LA7D (canale 29). Rispetto alla versione cinematografica, c'è un'ora abbondante in più, a parte la pubblicità (che non aiuta ad arrivare all'una del mattino)
Comunque è il secondo capitolo di una trilogia, che ho amato e continuerò ad amare e Noomi & co, senza dimenticare ovviamente Stieg Larsson, hanno scritto per me una pagina indelebile.
Più dark del primo, Lisbeth Salander si presenta qui più agguerrita che mai: ne fanno le spese, e amaramente, tutti quelli che le impediscono di essere se stessa. E a prescindere dall'aspetto fisico, dal passato, dalle tendenze sessuali, dai metodi e dalla fama che le fanno scia, dimostra di avere un cuore, una preparazione tecnica e fisica e strategie degne del migliore 007 mai visto.
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Ho rivisto ieri il film in versione integrale, come trasmesso (grazie) da LA7D (canale 29). Rispetto alla versione cinematografica, c'è un'ora abbondante in più, a parte la pubblicità (che non aiuta ad arrivare all'una del mattino)
Comunque è il secondo capitolo di una trilogia, che ho amato e continuerò ad amare e Noomi & co, senza dimenticare ovviamente Stieg Larsson, hanno scritto per me una pagina indelebile.
Più dark del primo, Lisbeth Salander si presenta qui più agguerrita che mai: ne fanno le spese, e amaramente, tutti quelli che le impediscono di essere se stessa. E a prescindere dall'aspetto fisico, dal passato, dalle tendenze sessuali, dai metodi e dalla fama che le fanno scia, dimostra di avere un cuore, una preparazione tecnica e fisica e strategie degne del migliore 007 mai visto. L'enfant terrible diventa donna, la preda cacciatore, l'esile punk un temibile stratega, un guerriero dalle lame affilatissime.
Rivisto molto volentieri!
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In questo secondo romanzo di Stieg Larsson, la storia riprende dal vecchio capitolo ma si instrada in una nuova avventura, dove un caso di prostituzione minorile cela dietro nomi davvero altisonanti; due efferati omicidi rimettono sulla pista investigativa il gironalista Blomkvist, e di conseguenza rientrerà in ballo anche Lisbeth, e verranno fuori verità scomode del suo passato adolescenziale. Cambia la regia, ed il film perde quell'atmosfera cupa e misteriosa che si avvertiva nel primo episodio, la pellicola rimane comunque un buon thriller.
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La ragazza che giocava col fuoco e' la conseguenza del primo film " Millenium: uomini che odiano le donne " in originale The Girl with The Dragon Tatoo. Sempre piu' audace e cattiva la nostra Lisbet :in un susseguirsi di colpi di scena ci porta a scoprire i lati oscuri del suo passato , le vergognose cure [ se si possono chiamare cosi le torture ] psichiatriche a cui viene sottoposta a 12 anni e le ovvie conseguenze in eta adulta .Piu che mai decisa a farsi giustizia non tralascia nulla ,rischi personali ,torture ,interrogatori alla Lisbet ! persino una terribile escavazione [ di notte ovviamente ].Il film si lascia vedere volentieri : non e' molto scenografico nel senso che gli ambienti esterni sono scarsi e veloci poche le immagini di stoccolma e del panorama nordico .
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La ragazza che giocava col fuoco e' la conseguenza del primo film " Millenium: uomini che odiano le donne " in originale The Girl with The Dragon Tatoo. Sempre piu' audace e cattiva la nostra Lisbet :in un susseguirsi di colpi di scena ci porta a scoprire i lati oscuri del suo passato , le vergognose cure [ se si possono chiamare cosi le torture ] psichiatriche a cui viene sottoposta a 12 anni e le ovvie conseguenze in eta adulta .Piu che mai decisa a farsi giustizia non tralascia nulla ,rischi personali ,torture ,interrogatori alla Lisbet ! persino una terribile escavazione [ di notte ovviamente ].Il film si lascia vedere volentieri : non e' molto scenografico nel senso che gli ambienti esterni sono scarsi e veloci poche le immagini di stoccolma e del panorama nordico . Pero e' bello vedere questi attori poco noti, eccetto la Rapace, che si immedesimano in ruoli dal risvolto psicologico a volte arduo da rendere credibile .Per me comunque Lisbet resta la Rooney cosi ruvida ,punk, aggressiva ! La Rapace credo renda meglio in lingua locale : comunque ci fa passare 2 piacevoli orette senza noia ma con alto tasso adrenergico .
Consigliato . [-]
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Mikael Blomkvist ,reporter e direttore della rivista Millennium è tornato attivamente ad occuparsi del giornale ed è impegnato in un eclatante caso di trafficking,il mercato del sesso,della prostituzione e il traffico di ragazze immigrate illegalmente in Svezia dalla Russia.
I due giornalisti incaricati di questa inchiesta vengono assassinati,i corpi rinvenuti da Mikael e sull’arma del delitto ci sono le impronte di Lisbeth,la hacker che collaborò con il direttore nell’inchiesta del primo episodio e che,dopo una lunga vacanza all’estero,ha appena fatto ritorno in patria. Blomkvist non è convinto della colpevolezza della ragazza,sulla quale è stato emesso un mandato di cattura e si mette alla sua ricerca,con la speranza di riuscire a contattare la hacker, a Stoccolma ma ben nascosta, prima della polizia.
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Mikael Blomkvist ,reporter e direttore della rivista Millennium è tornato attivamente ad occuparsi del giornale ed è impegnato in un eclatante caso di trafficking,il mercato del sesso,della prostituzione e il traffico di ragazze immigrate illegalmente in Svezia dalla Russia.
I due giornalisti incaricati di questa inchiesta vengono assassinati,i corpi rinvenuti da Mikael e sull’arma del delitto ci sono le impronte di Lisbeth,la hacker che collaborò con il direttore nell’inchiesta del primo episodio e che,dopo una lunga vacanza all’estero,ha appena fatto ritorno in patria. Blomkvist non è convinto della colpevolezza della ragazza,sulla quale è stato emesso un mandato di cattura e si mette alla sua ricerca,con la speranza di riuscire a contattare la hacker, a Stoccolma ma ben nascosta, prima della polizia.
Stessi gli interpreti del primo episodio,il giornalista Mikael Blomkvist (Michael Nyqvist) e la disinvolta hacker Lisbeth Salander (Noomi Rapace),diverso l’approccio al fil rouge della trilogia e cambio alla regia,che vede alla manovella per questo secondo atto,Daniel Alfredson.
In “Uomini che odiano le donne” lo spettatore veniva invitato ad esplorare la dimensione interiore dei protagonisti della storia,un viaggio nel misticismo che permea tutta la pellicola e tradotto nelle immagini sofferte di foto e ricordi che,spirando dal passato,portano alla memoria la diafana figura di Harriet,spettro vacuo dell’incertezza esistenziale.
In “Uomini che odiano le donne” Mikael si muove spinto da un frustrante senso di vittimismo in cui si dibatte mentre affronta i dubbi che lo assillano nel corso della ricerca che lo ossessiona.
Nel secondo episodio l’uomo torna ad essere il giornalista di Millennium,la testata che vede orbitare intorno a sé ogni argomento che comporti una verità,scomoda o crudele,ma imprescindibile.
Quindi il reporter si ostina nella ricerca di una spiegazione agli eventi,fino alle condizioni estreme di una rivelazione che lambisce aspetti profondamente morali e politici.
Larsson ha voluto tradurre la cultura mediatica svedese in una storia che vedesse un giornale profondamente impegnato in indagini sociologiche e politiche,rivolte a rivelare verità scomode e celate dietro i poteri forti ed altolocati.
Il regista ha sviluppato questo elemento di natura investigativa nell’intera pellicola,ponendo al centro del racconto l’analisi mediatica e la ricerca giornalistica,modificando il prospetto registico rispetto al primo episodio.
Alfredson afferra la steadycam seguendo i protagonisti molto da vicino,con lenti movimenti ed impostando inquadrature ravvicinatissime, lavorando sui corpi, sui visi, sulle espressioni, sulle mimiche così lontane da Hollywood,come quelle di Lisbeth,donna trasfigurata in una sofferenza retaggio di un continuo sopruso subito nell’adolescenza.
Sul suo corpo e sulla sua persona si leggono i segni concreti della reazione ad uno stato di patimenti mai sopito,di una condizione esistenziale forzata ai limiti estremi dell’una dignità,di una lite interiore con la vita,con cui è in eterno conflitto e nei confronti della quale si pone in atteggiamento di continua provocazione,nella sua sessualità,nella configurazione del proprio corpo e nella sua violenta aggressività. Il film procede con un ritmo che scandisce il procedere delle indagini,molto attento a svelare le ragioni che hanno portato i protagonisti ad essere quello che sono,così come sono stati conosciuti nel primo film. Allora si viene a conoscenza dei motivi che hanno spinto Lisbeth ad odiare il padre,al punto di cospargerlo di benzina e dargli fuoco (cfr. Giovanni Ribisi in “The Gift” di Raimi).
Lo spunto del trafficking si dilata in una denuncia sull’abuso sessuale,lo sfruttamento e il mercato della prostituzione,il sesso a pagamento a beneficio della sfera politica e dell’organismo legislativo di una democrazia ipocrita e artefatta,pronta a celarsi dietro le false identità dei suoi rappresentanti e a fornire mezzi illeciti ai rifugiati russi.
Stieg Larsson riversa tutti questi elementi nel secondo capitolo della sua saga “Millennium”,fedelmente tradotto in questo thriller pieno di ombre ed inquietudini,luci e riflessi,gettati su un palcoscenico popolato da persone ed eventi complessi e multiformi.
Tutti raccolti in un insieme che è teatro di un dramma,di una denuncia e di una ricerca che è riscatto,giustizia e verità. [-]
[+] lascia un commento a andyflash77 »[ - ] lascia un commento a andyflash77 »
dopo aver letto la critica ed i signori Recensori (consigliato: NO), ho aspettato un pò di tempo prima di affrontare la visione di questo film, memore forse del bellissimo esordio e dei tanti sequel-flop che la storia ahimè ci insegna. L'altra sera l'hanno trasmesso in Tv e mi son detto: o adesso o mai più. Armato di telecomando ed alternative, mi sono seduto in poltrona con mia moglie, ma ben presto ho abbandonato ogni remora e sono stato di nuovo risucchiato nello schermo. Se non fosse stata per la pubblicità, credo non avrei neanche respirato.
Mi domando come solo lontanamete si possa definire mediocre un film del genere. Sarà il partito dei librofili detrattori o quello degli gnostici ad ogni costo? Io vi dico solo una cosa, sia che abbiate letto il libro che no: guardatelo e giudicate voi stessi.
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dopo aver letto la critica ed i signori Recensori (consigliato: NO), ho aspettato un pò di tempo prima di affrontare la visione di questo film, memore forse del bellissimo esordio e dei tanti sequel-flop che la storia ahimè ci insegna. L'altra sera l'hanno trasmesso in Tv e mi son detto: o adesso o mai più. Armato di telecomando ed alternative, mi sono seduto in poltrona con mia moglie, ma ben presto ho abbandonato ogni remora e sono stato di nuovo risucchiato nello schermo. Se non fosse stata per la pubblicità, credo non avrei neanche respirato.
Mi domando come solo lontanamete si possa definire mediocre un film del genere. Sarà il partito dei librofili detrattori o quello degli gnostici ad ogni costo? Io vi dico solo una cosa, sia che abbiate letto il libro che no: guardatelo e giudicate voi stessi.
Per me NON è assolutamente inferiore al primo, come pure NON discosta affatto dal testo originale. Va beh che c'è tanta gente che legge libri a palate, senza capirci un'acca, solo per poi riempirsi la bocca e farsene vanto. C'è anche gente che dice di masticarne e addirittura recensisce film, che però ha una visione a dir poco distorta del Buon Cinema. Quando le due figure suddette, poi, convergono nello stesso individuo... ahimè, Dio ce ne scampi e gamberi!
Grande sceneggiatura, ritmo incalzante, storia affascinante, ottima (e sottolineo ottima) interpretazione!! Boh? Cosa si vuole di più? Me lo rivedrei anche adesso...
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[+] lascia un commento a kondor17 »[ - ] lascia un commento a kondor17 »
Forse ingigantisco le cose perché i tre libri della trilogia di millenium sono i miei libri preferiti,ma questo film e' men che pessimo!!!!Il regista distrugge la richezza e la godibilita' del intricato intreccio per dar luogo ad un ammasso di sesso e violenza fine a se' stesso,che fa' dimenticare allo spettatore il "vero"millenium,quel libro che e'il migliore degli ultimi anni.Film da dimenticare un vortice insopportabile di violenza e sesso,ma non come nel libro,la' era "giustificata" qua' e solo incapacita' mentale e cinematografica,un disastro.
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E' il miglior film tratto dalla trilogia "Millennium" di Larsoon. Tutta la polizia creca Lisbeth Salander, accusata di omicidio perché hanno trovato le sue impronte sulla pistola che ucciso due giornalisti/scrittori. In ballo c'è il mondo della prostituzione proveniente dall'Europa dell'Est (paesi baltici e Russia), prostitute che dovevano accontentare sessualmente personaggi importanti della politica e vip della società svedese (i giornalisti stavano scrivendo un libro inchiesta su ciò). Ma la faccenda si fa molto più complicata e la Salander dovrà da un lato fuggire dalla polizia, dall'altro dovrà ella stessa fare le indagini per proprio conto.
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E' il miglior film tratto dalla trilogia "Millennium" di Larsoon. Tutta la polizia creca Lisbeth Salander, accusata di omicidio perché hanno trovato le sue impronte sulla pistola che ucciso due giornalisti/scrittori. In ballo c'è il mondo della prostituzione proveniente dall'Europa dell'Est (paesi baltici e Russia), prostitute che dovevano accontentare sessualmente personaggi importanti della politica e vip della società svedese (i giornalisti stavano scrivendo un libro inchiesta su ciò). Ma la faccenda si fa molto più complicata e la Salander dovrà da un lato fuggire dalla polizia, dall'altro dovrà ella stessa fare le indagini per proprio conto. Sarà aiutata dall'amico Blomkvist. Nel film viene mantenuta la suspance che è presente nel libro, che incatena il lettore per ben 750 pagine. Inoltre il film rivela gli aspetti più importanti del libro senza perdere nulla.
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