Il nastro bianco

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Un film di Michael Haneke. Con Christian Friedel, Leonie Benesch, Ulrich Tukur, Ursina Lardi, Burghart Klaußner.
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Titolo originale Das Weiße Band. Drammatico, b/n durata 144 min. - Austria, Francia, Germania 2009. - Lucky Red uscita venerdì 30 ottobre 2009. MYMONETRO Il nastro bianco * * * - - valutazione media: 3,40 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
pb80pb80 lunedì 13 gennaio 2014
dichiarazione antifascista, linguaggio fascista Valutazione 2 stelle su cinque
25%
No
75%

Nulla di meglio per definire questo film accademico, che applicargli una delle pompose affermazioni del suo autore, quando parla di "Arancia meccanica". Non si può fare una dichiarazione antifascista, usando un linguaggio fascista. L'intento del film è fin troppo chiaro: mostrare la disumanità di una società chiusa, repressiva, opprimente, e i suoi effetti devastanti a livello morale, che sfocieranno nel Nazifascismo. Il problema è che (a livello narrativo), non vi è alcuna presa di distanza dal mondo chiuso e asfittico che viene raccontato: non c'è contrasto tra la repressione sociale e una qualsiasi vitalità interiore dei protagonisti, ma soprrattutto con lo sguardo del regista. Tutto è spento, freddo, vuoto, estetizzante. [+]

[+] quante proiezioni personali.. (di luanaa)
[+] sveglia! (di no_data)
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theophilus martedì 26 novembre 2013
la luce illumina, ma può abbagliare. Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
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DAS WEISSE BAND
 
Alla fine della visione di Das Weisse Band, siamo stati colti da una particolare forma di sorpresa. Il film si tronca bruscamente alle parole della voce narrante che dichiara di non avere mai più visto nessuno degli abitanti del  paese di cui ha narrato le vicende accadute nel 1913.
Apparentemente Haneke sembra aver tradito la sua poetica che, come egli stesso ha affermato in altre circostanze, si attua in storie da lui raccontate senza l’ambizione di trasmettere messaggi.
Una dichiarazione che non nasce da falsa modestia, ma, riteniamo, dalla consapevolezza del cineasta del rischio sempre presente di cadere nella retorica dei moralismi. [+]

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homer52 venerdì 22 novembre 2013
un nastro per avvolgere il cuore Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

 Pagine di poesia in bianco e nero sui grandi temi dell'esistenza, sull'interiorità dell'uomo spogliato di ogni maschera.Un invito allo spettatore,ad andare al di là delle letture superficiali della realtà e a soffermarsi piuttosto sui suoi significati profondi e sulle motivazioni che la sottendono. Una salutare ventata d'ossigeno contro la sterile e puerile civiltà dei telefonini e dell'apparire.La trama,a sfondo giallo,del film finisce col perdere di significato rispetto alla potenza dell'immagine e delle parole che piombano, come macigni,nella profondità dell'animo evidenziando,in modo inequivocabilmente crudo,la durezza dei rapporti e la tragicità del momento storico descritto. [+]

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jacopo b98 giovedì 1 agosto 2013
un capolavoro indimenticabile! sublime! Valutazione 5 stelle su cinque
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No
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 In un villaggio protestante della Germania del Nord, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, si verificano degli strani e violenti fatti: il dottore del villaggio (Bock) viene fatto cadere da cavallo, un bambino down viene massacrato di botte e quasi accecato, il figlio del barone locale (Tukur) frustato e legato nudo in un fienile, un edificio viene incendiato, ecc. ecc. Il maestro del villaggio (Friedel) indaga e arriva ad una sconvolgente verità che nessuno riesce ad accettare, ma il dubbio di fondo rimane. È, insieme al successivo Amour (2012), il miglior film di Haneke. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2009 ha vinto la Palma d’Oro al miglior film, oltre a tre European Film Awards (miglior film, regia e sceneggiatura [del regista con Jean Claude-Carrière]), un Golden Globe al miglior film straniero e numerosissimi altri riconoscimenti internazionali (tra cui due nomination agli Oscar, miglior film straniero [lo vinse poi Il segreto dei suoi occhi] e fotografia). [+]

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the pork chop express sabato 25 agosto 2012
gli orrori dietro l'angolo Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
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La violenza domestica ed educativa, il silenzioso servilismo verso il potere, il sadismo contro i più deboli, si nascondono e prosperano nella virtuosa società patriarcale di un villaggio tedesco all'indomani della prima guerra mondiale.  Gli orrori, in un sistema che non li sa né li vuole riconoscere, contagiano la gioventù locale che fedelmente replica ciò che subisce.

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jackperugia martedì 3 gennaio 2012
il seme del male Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
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Il seme del Male. Potrebbe essere un titolo alternativo. Un bellissimo film. Difficile e dunque non certo per tutti. Una calligrafia in bianco-e-nero che ricorda tanto i film di Bergman, con interni scuri e claustrofobici ed esterni di un invernale bianco abbacinante tra coltri di neve e campi di grano estivi. Si narrano i fatti avvenuti nella giovinezza di un narratore, spettatore degli eventi nell’anno che precede l’inizio della Grande Guerra in un piccolo villaggio tedesco, ove avvengono strani episodi di violenza, sopraffazione e di morte. Non vi e’ spiegazione apparente, ma sullo sfondo di tutti gli episodi sono presenti in maniera inquietante i bambini del villaggio. Un film duro da metabolizzare che racconta di bambini-mostri, biondi,ariani,spietati coi piu' deboli e con i diversi; educati alla crudelta'dai leaders malati della loro comunita'(il medico,il barone,il pastore,il sovraintendente) e destinati a diventare i futuri aguzzini del nazismo. [+]

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omero sala venerdì 2 dicembre 2011
tutti vittime, tutti carnefici Valutazione 5 stelle su cinque
75%
No
25%

Siamo nel 1913. In un villaggio di campagna sperduto nel nord della Germania accadono inspiegabili eventi: la caduta da cavallo del medico provocata da una corda tesa, la morte di una donna per un apparente incidente sul lavoro, i maltrattamenti inferti come per un rituale punitivo ad un bambino, un suicidio, le sevizie ad un piccolo disabile. Nella piccola comunità, rigorosamente retta dalla ferrea disciplina della fede e dai principi morali della tradizione, nascono sospetti, affiorano acredini, si manifestano atteggiamenti di implacabile disumanità, aleggia un livore amaro e penetrante; preme e trova sfoghi imprevedibili la violenza che nasce dalla repressione, dalle inibizioni, dai complessi di colpa, dal patologico bisogno di espiazione. [+]

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figlio del cielo e della terra domenica 20 novembre 2011
non si può passare sotto silenzio Valutazione 5 stelle su cinque
71%
No
29%

Professore, Barone, Padre spirituale, Dottore, sono le quattro figure per descrivere l'Universo di un centro rurale della Germania prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Il film di Heneke, è un trattato magistrale della micro struttura pervasiva della pedagogia repressiva della società del 900. Un film cupo che ci porta dentro l'inferno dei meccanismi di asservimento, dominio, e violenza educativi. Da una parte un mondo adulto, e dall'altra i bambini, i futuri piccoli carnefici che crescono alimentati dagli adulti cattivi maestri. Dietro la rispettabilità della vita sociale del villaggio, dei modi e dei rituali di cortesia interpersonali, ci cela la inamovibile struttura dell'ordine e della disciplina che nutre tutto quel mondo che avrebbe portato i bambini rappresentati nel film ad essere nel 1933 i giovani uomini sostenitori dell'ascesa del Terzo Reich di Hitler. [+]

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viola96 domenica 18 settembre 2011
haneke non è bergman:ma quanto gli assomiglia! Valutazione 5 stelle su cinque
43%
No
57%

Un capolavoro.Haneke tenta di rivoluzionare le regole del cinema moderno,facendo scuola di stile e raccontando un qualcosa di complesso ed estremamente affascinante.Haneke continua la sua analisi sul conflitto della relazione tra uomini e donne(come in "La pianista") e in questo caso,anche bambini.Anno 1913,in un villaggio della Germania,fortemente religioso e di una monotonia che segna lo stile del regista,avvengono fatti strani ed inquietanti:Un attentato ad un medico,alcuni fatti accaduti a dei ragazzi,una serie di omicidi.Al centro del film ci sono i bambini:Tra modelli più o meno logici da seguire,la gioventù tedesca del pre-conflitto bellico,si presenta come una spungna,che assorbe,assorbe e assorbe la violenza del potere,e quando la fa evadere compie atti impossibili per molti,agli occhi dei bambini. [+]

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marcello desideri mercoledì 13 luglio 2011
lento ma bellissimo Valutazione 5 stelle su cinque
78%
No
22%

Haneke firma il suo capolavoro. Un film indiscutibilmente non per tutti, ma un film basato su una bellezza d'immagine fuori dal comune. Girato in formato Flat, bianco e nero, ha una fotografia straordinaria. Ogni inquadratura è un'opera d'arte ed ogni inquadratura ha un elevato peso specifico. Il regista, mantiene fissa la macchina da presa e più del tempo necessario, evita un montaggio rapido, anzi lo rallenta in una sorta di slow-motion al naturale. Proprio per questo si concentra sulla magnificenza e sull'equilibrio che le immagini devono dare. Le scene diventano quadri, per quanto riguarda l'accuratezza visiva. La storia, pur profondissima, diventa quasi secondaria, superata da una qualità visiva tipica del cinema d'autore. [+]

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