Il nastro bianco

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Un film di Michael Haneke. Con Christian Friedel, Leonie Benesch, Ulrich Tukur, Ursina Lardi, Burghart Klaußner.
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Titolo originale Das Weiße Band. Drammatico, b/n durata 144 min. - Austria, Francia, Germania 2009. - Lucky Red uscita venerdì 30 ottobre 2009. MYMONETRO Il nastro bianco * * * - - valutazione media: 3,40 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
ggfungazza venerdì 13 novembre 2009
non ho capito.. Valutazione 4 stelle su cinque
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Nel film ho trovato molto incisiva la scena incestuosa dottore/figlia. la bambina che si oppone a protezione del fratello, sacrificando se stessa. Il dialogo tra dottore e levatrice è anche esso degno di menzione per chirurgica malvagità che non sortisce effetto sulla donna che, comunque, "ama" il suo aguzzino. Non ho visto i prodromi del nazismo nel film, ho visto una società chiusa, non molto diversa, tanto per fare un esempio, da quella siciliana di fine ottocento. L'esercizio del potere è uguale a tutte le latitudini, e qui il regista ce ne mostra almeno 3 buoni esempi, oltre quello del padre (futuro suocero del maestro) più liberale solo in apparenza "... mi farebbe comodo che la ragazza se ne andasse al più presto. [+]

[+] ci provo (di luana)
[+] ggfungazza, adesso hai capito? (di marezia)
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[+] però azzarda luana quindi posso provarci anch'io. (di marezia)
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luana giovedì 12 novembre 2009
ottimo film Valutazione 4 stelle su cinque
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No
29%

Non era normale infornare gli ebrei così come è anormale infilzare uccelli,massacrare bambini malati e fare tutto ciò che il film di Haneke ci presenta e illustra con profonda maestria. I bambini del film imparano il male sorbendo la minestra, senza essere in grado di fare distinzioni in quanto modellano i loro comportamenti sul conscio e sull'inconscio dei loro "puri" maestri e dominatori: di nascosto ma con precisione "chirurgica".Questo collegamento col nazismo non mi sembra affatto così astruso:si parla di Germania; di rigido protestantesimo educazionale alla vigilia della prima guerra mondiale. Non si accenna alle menti del terzo Reich ma agli ubbidienti esecutori di un regime perverso, raccolti in un terreno ben seminato in questo senso. [+]

[+] come una sola luana... (di marezia)
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[+] marezia, dovresti chiederti (di luana)
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paolo martedì 10 novembre 2009
tra il bianco ed il nero ,un grigio Valutazione 3 stelle su cinque
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Nel film non c'è un forte contrasto di luce ed ombra come il Vampyr di Dreyer,,in cui c'è un movimento eracliteo di opposti,ma forse il gelido bianco della sua Gertrud.Il piccolo villaggio s'ingrigisce di delitti,velati sopratutto dal padre protestante,di eco bermaniana,rappresentante di quel piccolo e misero perbenismo,in attesa della catastrofe della prima guerra mondiale.

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ririririri martedì 10 novembre 2009
vizi privati dietro le porte chiuse Valutazione 4 stelle su cinque
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Dietro porte chiuse il potere esercita i suoi piccoli orrori; e non c'e' piatto caldo che riesca a consolare le vittime di sopprusi e violenze. Cosi' il magnifico bianco e nero affida tutto alla sensibilita' ed all'immaginazione dello spettatore, non indugiando su facili morbosita'. Una libera coscienza si muove tra vittime e aguzzini alla ricerca di una possibile verita', che noi possiamo intuire, ma che restera' impunita al della porta chiusa.

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francesco2 lunedì 9 novembre 2009
tutto da nascondere Valutazione 4 stelle su cinque
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Il film precedente al rifacimento di "Funny Games", da parte di quest'autore, si intitola "Caché"(In Italiano "Niente da nascondere").Solo occhi superficiali potrebbero pensare a un'involuzione della rabbia di Haneke,quegli stessi che imputerebbero a Lynch di essere meno "Arrabbiato" nella sua"Storia vera".Come anche nel bellissimo film con la Binoche, che ancora di più di questo avrebbe meritato la Palma d'Oro a Cannes, il finale mi pare abbastanza aperto(Anche se principali "Indiziati" restano i bambini).La crudeltà del politicamente scorretto(Ma così tanto?)"Funny games" è ancora lì, ma qui lo sguardo non tende a descrivere il disagio vissuto e procurato dai singoli, ma ad un affresco corale che ricorda quello del discutibile "Storie"(Anch'esso fra l'altro interpretato dalla Binoche, e il cui titolo tradotto in Italiano sarebbe "Codice sconosciuto"). [+]

[+] scusa ma hai detto una castroneria (di luana)
[+] e poi i bambini di truffault.... (di luana)
[+] ah pure lynch.. (di luana)
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mary22 domenica 8 novembre 2009
fascinoso e sinistro Valutazione 4 stelle su cinque
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Un racconto fascinoso perchè richiama a tempi andati,ricostruiti in modo essenziale.Su una scenografia rassicurante del villaggio dove agiatezza e natura ben convivono, l'arte espressionista tedesca, qui veramente all'apice, getta ombre sinistre.E la tranquilla immobilità sconfina con un ristagnante immobilismo.Ho trovato perfetta la scena in cui viene abbattuto il campo di cavoli, con la baronessa disgustata da quello scempio: una distesa di un biancore malato perchè falciato, diverso da quello che sprigiona la neve; un bianco metaforico che mi ha richiamato i lager nazisti.Tutto il racconto è nei volti e nei comportamenti strani e nascosti ma decisi. Anche il discorso del barone ai figli è perfetto nella sua perversione: "voi non mangerete e noi con voi e non sarà vostra la pena ma la nostra, di digiunare e di dovervi picchiare per quello che avete fatto e a cui voi ci costringete". [+]

[+] pardon del pastore (di mary22)
[+] ah, è l'arte che getta ombre sinistre... (di luana)
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paolo domenica 8 novembre 2009
piccoli e grandi mostri Valutazione 5 stelle su cinque
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E' un film con una stupenda fotografia,il maestro è l'unico che riesce a star fuori dalla follia colletiva che pervade il villaggio'forse per il regista il narrare è un elemento estraneo al crimine.

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paolo domenica 8 novembre 2009
buon film Valutazione 0 stelle su cinque
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No
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Nel fim "Il nastro bianco" la voce narrante ,il maestro del villaggio,è come si estraniasse dalla criminalità collettiva,forse l'esser fuori campo è un esser assolto

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goldy domenica 8 novembre 2009
perfezione tra contenuto e forma Valutazione 4 stelle su cinque
70%
No
30%

E' un film sul fallimento delle rigidità. Mi ha rammentato il "Pranzo di Babette" . Là la assurda rigidita si sgretola davanti al piacere della scoperta del cibo qui invece va diritta in un sistema politico che darà il via all'affermarsi di una immane tragedia collettiva. Credibile o meno che possa essere una delle cause del nazismo poco importa. La riflessione va limitata ai pericoli che una visione integralista e monolitica della realtà può produrre e ha prodotto nella storia. In questo film contenuto e forma toccano la perfezione.

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enrico omodeo salè domenica 8 novembre 2009
un film come non se ne fanno più Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

rigorosissimo sguardo psicologico sui bambini e sulla vita di villaggio nella Germania dei primi '900. Un film come non se ne fanno più, alle radici del totalitarismo novecentesco.

[+] ma no, se fosse dice lei sarebbe un film gratuito (di tritono)
[+] tritono, quante menate... (di luana)
[+] gentile luana (di tritono)
[+] caro tritono (di luana)
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