Il nastro bianco

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Un film di Michael Haneke. Con Christian Friedel, Leonie Benesch, Ulrich Tukur, Ursina Lardi, Burghart Klaußner.
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Titolo originale Das Weiße Band. Drammatico, b/n durata 144 min. - Austria, Francia, Germania 2009. - Lucky Red uscita venerdì 30 ottobre 2009. MYMONETRO Il nastro bianco * * * - - valutazione media: 3,40 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
daniela venerdì 6 novembre 2009
il bene e il male. Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Una violenza misteriosa s'insinua nelle casette del villaggio, levita nei cortili spogli e aleggia nelle radure, sale fino a lambire le fronde di alberi generosi, che incorniciano stupendamente un paesaggio luminoso e raggelato. Il film è tutto percorso da questa minaccia vibrante, gravida nelle premesse e con precisione matematica risolta in ogni scena. Poichè nessuna relazione umana all'interno del perimetro dato è esente da paure, rivalsa e sordida acquiescenza. Tutti, tranne il giovane maestro e la sua promessa sposa, recano i germi di una sopraffazione antica, che nasce solo in parte dalla necessità. Haneke ci dice che il male ed il bene, per quanto a volte difficili da distinguere, allignano nell'essere umano fin dalla primissima infanzia e sono un dato ontologico prima che ambientale. [+]

[+] che bel commento (di pipay)
[+] no (di i'para)
[+] no, i'para: haneke non ha dimostrato nulla (di pipay)
[+] a pipay (di marezia)
[+] pipay, (di marezia)
[+] marezia, (di luana)
[+] piccola precisazione. (di marezia)
[+] ma di che farnetichi? (di luana)
[+] dal forum de "il grande sogno" (di marezia)
[+] sei molto ingenua, marezia (di luana)
[+] amen. (di marezia)
[+] se credi che quella dulcinea ero io.. (di luana)
[+] sul grande sogno, hai appena ricevuto una proposta (di luana)
[+] da parte mia ti dedico due strofe della nannini (di luana)
[+] errore (di marezia)
[+] allora, apri le orecchie (di luana)
[+] mah... (di marezia)
[+] p.s. (di marezia)
[+] come una sola luana (di luana)
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ciccio capozzi giovedì 5 novembre 2009
un segno rigoroso, lontano da dio Valutazione 4 stelle su cinque
78%
No
22%

“IL NASTRO BIANCO” di MICHAEL HANEKE; ITA-FRA-GER-AUSTRIA; 09. Germania, vigilia della I Guerra: in una comunità agricola apparentemente serena e ligia alle tradizioni, succedono episodi misteriosi in un crescendo di violenza. Palma D’Oro a Cannes 09, è un’opera costruita con un rigore visuale austero. Il suo bianco e nero (che in realtà è un colore “desaturato”), richiama con decisione un clima culturale, più che una scenografia, di carattere religioso. E’ un protestantesimo rigido, freddo, che solo nella sua sadica e crudele esteriorità si rifà a Dreyer: per il resto è una componente intimamente violenta di educazione di massa all’ipocrisia e alla dissimulazione. Pur non essendo un film horror, ma un’opera di forte impianto civile e storico, costruisce entro il suo spazio vitale, un’atmosfera sospesa di orrore e di paura. [+]

[+] ottima recensione ciccio (di luana)
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marezia mercoledì 4 novembre 2009
troppo didascalico per coinvolgere davvero Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Ho riflettuto e devo dire che il film non mi ha fatta impazzire perché nonostante la bellezza visiva della forma (recitazione, regia e fotografia come ha puntualizzato pipay) manca nella sostanza del guizzo da horror che determinati momenti avrebbero richiesto. E qui sorge la domanda: perché? E' una scelta voluta o no? A me ha dato l'impressione di un racconto paradigmatico, di una parabola vera e propria e quindi propendo per la prima ipotesi: il male è spesso silenzioso e ha un volto rassicurante, in genere non fa rumore se non quando esplode ma in un piccolo villaggio come in una metropoli capita che si dimentichi il giorno dopo e lasci il posto al prossimo... che peccato, però. Manca il senso del mistero, il pathos che ho visto per esempio ne "Il buio oltre la siepe", altro film in bianco e nero pure con voce narrante. [+]

[+] ciao marezia (di pipay)
[+] concordo, a parte baaria (di tritono)
[+] lo cercherò. (di marezia)
[+] dai..il buio oltre la siepe (di luana)
[+] c'azzecca eccome. (di marezia)
[+] e poi, (di marezia)
[+] pardon (di marezia)
[+] ne riparliamo.. (di luana)
[+] già che ci sono, dal morandini: (di marezia)
[+] stelle a parte.. (di luana)
[+] non è del tutto vero. (di marezia)
[+] senza farne una questione di lana caprina (di luana)
[+] e lo spiega bene pure caprara.. (di luana)
[+] p.s. (di marezia)
[+] a luana (di marezia)
[+] su quale forum? (di luana)
[+] "this is it" (di marezia)
[+] ottima (di luana)
[+] p.s. (di marezia)
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tritono mercoledì 4 novembre 2009
grazie crisafi Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
100%

Caro Andrew, la ringrazio per la cortese risposta. Tra l' altro e' piacevole vedere che anche in questo forum si possano opporre opinioni senza passare agli insulti o alla derisione. Complimenti anche a lei: non e' frequente sentire tradurre "tritono" in "quarta eccedente" con tanta naturalezza. Nell'inesorabile intrico di bene e male di quella Germania, questo tipo di coscienza musicale era piuttosto diffusa. Purtroppo, qualcuno, tra l'intonazione di una quarta eccedente e la sua risoluzione più o meno ritardata sentiva il bisogno di tendere cordicelle invisibili ai cavallerizzi!

[+] scusate, ho sbagliato formato (di tritono)
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pipay martedì 3 novembre 2009
capolavoro mancato. e il nazismo è lontano... Valutazione 2 stelle su cinque
42%
No
58%

Il film è straordinario per quel che riguarda regia, fotografia, recitazione. Ma si tratta di un lavoro frammentario, irrisolto, che alla fine risulta quasi inutile e produce una certa delusione nello spettatore. Peccato, perché gli ingredienti per fare un'opera di un certo valore c'erano davvero tutti. E il regista non manca di talento. Sa rendere benissimo le tensioni, gli attriti, i misteri, le inquietudini, le invidie, i moti più reconditi dell'animo umano. Da un microcosmo, individuabile in un paesino della Germania prima della Grande guerra, il film fa affiorare tutti gli errori e gli orrori che serpeggiano nel macrocosmo della vita. Ma il film poteva, anche per questo, essere ambientato ovunque: in Germania come in Inghilterra; in Francia come in Austria. [+]

[+] una domanda, però: (di marezia)
[+] a marezia (di luana)
[+] sinceramente no. (di marezia)
[+] quanto a pipay, (di marezia)
[+] p.s. (di marezia)
[+] infine, (di marezia)
[+] forse, azzardo (di luana)
[+] sai perché? (di marezia)
[+] p.s. (di marezia)
[+] ops! (di marezia)
[+] sì (di luana)
[+] ehhh... quante chiacchiere (di pipay)
[+] sto arrivando, pipay e ti sorprenderò. (di marezia)
[+] eh bravo pipay (di luana)
[+] ha ragione pipay:lo conferma l'autore (di tritono)
[+] iniziavo a preoccuparmi (di ralphscott)
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tritono lunedì 2 novembre 2009
poche idee e tanto fumo Valutazione 2 stelle su cinque
30%
No
70%

Il pastore severissimo, la neve (apparentemente!) segno di serenità, il barone sfruttatore e populista, sua moglie insoddisfatta, i bambini tanto bravi a cantare i corali di Bach quanto ad ordire alcune crudeltà, tanti silenzi, tanto buio, e poi... i titoli che non si vedono se non aguzzando gli occhi. Basta come armamentario di espedienti, luoghi comuni, e strizzate d'occhio ad altre creatività, ammirate forse dall' aurore ma certo non possedute? Un film di maniera, della maniera un po' snob e confusionaria che non è infrequente vedere sugli schermi negli ultimi anni, tipo, per fare un nome il Moretti su Beethoven, o l'ultimo Coppola che fa i viaggi nel tempo. Dev'essere la tentazione degli autori (anche grandi e grandissimi) temporaneamente a corto di idee, quella di fare un collage delle (proprie recondite) sensazioni e tentare di venderlo per cosa ispiratissima. [+]

[+] un film superficiale acclamato dalla critica (di tatok)
[+] refuso: baricco, non moretti (di tritono)
[+] nastro bianco e nazismo (di gulyo)
[+] ??? (di krikri)
[+] ricordo del dottore (di hollow)
[+] ma che stai a dì? (di mareverticale)
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tatok domenica 1 novembre 2009
le semplicistiche radici del nazismo Valutazione 1 stelle su cinque
67%
No
33%

Il film si sviluppa attraverso una splendida fotografia in bianco e nero, in bilico tra il tentativo non riuscito di dare basi sociali e filosofiche alla nascita del nazismo ed una incoerente trama da film "noir". Innumerevoli dettagli e circostanze dovrebbero fornire il tessuto di un giallo accattivante e nascosto e così inducono lo spettatore all'inutile ricerca di un filo logico complessivo. Dall'altra parte, la semplicistica assunzione che il nazismo sia nato a causa dell'educazione estrema e rigida di pastori protestanti in preda a deliri mistici non convince e fa piombare il contenuto del film nella paccottiglia delle interpretazioni pseudo filosofiche di eventi e situazioni in realtà molto complessi e ancora oggi irrisolti. [+]

[+] io non userei l'aggettivo semplicistico. (di marezia)
[+] semplicistico, assolutamente d'accordo (di tritono)
[+] sei stato severo (di ralphscott)
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sassolino sabato 31 ottobre 2009
un incubo in bianco e nero Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

C'e' un bellissimo inizio nel film di Haneke, o forse dovremmo dire nell'infanzia di Haneke; un cavallo che corre soave e leggiadro in una gelida campgna austriaca, d'improvviso una fune invisibile ne rompe l'incanto, interrompendone la cavalcata felice e dando inizio a un vero e proprio incubo in bianco e nero. A poco a poco, nella neve agghiacciante e perenne si sbroglia la matassa di moralismi e perbenismi, si scopre che nel piccolo villaggio di fede luterana tutto non è come sembra. A partire dal subdolo dottore, padre incestuoso e amante cinico, proseguendo con il barone, incapace in tutta la sua aristocratica ricchezza di dare un affetto vero a moglie e figlio. Ma la figura più inquietante sembra essere quella del pastore, uomo complesso, costretto a una rigidità permanente, forse per nascondere problemi più grossi. [+]

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lisbeth sabato 31 ottobre 2009
l'apocalisse dietro l’angolo Valutazione 4 stelle su cinque
84%
No
16%

L’apocalisse dietro l’angolo, l’incubazione del male, la genesi di mostri studiati in vitro nel loro farsi, crescere e moltiplicarsi, questo è il film vincitore della 62° edizione di Cannes, Il nastro bianco, già nel titolo così asettico, così totalmente dissanguato nella negazione che il bianco impone ad ogni sospetto di colore e dunque di libero fluire del sangue della vita. Gelido e tagliente come la coltre di neve che copre il villaggio, abbacinante come i campi che sembrano di ghiaccio anche quando sono ricolmi di spighe, il film è girato in un bianco e nero senza ombre nè calore, il silenzio è la cifra costante, qualche tocco di Schubert e pochi brani da corali a cappella di Lutero non bastano a rompere l’aria rarefatta che si respira per tutta la durata, all’aprirsi di una visione ai confini della realtà ma che della realtà ci dice molto, dove oggetti, luoghi e persone di comunissima apparenza diventano terrificanti epifanie della totale negazione di umanità. [+]

[+] ci mancava la tua puntuale dissertazione.. (di luana)
[+] ironico chiaramente (di luana)
[+] risposta a luana (di lisbeth)
[+] uff... (di shadgie)
[+] uff,,, (di luana)
[+] risposta a shadgie (di paola di giuseppe)
[+] a tutti (di marezia)
[+] a marezia e a lisbeth (di luana)
[+] sei in buona compagnia. (di marezia)
[+] p.s. (di marezia)
[+] ti capisco, eccome marezia (di luana)
[+] bella (di i'para)
[+] la teoria di haneke (di amaryllis)
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