Il nastro bianco |
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Un film di Michael Haneke.
Con Christian Friedel, Leonie Benesch, Ulrich Tukur, Ursina Lardi, Burghart Klaußner.
continua»
Titolo originale Das Weiße Band.
Drammatico,
b/n
durata 144 min.
- Austria, Francia, Germania 2009.
- Lucky Red
uscita venerdì 30 ottobre 2009.
MYMONETRO
Il nastro bianco
valutazione media:
3,40
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Non si può passare sotto silenziodi figlio del cielo e della terraFeedback: 0 |
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domenica 20 novembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Professore, Barone, Padre spirituale, Dottore, sono le quattro figure per descrivere l'Universo di un centro rurale della Germania prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Il film di Heneke, è un trattato magistrale della micro struttura pervasiva della pedagogia repressiva della società del 900. Un film cupo che ci porta dentro l'inferno dei meccanismi di asservimento, dominio, e violenza educativi. Da una parte un mondo adulto, e dall'altra i bambini, i futuri piccoli carnefici che crescono alimentati dagli adulti cattivi maestri. Dietro la rispettabilità della vita sociale del villaggio, dei modi e dei rituali di cortesia interpersonali, ci cela la inamovibile struttura dell'ordine e della disciplina che nutre tutto quel mondo che avrebbe portato i bambini rappresentati nel film ad essere nel 1933 i giovani uomini sostenitori dell'ascesa del Terzo Reich di Hitler. Heneke mostra la genesi, una delle possibili genesi dei futuri Assassini in fasce. Nel film c'è la perdita della purezza di un intera generazione, rappresentata da una nastro bianco che cadrà rovinosamente, metafora del bene Che il Padre spirituale appunta al braccio dei suoi figli maggiori per espiare i peccati del mondo. Un nastro bianco, un colore puro scelto molto probabilmente non a caso da Heneke, che sarebbe di lì a poco diventato il sogno della purezza della razza Ariana. Il soggetto è incredibile, la fotografia è superlativa. La recitazione di grande pregio. Un film certo intellettuale, difficile criptico e pieno di segni di disagio. La violenza è il centro, il focus del film, il suo cuore pulsante. La violenza dagli esordi della sua filmografia in tutte le sue forme pervasive viene analizzata da Heneke, come paradigma che spiega i profondi legami edel male annidati nella società Europea benpensante. La repressione sessuale, tema sviluppato da Freud Jung nella psicanalisi moderna è tra le cause della violenza trasversale che attraversa la nostra società. In particolare la repressione degli istinti vitali come è ben rappresentato senza equivoci dalla figura del figlio del Padre spirituale legato a letto, solo perchè osa masturbarsi, e la prevaricazione costante dell'uomo sulle donne fino al terribile nauseante abominio dell'incesto del Dottore del villaggio nei confronti della figlia. Il dottore appare nell'incipit del film dove è vittima di una caduta da cavallo rovinosa. Questo è l'antefatto raccontato da una voce narrante, che scopriremo essere poi quella del Maestro del villaggio. A questo antefatto seguono una serie di avvenimenti che turbano l'apparente quiete di un tipico villaggio agricolo dei primi del '900 europeo tedesco. Villaggio che gravita intorno alla proprietà fondiaria del Barone altro rappresentante dell'autorità sugli uomini, a lui asserviti come in un regime di lavoro semi feudale precapitalistico. Heneke rappresenta le gerarchie dell'autorità sociali e famigliari, descrivendone impietosamente i terribili effetti sulla vita sociale di tutta la famiglia umana. Violenza e soggezione rispetto al Barone e alla sua forza economica, controllo delle anime del villaggio in mano al Padre spirituale aguzzino dei suoi figli, che lui vorrebbe come colombi ingenerando in realtà futuri mostri, e i figli del dottore vedovo e Padre padrone al punto di violentare la figlia e umiliare la sua seconda moglie trattata in una maniera tanto violenta come poche volte nella storia del cinema si è rappresentata la violenza dell'uomo sulla donna. C'è in tutta la falsa retorica di emancipazione femminile del 900 un fattore rimosso ancora oggi attualissimo. La violenza sul corpo della donna funzionale solo al piacere dell'appetito genitale maschile,e ad esso asservito. Le donne ancora oggi si uccidono, si picchiano o si promuovono pre la loro apparente verginità e idealizzazione. La donna vale solo per le carni sode e sensuali come dice senza mezze misure il Dottore alla sua seconda moglie. La tragedia e il male sono silenti come i campi di neve del tardo Romanticismo tedesco, tanto cari alla cultura del Terzo reich. Neve, alberi e vento forze mistico naturali e irrazionali sono dietro le quinte della rppresentazione della vita del villaggio. E' più di un film, è una ricostruzione antropologica di usi e costumi rurali, un'ottima documentata descrizione delle interconnessioni complesse delle società gerarchiche del 900. E in fondo di oggi. Heneke va molto a fondo e colpisce duro. Per stomaci molto forti e per intelletti fini e arguti. C'è bisogno di molta lettura della storia per comprendere fino in fondo il messaggio di questo stupefacente capolavoro sussurrato.
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